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Autore: ToInfinityAndBeyond_    03/07/2015    0 recensioni
-Nash, non ce la faccio..-
-Devi restare forte. Per me, per te, per tutti-
-Non ho mai avuto una ragione per sorridere-
-Allora d'ora in poi fallo per me- rispose Nash abbracciandomi stringendomi forte a se mentre le lacrime mi graffiavano il viso.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MERRY CHRISTMAS:



Era la sera della vigilia di Natale e dovevo iniziare a mettere in pratica il piano che mi aveva detto Federica.
La mattina precedente mi aveva suggerito di iniziare a fare finta di stare male, così la sera di Natale potevo raccontare a mia madre che non mi sentivo bene e se potevo non andare a cena.
Avevamo organizzato tutto: appena mia mamma e Federica sarebbero uscite, io sarei uscita dall’hotel ed avrei raggiunto Nash al suo appartamento per poi uscire a cena.
Sentimmo bussare alla porta della camera dell’hotel.
-Ragazze, va tutto bene?- ci domandò mia mamma entrando dalla porta guardandoci.
-Sì, mi fa ancora un po’ male lo stomaco, ma nulla di grave- risposi portando le mie mani sullo stomaco lentamente.
-Oh, sarà qualcosa che hai mangiato?- domandò sedendosi sul letto accanto a me.
-Sicuramente sarà il vento. Ho un po’ di mal di gola in questi giorni- aggiunse Federica lanciandomi un’occhiata complice.
-Ovviamente- rispose mia madre prendendo ad accarezzarmi i capelli delicatamente.
-Mi ha chiamato il lavoro prima e mi ha informato che l’ultimo dell’anno dovrò molto probabilmente lavorare per restare in redazione a causa di alcune uscite straordinarie- ci informò.
I miei occhi si illuminarono a quelle parole.
-Che peccato!- esclamò Federica mordendosi il labbro inferiore.
-Vi lascerò la serata libera, ma fate attenzione!- ci raccomandò infine avvicinandosi alla porta della camera.
-Guarisci presto, tesoro. Buonanotte ragazze!- aggiunse prima di uscire dalla stanza.
Appena la porta si chiuse, Federica si scaraventò sul mio letto.
-Che programmi abbiamo per Capodanno?- domandò lei con sguardo curioso.
-Oh, verrà..- mi morsi subito la lingua tra i denti maledicendomi mentalmente.
-Verrà chi?- mi incalzò lei alzando un sopracciglio.
-Nash e Cam, ovviamente- risposi non sicura sul cosa dire.
-E dove andremo?- continuò quella specie di interrogatorio.      
-A Time Square, ci sarà il conto alla rovescia e so che tu hai sempre sognato un Capodanno a Time Square- risposi sorridendole.
Lei annuì con un sorrisetto compiaciuto.
Mi immaginai la sua espressione appena avrebbe visto Jack.
Subito dopo calò un silenzio imbarazzante, così informai Federica della chiacchierata del giorno prima con Nash.
-Quando tu e Cam siete usciti per andare al discount, io e Nash abbiamo parlato un po’- iniziai e vidi i suoi occhi scuri guizzare di una strana luce al loro interno.
-Devo tirare ad indovinare gli argomenti?- scherzò sogghignando.
Io abbassai lo sguardo ed arrossii.
-Ho seguito i tuoi suggerimenti e..-
-E? Cosa ha detto?- domandò quasi morbosamente.
-Ha detto che mi aspetterà fino a quando non mi sentirò pronta- risposi semplicemente facendo spallucce.
-Dio, possibile che tu non riesca a leggere tra le righe?- esclamò quasi ridendo.
-Quel ragazzo o è troppo gentile e premuroso, o è gay- sbottò passandosi una mano tra i ricci che le cadevano sul viso.
-So cosa vuoi dire, ma Nash è un ragazzo sincero e se ha detto così è perché lo pensa veramente- dissi sicura guardandola dritta negli occhi.
Lei annuì sospirando.
-Okay, hai ragione. Però ci penserei su come far svolgere la serata dopo la cena di domani- aggiunse ammiccando un sorriso malizioso.
Io alzai gli occhi al cielo.
Era  il giorno di Natale e tra meno di un’ora sarei dovuta essere all’appartamento di Nash.
Mia mamma  e Federica erano già uscite da almeno un quarto d’ora ed io avevo tutto il tempo per prepararmi.
Guardai nella valigia curiosando qua e là, fino a quando non vidi un abito rosso scuro: aveva la scollatura a cuore e  i bordi del vestito erano ricamati in pizzo, rosso anch esso.
Lo guardai meglio e decisi di indossarlo.
Una volta indossi, mi guardai allo specchio ed era incantevole, avrei giurato che sarebbe piaciuto anche a Nash.
Successivamente andai in bagno per sistemarmi.
Mi guardai allo specchio e vidi la mia pelle bianca essere in netto contrasto con il colore del vestito, dovevo rimediare.
Aprii la piccola sacchetta di trucchi che mi ero portata dietro ed estrassi del fondotinta: lo cosparsi leggermente sulla pelle in modo omogeneo e poi misi un po’ di fard sulle guance.
Passai un leggero strato di eye-liner sopra gli occhi e misi del mascara sulle ciglia cercando di volumizzarle il più possibile.
Infine passai dell’ombretto rosa sulle palpebre e per finire il tutto, passai un leggero strato di lucidalabbra sulla bocca.
Quando uscii, mi guardai i capelli non sapendo ancora bene come acconciarli.
Non sapevo se fare una cosa, una treccia o lasciarli sciolti, se farli ricci o lasciarli lisci.
Alzai gli occhi al cielo posando le mani sui fianchi pensando che Fede avrebbe potuto aiutarmi in situazioni di indecisione come queste.
Mi guardai ancora una volta allo specchio e decisi di lasciarli sciolti e lisci pettinandoli soltanto.
Guardai velocemente l’orologio e mi accorsi che erano già le sei e un quarto e dovevo assolutamente andare da Nash.
Un groppo mi salì in gola e misi velocemente delle scarpe nere con un minimo di tacco.
Mi diedi un ultimo sguardo prima di indossare un cappotto neri e prendere la borsa.
Era una delle poche volte che mi piacevo per come apparivo e ne andai fiera.
Staccai il cellulare dalla carica e poi uscii dalla stanza e successivamente dall’hotel.
Dopo circa un quarto d’ora raggiunsi il piano di Cam e Nash e bussai alla porta.
Ero un fascio di nervi e non sapevo bene il perché.
Non era la prima volta che uscivo con lui, eppure sentivo che quella serata sarebbe stata diversa dalle altre.
Passarono alcuni secondi e la porta si aprì di getto.
-Buona sera Gre!- esclamò Cameron facendomi entrare.
-Hei Cam!- risposi guardandomi attorno alla ricerca di due occhi azzurri color ghiaccio.
-Se stai cercando il tuo amato, ti informo che è di sopra che sta finendo di sistemarsi- spiegò sorridendo guardandomi.
-Sei uno schianto, comunque- aggiunse facendomi l’occhiolino.
-Grazie Cam- risposi arrossendo.
-Nash! Muoviti o questa bambolina me la porto fuori a cena io- urlò Cam ridendo.
-Non ti azzardare se vuoi avere ancora i tuoi gioielli domani mattina, e no, non sto parlando di collane o robe simili, Dallas!- ribatté da in cima alle scale Nash.
Potevo giurare che i Cash erano uno dei rapporti che più adoravo.
Dopo un po’ di trambusto, dei tonfi ci fecero capire che qualcuno stava scendendo dalle scale di ferro e passati alcuni secondi, la visione più bella della mia vita restò ferma davanti ai miei occhi.
Restammo a fissarci entrambi senza che nessuno dei due disse niente.
-Dio, vi volete baciare o devo cominciare a fangirlare su voi due?- scherzò Cam rompendo il ghiaccio al posto nostro.
-Sei meravigliosa- sussurrò avvicinandosi a me mentre un sorriso si fece spazio sul suo volto.
-Anche tu, Nash- risposi arrossendo visibilmente baciandolo.
Indossava uno smoking nero con sotto una camicia color azzurro pallido facendo risaltare il colore dei suoi occhi.
-Siete molto teneri, ma voi due avete una cena a cui andare ed io devo prepararmi per uscire, per cui, CIAO-  concluse Cam avvicinandoci alla porta del loro appartamento.
Nash prese la giacca dall’appendiabiti e poi uscimmo entrambi dopo il –Buona serata- auguratoci da Cameron.
Appena in strada, Nash mi porse il suo braccio ed io lo afferrai dandogli un bacio sulla guancia dove vi spuntò subito una fossetta che adoravo terribilmente.
-Allora, dove vogliamo andare?- gli domandai guarda domi attorno.
Le luci natalizie si accesero lasciando la città immersa in un gioco di colori luminosi.
-Voglio portarti in un posto speciale- rispose lui dandomi un caldo e confortante bacio sulle labbra.
-Metti a dura prova la mia curiosità in questo modo, Grier- lo canzonai alzando un sopracciglio.
-Ne varrà la pena, fidati di me, baby girl- rispose sogghignando.
Subito dopo prendemmo il taxi che ci portò in una parte più appartata dal grande caos di New York.
Nash mi fece scendere dall’auto e prendendomi la mano ci avvicinammo a quelle luci che attiravano la mia attenzione.
-Continua a camminare, siamo quasi arrivati- m’incoraggiò stringendomi la mano.
Io annuii cercando di mettere a fuoco le immagini davanti a me: ci fermammo davanti ad un edificio color grigio scuro e con il nome “The Lights” illuminato sopra.
Entrammo entro al ristorante ed una donna sulla trentina ci accolse facendo scorrere su e giù i suoi grandi occhi color nocciola sulle nostre figure.
-Buona sera e Buon Natale! Voi siete?- domandò la donna guardandoci.
-Ho prenotato a nome Grier- rispose Nash facendomi l’occhiolino.
La donna dai lunghi capelli biondi e lisci come la seta annuì per poi andare lungo una sala indicandoci il nostro tavolo ed i nostri rispettivi posti.
-Wow!- esclamai non appena misi piede nella sala.
Era circondata da alberi argentati con delle luci attorno color ghiaccio.
I tavolini erano uno stanziato dall’altro e a giudicare dalle persone là dentro, eravamo sicuramente i più giovani.
-Vi lascio i menù- ci disse la donna porgendoci cortesemente i libricini sottili color argento.
-Qua ci sarà da sbizzarrirsi- ironizzò Nash aprendo il menù.
Quasi tutti gli occhi erano postai su di noi ed io mi domandai come facesse Nash a conoscere quel posto così fuori dal mondo.
-Ti piace?- mi domandò poi guardandomi.
Potevo giurare di potermici perdere in quel mare che aveva nei suoi occhi.
-Vuoi scherzare? È meraviglioso, cioè.. wow!- esclamai come una bambina.
Lui rise per poi afferrarmi la mano stringendola alla sua sopra al tavolo.
-Io sto morendo di fame, tu cosa prendi?- mi chiese guardando morbosamente i piatti davanti a sé.
Io risi e scossi la testa.
Mi era mancata così tanto questa sua parte.
-Credo che prenderò il numero 12- risposi leggendo i vari piatti.
C’e n’erano un’ infinità.
 -Risotto? Ottima scelta, sembra gustoso! Che ne dici anche del numero 26?-
-Carne? Perché no- risposi sorridendogli.
Dopo alcuni istanti, arrivò un ragazzo che supposi fosse il cameriere.
-Buona serata e Buon Natale! Cosa posso portarvi?- domandò sorridente guardandoci.
Nash continuò a far scorrere i suoi occhi su e giù per il menù per poi rispondergli
-Dunque, due numeri 12, due 26, un 34, un 52 e un 46, senza aceto, grazie-.
Alle sue parole, sia io che il ragazzo strabuzzammo gli occhi per l’enorme quantità di cibo che aveva ordinato.
-Ottimo. Da bere?- continui ricomponendosi il cameriere.
-Quello che offre la casa- rispose Nash ammiccando un sorriso.
-Perfetto! Arrivano subito- concluse il cameriere per poi sparire in mezzo ai tavoli dell’enorme sala.
-Perché mi guardi così?- chiese il moro davanti a me fissandomi.
-Oh, niente è che.. potevi anche ordinare direttamente tutta la cucina con i cuochi compresi, non trovi?- ironizzai scoppiando a ridere.
-Ci sono solo quattro cose a cu non posso rinunciare per nulla al modo, attualmente: il cibo, i miei fans, dormire e cosa più importante, te- rispose facendosi serio.
Adoravo quando diceva frasi tra l’ironia ed il romanticismo a cui non sapevo resistere.
-E poi ho fame, dannazione- aggiunse mettendo in mostra la sua fossetta sulla guancia destra.
Quando finimmo di mangiare e Nash pagò la cena, uscimmo dal locale aspettando il taxi.
-Deve esserti costata una cifra colossale la cena- dissi io scaldandomi le mani sfregandole l’una contro l’altra.
-Nah, e poi, per te questo ed altro- rispose baciandomi.
-Secondo me, stanotte nevicherà- disse poi alzando gli occhi al cielo.
Quelle parole arrivarono alla mia mente come ovattate mentre rimasi immobile, come stregata ad osservare quei lineamenti al bagliore della luna del ragazzo accanto a me.
Dio, quanto era bello.
Gli occhi guizzavano di un azzurro intenso ed i suoi denti bianchi e perfetti, erano in nettamente in contrasto con l’oscurità della sera attorno a noi.
Ogni istante che passavo con lui, mi accorgevo sempre di più di quanto lo potessi amare.
Appena arrivammo all’appartamento, decisi di scrivere un messaggio a Federica.
“Come procede la serata? Mia mamma sospetta niente?”.
-Vuoi bere qualcosa, baby girl?- mi domandò Nash dirigendosi verso la cucina dopo essersi tolto la giacca e lo smoking restando con i pantaloni e la camicia azzurra.
Io scossi il capo andandomi a sedere sul divano spogliandomi le scarpe diventate ormai scomode.
-Ugh, quanto rimpiango le Vans in momenti simili- dissi lamentandomi per il dolore.
-Tu sei sempre stata la ragazza della bandana e le Vans- scherzò lui venendo verso di me con un bicchiere d’acqua in mano.
Subito dopo, si sedette accanto a me mettendo il suo braccio attorno alle mie spalle stringendomi a sé con fare protettivo.
Potevo sentire il suo profumo che avrei riconosciuto tra mille.
Improvvisamente mi vibrò il cellulare.
“Tua madre mi sta riempiendo di cibo, ma è adorabile e non sospetta nulla. La tua serata come procede, invece? Dovresti prendere in considerazione la mia idea ;)” rispose Federica.
A quelle parole deglutii a fatica per poi voltarmi verso Nash.
Lui si accorse del mio nervosismo e che lo stavo letteralmente fissando, così sorrise non capendo il perché di quel mio stano comportamento.
Io sospirai per poi prendere a baciargli quelle labbra rosse e carnose con foga.
Ne avevo un disperato bisogno ed in quel momento capii che era il ragazzo giusto per me.
Lui posò le sue mani sui miei fianchi dolcemente ed io mi misi a cavalcioni su di lui, mettendo entrambe le ginocchia ai lati dei suoi fianchi.
-Nash- lo richiamai cercando di attirare la sua attenzione sulle mie prossime parole.
-Sì?-
-Sono pronta, ho deciso- dissi determinata.
Lui sembrò non capire, ma quando finalmente sembrò afferrare il concetto, annuì lentamente.
-Sei sicura baby girl?- domandò accarezzandomi i capelli dolcemente.
Io annuii mordendomi il labbro inferiore nervosamente.
Lui sorrise infondendomi sicurezza ed iniziò a baciarmi dolcemente.
Dopodiché, mi prese in braccio portandomi lentamente nella sua stanza al piano di sopra.
-Mi ha scritto Cam dicendomi che dorme da un suo amico stanotte- mi informò Nash.
Io annuii ringraziando mentalmente chiunque fosse l’amico di Cameron.
Ero seduta sul bordo del suo letto ed il cuore mi batteva a mille; batteva così forte che avevo paura che Nash potesse sentirlo.
Lui si tolse la camicia ed i pantaloni restando solamente in boxer.
Subito dopo si sedette sul letto accanto a me sfilandomi gentilmente il vestito diventato ormai di troppo in quella situazione posandolo sul comodino della stanza.
Poi mi fece stendere dolcemente e lui fece lo stesso accanto a me.
-Stai bene?- mi domandò in tono premuroso incurvando le labbra carnose in un sorriso rincuorante.
Io annuii, le parole sembravano aver abbandonato il mio vocabolario in quell’istante.
Lui si avvicinò facendo toccare i nostri corpi per prendere a baciarmi dolcemente.
Non potevo credere che fosse mio, quel ragazzo che amavo era mio ed io ero sua.
I nostri battiti acceleravano ed i respiri diventavano sempre più pesanti e dopo alcuni istanti, Nash si spostò sopra di me tenendo il peso sui gomiti piegati.
I nostri sguardi erano connessi l’uno con l’altra e potevo giurare che il tempo si fosse fermato in quel preciso istante.
-Buon Natale, baby girl- sussurrò al mio orecchio sorridendo.
   
 
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