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Autore: LoveLexie    10/07/2015    1 recensioni
{"Ti farò rimpiangere di averlo fatto, Mark Sloan."
Questa fu l'ultima frase che Lexie rivolse a Mark.
L'ultima volta che si guardarono negli occhi, e in quegli occhi c'erano tanti sentimenti contrastanti, erano occhi pieni di amore, rabbia, rancore, odio e soprattutto paura. Paura che quell'affermazione potesse essere vera.}
Ciao! Questa è la mia prima storia, non sono una scrittrice, ma mi diletto e spero che possa piacervi! :)
I protagonisti sono Mark e Lexie, ma non mancheranno personaggi come Meredith, Derek, Izzie, Alex e altri.
Non è ambientata in ospedale come la serie, ma in un contesto differente, anche se ci sarà qualche richiamo a Grey's Anatomy.
Che altro dire?! Grazie a chi leggerà, a chi saprà consigliarmi e a chi apprezzerà! :)
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Derek Sheperd, Izzie Stevens, Lexie Grey, Mark Sloan, Meredith Grey
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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«Meredith! Cercavo proprio te!!»
«Ciao... che succede?" le dice Meredith col suo solito sorriso raggiante, il tipico sorriso di una persona innamorata e felice.
«Non fare la finta tonta, non è affatto il caso!»
«Calmati Lexie, siediti, preparo un caffè e mi dici cosa è successo, ok?»
«Caffè?! Non voglio nessun caffè, voglio solo che tu mi stia a sentire!»
«...okay» 

Meredith è perplessa, non riesce a capire cosa possa turbare così tanto sua sorella.
«Bene, chiedimi il voto dell'esame!»
«Va bene... che voto hai preso all'esame?»
«Davvero me lo stai chiedendo? Davvero? Come riesci a fingere così tanto? Non ti riconosco più!»
«Lexie, ora basta! Parlami per cortesia, smettila di essere isterica e smetti di avercela con me... senza motivo, per altro»

La piccola Grey fa un respiro profondo, tenta di calmarsi.

Quando è nervosa, per riprendersi, pensa alla sua infanzia, rosea e piena di felicità. Da 2 mesi a questa parte, dopo la morte della mamma, neanche questo pensiero sembra riesca a funzionare, anzi, ora le mette solo tanta tristezza. 

«Abbracciami, ti prego»
«Okay, ma perché?»
«Tu abbracciami e non chiedermi nulla. Abbracciami. Ti prego.»

Meredith abbraccia Lexie «Facciamo che ora vai a fare una doccia e ti calami. Io intanto preparo il pranzo, saremo solo io e te, Derek non torna, è impegnato. Pranziamo insieme e parliamo, va bene?» le dice con un'amorevolezza tale che riesce a strapparle un mezzo sorriso. Ma neanche tanto sincero.
Lexie annuisce e scappa sotto la doccia.

L'acqua si mischia alle lacrime, lacrime amare. Sente la pressione di troppe cose che non vanno. Le sembra che il mondo possa crollare da un secondo all'altro. 
Esce dal bagno, bagnando tutto il pavimento, incurante del fatto che Meredith potrebbe arrabbiarsi. Non le importa di niente in quel momento, ha solo così tanta rabbia repressa che potrebbe commettere anche qualche sciocchezza.
Va nella sua camera che ha ristrutturato da sola, l'ha arredata da sola e a suo totale piacimento. Si stende sul letto, ancora con l'accappatoio e controlla il cellulare.
E' spento. Lo accende e nel frattempo, sfoglia un vecchio album di foto che ha sempre sul comodino.
Sa perfettamente, che ad ogni pagina girata le salirà sempre di più la malinconia, allora decide di smettere.
Il cellulare suona: è un messaggio di Alex.
"Lexie, non immagini, ho conosciuto un ragazzo che è STUPENDO. Devo presentartelo! Lo vedo oggi per la seconda volta, c'è solo un problema... è fidanzato! E indovina un po'? Con una ragazza! Uff. Chiamami appena puoi!"
Lexie sbuffa e non ha la minima intenzione di chiamare l'amico, è arrabbiata perché non le ha chiesto dell'esame... però è anche curiosa di sapere. Decide che ci penserà dopo e che ora è il momento di affrontare la sorella.
«Lexie!» urla Meredith dalla cucina, «E' pronto, vieni!»
«Arrivo!»
«Okay, beh... La cucina non è mai stato il tuo forte, quindi, beh... non prenderla a male se non finirò tutto»

Meredith smorfia.Ha preparato la pasta al formaggio, ma non ha proprio un bel aspetto e Lexie non ha molto appetito. Si sforza di mangiare, ma proprio non ce la fa.
«Allora, ti sei calmata?»
«»
gli risponde poco convinta.
«Ti va di parlarmi di cosa è successo e del perché mi hai aggredita?»
«Non ti ho aggredita»
e intanto rigira la forchetta nel piatto.
«Ah no? E cos'erano quelle urla? Una carezza?»
«Sono solo arrabbiata. Per tante cose... e dopo ciò che è successo all'esame, ecco, io sono scoppiata.»
«Cosa è successo all'esame?»

«Mark...» le parole non le escono, quasi la sua bocca non fosse in grado di pronunciarle.
Meredith la guarda incuriosita, ansiosa di sapere.
«Ecco... Mark... era l'assistente... e cavolo, perché non posso farti una confidenza da sorella a sorella che subito devi spiattellarlo a tuo marito?!»
«Cosa?! Io non gli ho detto assolutamente niente! Cosa stai dicendo?!»
«Ah no? Che bugiarda! E allora secondo te perché Mark mi ha dato uno stupido 20 quando avrei potuto prendere anche un 30?!»
«Ok ok, frena un attimo! Hai preso 20? Non è possibile, avresti dovuto studiare di più! E ora...»

Lexie la interrompe «No, frena tu! Io ho studiato eccome, la colpa è tua e del tuo maritino che non sapete mantenere un minimo segreto! Tutto si dicono i due piccioncini! Cos'è non sapete di cosa parlare e parlate degli altri?!»
«Ora stai esagerando! Io non ho mai parlato con Derek di questa cosa! E' ora che tu inizi a prenderti le tue responsabilità e non dare sempre la colpa agli altri per ciò che ti succede! E non permetterti più di sindacare sul mio rapporto con mio marito.»
«Sai una cosa, cara Meredith? A me non importa niente del vostro rapporto, d'ora in poi penserò solo a me stessa, alla mia fottuta vita. E' il caso di cominciare. Ma tu non saprai più nulla. Mi vedrai una volta al giorno, forse! Avevo solo te, eri la mia famiglia. Ma, a quanto pare, neanche della famiglia ci si può fidare. E questa pasta fa schifo, per la cronaca.»


Prende la borsa ed esce di casa. Si reca al solito bar, dal solito barista di fiducia, prende un aranciata e va via. Deve pensare a come risolvere le cose che non vanno. Crede che forse una sigaretta potrebbe aiutarla, allora va a comprarle. 
Cerca una panchina libera, nel parco, per sedersi. La trova, ma è umida per il temporale della mattina. Fruga nella borsa, prende un fazzoletto e la asciuga. Trova il suo iPod e fa partire la sua canzone, "A drop in the ocean". Vorrebbe piangere, ma non ci riesce.
Accende una sigaretta.
Al primo tiro tossisce, è un bel po' che non ne fuma una.
Al secondo tiro va già meglio.
E così via, fino all'ultimo.

In lontananza, nota Derek che passeggia, ma non è solo...

 
   
 
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