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Autore: marie52    14/07/2015    2 recensioni
Durante una missione solitaria, Zhalia viene rapita da delle misteriose figure.
Toccherà alla squadra Huntik, indagare sulla sua sparizione mentre ombre oscure sul passato di uno dei membri della squadra torneranno finalmente a galla.
Lo so vi ho scocciato con questa nuova versione della mia orribile fanfiction ma volevo cambiare molte cose che avevo approssimato nella mia storia.
I hope you enjoyed
marie52
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante Vale, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Secrets in the dark
Luogo sconosciuto

Quella sensazione.
Quel freddo e quella paura così familiare.
Non sapeva quando e dove l’aveva provata ma sapeva di averla già sentita addosso.
Quella oscurità iniziò a pesarle.
Lei, che aveva vissuto nell’oscurità per tutta la vita.
- Finalmente ti ho ritrovato Zhalia– disse la figura nell’oscurità mentre gli occhi scintillavano di una luce strana che nemmeno lei, vissuta nella menzogna avrebbe mai potuto definire.
- Chi sei tu? Che ci faccio qui?
-  Che ci fai qui?Ma come non ricordi la tua dolce casa?- chiese la figura, la cui stazza era quella di una donna.
Senza farlo apposta la sua bocca si aprì e parlò – questa è una prigione non una casa-
La donna sghignazzo nell’oscurità mentre Zhalia rimaneva stupita da ciò che era uscito dalla sua bocca.
Che cosa aveva detto?
Insomma quella donna era una pazza, giusto? Non aveva niente a che fare con lei oppure no?
Istintivamente cercò con lo sguardo la cintura con i titani che però non trovò.
- Non sono qui, i tuoi amati titani! – disse lui avvicinandosi verso di lei ma stando sempre nascosto nell’oscurità - li ho mandanti dai tuoi amichetti, alcuni anche con il tuo sangue sopra. In questo modo dovrebbero stare buoni per un po’ –
Un brivido le scorse lungo la schiena e per poco ebbe la tentazione di gridare aiuto ma si contenne e le rispose
- Tu non li conosci per niente. Loro non si arrenderanno mai! Tu pazza stron..
 Le catene si strinsero all’improvviso, lasciandole scappare un grido involontario.
-Oh vuoi contrastarmi? Ma se sei ancora così debole! Che bambina presuntuosa. – mentre con la mano destra le accarezzava il viso, per poi accarezzare le labbra della cercatrice che in risposta le morse la mano.
Le catene ai polsi si fecero ancora più strette tanto da far fuori uscire un po’ di sangue da una delle ferite procurate durante la lotta.
- Devi imparare l’educazione Zhalia. – continuò la donna lasciando la stanza- proprio come tua sorella Amestia. Il mio padrone sarà felice di sapere che ha di nuovo il suo piccolo angelo.

Foresta di Dodona
Epiro, Grecia.

Stavano camminando da circa un ora quando giunsero sul luogo della scomparsa.
La foresta era fitta e piena di insidie, posto perfetto per un agguato.
Sopra i tronchi degli alberi vi erano tagli profondi, tipici di un titano e per terra vi erano alcuni oggettini, degli altri amuleti, ma essi erano ricoperti da una macchia lunga e rossiccia.
Una macchia di sangue.
E non era difficile capire di chi fosse.
Harrison guardava la macchia impaurito mentre le lacrime rigavano il suo viso e invece suo fratello Dan, si era allontanato dalla scena dato che un colato di vomito  aveva minacciato di contaminarla.
Dante, invece, guardava con attenzione il luogo cercando di comprendere ciò che fosse realmente accaduto tentando di non farsi coinvolgere dalla barbaria lì compiuta.
- Erano in quattro- cominciò il cercatore dagli occhi ambrati – due l’hanno attaccata davanti mentre altri due l’hanno bloccata da dietro.
Sospirò mentre scrutava i tagli sopra i tronchi.
- Zhalia si deve essere liberata e ha evocato Gareon, il quale però non è durato a lungo. Ai quattro si sono aggiunte altre sette persone.
- quindi erano in undici?-chiese Dan
- Si, poiché i segni sopra i tronchi indicano che vi erano almeno sette titani, oltre ai tre che hanno attaccato Zhalia,che circondavano la foresta per farsi che non scappasse. E credo che siano troppi anche per un solo cercatore.-
Il suo sguardo si posò sulla macchia scura vicino ai suoi piedi
- Zhalia deve aver finito quasi subito le energie e per loro è stato semplice prenderla e portarla via- concluse il cercatore mentre si passava una mano fra i capelli.
- Guggenheim in che consisteva la missione?- chiese Sophie al cercatore
- Non ne ho proprio idea
- Ma come non lo sai? Ma se sei stato tu a commissionarla?!
- Io non ho commissionato un accidente di niente!- rispose l’uomo - Zhalia mi aveva chiesto prima di andare in missione di controllare se il suo contatto rimanesse dato che era una zona che non conosceva benissimo e temeva di perdersi. Quando non l’abbiamo più ricevuto beh sapete come è andata! Ma volevo sapere chi cavolo vi ha detto che avevo commissionato io quella missione?!
- Era stata lei stessa a dirlo- disse Lok guardandolo dritto negli occhi – ci aveva anche detto che era una missione semplice e non pericolosa.
- Buffa la cosa! A me aveva detto che l’aveva commissionata Metz – disse Guggenheim guardando il cercatore dai capelli rossi, il quale scosse subito la testa in segno negativo
- Metz non ne sapeva niente-
- Così Zhalia ci ha mentito riguardante la missione.- disse Dan fissando la macchia scura- ma perché ? Insomma siamo la sua squadra?!
- Dan ha ragione. Non capisco il perché ci abbia mentito … -
Mentre la discussione incalzava il cuore dei nostri cercatori, Dante notò qualcosa che brillava al interno di un cespuglio li vicino.
Cautamente si avvicinò all’oggetto in questione e lo raccolse da lì.
- Ragazzi venite a vedere- disse il cercatore richiamando l’attenzione su di se- ho trovato qualcosa.
Era una spilla argentata e la forma ricordava vagamente un corvo.
- Non è di Zhalia – affermò Lok
- Deve essere di uno dei rapitori. Zhalia deve averla strappata durante la lotta.
- Non è l’unica cosa lì sotto.- disse il cercatore ritornando vicino al cespuglio per prendere gli altri oggetti.
Erano delle fotografie: nella prima, che era piuttosto vecchiotta,ritraeva una famiglia felice.
Vi erano due bambine messe ai lati opposti della figura al centro che era quella di una donna e tutte avevano i capelli scuri e la pelle molto chiara.
Sullo sfondo vi era una casa molto alta e bianca, molto simile alla casa di Sophie ed erano vestite in modo impeccabile e molto curato.
Non vi era il padre in essa il che suggeriva fosse colui che aveva scattato la foto.
La seconda, invece, ritraeva una delle bambine.
Indossava un vestitino verde e portava i capelli lunghi e del colore della notte in due codini con dei fiocchetti dello stesso colore del vestitino.
La cosa strana era che sembrava spaventata da qualcosa, il vestitino era strappato mentre i capelli erano disordinati e  si trovava in luogo scuro e tenebroso, senza qualche finestra apparentemente.
Aveva appena finito di piangere e gli occhi color cioccolato erano gonfi.
le braccia avvolgevano le gambe piene di lividi e graffi come per tranquillizzarsi.
La cosa che però  colpì la squadra fu la scritta sul retro della foto, che aveva la forma di una lettera di aiuto.
Lentamente e con voce apparentemente calma Dante iniziò a leggerla:

A chiunque trovi queste foto.
Datele a Metz C. M. , è un cercatore della fondazione, nel vostro tempo dovrebbe essere...

- Il CAPO?! - gridò involontariamente Lok che si beccò in risposta un cazzotto dai fratelli Fears mentre Dante continuava a leggere
Lui capirà immediatamente il soggetto
So che però sarà troppo tardi per salvarla
Firmato
Emily S.M.
Data di partenza: 24 novembre 1978
Data di Arrivo: 14 luglio 2015

Alla fine della lettura solo una domanda rimbombava dentro la mente dei cercatori: " Cosa diavolo voleva dire questo?"
Ma sopratutto " cosa centravano con il rapimento di Zhalia queste foto?"


Angolo autrice:
Zazan - zazan!
Lo so era troppo sintetico questo capitolo e la prima parte era da sadici quindi ehm.
Si ehm sono rimasta influenzata dai manga e via dicendo.
Ecco, ehm ... Va bene
Se volete dirmi com'è questo capitolo sarei molto felice.
Ora scappo
Un bacio
marie52

  
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