Sam non era migliorata ma
Janet era ottimista.
Il Generale mi convocò per il
rapporto; passai un’ora nel suo ufficio per spiegare le dinamiche
dell’accaduto, mentre Daniel e Teal’c esponevano le scoperte che avevano fatto
all’interno della piramide.
Ad un tratto il telefono del
Generale Hammond squillò.
Hammond: qui Hammond…………và
bene, arriviamo subito
Il Generale dopo aver
riattaccato ci rivolse uno sguardo preoccupato.
Hammond: Carter si è
svegliata!
A quelle parole mi sentii a
dir poco sollevato; ci dirigemmo tutti verso l’infermeria, ma quello che ci
trovammo di fronte non era quello che speravamo.
Janet: una personalità aliena
è entrata in Sam e ne ha il pieno controllo.
Jack: cosa? Una personalità
aliena ha il controllo di Sam?
Daniel: calma Jack, è già
successo con l’entità che era passata attraverso i sistemi dei computer,
ricordi?
Jack: si me lo ricordo
Janet: non sembra ostile, ma
vuole parlare prima con O’Neill. Dice di chiamarsi Tari.
Hammond: bene Colonnello,
cerchi di scoprire qualcosa
Jack: va bene Signore!
Non volevo credere a quello
che avevo sentito, ma appena incrociai lo sguardo di Sam, mi accorsi subito che
non era lei.
I suoi occhi erano spenti, la
luce che brillava di solito nelle sue iridi blu era svanita.
La sua voce risuonò nella stanza.
Tari: lei deve essere il
Colonnello O’Neill, è esatto?
Jack: come fa a sapere chi
sono?
Tari:ho pieno accesso ai
ricordi della persona che mi ospita. Se non sbaglio si chiama Samantha Carter
Jack: già, ora che lei sa chi
sono io, io vorrei sapere chi è lei
Tari: io sono Tari,
un’abitante del pianeta che avete visitato
Jack: posso parlare con
Samantha?
Tari: mi dispiace ma questo
non è possibile
Jack: davvero? E come faccio
a credere a quello che mi dice lei?
Tari: Samantha si fida di
lei, per questo ho voluto parlarle subito
Daniel notò il mio nervosismo
in costante crescita e decise di intervenire.
Daniel: salve, io sono……
Tari: Daniel Jackson, lo so
Daniel: bene, vedo che ci
conosce tutti!
Io nel frattempo mi ero
allontanato per riprendere il controllo ma non riuscivo a guardarla negli
occhi. Daniel continuò a parlare con lei mentre io chiesi al Generale il
permesso di allontanarmi.
Mi diressi verso la mia
stanza e appena fui arrivato mi sdraiai sul letto per pensare.