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Autore: Toms98    20/07/2015    0 recensioni
Un cavaliere di drago comandato dagli istinti e un'erede al trono dal cuore di ghiaccio si uniranno per riportare la pace nel regno di Urigan, ma intrighi e trappole sono dietro l'angolo. E un oscuro mistero aleggia a corte...
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Poi l’occhio cadde sulle sette righe indicategli poco prima dal Mastro Bibliotecario. Era scritta quella che a prima vista pareva una profezia insensata:
Quando colui che porta il fuoco nel sangue
E colei che porta il ghiaccio nel cuore
Uniranno le forze, la pace tornerà.
Ma per ottenere ciò
Il cuor di lui di fuoco si riempirà
Il sangue di lei di ghiaccio sarà
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[STORIA IN GARA PER IL CONCORSO THE ANCIENT TALES (http://freeforumzone.leonardo.it/d/11055156/The-Ancient-Tales-Contest-Fantasy-Pacchetti-Immagini-/discussione.aspx)]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LA FINE
Zondur scolò l’ennesimo bicchiere di distillato come se niente fosse. Janel lo guardava stupita. Sapeva che nel regno c’erano stati dei problemi con l’erede e c’era uno straniero che aveva convinto la principessa a tradire il popolo. Sapeva che c’era stata una guerra.
Sapeva tutto. Tranne che quello straniero fosse lo straniero.
In quel momento, nelle sue orecchie la cacofonia della taverna scemò fino a sparire. C’era solo lei, il suo interlocutore e la storia che le aveva appena raccontato. << Che cosa è successo dopo? >> chiese la prostituta. L’uomo riempì un altro bicchiere prima di risponderle.
<< Lord Wiser ha riformato il Consiglio dei Lord, ma solo con lui, Lord Jinax e i tre lord che aveva affrontato Al… la principessa. A breve sarà eletto re, la migliore opzione che avete per ora. >> rispose lui. Provare a nominarla, o anche solo a pensarla, gli faceva risalire dal cuore un enorme dolore. Lo affogò con il bicchiere di liquido scuro prima che potesse uscire. << Per quanto mi riguarda. >> continuò lui << Nonostante Wiser continui a negarlo, ho fallito la mia missione. Pertanto, secondo il giuramento che ho compiuto per i Falchirossi, devo abbandonare il mio lavoro. Calamicus resterà con me e diventerò un cavaliere decaduto. Lord Wiser mi ha però proposto di essere cavaliere di drago secondo il regno di Urigan, e addestrare una nuova squadra. >>
<< Beh, è una buona notizia. >> affermò la prostituta abbozzando un sorriso. Si diede dalla stupida mentalmente. Era venuta lì per portarselo a letto, ma ora il suo cuore sapeva che non poteva farlo. Era una puttana, ma aveva la sua etica. Lui la fissò, riempiendosi un nuovo bicchiere. Almeno reggeva bene l’alcool. << Non ho accettato! >> disse, poi si scolò il bicchiere, si alzò e fece per uscire. << Finisci tu la bottiglia. Un regalo per avermi ascoltato. >>.
La ragazza si alzò spostando la sedia. << Dove vai? >> chiese. Nonostante fosse una persona come le altre si sentiva come in obbligo verso quell’uomo. << Quello che dovevo fare tanto tempo fa >> rispose lui, per poi uscire.
Calamicus lo aspettava in una radura fuori dalla città. << Vecchio mio, è giunto il momento. >> disse lui accarezzando le scaglie purpuree. Il drago ruggì basso, quasi ad esprimere la sua disapprovazione. Salì sulla cavalcatura e la fece decollare. Le nuvole scivolavano dolcemente sul corpo rosso mentre volava lento verso il castello. Atterrò vicino al portone che chiudeva la prima cinta di mura.
Non aveva avuto tempo di osservare il castello dopo che il suo fido compagno lo aveva ricostruito. Ora era veramente un castello serio. Erano rimaste solo le edere sulla porta. Le strappò delicatamente per poi gettarle a terra. << Calamicus >> disse lui, poggiando la mano alla porta << Vorrei rimanere da solo… >>. Il dragone avvicinò il suo muso all’uomo e sbuffò. Questi lo accarezzò dolcemente, poi si voltò e si allontanò nella pianura.
Camminò per la pianura su cui si era tenuta là battaglia. La neve aveva già coperto i segni della lotta. Continuò a camminare ricordando tutto. Quella roccia, il proiettile su cui era stato salvato dall’attacco di Eterie. Quei segni di artigli, dove Calamicus era caduto colpito all’ala. Gli spuntoni di ghiaccio, residui dei falchi di Alaya. Legni bruciati, appartenenti forse all’accampamento di Oronak. E poi quello.
L’abete svettava in tutta la sua grandiosità sul burrone. Era l’unico testimone, oltre a lui, di quello che era successo. Chiuse gli occhi per un paio di secondi. Dovette riaprirli subito. I ricordi lo colpirono duramente, come un coltello attraverso la carne.
Osservò attentamente il grande vuoto che si apriva sotto i suoi occhi. La fine del burrone non si vedeva da lì. Questo aveva rallentato la ricerca del corpo. Troppo, tanto che il cadavere forse era stato preso dai lupi o coperto nella neve, perché la ricerca, anche con Calamicus e il suo fiuto, non era riuscita a ritrovarla.
Tirò fuori da un borsello legato in vita una boccetta di liquore. La bevve, per poi iniziare a parlare: << Principessa Alaya, tanto tempo è passato da quando ti ho conusciuta, ma non abbastanza da quando mi hai lasciato. Wiser sarà un ottimo re, certo, ma io sono sicuro che tu saresti stata migliore. Ricordo la prima volta che sentii la tua voce ed ebbi un brivido. Stessa cosa quando ti vidi per la prima volta, quando ridesti per la prima volta, quando ti abbracciai per la prima volta. >> il fiato cominciò a mancargli, le lacrime iniziarono ad addensarsi ai bordi degli occhi << Tu mi hai fatto capire che la mia vita è piena di rammarichi, piena di inutilità e tristezza. Tu, che quando ti arrabbiavi non sapevi come reagire da vera regina. Tu, che provavi sempre a non parlare, ma alla fine chiacceravi ore ed ore. Tu, che avevi il terrore di spostarti anche solo di un metro senza di me. Tu, Alaya… >> il nodo in gola si fece sempre più grande, dovette porre rimedio con un altro sorso di liquido caldo << Tu, Alaya… sei il mio più grande rammarico. Mi rammarico di non averti salvato, mi rammarico di non averti protetto, mi rammarico di averti lasciato morire senza lottare. E soprattutto, mi rammarico di non avertelo detto. So che ora è tardi, ma non posso vivere senza dirtelo. Alya… ti amo. >>
Finì la bottiglia e la gettò il più lontano possibile. Poi ammirò ancora un po’ il paesaggio. Spalancò le braccia e tirò indietro la testa. Chiuse gli occhi e sussurrò: << Ci vediamo presto, mocciosetta. >>. Detto ciò si lasciò cadere in avanti, pronto a sentire solo il duro impatto con la terra.
Qualcosa lo trattenne. Un freddo laccio che lo cingeva in vita piano piano lo fece tornare in piedi. Lui aprì gli occhi e si voltò. << Ti avevo detto che volevo restare da solo, stupido drago! >> urlò voltandosi, ma quello che vide gli fermò il cuore.
<< Ehilà, Cavalier Zondur. >> disse Alaya appoggiata di lato all’abete. L’uomo rimase senza parole e a fatica riuscì a richiudere la bocca. << Ma… ma… tu dovresti… dovresti essere… >> disse tra lo stupore e la gioia incontenibile. << Morta? Già, ma non mi piaceva molto l’idea. >> disse ironica la ragazza avvicinandosi all’uomo << Ma ora parliamo di te. Sei consapevole che non è adatto ad un re ubriacarsi con i distillati? >>
L’uomo non aveva capito un bel niente di quello che aveva detto, la sua unica reazione fu quella di gettarsi tra le braccia della principessa. << Come hai fatto a salvarti? >> chiese esplodendo in lacrime di gioia. << Beh, ho valutato che tre colombe sarebbero bastate: due per gli stupidi scagnozzi e una per distrarre Oronak e salvarmi. >> rispose tranquilla lei. << Ma è impossibile per qualsiasi mago eseguire più di un incantesimo in contemporanea! >> fece notare lui. Forse l’alcool cominciava a fargli brutti scherzi. << Lo pensavo anche io, ma poi mi sono ricordata: la prima volta che io usai la magia colpì i due briganti contemporaneamente, così ho pensato che potevo fare la stessa cosa. Poi, siccome non c’è due senza tre… >> disse lei fingendosi superiore.
<< Mi sei mancata. >> disse lui.
<< Sono sicura che le parole che vuoi dire sono altre. >> commentò lei.
<< Ti amo! >> aggiunse il cavaliere.
La strega non rispose. Si limitò a baciarlo. Ed ecco. Il quinto brivido. Era il quinto che provava e il più dolce di tutti, da quando tutta quella storia era incominciata. Alaya aveva sentito il suo quinto brivido. Ed era la persona più felice del mondo.

<< Lord Wiser! >> esclamò Lord Thomer, correndo verso l’uomo. Dietro di lui correvano anche Lord Leenard e Lady Antey. Quest’ultima aveva in mano una vecchia pergamena ingiallita ed erosa dai tarli. Lord Jinax, che accompagnava Wiser, si voltò interessato. << Abbiamo rinvenuto questa pergamena fra i manoscritti di Lord Contanor. >>
Wiser la prese e la lesse mentalmente. Sorrise, giunto alla conclusione. << Te l’avevo detto che la mia interpretazione era giusta. >> disse allungandola a Jinax. Questi schiarì la voce e lesse:
Quando colui che porta il fuoco nel sangue
E colei che porta il ghiaccio nel cuore
Uniranno le forze, la pace tornerà.
Ma per ottenere ciò
Il cuor di lui di fuoco si riempirà
Il sangue di lei di ghiaccio sarà
Su di un grande dragone giungerà lui
E ad ingannare la Morte riuscirà lei
Per portar eterna pace al regno di Urigan.
   
 
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