Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Abigail_Cherry    22/07/2015    2 recensioni
"Il tuo nome non ti definisce come persona. Ognuno è quello che è, indipendentemente dal proprio nome. Ed io dico che tu sei intelligente, sgargiante ed adorabile. Questo è ciò che sei."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2:
Il Patto
 
È vero, lo ammetto, ho sempre sognato di essere una giornalista! Come è mio profondo desiderio stare di più con Colin! Quindi perché rifiutare? Devo solo trovare il tempo libero per regolarmi con gli amici, il lavoro e lo studio. E per "lavoro" non intendo il giornale scolastico, ma il mio vero lavoro, quello pagato.
L'anno scorso, compiuti i sedici anni, chiesi ai miei genitori di avere una paghetta, come quasi tutti gli adolescenti della mia età, ma loro mi dissero che ogni moneta che sarebbe entrata nel mio portafoglio doveva prima passare per il mio sudore. Così adesso tre volte a settimana faccio da cameriera in un bel ristorante. A dire il vero, un bellissimo ristorante! C'è spesso molta gente ricca e famosa che lo visita. Mi considero fortunata ad essere stata assunta, visto che c'erano molti altri ragazzi in lizza.
Quindi, non so proprio se tra tutti questi impegni riuscirò a trovare tempo anche per il giornale...
Sento il mio vicino di banco darmi una forte gomitata al braccio. Alzo gli occhi dal mio cellulare, nascosto dallo zaino, e mi tolgo gli auricolari dalle orecchie.
«...ascoltare, signorina!» sta urlando la mia prof di lettere. Purtroppo non ho sentito la frase, ma forse l'ho capita.
«Stavo ascoltando, prof. Continui» faccio.
«Molto bene, allora dimmi che cosa stavo spiegando fino a poco fa!»
Guardo la lavagna in cerca di indizi, ma con espressione calma. La professoressa non deve sapere che sono sotto pressione, anche se in verità me la sto facendo sotto. «Dante» dico alla fine «Stavamo per arrivare a Lucifero.»
La professoressa resta basita per qualche attimo, poi mi lancia uno sguardo assassino e borbotta qualcosa a proposito dei "giovani d'oggi" prima di ricominciare la lezione.
«Come ci riesci?» mi chiede Thomas, il mio compagno di banco. «Non c'era scritto nulla su Lucifero alla lavagna.»
Faccio spallucce «Intuito, tanto intuito. In più, penso aiuti aver letto a casa "La Divina Commedia" almeno tre volte.»
Thomas ridacchia e torna a far finta di prendere appunti. Io faccio per rimettermi gli auricolari, ma qualcuno entra in classe e mi fermo.
«Buongiorno» dice Colin alla prof.
«Di cosa hai bisogno?» gli risponde lei.
«Avrei bisogno un attimo di quella ragazza» e mi indica «Solo per cinque minuti.»
Il mio cuore fa un balzo, cominciando a battere sempre più velocemente.
«Certo, prenditela pure» dice la prof con asprezza.
«Grazie» con un sorriso, Colin fa cenno con la mano di raggiungerlo fuori dalla classe in corridoio e, dopo solo un attimo di esitazione, lo faccio.
«Cosa volevi dirmi?» attacco dopo aver chiuso la porta della classe.
«Volevo sapere se hai deciso cosa fare a proposito del giornale» risponde lui.
«Non ancora...» ammetto. «Devo valutare molte cose... Ho poco tempo libero durante la settimana.».
«Senti, se non sei convinta di questa cosa non farla, ma sappi che fare parte del giornale scolastico è molto più vantaggioso di ciò che pensi. Ti darà molti crediti per la maturità ed in più se un giorno, nel mondo del lavoro, deciderai di avere a che fare con lo scrivere e tutto il resto... essere stata nel giornale scolastico ti faciliterà l'assunzione. È pur sempre esperienza, anche se piccola.» Sorride.
Sto in silenzio per qualche attimo. «Perché ti interessa tanto che io entri nel giornale? Ci sono un sacco di altri ragazzi a scuola più qualificati di me.»
«Sarò sincero: ciò che hai detto è stupido.» fa lui, scuotendo la testa.
«Cosa?»
«Se te ne esci con queste affermazioni allora non hai mai vissuto in questa scuola! Tra tutte le persone a cui ho fatto pubblicità per il giornale, tu sei senz'altro la più qualificata per farne parte.»
«Come fai a dirlo? Non mi conosci neanche!»
«So più di quanto tu creda» fa un sorriso malizioso. «E penso, anzi so, che tu saresti perfetta nel giornale. Non dico che quest'ultimo non andrebbe avanti senza di te, ma tu aggiungeresti un tocco di freschezza e novità. La gente ha bisogno di questo al giorno d'oggi.»
C'è una piccola pausa di silenzio. «Non conosci neanche il mio nome...» gli faccio notare, abbassando imbarazzata lo sguardo.
Colin ridacchia. Mi alza il mento con un dito ed avvicina il viso al mio, costringendomi a guardarlo negli occhi. «Il tuo nome non ti definisce come persona. Ognuno è quello che è, indipendentemente dal proprio nome. Ed io dico che tu sei intelligente, solare ed adorabile. Questo è ciò che sei.»
Resto senza parole, rossa in viso, con il cuore che quasi mi esplode. Cosa faccio adesso? Mi ha colta alla sprovvista!
Mi scopro a scostare la sua mano dal mio viso ed a riabbassare lo sguardo.
«Sono tutto fuorché adorabile» dico.
«Allora aggiungiamo "modesta" alla lista di ciò che sei.» Ride, e dopo poco anche io assieme a lui.
«Facciamo così: resterò in prova per un po', per vedere se riesco a regolarmi con i miei impegni. Se così sarà, sarò ben felice di entrare a far parte del giornale. Ma sarò libera di andarmene quando vorrò. Niente costrizioni» propongo, porgendogli la mano.
Colin mi guarda dubbioso per qualche attimo, poi mi stringe la mano con un gran sorriso. «Benvenuta nel giornale.»
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Abigail_Cherry