Harry
«C’era una volta, in un maestoso castello, una
bellissima principessa di nome Ginny - chissà perché questo nome non mi è nuovo
-. Era rinchiusa in quel castello da tempo immemorabile. Molti coraggiosi uomini
avevano provato a salvarla, ma erano morti bruciati vivi del drago che
sorvegliava il castello oppure erano caduti nella lava o altri erano morti di
dolori alla prostata - non è bello
-. In più era vittima di una tremenda maledizione. Di giorno era bellissima, ma
di notte si trasformava in una racchia molto simile alla McStrudel.
MCSTRUDEL: Ehi!
Zitta che sto scrivendo
«Adesso la principessa Ginny è ancora rinchiusa nel
castello, nella stanza più alta della torre più alta, e ancora attende che
venga a salvarla il suo prode Principe Draco. Sì come
no. Ma vaf…»STRAP SCROSHHHHHHHHHHH.
Harry si alzò dal water, aprì la porta, si stiracchiò e gettò un’occhiata a
casa sua. Era un enorme tronco d’albero e una caverna, il tutto era circondato
da una palude. Non era il massimo, ma era meglio della casa di Kreacher, che viveva in un bidone dell’immondizia poco
lontano da casa di Harry. Questi si tolse i vestiti e andò a lavarsi col fango,
dato che l’acqua non c’era. Poi, dopo essersi per bene impataccato di fango, si
buttò nella pozza d’acqua dietro casa sua. Accadde un fenomeno curioso. Delle
bolle d’acqua risalivano dal deretano di Harry, mentre dei pesci tornavano a
galla, chiaramente morti.
Bene, ecco la cena, pensò Harry. Più
tardi finì di lavarsi, si rivestì con i soliti vestiti, e cenò da solo come uno
sfigato. All’improvviso udì un rumore fuori. Si affacciò e vide i soliti Ghermidori intenti a cercarlo.
Bene, ecco un’altra serata che se ne va a
CENSURED, pensò sconsolato Harry, che aveva intenzione di rimanere in
camera sua a guardare film CENSURED. Si alzò da tavola, prese la bacchetta e
uscì fuori. Non appena i Ghermidori lo avvistarono
gli si scagliarono contro. Ma Harry, con calma, quasi con noncuranza, puntò la
bacchetta verso di loro e borbottò, annoiato: «Bombarda». L’incantesimo mancò di poco i Ghermidori,
ma l’esplosione servì a spaventarli. Fuggirono via terrorizzati.
***
Ron si svegliò di soprassalto(ormai è una moda). La McStrudel stava per sbarazzarsi di lui definitivamente, a
quanto pare, perché dopo averlo trasformato in un mulo lo stava portando dalle
guardie di Digiacomort per farlo arrestare. Ron tentò
di divincolarsi, ma la McStrudel lo teneva saldo. E
intanto gongolava. Se fosse riuscita a dimostrare che il mulo parlava,
l’avrebbero pagata e avrebbe finalmente potuto organizzare un’orgia con zio Voldy, Krum e Silente. Arrivò al
bancone e disse, gongolante: «Ien afere
mulen parlanten»
«Bene, se riesce a dimostrarlo sono 4000 galeoni» rispose la guardia, annoiata.
«Certen!» disse la McStrudel.
Slegò Ron e attese che parlasse.
Ok, devo stare zitto e non mi succederà
niente, pensò Ron.
SBAM!
«Ahia ma porca BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED BESTEMMIED ma
che CENSURED fai? D’oh!». Ron approfittò della momentanea distrazione creatasi
dopo la sua sfilza di bestemmie e cominciò a scappare. I Ghermidori
si buttarono su di lui. Corse, corse come non aveva mai fatto in vita sua,
svantaggiato dal 4x4 e dagli zoccoli.
Si girò per guardarsi dietro quando andò a sbattere contro qualcuno.
***
Harry si svegliò di soprassalto. Si era addormentato
mentre erano intento a piantare il nuovo cartello: Mercatone Uno, tutto ciò che ti serve con il Prendi 2 Paghi 48! Si rialzò e
notò un mulo che barcollava. Evidentemente era stato lui a sbattere contro
Harry. Fece appena in tempo a guardarlo incuriosito, quando il mulo si riprese
e, vista la proverbiale bruttezza di Harry - HARRY: Ehi! - fece per scappare di
nuovo, ma i Ghermidori lo avevano raggiunto. Così il
mulo si riparò dietro Harry, che si era alzato del tutto, mentre scrutava torvo
i Ghermidori che intanto si erano bloccati e,
terrorizzati, l’avevano riconosciuto.
«Ehm…Per…ordine di…Digiacomort…sei in arresto…per
aver dato…asilo…al mulo…che era prigioniero…da noi…»
Harry guardò divertito il capo dei Ghermidori. Scoccò
un’occhiata dietro di lui, sogghignò, poi disse, beffardo: «E perché dovrei
seguirvi?»
«A-altrimenti…io e…i miei…uomini…ti…»
«Quali uomini?» lo interruppe Harry. Il Ghermidore si
girò e vide di essere solo. Scoccò un’occhiata terrorizzata a Harry poi scappò
via.
«Forte!» disse una voce alle spalle di Harry. Si girò, e vide che la fonte
della voce era il mulo.
«Sei stato forte!» ripetè il mulo. «Io mi chiamo Ron,
prima ero un mago anch’io, ma la McStrudel mi ha
trasformato a tradimento in un mulo»
«Io…» fece Harry,«…Shrek, voglio dire Harry…».
«Bene, dobbiamo organizzare una festa!» esclamò Ron. «Chiamo un po’ di amici
miei!»
NB:
Loro sono stati catapultati in un altro mondo e non si ricordano un fico secco
della loro vera identità
Il giorno dopo, Harry e Ron erano in viaggio verso Hogwarts, dove dimorava Digiacomort.
Harry aveva ceduto al consiglio di Ron, quello di andare a spaccare il CENSURED
a Digiacomort solo perché ieri, dopo cubiste,
spogliarelliste, i Tre Porcellini, era ubriaco fradicio, mentre Ron era
sobrissimo. O almeno, lo diceva lui, perché adesso non sembrava più tanto
convinto. Quando arrivarono non trovarono nessuno. Salirono fino al gargoyle che sorvegliava l’ingresso, poi quello chiese:
«Parola d’ordine?».
Harry pensò: Be’, dai, non sarà così
difficile. E si mise a provare delle parole a casaccio
TRE ORE DOPO…
«Ma ci credi che la parola d’ordine era Digiacomort?»
chiese Harry a Ron.
«Zitto e muoviti» sbottò Ron. Salirono nel grande studio che era appartenuto a
Silente, anche se loro non lo sapevano. Dietro la solita scrivania trovarono
Lord Digiacomort in persona.
«Potter? Cosa vuoi da me? Non ho ancora ucciso nessuno che ti stia a cuore. Ma
se vuoi possiamo rimediare» aggiunse poi, uccidendo Neville che si trovava dietro
di lui.
«Di lui» ribattè Harry indicando Neville, «non me ne
frega un emerito CENSURED. Comunque no, sono venuto a chiederti di sfidarmi»
«Uhm ok» disse Digiacomort senza neanche pensarci.
«Vuoi sfidarmi?» chiese Harry, sbalordito che avesse accettato così in fretta.
«Manco per le balle» rispose Digiacomort. «Ma
facciamo così. Conosci la storia della principessa Ginny?
Se riesci a portarmela qui, io ti sfiderò, ti farò fuori, e poi mi sposerò con Ginny. Ci stai?»
«Sì» rispose subito Harry. «Ma chi è questa Ginny?»(Dovete
sapere che Harry è molto stupido, non sa di averla già letta la storia della
principessa Ginny.
«Ok aspetta che ti racconto la storia» e così gli lesse la storia. «‘il prode Principe Draco’.
Hai capito adesso?» concluse.
«Ahhhhh certo» disse Harry dopo la
795128631485851203esima rilettura. «Ma chi è Ginny?»
ALTRE TRE ORE DOPO…
Harry e Ron erano in cammino. Camminarono in lungo e in lardo, no scusate
largo. Alla fine, dopo quelle che parvero settimane, e forse lo erano,
arrivarono al vulcano dove c’era il castello di Ginny:
il Monte Fato. Si arrampicarono, finchè non
arrivarono a un passaggio dove videro un enorme cratere, dalla parte opposta un
castello di pietra, un pericolante ponte di legno e tre persone sul ponte.
Harry si avvicinò e udì uno che gridava: «Padron Frodo, forza! Distruggetelo!»
«Stupefactum!» urlò Harry puntando la bacchetta
contro i tre. Non per un particolare motivo, ma giusto per la voglia di
levarseli dai CENSURED. Attraversarono il ponte pericolante, fermandosi solo perché
Ron si rifiutò di andare avanti a metà strada e Harry, essendo scemo, si
divertiva a far oscillare il ponte ancora di più, terrorizzando ancora di più
Ron. Alla fine arrivarono nel castello ed entrarono. Era deserto, a parte
qualche cadavere o scheletro, qualcuno carbonizzato, altri che avevano le mani
in mezzo alle gambe. Continuarono ad avviarsi, poi Harry indossò una vecchia
armatura e disse a Ron: «Dividiamoci. Tu vai a cercare le scale per accedere
alla torre, io mi occupo del drago»
ALTRE ALTRE TRE ORE DOPO…
«Oh, ecco le scale» disse Ron dopo averle trovate. Intanto Harry, dalla parte
opposta del castello, stava dicendo: «Oh, ecco la torre. Ma dov’è il…»
cricri…cricri…cricri…cricri…
«Ehm, Ron!» gridò Harry. «Dovresti gridare “dragoooo!!!!”»
«E perché?» gli giunse l’eco di Ron in lontananza.
«Come perché? L’hai letto il copione no? Quando io mi interrompo per dire “ma
dov’è il…” tu devi gridare “dra…”»
«GRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAURG»
«*****aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa» gridò
Ron.
«No, ti ho detto che devi gridare “drago” non “CENSURED”»
«CENSURED!»
«Perché mi mandi a CENSURED? Devi solo gridare “dra…”».
Ma si interruppe quando vide Ron arrivare di corsa con un enorme drago alle
calcagna.
«Hai trovato il drago? E che aspetti a dirmelo?» urlò Harry sopra il frastuono.
Si avventò contro il drago ma quello, senza scomporsi, gli sferrò un calcio e
Harry volò in aria, superò la torre più alta, la bocca del Monte Fato, salì,
salì, salì, salì, salì, salì, infine, dopo moooooooooooooolte
ore, riscese, riscese, riscese, riscese, riscese, riscese e andò a cozzare
contro il soffitto della torre più alta, che franò sul pavimento della stanza
più alta, e Harry cadde sul pavimento di faccia. In lontananza udì un ruggito
di una gigantesca creatura, ma Harry, intontito, non lo sentì.
***
Ginny
si svegliò di soprassalto. Un enorme trambusto l’aveva svegliata. Si guardò
intorno, in cerca della fonte. Poi vide un buco nel soffitto, dei detriti sul
pavimento e, sopra ai detriti, un cavaliere.
Il primo che fosse riuscito a superare il drago. Si risistemò, si sdraiò sul
letto e fece finta di dormire. Sentì il cavaliere alzarsi, avvicinarsi. Ginny mise le labbra a mo’ di bacio, pronta per essere
baciata dal suo salvatore, dal suo prode Principe Draco…
***
«SVEGLIAAAA!!!!!» urlò Harry nell’orecchio di quella
che pensò fosse Ginny. Quella si svegliò di
soprassalto, cadde dal letto, sbattè la testa e
svenne. Quando si riprese, si svegliò di soprassalto, tentando di capire cosa
fosse successo. Poi vide Harry e fece finta di nulla. Si alzò e disse, molto
garbatamente: «Era ora! Erano 13 anni che non veniva più nessuno! Me so popo rotta i CENSURED! E nun cell’ho nemmanco!»
«Ma come CENSURED parli?» chiese Harry.
«Io parlo come CENSURED voglio, capito brutto CENSURED CENSURED
di CENSURED figlio di CENSURED BESTEMMIED BESTEMMIED
CENSURED e basta. Ok, mio prode cavaliere, mi scuso per il mio scurrile
linguaggio, solo che la lunga prigionia mi ha fatto dimenticare che io sono una
principessa e che questi non sono parole consone a una principe…»
«AOOO!!! Ma mangia come parli! No aspetta, parla come mangi!» sbottò Harry,
seccato dalla perdita di tempo. «Forza, dobbiamo andare».
Ginny parve seccata dal carattere rude di Harry, ma
poi si ricordò che era il suo prode Principe Draco, e
che l’aveva appena salvata. Si precipitarono giù dalle scale. Un ruggito
echeggiò in lontananza.
«Ma, non hai ucciso il drago?» chiese Ginny a Harry,
incredula.
«Ah ecco chi mi ero scordato!» disse Harry, con l’aria di uno che se lo
ricordava benissimo. Seguendo i ruggiti arrivarono alla tana del drago. Sotto c’era
Ron, che sparava qualche barzelletta a casaccio per tener buono il drago che,
Harry scoprì con stupore, era calmo. Le barzellette funzionavano.
«Ok allora, senti questa» stava dicendo Ron. «Un tizio va al bar e chiede una
birra, tirando fuori dalla tasca un omino piccolo…».
Harry si avvicinò di soppiatto. Disse a Ginny di
seguirlo. Harry si appese alla catena che dondolava sulla testa del drago,
abbracciò Ginny per farla reggere e per lei fu l’oblio.
Dimenticò tutto, persino chi era, sapeva solo che non avrebbe mai voluto
lasciare quel morbido abbraccio nel corpo caldo del suo vero amore. Harry si
lanciò con la catena, pronto a colpire appena si fosse trovato abbastanza
vicino all’occhio del drago.
«…e allora il tizio fa: “Ma perché, secondo te io avevo chiesto un pazzo di 30
cm?”» e scoppiò a ridere insieme al drago. Il drago, ridendo, diede una botta a
Harry e Ginny, che precipitarono sull’oro sotto il
drago. Ron li vide, e iniziò a scappare con loro. Quando il drago se ne
accorse, ormai era troppo tardi.
«Non vale, stavo per dire il finale a sorpresa inventato da me!» protestò Ron.
«Ok, allora ti porto indietro» disse Harry.
«Nono, ci penso un’altra volta»
«E quale sarebbe sto finale, comunque?»
«“Certo, si vede che aveva chiesto quello”» concluse Ron, scoppiando a ridere.
cricri…cricri…cricri…cricri…
Sì…se magari ci muoviamo….
Harry, Ron e Ginny uscirono così dal Monte Fato, e
fecero tutto il percorso dell’andata ma al ritorno. Finalmente, dopo molte
settimane, arrivarono a Hogwarts. Harry, durante la
strada, aveva socializzato molto con Ron e con Ginny,
e ora non sapeva più cosa provava per lei: se amicizia, o qualcosa di più. Sorridendo,
si ricordò di quando aveva pestato Ron dopo che lui l’aveva deriso dopo avergli
raccontato i suoi segreti. Vagarono per il castello, sempre vuoto, finchè arrivarono all’ufficio di Digiacomort.
TRE ORE DOPO…
Superato il gargoyle a guardia, salirono le scale ed
entrarono nello studio. Digiacomort alzò lo sguardo e
rimase incredulo. Ginny pensava che anche se Harry
era brutto - HARRY: Ehi! - e non era il Principe Draco,
comunque era ancora innamorata di lui, non solo per averlo salvato, ma perché amava
tutto di lui. Poi si ricordava che lei non era stata del tutto sincera con lui,
e le venne una fitta al cuore: non gli aveva detto nulla della maledizione
della McStrudel. Pensieri strani si affollarono nella
mente di Harry: Appena torno a casa
voglio farmi una bella CENSURED. Ma i pensieri che si affollavano nella
mente di Ron erano ancora più strani: Che
CENSURED, non posso più farmi le canne con questi stupidi zoccoli. O dovrei
chiamarle CENSURED?
Ma all’improvviso Digiacomort interruppe i
pensieri di tutti parlando, con la sua voce acuta e fredda: «Bene, Potter. Hai
mantenuto il patto. Mi hai portato qui la principessa Ginny.
Come da patto, domani ti sfiderò, ti ucciderò, e io mi sposerò con Ginny».
Ginny si sentiva svuotata. Priva di emozioni. Non si
sarebbe mai sposata con quel coso orrendo - DIGIACOMORT: Ehi! -, ma ciò che più
faceva male a Ginny era che Harry era andato a
salvarla non per via della leggenda, ma solo per uno stupido patto e per
combattere contro Digiacomort. Non le importava nulla
di lei, allora? Eppure, Ginny era ancora innamorata
di Harry. In quello stesso momento, si chiese a cosa stesse pensando Harry, e
gli sarebbe tanto piaciuto poter leggere nel pensiero per scrutare i recessi
della mente del suo amato. Ma avrebbe trovato solo un pensiero: Ciambelleeeeeeeeeeee sbavaz sbavaz.
Il giorno dopo, Harry si svegliò di soprassalto. Quello sarebbe stato il
fatidico giorno: il duello contro Lord Digiacomort.
KRAK-HOOM
HARRY: Fammi indovinare. Colpo di scena?
Bravo
Harry si rialzò, ripulendosi dalla fuliggine. Si vestì, prese la bacchetta e
uscì fuori, col cuore che martellava. Si era finalmente reso conto di essere
innamorato di Ginny, e in fondo era grato a Digiacomort. Era per merito suo se aveva avuto modo di
salvarla. Ma Ginny, cosa provava per lei? E se quel
giorno Harry sarebbe morto? Caso volle che Ginny
pensasse a quelle stesse cose mentre Harry si alzava. Caso. O forse qualcosa di
più potente. Amore. E intanto Ron, be’, Ron si
rollava una cannettaßSpunto preso da Fantasy Dipendente.
Harry scese in cortile, e trovò Digiacomort, con una
folla di spettatori. Ginny non c’era. Harry non potè biasimarla, neanche lui avrebbe sopportato di vederla
morire.
HARRY: Ma perché pensate tutti che devo morire?
Perché io sono l’autore, e decido io il
tuo destino
Harry si avvicinò e si mise di fronte a Digiacomort.
Estrasse la bacchetta e la puntò contro di lui.
«Guarda, Neville in mongolfiera!» gridò all’improvviso Digiacomort
indicando un punto alle spalle di Harry. Harry rise.
«Bel tentativo, volevi distrarmi eh? Peccato che non ci sei…»
«Insufficiente!». L’Insufficiente Che
Uccide attraversò sibilando tutto il cortile e colpì Harry in pieno petto.
Harry, ancora intento a ridere, vide un lampo di luce verde. Cadde a terra, si
fece nero, e tutto svanì.
Harry si svegliò di soprassalto. Si guardò intorno. Si trovava in una specie di
reception di un hotel, ma con le pareti tutte bianche. In fondo alla stanza c’era
un bancone, con una strega seduta, affianco al bancone un ascensore e, in mezzo
alla stanza, una figura nera incappucciata, che avanzava verso di lui: la
Morte.
«Tu sei Harry Potter?» chiese la Morte con la sua voce acuta e fredda.
«Sì» rispose Harry.
«Uhm…che fan fiction è questa?»
«Ehm…penso…Harry…»
«Ti ho chiesto il nome della fan fiction, non il tuo nome, CENSURED»
«Te l’ho detto. La fan fiction si intitola “Harry”»
«Ah sì, quella. Vediamo un po’. Ehi Jenny!» gridò alla strega, che alzò lo
sguardo.
«Controlla il destino di Harry Potter nella fan fiction intitolata “Harry”». La
strega guardò dei registri. Li esaminò per un po’, poi disse: «Allora, il
destino di Harry Potter nella fan fiction intitolata “Harry” è: “Sposarsi con
la principessa Ginny e morire a 74 anni di dolori
alla prostata”. Vuole sapere anche il destino di…ehm…signora Morte?». La strega
si era interrotta a guardare la Morte che piangeva, sbatteva la testa al muro,
ecc. Poi si riprese e disse.
«Bene, il tuo destino in questa fan fiction è di morire non adesso, ma a 74
anni. Perciò dietro di te c’è la porta per tornare in vita. Ora, fuggite,
sciocchi!». Harry si avviò verso la porta e uscì. Si svegliò di soprassalto e l’olfatto
reagì prima della vista. Si alzò. Si trovava nella sua palude. Sentiva un gran
casino. Si voltò e vide Ron che faceva baldoria con tutti gli amici suoi e con
il drago del castello.
«Harry!» esclamò Ron. «Allora sei vivo?»
«No, sono morto» rispose Harry, seccato dalla domanda idiota. «Senti, devo
andare a Hogwarts in fretta»
«Va bene. Puoi farti accompagnare da Hermione se
vuoi»
«Chi è Hermione?»
«La mia ragazza»
«Cioè?»
«Ciuppa!»
«Ho detto “cioè?” mica “eh?”»
«Ciuppa!»
«Senti…»
«Comunque è il drago. Allora che ne dici?»
«D’accordo»
«Bene, sono 50 galeoni»
«Cosa? Col cavolo!»
«No, me li dai con le mani»
«Scordatelo, vado a piedi allora»
«Va bene me li dai dopo». Salirono in groppa a Hermione
e spiccarono il volo, verso Hogwarts. Harry incitava
il drago a volare più veloce, temendo il peggio.
***
Ginny
piangeva. Avanzava verso l’altare vestita di bianco, mentre Digiacomort,
impassibile, la aspettava. E intanto lei piangeva tutto il suo dolore per la
morte di Harry, piangeva perché si stava per sposare con una creatura
orripilante - DIGIACOMORT: E basta! -, piangeva perché non avrebbe mai vissuto
tutta la sua vita con il suo unico vero amore, piangeva…
SBAM!
…perché era inciampata all’improvvisa apertura del portone e si era rotta un
ginocchio. Riuscì a voltarsi e tutta se stessa urlò di gioia: Harry stava
entrando dal portone aperto, con Ron al suo seguito e il drago del castello
dalla finestra. Digiacomort non fece in tempo a dire “Ma
porca…!” che venne divorato da Hermione. Harry si
affrettò ad aiutare Ginny. La aiutò ad alzarsi e le
disse, il volto a pochi centimetri dal suo: «Ginny,
io ti amo». Lei sorrise e lo baciò, e per entrambi fu la cosa più bella del
mondo, le loro stesse anime si persero in quel bacio, in quell’abbraccio, in
quell’amore indistruttibile. Poi Harry saltò addosso a Ginny
e cominciò uno spettacolo sadomaso che è preferibile censurare!
CENSUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUURED
Quando si furono rivestiti, si avvicinarono all’altare, si sposarono e vissero
per sempre felici e contenti.
RON: E la maledizione?
Dissolta
RON: E il ginocchio rotto?
Guarito
RON: E Hermione?
Diventata umana
RON: E io?
E non rompere le CENSURED!
Dicevo, Harry e Ginny si avvicinarono all’altare,
felici come non lo erano mai stati, e finalmente si sposarono, e vissero per
sempre felici e contenti, finchè non arrivarono ai 74
anni e Harry morì di dolori alla prostata e Ginny
sotto a un treno deragliato!
FINE!!!
Ok
ragazzi/e, questa è la mia prima one-shot, ho voluto
ispirarmi alla storia di Shrek, anche se l’ho
modificata un pochino. Poi, siccome i 74 anni non sono ancora arrivati, quasi
sicuramente farò il sequel: Harry 2 e Harry Terzo. E poi si vedrà. Poi, non
sono sicuro ma penso di essere riuscito a farla abbastanza romantica, perciò se
vi è piaciuta ricordatevi di recensire in tanti, se non vi è piaciuta,
tranquilli che tempo due giorni e arrivo sotto casa vostra con un carro armato!
Scherzo dai, non sono così crudele, o almeno così mi dicono, ma ricordatevi
comunque di recensire. E continuate a leggere Harry Potter e la Pietruzza Rossa
che non si sa a che serve, perché farò sicuramente i 6 sequel. Bene, ciao
ragazzi/e, alla prossima!