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Autore: Justice Gundam    25/07/2015    5 recensioni
Quali pericolose avventure attendono i Digimon Tamers nella loro corsa contro il tempo per svelare i misteri di DigiWorld? Cosa sono i Deva, e chi è il 'Digimon Sovrano' di cui parlano? E perchè i loro piani coinvolgono il piccolo Calumon? Questa volta, molte cose potrebbero andare diversamente da come sappiamo... la mia prima storia di Tamers, che si ricollega (vedrete come...) a quelle di Adventure che sto scrivendo e a quella di Frontier-Savers che scriverò!
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Digimon Tamers Reload
Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: Justice Gundam
 
 
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Capitolo 24 - Separati in un mondo ostile
 
"Hey, ragazzi... che ne dite se ci fermiamo un po'? Qui cominciano a venirmi le vesciche ai piedi!" si lamentò Kenta, cercando come poteva di schermarsi dal sole cocente che fin da quando erano arrivati a DigiWorld non aveva smesso di bombardarli.
 
Takato e Guilmon si sedettero per un istante all'ombra di un costone di roccia, per prendere fiato. "Uff... ragazzi, non vorrei sembrare un frignone, ma Kenta ha ragione. Abbiamo camminato per chilometri, e non siamo ancora riusciti a trovare un punto di riferimento. Sappiamo solo che siamo andati verso sud..."
 
"Sempre che il sud abbia qualche significato qui..." affermò Terriermon, dando un'occhiata alla bussola che Jenrya aveva tirato fuori e che stava ora guardando con espressione desolata, scuotendo la testa. Il ragazzino cinese vedeva l'ago della bussola che si spostava in maniera apparentemente casuale da una parte all'altra, come se stesse seguendo un magnete invisibile. "Mi sa tanto che non sia esattamente come nel Mondo Reale. Qui non ci sono bussole che tengano."
 
"Certo non immaginavo che il Mondo Digitale fosse così strano... e pensare che ho visto il Mondo Reale..." affermò l'ingenuo Guilmon massaggiandosi la testa, come se gli stesse venendo un feroce mal di testa a pensare a come fosse il mondo a cui lui apparteneva. "Nessun offesa, Takatomon, è solo che ancora non riesco a capire molto bene certe cose..."
 
"Tranquillo, Guilmon, non è colpa tua! Sono qui per questo, no?" affermò il ragazzino, accarezzando Guilmon sulla testa e sorridendogli gentilmente. Dopotutto, Guilmon era tecnicamente un bambino appena nato... da quanto tempo era che stavano assieme, lui e il suo migliore amico? Sicuramente non più di un paio di mesi. Incredibile pensare che in due mesi fossero accadute tante cose.
 
Fu Alice a rompere il silenzio che stava scendendo inquietante sul gruppo. "Allora... se non abbiamo la possibilità di orientarci, come facciamo a sapere dove cercare Calumon-chan?" chiese la biondina. "Ho l'impressione... che il Mondo Digitale sia sempre uguale a sè stesso."
 
"Effettivamente, non si può dire che questa sezione di DigiWorld abbia una grande varietà di paesaggi. Posso capire come possa sembrare di restare più o meno sempre nello stesso luogo." affermò Renamon. La volpe ninja si era piazzata su un costone di roccia, e stava dando un'occhiata ai dintorni per accorgersi in tempo se ci fossero eventuali problemi. Per fortuna, almeno per il momento, non c'erano Digimon ostili o altro che potesse costituire un allarme, e Renamon scese giù con un agile balzo, atterrando vicino a Ruki. "Comunque, per adesso la cosa più prudente è affidarci a Ryou e a Monodramon. Loro conoscono il Mondo Digitale meglio di tutti noi messi assieme, ed è stato grazie a loro se non ci siamo separati."
 
Renamon si riferiva ad un problema che si erano trovati ad affrontare quasi subito - i flussi di dati che da un momento all'altro potevano arrivare e trascinare via qualcuno di loro. Monodramon e Ryou, avendo vissuto a DigiWorld per un certo tempo, erano in grado di fare delle previsioni abbastanza accurate, e fare in modo che il gruppo si spostasse in tempo per evitare di essere risucchiato. Il problema, comunque, permaneva... ed era una minaccia conla quale potevano avere a che fare da un momento all'altro.
 
Per quanto non fosse proprio entusiasta di doversi affidare al suo rivale per orientarsi nel Mondo Digitale, Ruki era abbastanza ragionevole da mettere da parte l'orgoglio... ma questo non le impediva di essere sarcastica a riguardo. "E va bene... allora, visto che non siamo in grado di orientarci da soli, che cosa propone il nostro esperto?" chiese la ragazzina dai capelli rossi, inviando a Ryou uno sguardo espressivo.
 
Ryou e Monodramon erano un po' più in là rispetto al resto del gruppo, e il ragazzo stava prendendo degli appunti su un bloc-notes, restando per un attimo a rivederli prima di rispondere alla domanda di Ruki. "Se non ricordo male, in questa zona di DigiWorld dovrebbe esserci un piccolo villaggio. Possiamo chiedere indicazioni a loro." affermò. "Non preoccupatevi, farò in modo che non succeda nulla, in ogni caso."
 
"Siamo contenti di poter contare su di te, Ryou-san!" affermò Hirokazu, non riuscendo a trattenere un sorriso imbarazzato. Non a tutti i ragazzi capita di viaggiare in una dimensione parallela assieme al proprio idolo... e anche se il Mondo Digitale non era esattamente idilliaco come il ragazzo se l'era immaginato, questo non gli impediva di godersi la situazione il più possibile.
 
Ryou, tuttavia, cercò di schermirsi. "Per carità, ragazzi, io non ho fatto nulla di particolare... siamo in questa situazione assieme... e anzi, credo che il merito vada soprattutto al vostro amico, Takato-kun... è stato lui a suggerire che unissi le forze a voi. Io... avrei preferito non coinvolgervi, ma immagino che farvi cambiare idea non sarebbe stato molto facile, vero?"
 
"Più facile togliere tutta l'acqua dal mare con un contagocce... o convincere Guilmon a non mangiare l'ultima pagnotta!" affermò Terriermon. "A proposito, pensi che ritroveremo per le mani qualche altro Deva? Sapete com'è, preferirei evitare certi incontri, finchè è possibile."
 
"Anch'io, se è per questo... i Deva di solito non si spingono fino a queste aree isolate del Mondo Digitale, ma con loro non si può mai sapere..." affermò il ragazzo. "Ad ogni modo, di solito non sprecano tempo con Digimon troppo deboli da costituire un consumo di dati soddisfacente per loro. Dei Digimon di livello Rookie dovrebbero essere più o meno al sicuro da loro."
 
"Non posso dire che questo mi tranquillizzi più di tanto... ma è inutile recriminare." affermò Juri, accarezzando nervosamente Elecmon. Il piccolo Digimon elettrico si accorgeva che la sua partner umana sembrava stranamente agitata, e il suo modo di fare normalmente allegro e vivace sembrava adesso incrinarsi. Aveva come l'impressione che ci fosse qualcosa che non andava, e se avesse potuto leggere nella mente della ragazzina, si sarebbe accorto che in effetti era proprio così...
 
"Un mondo che si basa su questa regola crudele... uccidere o essere uccisi... come si può vivere in questo modo? I Digimon di questo mondo... non pensano mai al male che fanno?" si stava chiedendo la ragazzina privatamente. Per un attimo, un'immagine del suo passato scorse davanti ai suoi occhi, facendola rabbrividire... ma Juri riuscì a richiamarsi alla realtà e raccolse il piccolo Elecmon, abbracciandolo affettuosamente. "Va... va tutto bene, Elecmon. Non avere paura, farò in modo che noi due non ci dobbiamo mai separare." affermò, lasciando il piccolo Digimon un po' confuso, ma contento di sentirselo dire.
 
"Grazie, Juri. Stai tranquilla, ti proteggerò anch'io!" affermò. "Certo, sono ancora un po' nuovo a questa storia dei Tamer e dei partner, ma farò tutto quello che è in mio potere per difendere te e i tuoi compagni."
 
"Oh, bene! Sembra che Ryou abbia trovato qualcosa!" esclamò improvvisamente Monodramon quando vide il suo partner umano sfoderare un piccolo sorriso e fare un cenno con la testa. Il più grande del gruppo dei Tamers si voltò verso il resto del gruppo, indicando un'apertura in un costone di roccia, solo qualche decna di metri più avanti. Era un po' difficile vederlo, in mezzo a quelle impressionanti rupi, ma si poteva comunque vedere una fenditura abbastanza ampia. 
 
"Sì, Monodramon, adesso ricordo perfettamente cosa si trova da queste parti." affermò il più grande del gruppo dei Tamers. "Da queste parti si trova un villaggio di Jagyamon... forse potremmo chiedere a loro se hanno visto Calumon... o comunque quel Deva che l'ha rapito. Se siete tutti pronti, possiamo andarci anche adesso. Anzi, io lo consiglierei proprio."
 
"Va bene..." disse Kenta, ripulendosi con una mano i pantaloni dalla polvere mentre si rialzava. "Se non altro, possiamo sperare che nel villaggio di quei Digimon resteremo almeno un po' al sicuro."
 
Takato e Guilmon annuirono e si alzarono a loro volta, iniziando a seguire i loro compagni. Erano passate solo poche ore da quando erano entrati in quella terra ostile, e già sembrava loro di stare lì da alcuni giorni...
 
 
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In un'altra zona di DigiWorld, il territorio controllato dal mostruoso serpente Orochimon, era in quel momento in corso una trattativa molto tesa tra il terrificante dominatore di quella zona, e uno dei Deva: Makuramon era in quel momento inchinato davanti al gigantesco trono scolpito nella roccia sul quale Orochimon sedeva, arrotolato nelle proprie spire, nel profondo di una caverna buia ed umida, rischiarata soltanto da alcune torce appese alle pareti.
 
"Hmm... parli di Shining Evolution, Deva, parli di qualcosa di molto importante per noi Digimon." affermò il gigantesco serpente ad otto teste, con una voce inquietante che veniva dal fatto che stava parlando con tutte le sue teste nello stesso momento. "E in un momento del genere, tu credi ancora di essere nella posizione di contrattare? Di... barattare il futuro del Mondo Digitale con l'approvazione del nostro Sovrano? Non si può dire che ti manchi la faccia tosta, questo te lo devo concedere."
 
"Beh... ognuno cerca di arrangiarsi come può, non sei d'accordo con me, Orochimon?" rispose prontamente il mellifluo Deva Scimmia. Makuramon stava bene attento a non separarsi mai troppo da Majiramon, nel caso le trattative non fossero andate a buon fine. "E poi, se ci pensi, questo scambio di favori ti torna utile, no? Ora che... uno dei miei colleghi Deva è... malauguratamente venuto a mancare... non dovrebbe essere difficile per te farti notare dal nostro Sovrano e riempire così lo spazio che si è liberato. E quale modo migliore di dimostrargli la tua lealtà che portargli quello che lui brama con tanto ardore?"
 
Makuramon attese risposta, mascherando abilmente la propria paura nel trovarsi sotto gli sguardi di quelle otto feroci facce da rettile. Orochimon stava deliberatamente ritardando la risposta, in modo da riempire Makuramon di paura e fargli capire che era lui la parte debole in questo frangente. Tuttavia, la prospettiva di diventare un diretto servitore del Sovrano era allettante, e il Digimon ad otto teste decise infine che tanto valeva prestarsi al gioco. In fondo, se Makuramon voleva usarlo, nulla gli impediva di usare Makuramon a sua volta...
 
"E va bene, penso che valga la pena di provare." decise infine. "Sappi comunque che ti terrò d'occhio... e ai miei occhi non sfugge nulla. Se stai cercando di ingannarmi, stai pur certo che avrai a malapena il tempo di pentirtene!"
 
"Heheheee... Ma... certamente! Su questo non ci sono dubbi!" affermò nervosamente il vile Deva Scimmia. "Piuttosto... adesso è il caso di mettersi alla ricerca della Shining Evolution, non trovi? E magari anche di quei ragazzini insolenti che hanno avuto l'ardire di seguirmi nel Mondo Digitale per sottrarcela! Sai, ho sentito dire che sono arrivati qui poche ore fa, e che si stanno m ettendo sulle mie tracce!"
 
"Dei ragazzi umani, dici?" ringhiò Orochimon. "Hmm... sì, ho già avuto a che fare con un gruppo di marmocchi che avevano dei Digimon con loro. Sono quei ragazzini di cui ho sentito parlare, che hanno con sè dei Digimon come schiavetti e animali domestici?"
 
"Sì, proprio loro!" confermò Makuramon. Se c'era un'opportunità di sfruttare Orochimon anche per sbarazzarsi una volta per tutte dei Tamers, non vedeva perchè non sfruttarla. "Zhuqiaomon-sama sarebbe contento se quegli umani venissero eliminati per sempre, quindi... beh, direi che abbiamo trovato un motivo in più per collaborare!"
 
Orochimon non sembrava altrettanto convinto. "Dimentichi una cosa, però... quei mocciosi e i Digimon che si sono venduti alla razza umana... hanno già dimostrato di essere in grado di tenere testa anche ai tuoi colleghi Deva. Io stesso li ho affrontati in combattimento, e ho visto che, per quanto normalmente non siano alla mia altezza, possono potenziare i loro Digimon con quelle maledette carte. E chi mi assicura poi che i loro schiavetti non abbiano raggiunto un livello evolutivo più alto? Non vorrei mai... che si trattasse di un tuo trucco per accapparrarti la Shining Evolution e togliermi di mezzo in modo da non avere più obblighi nei miei confronti." affermò. Makuramon non cambiò la sua espressione falsamente affabile, ma dentro di sè gelò - il Digimon simile ad un'idra aveva intuito qual era il suo gioco, e non si sarebbe lasciato cogliere in fallo tanto facilmente.
 
A questo punto, pensò Makuramon, tanto valeva addolcire la pillola, anche se questo gli sarebbe costato un po'. "Ma... ma non intendevo dire che avresti dovuto affrontarli tu da solo, lungi da me fare una simile illazione! Heheheee..." si affrettò a dire, sperando che Orochimon si facesse convincere. "Ecco... quello che volevo dire è che... quei mocciosi hanno sconfitto dei Deva, certo, ma hanno avuto parecchie difficoltà nel farlo. Ed erano sempre assieme, con in più l'innegabile svantaggio, per noi Digimon si intende, che eravamo in un ambiente a noi sconosciuto. Ma... da queste parti, siamo noi ad avere il vantaggio. Faremo in modo che quei mocciosi non possano usare i trucchi che gli hanno consentito di cavarsela nel loro mondo, e poi... li attaccheremo tutti assieme, in modo da non lasciargli nessuna possibilità di scampo! Questa volta non ci potranno scappare... tra me, te e Majiramon, non riusciranno mai a sopravvivere!"
 
"E poi, non ho detto come attaccherò. Me ne starò a distanza di sicurezza, facendo il meno possibile, e lascerò che siano questo idiota ad otto teste e Majiramon ad esporsi." aggiunse tra sè. Majiramon, il Deva Drago, grugnì con tono affermativo, non contribuendo ulteriormente alla conversazione.
 
Questa volta, Orochimon sembrò convinto, anche se dal tono era chiaro che non si fidava di Makuramon. "Hmph... e va bene, penso che questa collaborazione possa funzionare." affermò. "D'accordo, comincerò subito a cercare la Shining Evolution e quei ragazzini. Prima che voi possiate immaginarlo, voi avrete quello che cercate, e io siederò accanto agli altri Deva!"
 
"Bene... mi fa piacere che siamo arrivati ad una conclusione pacifica!" disse nervosamente Makuramon. Non era andata esattamente liscia come si aspettava, ma per il momento poteva accontentarsi, e la Shining Evolution era la priorità assoluta, in quel momento. Più tardi avrebbe avuto tutto il tempo che gli serviva per trovare un modo di rivoltare la frittata a suo favore...
 
 
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Il gruppo dei Tamers era quasi arrivato a destinazione... quando uno spettacolo impressionante e decisamente inusuale li convinse a fermarsi per un attimo: il cielo sopra di loro sembrava essersi aperto al'improvviso, e dei raggi di luce rosata avevano cominciato a scendere dall'alto, gettando uno strano bagliore su quel mondo arido e desolato. Sembrava quasi che fosse apparso un secondo sole in cielo, un sole di un colore diverso che dava un minimo di vivacità alla scena.
 
"Hey, ragazzi, avete visto lassù? Cosa sta succedendo?" chiese Takato, il primo a fermarsi per guardare la scena come ipnotizzato. Guardando un po' meglio, dopo aver abituato il suo sguardo alla luminosità di quello spettacolo, vide che in effetti, i raggi di luce colorata non scendevano esattamente dal cielo: sopra di loro, a migliaia di metri di altezza, brillava una sorta di luna fatta di stringhe di dati verdine che si intersecavano e si annodavano le une sulle altre, restano però coese in modo da creare una forma quasi perfettamente sferica: alcuni crateri sulla superficie di quello strano satellite emettevano i raggi di luce rosata che i ragazzi avevano visto, e anche dalla loro posizione, i Tamers riuscivano a vedere i dati che andavano e venivano da quei crateri...
 
"Quelle sono stringhe di dati che vengono trasferite tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale." spiegò Ryou. "In pratica, ogni volta che voi usate il vostro computer, uno di quegli strani raggi verdi scende da lì per estrarre i dati da qui e mandarli a voi... oppure per prendere i dati che voi inviate e trasferirli qui. E' un ciclo che si ripete all'infinito."
 
"Ma questo non causa problemi al Mondo Digitale?" chiese Jenrya. "Non è possibile che tutti questi dati che vengono prelevati finiscano per mettere in pericolo DigiWorld? Oppure i dati che vengono trasferiti vengono rapidamente rimpiazzati da quelli in arrivo?"
 
"E' vera la seconda!" esclamò il piccolo Monodramon. "Non ti preoccupare per quello, i dati che vengono prelevati vengono rimpiazzati rapidamente, e non succede mai che qualche regione del Mondo Digitale venga messa in pericolo."
 
"Hmm. Devo ammettere che è interessante." affermò Ruki, continuando a guardare i dati che si levavano verso quella strana luna, con Renamon, Juri ed Elecmon al suo fianco. Stava per fare qualche altro commento, ma un suono sommesso al suo fianco attirò la sua attenzione, e quando si voltò... vide che Hirokazu, Hagurumon e Kenta erano in piedi accanto ad una sorta di stendardo creato con un pezzo di stoffa sul quale erano disegnati i volti in super-deformed di tutti i Tamers e i loro Digimon, come se si trattasse di una bandiera da piantare su un nuovo territorio! "Io... credo che mi pentirò di aver fatto questa domanda, ma... esattamente, a cosa vi serve quella specie di bandiera?"
 
Hirokazu e il suo Hagurumon si piazzarono accanto al vessillo, e il ragazzino col frontino si mise in una posa plastica! "Come, non si capisce? Noi siamo i primi bambini ad andare a DigiWorld, e questa è un'occasione che merita di essere celebrata!" affermò. "Forza, ragazzi, questo è un piccolo passo per noi Tamers, ma un passo gigantesco per l'umanità intera!"
 
"Sì, cerrrrrto! Neanche fossi Neil Armstrong!" scherzò Terriermon, facendo volteggiare le orecchie. "Comunque sono d'accordo, non vedo cosa ci sia di male nel festeggiare! Forza, ragazzi, venite tutti e facciamoci una bella foto ricordo!"
 
"Terriermon, non so se sia una buona idea..." provò a dire Jenrya... ma poi ridacchiò e scosse la testa, immaginando che in ogni caso il suo dispettoso amichetto digitale non se ne sarebbe fatto un problema. "E va bene, non credo che riuscirò a farti cambiare idea in ogni caso, quindi... facciamo pure questa foto!"
 
"Ma... dove avete trovato questa bandiera? L'avete costruita voi?" chiese Alice, guardando con stupore appena percettibile lo stendardo che i due amici avevano disegnato. Hagurumon rispose con un allegro tintinnio di ingranaggi, confermando che in effetti era così... e Renamon scosse la testa, immaginando che avrebbe dovuto aspettarsi una trovata simile da parte di quei due. Ruki, da parte sua, si mise una mano sulla fronte e borbottò tra sè qualcosa di sarcastico... mentre Ryou, pur essendo il più grande e il più esperto del gruppo, sembrò trovare la cosa abbastanza divertente. 
 
"Ammetto che è una trovata carina. Mi fa piacere vedere che avete ancora tutto questo entusiasmo, perchè credo proprio che ne avremo bisogno." affermò il Tamer Leggendario. 
 
Inutile dirlo, i già entusiasti Hirokazu e Kenta si rallegrarono ancora di più nel sentire che il loro idolo, Ryou Akiyama, aveva lodato la loro idea! "Yuhuuuu! Ehilà, Takato-kun, hai sentito? Il grande Ryou Akiyama ha detto che abbiamo avuto una trovata carina! Non è fantastico tutto questo?" esclamò il giovane tamer, saltellando su e giù come un grillo che aveva mangiato troppo zucchero, e abbracciando con entusiasmo soffocante il malcapitato Takato! 
 
"Argh! Ugh... aria... non... respiro..." mormorò Takato.
 
"Decisamente una spedizione scientifica... diversa da tutte le altre." affermò Ruki, mettendosi a posto i capelli. "Bah, a questo punto, immagino che questi due fessacchiotti insisteranno finchè non accetterò, vero? E allora... facciamola pure, questa cavolo di foto. Vieni, Renamon."
 
"Certamente..." affermò la volpe ninja, anche se dava un po' l'impressione che avrebbe preferito rimettersi alla ricerca il prima possibile.
 
"Avete sentito? Anche la regina dei Digimon si lascia contagiare dallo spirito di gruppo! Momentai!" esclamò Terriermon. "Forza, forza, tutti in posa, ragazzi! Kenta ci fa un bella foto di gruppo! Anche tu, Alice-chan, non essere timida! Sei anche tu una del gruppo!"
 
"Ah... se non do disturbo..." mormorò la bambina bionda vestita di nero, decisamente incerta. Furono la piccola Juri e l'entusiasta Guilmon a convincerla del tutto.
 
"Non disturbi affatto, Alice! Più siamo, più ci si diverte!" affermò il piccolo dinosauro rosso, strizzando unocchio in direzione di Alice.
 
"Guilmon-chan ha ragione, Alice-san! Per noi è un piacere averti con noi!" affermò la bambina castana.
 
Rapidamente, i Tamers e i loro partner digitali si misero in posa accanto ad Hirokazu e ad Hagurumon, che tenevano alta la bandiera con espressione fiera... e Kenta prese la sua fotocamera digitale e si piazzò ad una certa distanza in modo da inquadrare tutti quanti. Poi, premette alcuni pulsanti e appoggiò la fotocamera su una roccia vicina, e corse a riunirsi al gruppo in tempo per farsi riprendere assieme a tutti gli altri.
 
"E ora... un sorriso, gente!" esclamò il ragazzino con gli occhiali, pochi attimi prima che la fotocamera scattasse, immortalando il gruppo in quel momento irripetibile...
 
 
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Era stata un po' una delusione per Kenta vedere che la foto che aveva preso con la sua fotocamera, che pure era un modello nuovo ed era ancora allo stato dell'arte, era venuta davvero male: sullo schermo, si vedeva un'immagine squadrettata e per niente chiara, nella quale i ragazzi e i loro Digimon apparivano come delle figure indistinte e composte di blocchi luminosi.
 
"Awww... ma com'è possibile?" si lamentò Kenta. "Eppure la mia fotocamera digitale è l'ultimo modello... come mai le foto sono venute così male?"
 
"Non ne ho idea..." disse Ryou, anche lui per la prima volta davanti ad un simile fenomeno. "Posso solo immaginare che le stringhe di dati che fluttuano attorno a noi abbiano in qualche modo interferito con i dati della tua fotocamera. Non mi è mai capitato di fare una foto o comunque di usare uno strumento digitale qui a DigiWorld, quindi posso solo fare qualche ipotesi."
 
"Cavolo, e io che speravo di portarmi dietro qualche bel ricordo di questa impresa..." mormorò Kenta. "Sigh... mi rendo conto che più che altro dovrei concentrarmi sul restare vivo, ma... insomma, lasciatemi essere un fan di Digimon, no?"
 
"A me sembra carina, questa foto..." fu il commento di Guilmon. "Voglio dire, sembriamo tutti così buffi, tutti quadrati..."
 
"Non sei molto consolante, Guilmon-chan..." mormorò Kenta, con delle comiche lacrime che scorrevano a fiumi sulle sue guance!
 
Poco più in là, Juri e Ruki sedevano all'ombra di un grande costone di roccia, accompagnate da Elecmon e Renamon, ed osservando i ragazzi che si avvicendavano alla fotocamera di Kenta... e quando si rese conto che non sarebbe finita tanto presto, Juri tirò fuori il suo immancabile cagnolino-pupazzo, se lo mise sulla mano, e fece un commento salace per bocca del suo amico immaginario! "Woof! I ragazzi a volte sono così sciocchi, woof!"
 
"C'è qualcosa che mi preoccupa di più... neanche i tracker che Yamaki-san ci ha dato funzionano molto bene, in questo mondo." affermò Takato, guardando i dispositivi di localizzazione che il capo di Hypnos aveva dato ai ragazzi prima che partissero per il Mondo Digitale. "Evidentemente, è come dice Ryou-san... tutti quei dati che vanno e vengono finiscono per interferire con le trasmissioni, ed è per questo che la fotocamera di Kenta-kun funziona male."
 
"Quindi, in pratica siamo bloccati qui..." affermò seccata Ruki. "Maledizione. Che bel modo di iniziare, eh?"
 
"Tranquilla, Ruki. Sono convinta che troveremo una soluzione." pensò Renamon a tranquillizzare la Regina dei Digimon. "Ci saranno molte opportunità qui a DigiWorld. L'importante saràtenere gli occhi aperti e cercare di coglierle."
 
"Renamon ha ragione. In fondo, i Digimon dovranno pure usare qualche mezzo per arrivare fino al Mondo Reale, no?" esclamò Takato, evitando due sfere luminose rosate che passarono rotolando vicino al gruppo, come la versione computerizzata di covoni nel deserto. "Tutto quello che dobbiamo fare è trovarlo a nostra volta!"
 
"State tranquilli, troveremo un modo." affermò Ryou. "Ma per adesso, concentriamoci sui problemi più immediati. Se ci facciamo occupare la testa da troppe preoccupazioni allo stesso tempo, finiremo per non cavare un proverbiale ragno dal buco."
 
Takato sorrise, stringendo un pugno accanto a sè in segno di convinzione. "Sì, è esattamente questo quello di cui sto parlando!" affermò. "Forza, ragazzi, non siamo venuti qui per salvare Calumon?"
"Giusto!" rispose Juri tramite il suo pupazzetto.
 
Ryou annuì in segno di approvazione. "Giusto. Quindi... per adesso raggiungiamo il villaggio dei Jagyamon, e lì magari potremmo trovare qualche informazione in più!" disse il giovane asso del Trading Card Game. "E se per caso Calumon si fosse fermato lì, tanto meglio. Prima lo ritroviamo, meglio sarà."
 
"D'accordo, d'accordo. Non perdiamo altro tempo, e diamoci una mossa." concluse Ruki, dandosi una spazzata ai pantaloni. Il gruppo si avviò nella direzione che Ryou aveva indicato, pervasi da un nuovo senso di determinazione...
 
 
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Ma in tutto questo, c'era qualcun altro che sembrava essere del tutto dimentico di quanto stava accadendo... il piccolo Calumon sembrava non essere per niente preoccupato del fatto che, soltanto un giorno prima, era stato rapito da un Digimon con manie di grandezza, e adesso stava fluttuando come niente fosse nel bel mezzo di un paesaggio surreale che bene si addiceva al Mondo Digitale... sembrava l'interno di un computer, con il soffitto e il pavimento composti da schede elettroniche, e il "cielo", se così lo si poteva chiamare, di un verde-azzurro che permeava tutto con una luce soffusa - in effetti, sembrava il luogo in cui era stato inseguito da tutti quei Digimon cattivi prima di arrivare nel Monso Reale e conoscere Takato e Guilmon... ma questa volta non c'era nessuno ad inseguirlo, e lui poteva svolazzare come voleva nel bel mezzo di quel luogo misterioso, usando le sue grandi e buffe orecchie per planare senza apparente peso.
 
"Che bello questo posto, mi piace!" esclamò il piccolo Digimon, godendosi un raro momento di relativa tranquillità. "Chissà dove sono Takato, Guilmon e gli altri, forse mi staranno cercando..."
 
Uno strano fenomeno apparve davanti agli occhi di Calumon, sotto forma di un vortice di puntini luminosi che si mise a fluttuare lentamente attorno a lui, come uno sciame di lucciole curiose. La personificazione della Shining Evolution rimase per un po' ad osservare rapito quella scena, non sapendo esattamente di cosa si trattasse, ma trovandolo comunque uno spettacolo quasi ipnotico nella sua bellezza.          
 
"Ciao, amici, io sono Calumon, calu!" esclamò, presentandosi a quelle lucette colorate nel caso si trattasse di qualche creatura intelligente. "Voi chi siete? Sapete dove siamo?"
 
Non poteva esserne sicuro al cento per cento, ma per un attimo gli sembrò che quelle piccole sfere di luce avessero capito quello che aveva detto, e stessero guidandolo in una certa direzione. Sperando che potessero riportarlo da Takato, Guilmon e gli altri, Calumon si mise a seguirli, verso quello che poteva essere un punto preciso ma che, in ogni caso, da dove si trovava lui sembrava una direzione come un'altra...
 
 
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Il gruppo di Takato e dei suoi compagni si era rapidamente incamminato verso il villaggio che Ryou aveva indicato, con in sottofondo le chiacchiere incessanti di Hirokazu e Kenta, a cui anche Terriermon si aggiungeva di tanto in tanto. Era più lontano di quanto avessero ipotizzato in un primo momento, ma se non altro, la guida esperta di Ryou faceva in modo che non ci fossero problemi.
 
Erano quasi arrivati, camminando tra gli alti costoni di roccia che abbondavano là attorno... quando l'attenzione di Ruki venne attratta da un movimento, rapido e quasi impercettibile, in cima ad una delle formazioni di roccia. E a giudicare dalla sua reazione, anche Ryou si era accorto che il gruppo era stato seguito, anche se da lì non era facile capire di cosa si trattasse...
 
In ogni caso, il semplice sospetto era più che sufficiente per far fermare la ragazzina e farle puntare lo sguardo verso il luogo incriminato. Renamon si accorse subito dell'improvviso cambiamento di umore della sua partner umana, e si avvicinò a lei. "Che succede, Ruki? Hai visto qualcosa?" chiese la volpe ninja.
 
Ruki indicò la zona dove aveva visto qualcosa muoversi - le era sembrata una lingua di fuoco, o comunque qualcosa di rosso vivo, luminoso e guizzante. "Non siamo soli, Renamon. Qualcuno ci sta seguendo." affermò.
 
"Cosa? Chi è che ci sta..." cominciò a chiedere Guilmon. Il suo allarme si avverò fin troppo presto quanto una creatura che sembrava composta di fuoco puro apparve in cima alla formazione di roccia, esplodendo in una sardonica risata! Si trattava di una muscolosa creatura umanoide, alta poco più di un uomo adulto, il cui corpo era costantemente avvolto da fiamme rosso-arancioni che guizzavano sinistramente sulla sua testa e sulle sue spalle, come a formare una sorta di pelliccia. Il suo volto era terrificante, composto unicamente da un paio di buchi neri che facevano da occhi, e una bocca che sembrava cucita con del fil di ferro, eppure riusciva ugualmente a spalancarsi per rivelare una grande voragine nera.
 
"E' un Meramon." disse Renamon, riconoscendo al volo il Digimon in questione. "Forse siamo entrati nel suo territorio senza saperlo."
 
 
ANALIZZATORE DIGIMON
 
Nome: Meramon
Tipo: Dati
Attributo: Fiamma
Livello: Champion
Attacchi: Burning Fist, Magma Blast
 
Un Digimon il cui corpo è costantemente avvolto dalle fiamme. E' stato generato da un firewall che protegge il Mondo Digitale da qualsiasi accesso illegale. Ha un temperamento violento come le fiamme da cui è composto, e cerca di incenerire tutto quello che gli da fastidio. Anche gli esemplari domati non sono mai completamente sotto controllo.
 
Il Digimon fiammeggiante non perse tempo in presentazioni, mostrando subito ai Tamers che non era per niente contento di vederli. "Magma Blast!" esclamò, alzando le braccia in aria ed esplodendo dalle proprie mani una raffica di rocce infuocate che salirono in aria per un breve tratto, e poi piovvero giù verso il gruppo di Takato come meteore in miniatura!
 
"Oh, cavolo... Ragazzi, questo prende fuoco subito! Meglio toglierci di mezzo!" esclamò Terriermon.
 
Immediatamente, i Tamers si sparpagliarono per evitare le palle di fuoco scagliate dal Meramon nemico, che si piantarono nel terreno come lame incandescenti nel burro... tranne una, che era caduta un po' più lontana dalle altre e finì per tagliare la strada a Guilmon e Takato! Il giovanissimo Tamer si coprì il volto con una mano, sentendo un improvviso sbuffo di aria calda colpirlo in faccia... e Guilmon si voltò di scatto, mirando verso la creatura di fuoco e scagliando una sfera di energia rossa dalla bocca.
 
"Pyro Sphere!" esclamò il rettile rosso. Il colpo sfrecciò ad alta velocità verso Meramon, ma quest'ultimo si scansò con ampio margine, saltando giù dal costone di roccia e scendendo giù in picchiata verso Guilmon! IL Digimon di Takato non fece in tempo ad alzare la guardia, prima di essere colpito in pieno volto e scagliato di lato dal Meramon nemico, ma si rialzò rapidamente e si rimise in guardia...
 
"Diamond Storm!" esclamò Renamon all'improvviso, scagliando una raffica di proiettili affilati che raggiunsero il Digimon fiammeggiante alla schiena, trafiggendolo con un fruscio sinistro! Il mostro di fuoco lanciò un terrificante ululato e cadde in ginocchio sul terreno polveroso, poi Renamon apparve, atterrando elegantemente a pochi metri dal punto in cui Meramon si trovava.
 
"Ben fatto, Renamon." affermò Ruki con un piccolo cenno di assenso.
 
Meramon ringhiò ferocemente, ravvivando le proprie fiamme in modo da bruciare i proiettili che lo avevano colpito, e riuscì a rialzarsi, per quanto ancora un po' malfermo. "AAAAARGH! Non... non crederete certo di avermi sconfitto, vero?" esclamò. "Anche se siete più forti di me, non avrete il piacere di vedermi umiliato! Io mi batterò fino all'ultimo per impedirvi di prendere i miei dati!"
 
Dopo un attimo di stupore, fu Ryou a prendere la parola, rivolgendosi al Digimon fiammeggiante. "Di... di cosa stai parlando, esattamente? Noi non vogliamo farti del male, ci siamo semplicemente difesi perchè tu ci hai attaccato per primo!"
 
"Cosa?" esclamò Meramon, non fidandosi per niente delle parole del ragazzo. "Hah! Questa è bella davvero! Non ho mai incontrato un Digimon che non volesse diventare più forte prendendo i dati di qualcun altro!"
 
"Sì, ma... noi non siamo Digimon, siamo esseri umani!" azzardò Juri, indicando sè stessa con un po' di esitazione. "I... I Digimon che sono con noi sono nostri compagni, e non assorbono i dati!"
 
"E' vero, puoi fidarti di noi!" affermò Guilmon. "L'unico motivo per cui ti ho attaccato era perchè tu ci avevi aggredito... Ti avevano mandato i Deva, per caso?"
 
Meramon spalancò gli occhi, rivelando che erano di colore azzurro, senza pupille. "Umani? Voi... voi venite dall'altro mondo?" esclamò. "Non riesco a crederci... no, io non ho niente a che fare con i Deva. Per quanto siano i sovrani del Mondo Digitale, se la prendono abbastanza comoda. Finchè nessun Digimon diventa troppo potente e non si mette in testa di prendere loro il posto, si accontentano di restarsene dove sono."
 
"Capisco..." disse Jenrya. "Noi... eravamo venuti qui per salvare un nostro amico da loro, e abbiamo pensato che tu fossi stato mandato dai Deva per fermarci..."
 
"E io invece ho pensato che foste qualche altro Digimon che voleva uccidermi ed assorbire i miei dati. Chiedo scusa." affermò Meramon. "A proposito, che aspetto ha il vostro amico? Conosco bene questo settore di DigiWorld, e potrei averlo visto."
 
Takato tirò carta e matita fuori dallo zaino e fece un disegno, un po' stilizzato ma comunque comprensibile, di Calumon, per poi mostrarlo al Digimon fiammeggiante. "Ecco... il nostro amico Calumon è più o meno così. E' stato rapito da un Deva di nome Makuramon, che poi lo ha portato nel Mondo Digitale per consegnarlo al sovrano Zhuqiaomon."
 
"Noi crediamo che vogliano usare Calumon e i suoi poteri per combattere contro un'entità conosciuta come D-Reaper." affermò Renamon. "Abbiamo già raccolto delle informazioni su di esso prima di partire per il Mondo Digitale, ma potremmo avere bisogno di altre informazioni. Tu ne sai qualcosa, per caso?"
 
"Il D-Reaper?" chiese Meramon, con la voce che ricordava il crepitio di un falò. "Hmm... ho sentito parlare di questa cosa, ma... a parte il fatto che si tratta di un pericolo per DigiWorld che il nostro Sovrano sta cercando di tenere a freno... non c'è molto che io vi possa dire. Ad ogni modo... hmm... temo di non aver visto un Digimon come quello che dite voi, mi dispiace."
 
"Capisco." disse Ryou. "Non importa, grazie lo stesso. Qui vicino c'è un villaggio a cui potremmo chiedere."
"Il villaggio dei Jagyamon, immagino vogliate dire." rispose Meramon. "Beh, sì, in effetti penso che loro ptrebbero dirvi qualcosa in più. Comunque, per il momento..."
 
All'improvviso, un bagliore violaceo cominciò a diffondersi sopra il gruppo, allarmando Ryou e Monodramon che si alzarono di colpo e fecero cenno ai loro compagni di allontanarsi il più possibile. "Ah! Attenzione, ragazzi, è un flusso di dati! Non fatevi risucchiare, cercate di allontanarvi!"
 
"Un... flusso di dati?" esclamò Alice, guardando con meraviglia e paura dietro di sè. Una grande colonna di abbagliante luce violacea era scesa all'improvviso dal cielo sopra di loro, e stava avanzando inesorabile verso il gruppo, come se stesse di sua volontà cercando di risucchiarli al suo interno! La bambina bionda ebbe un moto di paura, in contrasto con il suo comportamento normalmente tranquillo e quasi passivo, e fece per allontanarsi dal punto dove il flusso di dati, o qualunque cosa esso fosse, stava per passare... ma finì per inciampare su un'irregolarità del terreno e perse l'equilibrio per un attimo, agitando le braccia nel tentativo di tenersi in piedi!
 
"Alice-san!" esclamò Hirokazu, tenendola per un braccio nel tentativo di sottrarla alla colonna di luce che avanzava verso di loro. Kenta, in un attimo di panico, cercò di afferrare i suoi due compagni, e lo Hagurumon di Hirokazu si afferrò ai pantaloni del suo compagno umano, come se stesse cercando di trascinare lui e i suoi compagni fuori dalla portata del flusso di dati... ma sfortunatamente, la colonna di luce era partita troppo vicina perchè la si potesse evitare, e in un attimo di puro terrore, Takato, Guilmon e i loro compagni videro Hirokazu, Hagurumon, Kenta ed Alice venire risucchiati nel flusso di dati e cominciarono a scomparire sotto i loro occhi!
 
"Aaaaah!" esclamò Kenta, tendendo inutilmente la mano verso Takato e Guilmon. "Che... che succede? Cos'è questo... Takato-kun, aiuto!"
 
"K-Kenta-kun! Hirokazu-kun, Alice-san!" esclamò la piccola Juri, cercando di afferrare la mano del ragazzino con gli occhiali... ma a quel punto era già tutto inutile, e i ragazzi impotenti guardarono Hirokazu, Kenta, Alice ed Hagurumon scomparire nel pilastro di luce, prima che quest'ultimo cambiasse direzione all'improvviso e catturasse anche Ruki e Renamon, che erano i più vicini! "Attenta, Ruki-san! Renamon!"
 
"No, aspettate! Non lanciatevi in quel flusso di dati!" esclamò Ryou, trattenendo Juri prima che lei potesse cercare di raggiungere Renamon e la sua partner umana. "Non ho idea di dove possa trascinarvi!"
 
"Ma... ma allora cosa dobbiamo fare...?" esclamò Jenrya.
 
"Ugh..." mormorò Ruki, vedendo che le immagini dei suoi compagni e del paesaggio attorno a loro cominciavano a sfumare, per essere sostituite da qualcos'altro... "Non... non vi preoccupate per noi! Troverò un modo di..."
 
La ragazzina dai capelli rossi non fece in tempo a dire altro, prima che il flusso di dati scomparisse, trascinando lei e i suoi riluttanti compagni verso un'altra zona di DigiWorld... e lasciando Takato, Guilmon e i loro compagni come imbambolati ad osservare il punto in cui erano scomparsi!  
 
"Ma... che è successo? Dove sono finiti Ruki-san e gli altri? Non mi direte che..." esclamò Takato.
 
Ryou volle subito tranquillizzare il Tamer più giovane. "No... no, per quello sono sani e salvi. Se non altro, un flusso di dati non è in grado di fare del male agli abitanti del Mondo Reale. Ma... il problema è che non ho la più pallida idea di dove possa averli portati."
 
"Portati?" chiese Juri. "Ryou-san, vuoi dire che... in questo momento Ruki-san, Renamon e i nostri compagni sono stati trasportati da qualche altra parte di DigiWorld?"
 
"Sì, è esattamente questo che vogliamo dire." affermò Monodramon. "Non sappiamo neanche noi con esattezza dove un flusso di dati possa portare chi ne viene preso, tuttavia."
 
"Potrebbero essere finiti dall'altra parte di DigiWorld... o potrebbero essere a poco più di mezz'ora di cammino da qui." affermò Meramon.
 
"Questo... è un bel problema. E se lo dico io, la cui frase preferita è 'Momentai', allora potete stare certi che la situazione si è parecchio complicata!" disse Terriermon. "Non è che all'improvviso ne passerà un'altra, di quelle cose... e trascinerà via anche noi?"
 
Ryou scosse la testa. "Purtroppo, nessuno può dire con certezza quando e in che punto un flusso di dati si materializza." spiegò. "Tutto quello che possiamo fare, adesso, è continuare a cercare.. e assieme a Calumon, cercare anche i nostri compagni. So che è un'impresa che suona difficile... ma non abbiamo molta altra scelta."
 
"Accidenti..." mormorò Takato. La loro spedizione nel Mondo Digitale per salvare Calumon stava rischiando di diventare una corsa contro il tempo per evitare di farsi risucchiare da qualcuno di quei vortici digitali...
 
 
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Quando Ruki e Renamon furono in grado di riaprire gli occhi, dopo lunghi attimi in cui si erano ritrovate sballottate all'interno del flusso di dati come se fossero state all'interno di un frullatore... quello che si trovarono davanti non era esattamente quello che si sarebbero aspettate. La prima cosa che notarono fu che, per fortuna, non erano state separate da Hirokazu, Hagurumon, Kenta ed Alice. Quantomeno, per quanto sciocchi ed intriganti potessero essere i due amichetti di Takato, era meglio che restare del tutto isolate...
 
Quello che la Regina dei Digimon e la sua compagna digitale non si aspettavano, e che per un attimo le lasciò del tutto spiazzate, fu il luogo dove si trovavano in quel frangente! I ragazzi e i loro Digimon erano ricomparsi su una sorta di isola fluttuante che restava sospesa in aria in una sorta di limbo, su un innaturale sfondo blu-azzurrino che ricordava una specie di aurora borale aliena. Era un'isola di roccia grande abbastanza da farci stare una specie di edificio universitario a due piani, composti di mattoni rossi, con il tetto spiovente e una torre che svettava su di esso, le finestre a forma di arco e un grande portone di legno. L'edificio era circondato da un muro grigio, alto circa due metri e perfettamente liscio, e l'unico ingresso al cortile era segnato da una gradinata ai piedi della quale loro si trovavano in quel momento. L'aria sembrava più rarefatta e più fresca, come se si trovassero in alta montagna... ma sicuramente, il particolare più inquietante era il fatto che tutt'attorno non ci fosse niente, per quelle che sembravano essere miglia!
 
"Che... che razza di posto è questo?" chiese Hirokazu, dando voce alle domande che si stavano facendo tutti. Alice era l'unica che sembrava del tutto calma, in contrasto con il suo allarme quando era stata risucchiata dal flusso di dati... la sua attenzione era concentrata sulla creatura che attendeva davanti all'ingresso del grande edificio, e che aveva l'aspetto di un terrificante cane dobermann dalla pelliccia nera talmente corta da permettere di vedere i suoi muscoli robusti e al tempo stesso dinamici, che assieme al collare di ferro circondato di punte e ai suoi brillanti occhi rossi simili a braci ardenti, lo rendevano una vista assolutamente terrificante! Altri quattro occhi rossi sembravano spuntare dalla parte superiore delle zampe, che erano tutte armate di cori artigli uncinati, oltre che uno sperone di ferro ricurvo sul tallone. La bestia aveva un muso affusolato dall'espressione distante, e il ventre era di colore marrone. Dava l'impressione di un feroce cane da guardia, e Ruki stava già tendendo la mano verso le sue carte, immaginando che quel Digimon li avrebbe attaccati da un secondo all'altro. Hagurumon stava fissando preoccupato la bestia, e Hirokazu deglutì, piazzandosi davanti ad Alice e a Kenta per fare loro da scudo...
 
Tuttavia, a dispetto delle previsioni di tutti, il Digimon cane non attaccò. Si avvicinò di qualche passo, poi si fermò a distanza di sicurezza e chinò la testa in segno di saluto, invitando gli imprevisti ospiti ad entrare nel grande edificio.
 
"Benvenuti." disse, con una voce calma che poco si addiceva al suo aspetto terrificante. "Il mio nome è Dobermon. Sapevo che sareste arrivati. Prego... seguitemi, vi condurrò da una persona che vorrebbe parlare con voi."
 
"Cosa? Che significa? Chi è che vorrebbe parlare con noi?" chiese Ruki, certo non il tipo da fidarsi della prima persona che incontrava... o Digimon, in questo caso. "Ti avverto, in questo momento non siamo dell'umore giusto per i trucchi o i giochi di parole!"
 
"Stai tranquilla, Ruki-san..." disse Alice improvvisamente. La bambina bionda non aveva staccato lo sguardo dal Digimon cane che si era identificato come Dobermon. "Non so perchè, ma... ho l'impressione che Dobermon ci voglia aiutare. Ho questa strana sensazione che facciamo bene a fidarci di lui."
 
"Cosa? Ne sei sicura, Alice?" chiese Renamon, incerta. Quando la bambina bionda, con grande sorpresa di tutti, fece un cenno convinto con la testa, la volpe ninja storse il naso e abbassò la guardia, ma senza mai staccare gli occhi di dosso a Dobermon. "E va bene, vorrà dire che per adesso ci fideremo di te. Facci pure strada. Ma se è un trucco, te ne pentirai."
 
"Nessun trucco, credetemi." affermò Dobermon. "Vi porterò ad incontrare la persona da cui ha avuto origine tutto questo... Goro Mizuno, uno degli originali Monster Makers."
 
 
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CONTINUA...
 
Note dell'autore: Nulla di particolare da dire, per questo capitolo, se non... che a quanto pare, i Tamers incontreranno prima Shibumi, e avranno qualche chiarimento prima di quanto non sia accaduto nella serie! E poi, Alice ha incontrato Dobermon, e conto di dare ad entrambi un po' più di spessore che la serie originale!
 
Non c'è altro da dire se non... attendo le vostre recensioni, e spero di aggiornare presto qualche altra storia, anche con questo caldo soffocante...    
 
  
 
  
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