Frank era
affacciato alla finestra e osservava quel ragazzo incuriosito.
-E’
davvero lui il nostro uomo misterioso?- chiese indicando Light per
l’ennesima.
-Frank,
non fermarti alle apparenze. Quello in realtà è
una volpe-
-D’accordo,
ma almeno mi dici cosa cerchiamo di lui?-
-Non lo
so, qualsiasi cosa possa tornarmi utile-
Frank non
riusciva a credere che la sua amica si stesse dando tanta pena per uno
come
Light Yagami. Più lo osservava e più si chiedeva
cosa potesse avere di strano.
Sembrava un normalissimo studente giapponese. Ma dovette considerare
che era il
migliore del Giappone, e che emanava un fascino particolare, doveva
dargliene
atto. Forse ne valeva la pena osservarlo per un po’.
-Bene,
allora, come da programma, ci teniamo in contatto col cercapersone-
disse
Cassidy –Non fare niente di avventato, intesi?-
-Sissignora!-
disse Frank –Tu, piuttosto, resti qui?-
-Sì,
devo
aiutare i miei a terminare il trasloco- disse Cassidy seccata
–Vedi di non
farti scoprire-
-Andiamo,
tesoro, con chi credi di avere a che fare?- disse risoluto Frank.
Spedì un
bacio a Cassidy e disse –Vedrai che lavoretto coi fiocchi,
tesoro!- e uscì come
se fosse un eroe di guerra. Che tipo assurdo…
Effettivamente
il fatto che Light si guardasse intorno non era molto normale. Come se
soffrisse di manie di persecuzione. Camminava, tranquillamente,
però ogni tanto
si guardava indietro. Non era possibile che Frank si era già
fatto scoprire. Fece
ancora più attenzione a muoversi, ma Light sembrava sempre
più attento.
I casi
erano due: o soffriva di manie di persecuzione, o aveva qualcosa da
nascondere
e si sentiva osservato. In entrambi i casi, la cosa era sospetta.
Solo dopo
parecchi metri che seguiva Light Frank s’accorse che non era
da solo: qualcun
altro lo stava pedinando. Un uomo dai capelli scuri e gli occhi
azzurri. Uno
straniero, sicuramente, in impermeabile. Era proprio
dall’altra parte della
strada, e seguiva Light furtivamente proprio come lui. Appuntava
qualcosa su un
taccuino e tornava a osservare Light.
Frank si
disse di aver visto abbastanza. Si allontanò e col
cercapersone avvertì Cassidy
che stava tornando.
-Allora,
che hai scoperto?- chiese Cassidy ansiosa appena vide tornare Frank.
-Qualcuno
lo sta seguendo. Uno straniero, sicuramente è americano come
noi- Frank si
buttò sul letto e si mise a ridere
–Chissà che ha fatto per essere seguito
così!-
Ma Cassidy
ignorò completamente il commento dell’amico e
cominciò a saltellare per la
stanza contenta –Sì! Lo sapevo che non me la
raccontava giusta! Ora basta solo
scoprire cosa nasconde il signorino Yagami!-
-Ma
sentitela, parla come se avesse scoperto tutto lei…-
-Ehi! Sono
io ad averti detto di seguirlo!-
-Sì,
ma
sono stato io a notare che qualcuno lo seguiva. Non montarti la testa
solo
perché sei intelligente! Porta rispetto per chi va
già a lavorare!- disse lui
facendole il solletico alla pancia
-No!
Fermo!- disse Cassidy scoppiando a ridere –E poi, capirai che
lavoro! Non fai
altro che stare per strada a ballare!-
-Si chiama
Hip pop, ignorante! Ed è tecnicamente difficile!-
Vennero
interrotti dalla chiamata della madre di Cassidy che era pronto da
mangiare.
Sembrava preoccupata quando guardava la TV.
Davano la
notizia della morte di un altro criminale per arresto cardiaco, e il
colpevole
a quanto sembrava era un certo Kira, una specie di Dio. A Cassidy non
ci faceva
molto caso, non guardando molto spesso la TV, ma doveva ammettere che
era
strano.
-Cassidy,
lo sapevi che il padre di Light Yagami lavora alla polizia su questo
caso?- poi
si rivolse a Frank –Frank, vuoi ancora del riso?-
-No,
grazie, signora- disse gentilmente Frank, che si rivolse subito a
Cassidy
sottovoce –Mi sa che quello che seguiva Light era una specie
di guardia del
corpo, allora, se il padre lavora alla polizia sul caso-
-Ma non ti
pare strano che Light si guardasse intorno? Se davvero era una guardia
del
corpo, allora non…-
Si
interruppe guardando nuovamente la TV. Un tossicodipendente, dopo aver
dirottato un autobus diretto a Spaceland, si era buttato fuori ed era
stato
investito in pieno da una macchina. Non c’era dubbio che
quello fosse un
incidente, ma Frank notò qualcosa in più.
-Cassidy,
c’è quell’uomo!-
-Eh?-
-Quello
che stava seguendo Yagami! cerca di nascondersi, ma
quell’impermeabile lo
riconoscerei tra mille. Era sull’auto!-
Finirono
entrambi in fretta e furia di mangiare e si precipitarono di nuovo
nella stanza
di Cassidy.
-Quindi se
quell’uomo era su quell’auto allora c’era
anche Light?-
-Immagino
di sì- disse Frank –Okay, ritiro la mia teoria
sulla guardia del corpo. Anche
perché nno ho visto che scortava Light da qualche parte-
-Lo sapevo
che quello là aveva qualcosa che non quadrava…-
-Cassidy,
siediti un po’ che facciamo quattro chiacchiere come si
devono- disse Frank
prendendo la sedia della scrivania.
Cassidy si
sedette, chiedendosi cosa frullasse per la testa del suo amico.
-Come mai
sei così interessata a Light Yagami?-
Cassidy
restò interedetta –Bè,
perché è uno spaccone… E voglio
scoprire che fa di tanto
deplorevole per essere seguito a quel modo-
-Cassidy…-
Cassidy
non poteva nascondere molte cose a Frank, ma era sincera
–Bè, è così,
Frank…-
distolse lo sguardo –Anche se è stato gentile con
me…-
-E
perché
è stato gentile con te? Cosa ha fatto?-
-Bè,
mi ha
aiutata una volta- disse, ricordando quando era caduta –E non
è come tutti gli
idioti della scuola. Come te, non mi disprezza per i miei capelli-
-Quindi
possiamo dire che non sopporteresti l’idea che si riveli
l’ennesimo idiota?-
-No, non
proprio…-
-Va bene,
Cassidy, va bene così. Ora mi è tutto
più chiaro-
Cassidy
aveva il grande difetto di vergognarsi profondamente a dire apertamente
ciò che
pensava sulla gente. Persino con Frank le riusciva difficile parlarne.
Però
almeno con lui dopo si calmava: sapeva che lui non l’avrebbe
giudicata per
questo. Era l’unico che non l’aveva disprezzata per
i suoi capelli.
-Ora che
abbiamo chiarito cosa pensi di lui, indaghiamo ancora un po’?
Dobbiamo scoprire
qualcosa, no?-
-Sì…
Va
bene, Frank-
Frank
sorrise e iniziò a gironzolare per la stanza
–Allora, cosa facciamo?-
-Lo…
Rapiamo,
lo leghiamo e ci facciamo sputare tutto quello che
c’è da sapere minacciandolo
con un coltello-
-Tu sei
intelligente, Cassidy, ma manchi di fantasia- disse Frank guardandola
male.
-Bè,
potrei sempre farlo cantare, oppure approfittare di un momento in cui a
scuola
lascia i suoi effetti personali incustoditi e…-
-Mah, fai
come vuoi. Io non me la sento di seguirlo- disse l’amico
facendo spallucce.
Ora che
sapeva che Light Yagami nascondeva qualcosa, avvicinarsi a lui era
ancora più
difficile. Non sapeva più come comportarsi, e soprattutto
fare finta anche solo
di non pensare di sapere qualcosa che non doveva sapere.
-Buongiorno,
Marris- disse Light –Scusami se sono stato un po’
assente in questo perioso-
-Non
c’è
problema- disse Cassidy. si sforzava con tutte le sue forze
–Problemi a casa?-
-Qualcosa
del genere-
Sempre di
poche parole. Sembrava normalissimo.
-Hai visto
in TV com’è morto quel tossicodipendente?- chiese
Cassidy facendo l’innocente.
-Già…
Bè,
se l’è cercata, non credi?-
-Perché?-
-Nessuno
l’ha obbligato a buttarsi addosso a una macchina, no?- disse
facendo un
sorrisetto quasi diabolico. Metteva soggezione.
-Ma si
parla sempre di vite umane…-
-Se certa
feccia crepasse, sarebbe meglio per tutti- disse Light guardando dritto
davanti
a sé –Pensa… Un mondo in cui nessuno ti
disprezza per i capelli che hai…-
Cassidy
poco a poco si lasciava andare a quello strano discorso
–Bè… Sarebbe bello,
però…-
-Un mondo
senza ingiustizia-
-Mi
piacerebbe tantissimo- rispose Cassidy
-Anche a
me- disse Light guardandola –Abbiamo idee simili- sorrise,
quasi rincuorato nel
constatare questa cosa.
Cassidy
ricambiò il sorriso, ma non era molto convinta. Emanava
qualcosa di strano, di
affascinante ma allo stesso tempo metteva molta soggezione.
Mentre
contemplava quelle sensazioni, Cassidy si accorse che a Light era
caduto il
portafoglio, e si sbrigò a chinarsi per raccorglierlo.
-Grazie-
disse Light sbrigativo, controllando subito che il portafoglio fosse
okay e che
non si era perso nulla.
Era
così
scrupoloso, così attento… Che cosa nascondeva?
Sentì
poi
Light bisbigliare qualcosa come –No, tutto sotto controllo-
-Come?-
-No,
niente- rispose Light –Bè, eccoci arrivati a
scuola. Scusami ancora per averti
“abbandonata”-
-No,
figurati. Ci vediamo, Yagami-
Lo vide
sparire tra la folla. Ora le lasciava strane sensazioni quel ragazzo,
che non
riusciva a spoegarsi. Cosa avrebbe dovuto fare ora, per saperne di
più? Ma ne
aveva davvero la pena? Perché aveva quasi paura a sapere?