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Autore: Novelist Nemesi    27/01/2009    2 recensioni
Non è il sequel del sequel del sequel eccetera. Volevo che non sentiste troppo la mancanza di hayley! Questa è una storia abbastanza triste, all'inizio, e voglio tenervi ancora più sulle spine! La protagonista ha una particolarità, ovvero i capelli bianchi. Cosa succederà a questa americana indecifranile che incontra Light Yagami? Spero di deliziarvi e incuriosirvi col primo chappy! Nemesi is back!
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Misa Amane
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Frank era affacciato alla finestra e osservava quel ragazzo incuriosito.

-E’ davvero lui il nostro uomo misterioso?- chiese indicando Light per l’ennesima.

-Frank, non fermarti alle apparenze. Quello in realtà è una volpe-

-D’accordo, ma almeno mi dici cosa cerchiamo di lui?-

-Non lo so, qualsiasi cosa possa tornarmi utile-

Frank non riusciva a credere che la sua amica si stesse dando tanta pena per uno come Light Yagami. Più lo osservava e più si chiedeva cosa potesse avere di strano. Sembrava un normalissimo studente giapponese. Ma dovette considerare che era il migliore del Giappone, e che emanava un fascino particolare, doveva dargliene atto. Forse ne valeva la pena osservarlo per un po’.

-Bene, allora, come da programma, ci teniamo in contatto col cercapersone- disse Cassidy –Non fare niente di avventato, intesi?-

-Sissignora!- disse Frank –Tu, piuttosto, resti qui?-

-Sì, devo aiutare i miei a terminare il trasloco- disse Cassidy seccata –Vedi di non farti scoprire-

-Andiamo, tesoro, con chi credi di avere a che fare?- disse risoluto Frank. Spedì un bacio a Cassidy e disse –Vedrai che lavoretto coi fiocchi, tesoro!- e uscì come se fosse un eroe di guerra. Che tipo assurdo…

Effettivamente il fatto che Light si guardasse intorno non era molto normale. Come se soffrisse di manie di persecuzione. Camminava, tranquillamente, però ogni tanto si guardava indietro. Non era possibile che Frank si era già fatto scoprire. Fece ancora più attenzione a muoversi, ma Light sembrava sempre più attento.

I casi erano due: o soffriva di manie di persecuzione, o aveva qualcosa da nascondere e si sentiva osservato. In entrambi i casi, la cosa era sospetta.

Solo dopo parecchi metri che seguiva Light Frank s’accorse che non era da solo: qualcun altro lo stava pedinando. Un uomo dai capelli scuri e gli occhi azzurri. Uno straniero, sicuramente, in impermeabile. Era proprio dall’altra parte della strada, e seguiva Light furtivamente proprio come lui. Appuntava qualcosa su un taccuino e tornava a osservare Light.

Frank si disse di aver visto abbastanza. Si allontanò e col cercapersone avvertì Cassidy che stava tornando.

-Allora, che hai scoperto?- chiese Cassidy ansiosa appena vide tornare Frank.

-Qualcuno lo sta seguendo. Uno straniero, sicuramente è americano come noi- Frank si buttò sul letto e si mise a ridere –Chissà che ha fatto per essere seguito così!-

Ma Cassidy ignorò completamente il commento dell’amico e cominciò a saltellare per la stanza contenta –Sì! Lo sapevo che non me la raccontava giusta! Ora basta solo scoprire cosa nasconde il signorino Yagami!-

-Ma sentitela, parla come se avesse scoperto tutto lei…-

-Ehi! Sono io ad averti detto di seguirlo!-

-Sì, ma sono stato io a notare che qualcuno lo seguiva. Non montarti la testa solo perché sei intelligente! Porta rispetto per chi va già a lavorare!- disse lui facendole il solletico alla pancia

-No! Fermo!- disse Cassidy scoppiando a ridere –E poi, capirai che lavoro! Non fai altro che stare per strada a ballare!-

-Si chiama Hip pop, ignorante! Ed è tecnicamente difficile!-

Vennero interrotti dalla chiamata della madre di Cassidy che era pronto da mangiare. Sembrava preoccupata quando guardava la TV.

Davano la notizia della morte di un altro criminale per arresto cardiaco, e il colpevole a quanto sembrava era un certo Kira, una specie di Dio. A Cassidy non ci faceva molto caso, non guardando molto spesso la TV, ma doveva ammettere che era strano.

-Cassidy, lo sapevi che il padre di Light Yagami lavora alla polizia su questo caso?- poi si rivolse a Frank –Frank, vuoi ancora del riso?-

-No, grazie, signora- disse gentilmente Frank, che si rivolse subito a Cassidy sottovoce –Mi sa che quello che seguiva Light era una specie di guardia del corpo, allora, se il padre lavora alla polizia sul caso-

-Ma non ti pare strano che Light si guardasse intorno? Se davvero era una guardia del corpo, allora non…-

Si interruppe guardando nuovamente la TV. Un tossicodipendente, dopo aver dirottato un autobus diretto a Spaceland, si era buttato fuori ed era stato investito in pieno da una macchina. Non c’era dubbio che quello fosse un incidente, ma Frank notò qualcosa in più.

-Cassidy, c’è quell’uomo!-

-Eh?-

-Quello che stava seguendo Yagami! cerca di nascondersi, ma quell’impermeabile lo riconoscerei tra mille. Era sull’auto!-

Finirono entrambi in fretta e furia di mangiare e si precipitarono di nuovo nella stanza di Cassidy.

-Quindi se quell’uomo era su quell’auto allora c’era anche Light?-

-Immagino di sì- disse Frank –Okay, ritiro la mia teoria sulla guardia del corpo. Anche perché nno ho visto che scortava Light da qualche parte-

-Lo sapevo che quello là aveva qualcosa che non quadrava…-

-Cassidy, siediti un po’ che facciamo quattro chiacchiere come si devono- disse Frank prendendo la sedia della scrivania.

Cassidy si sedette, chiedendosi cosa frullasse per la testa del suo amico.

-Come mai sei così interessata a Light Yagami?-

Cassidy restò interedetta –Bè, perché è uno spaccone… E voglio scoprire che fa di tanto deplorevole per essere seguito a quel modo-

-Cassidy…-

Cassidy non poteva nascondere molte cose a Frank, ma era sincera –Bè, è così, Frank…- distolse lo sguardo –Anche se è stato gentile con me…-

-E perché è stato gentile con te? Cosa ha fatto?-

-Bè, mi ha aiutata una volta- disse, ricordando quando era caduta –E non è come tutti gli idioti della scuola. Come te, non mi disprezza per i miei capelli-

-Quindi possiamo dire che non sopporteresti l’idea che si riveli l’ennesimo idiota?-

-No, non proprio…-

-Va bene, Cassidy, va bene così. Ora mi è tutto più chiaro-

Cassidy aveva il grande difetto di vergognarsi profondamente a dire apertamente ciò che pensava sulla gente. Persino con Frank le riusciva difficile parlarne. Però almeno con lui dopo si calmava: sapeva che lui non l’avrebbe giudicata per questo. Era l’unico che non l’aveva disprezzata per i suoi capelli.

-Ora che abbiamo chiarito cosa pensi di lui, indaghiamo ancora un po’? Dobbiamo scoprire qualcosa, no?-

-Sì… Va bene, Frank-

Frank sorrise e iniziò a gironzolare per la stanza –Allora, cosa facciamo?-

-Lo… Rapiamo, lo leghiamo e ci facciamo sputare tutto quello che c’è da sapere minacciandolo con un coltello-

-Tu sei intelligente, Cassidy, ma manchi di fantasia- disse Frank guardandola male.

-Bè, potrei sempre farlo cantare, oppure approfittare di un momento in cui a scuola lascia i suoi effetti personali incustoditi e…-

-Mah, fai come vuoi. Io non me la sento di seguirlo- disse l’amico facendo spallucce.

Ora che sapeva che Light Yagami nascondeva qualcosa, avvicinarsi a lui era ancora più difficile. Non sapeva più come comportarsi, e soprattutto fare finta anche solo di non pensare di sapere qualcosa che non doveva sapere.

-Buongiorno, Marris- disse Light –Scusami se sono stato un po’ assente in questo perioso-

-Non c’è problema- disse Cassidy. si sforzava con tutte le sue forze –Problemi a casa?-

-Qualcosa del genere-

Sempre di poche parole. Sembrava normalissimo.

-Hai visto in TV com’è morto quel tossicodipendente?- chiese Cassidy facendo l’innocente.

-Già… Bè, se l’è cercata, non credi?-

-Perché?-

-Nessuno l’ha obbligato a buttarsi addosso a una macchina, no?- disse facendo un sorrisetto quasi diabolico. Metteva soggezione.

-Ma si parla sempre di vite umane…-

-Se certa feccia crepasse, sarebbe meglio per tutti- disse Light guardando dritto davanti a sé –Pensa… Un mondo in cui nessuno ti disprezza per i capelli che hai…-

Cassidy poco a poco si lasciava andare a quello strano discorso –Bè… Sarebbe bello, però…-

-Un mondo senza ingiustizia-

-Mi piacerebbe tantissimo- rispose Cassidy

-Anche a me- disse Light guardandola –Abbiamo idee simili- sorrise, quasi rincuorato nel constatare questa cosa.

Cassidy ricambiò il sorriso, ma non era molto convinta. Emanava qualcosa di strano, di affascinante ma allo stesso tempo metteva molta soggezione.

Mentre contemplava quelle sensazioni, Cassidy si accorse che a Light era caduto il portafoglio, e si sbrigò a chinarsi per raccorglierlo.

-Grazie- disse Light sbrigativo, controllando subito che il portafoglio fosse okay e che non si era perso nulla.

Era così scrupoloso, così attento… Che cosa nascondeva?

Sentì poi Light bisbigliare qualcosa come –No, tutto sotto controllo-

-Come?-

-No, niente- rispose Light –Bè, eccoci arrivati a scuola. Scusami ancora per averti “abbandonata”-

-No, figurati. Ci vediamo, Yagami-

Lo vide sparire tra la folla. Ora le lasciava strane sensazioni quel ragazzo, che non riusciva a spoegarsi. Cosa avrebbe dovuto fare ora, per saperne di più? Ma ne aveva davvero la pena? Perché aveva quasi paura a sapere?

  
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