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Autore: ilaria8    29/01/2009    2 recensioni
E se le cose a cui eravamo abituati....cambiassero irrimediabilmente?
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

 

I Jaffa ci portarono a bordo della nave madre che stanziava nell’orbita del pianeta degli Alisei.

Purtroppo Daniel e Teal’c li persi di vista subito dopo essere arrivati sulla nave.

Probabilmente li portarono dall’altro capo della nave per evitare che escogitassimo un piano insieme per evadere.

Io fui letteralmente scaraventata in una cella dove poco dopo portarono anche O’Neill che era ancora privo di sensi.

Mi avvicinai a lui per vedere come stava.

Sam: Signore, mi sente?

Non rispose, quindi riprovai.

Sam: Signore?

Non aveva un bell’aspetto, ma riuscii a medicargli la ferita per quanto fosse possibile con quello che avevo a disposizione.

Nell’attesa cercai di disattivare il campo d’energia che ci impediva l’uscita, ma purtroppo non trovai il generatore.

Dopo quasi tre ore si riprese.

Jack: Maggiore?

Sam: finalmente si è svegliato Colonnello

Jack: già, però Carter non volevo certo svegliarmi a bordo di una nave madre Goa’uld e per giunta chiusi in cella

Sam: la nave su cui siamo ha distrutto il pianeta degli Alisei dopo che ci hanno catturato. Ho cercato una via di fuga, ma è impossibile uscire da qui

Jack: da quando per te c’è qualcosa di impossibile……ahi!

Sam: le fa male la ferita Signore?

Jack: no, è solo un graffio

Sam: un graffio che le ha fatto perdere i sensi per più di tre ore!

Jack: passerà, non ti preoccupare!

Sam: non doveva farlo Signore

Jack: cosa?

Sam: lo sa bene a cosa mi riferisco

Jack: in questo momento mi sfugge

Sam: venirmi in aiuto su P5x-269

Jack: certo che dovevo aiutarti!

Sam: non era necessario che si prendesse un colpo al volto per non farmi sfiorare da quel Jaffa

O’Neill rimase silenzioso per qualche secondo, poi si voltò verso di me.

Jack: Carter……ti faceva piacere essere sfiorata da quel Jaffa?

Io rimasi stupita della domanda. Come poteva pensare una cosa simile?

Sam: ma certo che no, come le viene in mente?

Jack: allora vedi che ho fatto bene a intervenire!

Mi lanciò un sorriso.

Sam: grazie Signore!

Jack: non devi ringraziarmi Carter, ora dobbiamo solo uscire di qui perché non voglio morire a milioni di anni luce dal mio laghetto in Minnesota senza i miei adorati pesci!

Sam: sì Signore!

Non so come, ma riusciva sempre a ridarmi il buon umore anche nelle situazioni più disperate.

 

  
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