CAPITOLO 2
I Jaffa ci portarono a bordo della nave madre che
stanziava nell’orbita del pianeta degli Alisei.
Purtroppo Daniel e Teal’c
li persi di vista subito dopo essere arrivati sulla
nave.
Probabilmente li portarono
dall’altro capo della nave per evitare che escogitassimo un piano insieme per
evadere.
Io fui letteralmente
scaraventata in una cella dove poco dopo portarono anche O’Neill che era ancora
privo di sensi.
Mi avvicinai a lui per
vedere come stava.
Sam: Signore, mi sente?
Non rispose, quindi riprovai.
Sam: Signore?
Non aveva un bell’aspetto,
ma riuscii a medicargli la ferita per quanto fosse
possibile con quello che avevo a disposizione.
Nell’attesa cercai di
disattivare il campo d’energia che ci impediva
l’uscita, ma purtroppo non trovai il generatore.
Dopo quasi tre ore si
riprese.
Jack: Maggiore?
Sam: finalmente si è
svegliato Colonnello
Jack: già, però Carter non
volevo certo svegliarmi a bordo di una nave madre
Goa’uld e per giunta chiusi in cella
Sam: la nave su cui siamo ha distrutto il pianeta degli Alisei dopo che ci hanno
catturato. Ho cercato una via di fuga, ma è impossibile uscire da qui
Jack: da quando per te c’è
qualcosa di impossibile……ahi!
Sam: le fa male la ferita
Signore?
Jack: no, è solo un graffio
Sam: un graffio che le ha fatto perdere i sensi per più di tre ore!
Jack: passerà, non ti preoccupare!
Sam: non doveva farlo
Signore
Jack: cosa?
Sam: lo sa bene a cosa mi
riferisco
Jack: in questo momento mi sfugge
Sam: venirmi in aiuto su
P5x-269
Jack: certo che dovevo aiutarti!
Sam: non era necessario
che si prendesse un colpo al volto per non farmi sfiorare da quel
Jaffa
O’Neill rimase silenzioso per qualche secondo, poi si
voltò verso di me.
Jack: Carter……ti faceva
piacere essere sfiorata da quel Jaffa?
Io rimasi stupita della
domanda. Come poteva pensare una cosa simile?
Sam: ma certo che no, come
le viene in mente?
Jack: allora vedi che ho
fatto bene a intervenire!
Mi lanciò un sorriso.
Sam: grazie Signore!
Jack: non devi
ringraziarmi Carter, ora dobbiamo solo uscire di qui
perché non voglio morire a milioni di anni luce dal mio laghetto in Minnesota
senza i miei adorati pesci!
Sam: sì Signore!
Non so come, ma riusciva
sempre a ridarmi il buon umore anche nelle situazioni più disperate.