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Autore: _endlessly_    19/08/2015    9 recensioni
FANFICTION INTERATTIVA-ISCRIZIONI APERTE FINO ALLE ORE NOVE DI MERCOLEDI' MATTINA.
"-La scuola di Magia di Pietra Nera. Non so se alcuni di voi la conoscono, ma lo reputo abbastanza improbabile, in quanto non è molto conosciuta. E' la scuola di magia italiana.- Minerva fece una piccola pausa, godendosi le facce stupefatte dei suoi alunni. -Ovviamente, non tutti potranno avere questa possibilità. Sono stati selezionati alunni del sesto e del settimo anno in base al loro reddito scolastico. L'anno scolastico durerà da ottobre fino ad aprile, dopodiché tornerete ad Hogwarts in modo da poter sostenere gli esami. I professori della scuola italiana sono già a conoscenza dei nostri programmi e provvederanno al vostro studio in modo esemplare!-
La Sala si riempì di domande urlate ad alta voce: era il cos completo, tanto che gli altri professori furono costretti ad intervenire per ripristinare la calma.
-Chi sono gli studenti?- urlò una ragazza dal tavolo di Serpeverde.
La McGranitt sorrise, aprendo una pergamena, circondata da un silenzio d'attesa da parte non solo degli studenti più vecchi, ma anche da parte di quelli che avevano appena affrontato lo Smistamento. Prese un respiro profondo e cominciò ad elencare i fortunati."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Rose Weasley!-
I Grifondoro si alzarono dal tavolo, urlando e sbraitando, dando pacche di incoraggiamento e sorrisi orgogliosi alla loro miglior studentessa del sesto anno. Rose, in tutto quel caos, si distingueva non solo per il sorriso imbarazzato e per il silenzio in cui versava, ma anche per la lunga chioma rossa, che continuava a torcersi tra le dita. Quando sentì un braccio circondarle il collo, si girò sorpresa verso Seraphine.
-Congratulazioni!- gli occhi grigi di Seraphine scintillarono, schiarendosi leggermente, mentre rivolgeva il suo miglior sorriso, con tanto di fossette, alla sua migliore amica Rose.
Quando finalmente i Grifondoro si risedettero, tra le minacce di togliere dieci punti a testa a tutti gli studenti della Casa, la McGranitt riprese a scorrere la lista, conscia che quella pace era solo temporanea.
-Seraphine Amanda Marshall!-
La minuta ragazza dai capelli ricci e mori si ritrovò senza parole e con la bocca aperta dallo stupore. Certo, le piaceva studiare, era anche abbastanza brava, ma da questo ad andare in Italia! Lei adorava esplorare, sul serio. E l'idea di visitare Pietra Nera le faceva formicolare le mani. Meglio delle chiacchierate con Fiorenzo, poco ma sicuro!
La Grifondoro sbirciò con lo sguardo il tavolo di Serpeverde: gli studenti della Casa applaudivano. Intercettò lo sguardo di Albus, che le fece un particolare occhiolino sfacciato che la fece scoppiare a ridere. Lo schiaffo che ricevette Albus dietro la nuca fece spostare l'attenzione di Seraphine su Scorpius.L a guardava orgoglioso, un sorriso leggero ad increspargli le labbra, e i capelli biondi sparati in tutte le direzioni che gli ricadevano scompostamente sulla fronte. Merlino, se era bello!
-James Sirius Potter!-
L'attenzione di Seraphine venne spostata su James, il quale aveva preso a dimenarsi e ad abbracciare tutta la gente che gli stava intorno.
-Fred II Weasley!-
Fred le venne incontro dall'altro lato della tavolo, stringendo lei, James e Rose in un abbraccio di gruppo (che comprendeva anche mezza casa Grifondoro).
La preside, consapevole che urlare non sarebbe servito per niente a placare l'entusiasmo di suoi studenti, decise di non interrompere quel momento di felicità e continuare con la lista.
-Albus Severus Potter!-
Il secondogenito dei Potter si alzò dalla panca con un urlo, alzando il pugno in aria, circondato da festosi Serpeverde.
-Scorpius Malfoy!-
Scorpius rivolse un veloce sguardo a Seraphine prima di vedere la sua visuale completamente oscurata dalla cravatta di Albus, e che lo abbracciò sorridente.
-Apollo Paris Holmes!-
Il ragazzo diciassettenne dagli occhi verdi, i capelli biondi e il fisico atletico, si alzò con un sorrisino ad incorniciargli il volto perfetto. Immediatamente, una schiera di ragazzine dal quinto anno in giù cominciarono a battere le mani e a sporgersi verso di lui, per poter almeno toccare un lembo di pelle, ma gli occhi di Apollo erano solo per Lily. Lily Luna Potter, la sua fidanzata da solo pochi mesi, era in piedi ed urlava, il voto contornato da una ciocca di capelli color rubino che le erano sfuggiti dalla coda di cavallo, gli occhi scuri che lo guardavano fieri e felici. I pensieri di Apollo virarono però bruscamente. Si rese conto di cosa significasse il fatto che sarebbe andato in Italia, avrebbe rivisto la sua gemellina! La bella e tenebrosa Artemis. Il sorriso gli si allargò impercettibilmente mentre pregustava già il saluto che gli avrebbe rivolto la sorella da lì ad un  mese. Si erano separati solo un mese prima, in quanto lei aveva passato parte delle vacanze estive da un'amica,  e già le mancava. Non lo avrebbe mai ammesso, ma era difficile parlare con lei quando lui era in Inghilterra e l'altra in Italia! Si vedevano raramente, l'anno precedente non si erano addirittura proprio visti, ed ad Apollolo questa situazione non piaceva. Ma sapeva che la sorella aveva compiuto una scelta saggia: non rispettava gli ideali della sua famiglia, lei non vedeva i purosangue superiori rispetto ai mezzosangue, e aveva deciso di andarsene per evitare liti inutili con loro padre. Apollo scosse la testa e decise che a fine serata le avrebbe scritto una lettera e l'avrebbe affidata al suo gufo Black.
-Dominique Weasley-
La bionda Corvonero si alzò ed abbracciò di slancio il suo ragazzo Tristan, che le stava accanto.
-Tristan Louis Vinson-
Il ragazzo sgranò gli occhi grigi già grandi di loro e scosse il capo, facendo muovere i capelli color miele striati di bianco, mentre una felicissima Dom gli lasciava un leggerissimo bacio a stampo. Tristan fece un broncio che fece ridere ancora di più la sua ragazza, che gli si strinse ancora più vicino. Sebbene non adorasse le dimostrazioni di affetto in pubblico, e più in generale di essere sulla bocca di tutti, gli piaceva da morire avere Dominique così felice tra le ebraccia. Uno stuolo di ragazze adoranti si avvicinò per complimentarsi, ma lui si limitò a fissarle con un mezzo sorriso e quelle fecero dietro font rosse in viso e balbettando. Tristan girò gli occhi sbuffando. Erano alle solite! Appena qualcuno si avvicinava a lui, scappava paonazzo. Perché lui metteva soggezione. Se da un lato questa cosa gli piaceva, in quanto gli permetteva di starsene sulle proprie e di essere rispettato, dopo un po' diventava assai fastidioso.
Accantonò questi pensieri quando vide un infuriato professor Vitious dirigersi verso i Corvonero con il viso sfigurato dalla rabbia: questi erano almeno 50 punti in meno!
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-Secondo me dobbiamo toglierle le coperte-
-Ma l'abbiamo fatto ieri, così non c'è sfizio!-
-L'acqua calda? Così si fa la pipì addosso!-
-L'abbiamo fatto due giorni fa-
-Ma non possiamo semplicemente chiamarla?-
-Lo sai che non funziona, Lena-
-Allora che suggerisci Nice?-
-Acqua gelata?-
-E sia-
Le tre ragazze si guardarono sorridendo malandrine, alternando lo sguardo tra di loro alla ragazza addormentata che giaceva tra un groviglio di coperte, la testa ricoperta da capelli color cioccolato legati in una treccia scomposta, il naso sepolto sotto al cuscino.
Devon si diresse in bagno per prendere l'acqua, mentre una scocciata Artemis cercava di frenare la ridarella di Marilena tempestandole la schiena di pugni, che avevano il solo scopo di farla ridere ancora di più.
Devon fece ritorno dal bagno trascinando una pesante bacinella piena di acqua gelida. Fece per avvicinarsi a Nicole, il ciuffo biondo che cadeva sugli occhi color nocciola, ma Artemis le si parò davanti.
-Faccio io-
Temis prese la bacinella con un sorriso a trentadue denti, si sarebbe vendicata di quel tappo che si osava definire la sua "migliore amica" per lo scherzo che le aveva giocato un paio di sere prima e che aveva fatto perdere 20 punti ai dragoni.
Contò fino a tre, e poi svuotò la bacinella sulla testa di Nicky.
La brunetta spalancò gli occhi, uno blu cobalto e l'altro castano, alzandosi di scatto dal letto. Con la vista ancora appannata per via del sonno, ci mise un po' a riconoscere le figure familiari delle sue migliori amiche, che se la ridevano aggrappate le une alle altre.
-Non è divertente sibilò puntando il dito contro ognuno di quei visini spregevoli e subdoli. E allora si rese conto di una cosa. Erano tutte vestite con la divisa, le borse piene di libri, i capelli acconciati.
-Ma che ore sono?- sbraitò all'indirizzo di Marilena, l'unica a portare l'orologio. La bionda abbassò lo sguardo sul suo orologio da polso, ghignando subito dopo.
-Le otto meno due minuti-
Nicky si precipitò come una furia nel bagno, da cui uscì due secondi dopo con lo spazzolino in mano e un quintale di dentifricio in bocca.
-Perché non mi avete svegliato prima?- disse a fatica mentre si lavava i dent ie contemporaneamente cercava di infilarsi la gonna arancione e il maglione blu.
-Perché  è praticamente impossibile!-sbraitò oltraggiata Marilena.
-Rimani sveglia tutta la notte e poi pretendi che noi ti svegliamo anche in orario? Tu sei fuori!- disse invece Devon con un tono oltraggiato.
-Guarda che anche tu rimani sveglia la notte!- la rimbeccò Nicky.
-Ma io mi sveglio in orario!-
Tutte e quattro si guardarono prima di scoppiare a ridere.
-Si si, davvero carino. Adesso però è tardi, vieni Nice avviamoci- Lena spintonò Devon fuori dalla stanza che le quattro condividevano mentre questa faceva "ciao ciao" con la mano.
Artemis si sedette sul letto, decisa ad aspettare l'amica mentre questa ancora rideva per l'uscita di scena delle altre due.
Artemis si attorcigliò una ciocca di capelli nerissimi attorno al dito, mentre guardava fuori dalla finestra il paesaggio circostante la scuola: era settembre inoltrato, ed era ancora bel tempo. Con un sorriso la ragazza pensò che, quando avrebbe fatto la prima pioggia, Devon e Nicole avrebbero trascinato lei e Marilena giù al parco, per farle prendere un bel raffreddore!
Artemis aveva 17 anni, eppure era in stanza con tre sedicenni. Prima dell'arrivo di quelle tre svampite che si trovava come compagne di stanza, lei era completamente sola. Il gemello, Apollo, studiava ad Hogwarts, e si vedevano solo durante le vacanze estive e le feste di Natale, a volte nemmeno durante quelle. Per questo, quando aveva saputo dal preside Angelo che alcuni studenti di Hogwarts avrebbero passato l'anno scolastico a Pietra Nera, si era lasciata prendere dall'ansia. Si era aspettata una lettera dal fratello, anche di poche righe, dl genere "ci vediamo tra poco", oppure "ci rivediamo a Natale"; ma di sicuro non si era aspettata il vuoto totale. Aveva mandata la sua civetta White la settimana scorsa con una missiva da portare ad Hogwarts, ma della sua civetta non c'era ancora traccia e lei cominciava ad essere sempre più ansiosa.
Nicky le si sedette davanti facendo svolazzare la gonna arancione, mentre con le mani era impegnata ad annodare la cravatta dello stesso colore. Temis la fissò mordendosi le labbra per non ridere all'espressione buffa dell'amica prima di avvicinarsi ed aiutarla.
-Ancora non capisco perché ti ostini a voler mettere questa cosa- disse sventolando la cravatta davanti al naso di Nicky -Non è obbligatoria! Il regolamento scolastico è chiaro: o la gonna, o la cravatta. Sul serio, sei l'unica che le mette entrambe!-
-Mi piacciono le cravatte, e l'arancione mi sta benissimo- si difese quella.
Artemis roteo gli occhi spazientita prima di recuperare la sua borsa dalla scrivania e marciare  a passo di carica fuori dalla stanza, tallonata da Nicky. La più grande chiuse la stanza con la chiave, prima di trasfigurarla in un fermaglio ed infilarselo tra i capelli.
Le due camminarono lungo le vetrate dalla parte opposta del corridoio e Nicky fece una smorfia infastidita.
-C'è il sole!-
-Già- si limitò a commentare Artemis.
-Che orrore!-
-Non farti sentire da Lena-
Nicky sbuffò ma non disse niente.
Le due superarono il ritratto di Lady Agata, che le salutò con la mano, ed imboccarono le scale per scendere. Arrivate al settimo piano incontrarono Nick.
-Ehi ragazze!-
Nicholas Ferrari era altissimo. Nonostante fosse più piccolo di Artemis di due anni, la superava leggermente ed era una ventina di centimetri più alto anche di Nicky (non che ci volesse molto, in realtà). Si avvicinò a loro col sorriso sul volto, gli occhi verde prato brillanti e i capelli color caramello scompigliati come sempre. Diede un bacio sulla guancia ad entrambe prima di prenderle a braccetto e condurle giù per le scale.
-Allora donzelle, chi di voi due non vede l'ora di vedere i sederini dei ragazzi di Hogwarts varcare il Portone d'Ingresso?- disse.
Artemis scoppiò a ridere forte, mentre Nicky si accigliò.
-Io sicuramente no! Sono più interessata a dei bei sederini femminili- disse alzando la testa in alto per guardare con aria di sfida Nick.
-Oh andiamo Nicky! Parlare con te non è per niente divertente!- rispose a tono quello guardandola sempre sorridente.
Nicholas era uno dei pochi ragazzi della scuola ad indossare i pantaloni colorati, di arancione. Quasi tutti i ragazzi della scuola si limitavano alle cravatte e portavano i pantaloni blu, ma quasi tutti i ragazzi della scuola erano etero. Nick no, ed era fiero di affermare di essere gay fino al midollo.
-Ehi Nick- chiamò ad un certo punto Artemis.
-Si?- risposero sia Nicole che Nicholas in coro.
-Non te, donna. Parlo col maschio di turno-
Nicky tornò a guardare dritto davanti a se borbottando qualcosa che suonava tanto come "perché qui c'è un maschio?", mentre Nick la fissò invitandola a continuare.
-Me la dai una gomma?-
Sotto lo sguardo incuriosito delle due ragazze, Nick sbiancò prima di lasciarle sulle scale del terzo piano e risalire  a passo di marcia.
-Ma dove vai?- gli urlò dietro Nicky divertita.
-Ho dimenticato la mia scorta personale di chewing gum!-
Le due ragazze scossero il capo e ripresero a scendere, scosse dalle risate.
  
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