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Autore: Lelusc    24/08/2015    1 recensioni
Gemma è la figlia di un famoso archeologo e i genitori sono divorziati, ma la cosa strana è che vede molto spesso degli occhi color Ambra, che le ricordano una persona conosciuta con il padre quando aveva sei anni. Perchè li vede? Scopritelo, ringrazio chiunque voglia farmi una mini recensione, Lelusc. ;D
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so cosa pensare mentre mi tira con sé per le scale, quasi non riesco nemmeno a seguirlo per quanto è veloce, ma faccio del mio meglio.

Alla fine si ferma davanti una porta al secondo piano, una porta che io non ho mai osato aprire nonostante la forte curiosità, infondo non è casa mia, mi stanno ospitato ed è già tanto che ho usato la cucina, so dove si trova il bagno e la mia momentanea camera da letto,non mi serve sapere altro, o almeno questo è quello che pensavo fino a qualche girono fa, ma a quanto pare oggi la mia curiosità verrà saziata proprio da Emanuele.

Emanuele si volta verso di me e mi guarda. Per un attimo mi sembra indeciso e pensieroso, mi piacerebbe tanto chiedergli cosa c'è che non va, ma credo sia meglio lasciarlo pensare a come iniziare a spiegarmi tutto, chissà forse non è facile per lui, sopratutto se è vero che ha paura che possa scappare da lui per il terrore.

"Ecco, sediamoci un attimo"dice facendo un cenno con la testa verso un divanetto a due posti lì vicino.

Mi siedo come deciso e aspetto che lo faccia anche lui, ma niente, rimane solo fermo davanti a me, fino a che mi s'inginocchia di fronte e mi prende le mani fra le sue, poi mi guarda dritto negli occhi.

"Conosci qualche leggenda sulla Romania?" Mi chiede all'improvviso cogliendomi di sorpresa.

"Beh, quella più famosa, da cui lo scrittore Bram Stoker ha preso l'idea per scrivere il suo libro, ma infondo è solo un libro, lui a preso spunto dal castello e
dalla storia di Vlad Tepes, il principe di Valacchia sopranominato Dracula per un fatto di nomi e significati che ignoro, suo padre era Vlad secondo, dracul, poi c'è il fatto che Vlad Tepes impalava tutti i nemici...non ho ben presente tutto, ma perchè me lo chiedi?"Domando guardandolo, perplessa.

Emanuele attende un attimo prima di rispondermi, mi sembra ancora incerto, ma all'improvviso noto nei suoi occhi decisione, come se avesse deciso di buttare tutto lì, e poi una sicurezza che mi agita non poco, ma faccio finta di niente, o almeno tento.

"Sai cos'è Dracula, vero?"

"Sì, un vampiro"dico ancora più confusa di prima, guardandolo ancora negli occhi.

 "Ah, cavolo, così non mi aiuti per niente"mi dice passandosi una mano fra i capelli, frustrato, per poi riposarla sulla mia.

"I vampiri come sono, che caratteristiche hanno?"

Sospiro. "Senti Emanuele, se stai giocando vedi di smetterla, voglio sapere davvero cos'è successo ieri notte, non giocare agli indovinelli"dico infastidita e confusa.

"Nessun indovinello, capirai, te lo giuro, però devi rispondere alle mie domande"

"bene. Che caratteristiche, vediamo... beh, non possono stare a contatto diretto della luce del sole altrimenti bruciano,credo, c'è chi dice anche che si
sentano solo deboli, onestamente non so quale sia giusto"dico rispondendo seriamente come mi è ha chiesto.

"Che altro?"

"dormono durante il giorno"

"e"

"hanno i canini appuntiti"dico cominciando a sentirmi inquieta e non so per quale motivo.

"e perché li hanno?"

"per mordere le persone e nutrirsi"

"quindi possiamo dire che hanno una loro dieta personale, diciamo ferrea. E poi"

"cos'altro c'è da dire?"

"Beh"dice sorridendo "tanto, sono morti viventi, quindi non respirano né gli batte il cuore, sono immortali, non invecchiano e la loro pelle è fredda. Gemma,
come sono le mie mani?" Chiede guardandomi negli occhi.

Mi si mozza il respiro mentre lo guardo.

"fredde"dico

"non credi ci sia qualcosa di strano in questa casa?"

"Beh, non so"

"il fatto che mi vedi in giro per casa solo la notte, come lo spieghi?"

"Per me non è tanto strano, per quanto né so' potresti avere un lavoro che svolgi di notte, quindi dormi il giorno. Non so, turni notturni per qualcosa, non ti conosco bene per pensare che sia strano"gli dico.

"Nessun lavoro notturno"m'informa.

 Alzo le spalle come per dire "e allora?"Ma sono ancora molto agitata e non ne capisco il motivo, o meglio, non voglio ammettere quale sia il motivo,
perchè troppo assurdo.  

 "Vediamo e la mia dieta particolare non ti fa pensare a nulla?"

"Beh, quella è più che normale, ne conosco a bizzeffe di diete"

"mi hai mai visto mangiare?"Mi chiede con sguardo palese.

"Cavolo, Emanuele basta! Non poi farmi credere che tu sia...non riesco neanche a dirlo per quando sia assurdo e impossibile"

"cosa hai visto ieri Gemma?" Mi chiede lasciandomi le mani, per poi alzarsi e mettere alcuni passi di distanza da me.

No, che fa?Non è lui che non vuole che mi allontani da lui? Mi chiedo infastidita dalla distanza che ha messo fra di noi, la cosa bella è che in qualche modo lo capisce e mi sorride ritornando a inchinarsi di fronte a me.

"Sei sicura che non sono un vampiro?"Mi chiede pronunciando la parola vampiro come se parlasse di un qualcosa che esiste veramente,ma non è possibile, non ci posso credere, non ci voglio credere, però quello che ho visto ieri notte, quando mi ha detto che lui ci ha salvati diversi anni fa, il suo aspetto che non è cambiato neanche un po', il fatto che vedessi ovunque i suoi occhi e che la casa di giorno fosse deserta e lui compariva solo al notte e la sua strana dieta, se è vera lui dovrebbe bere..."al solo pensarci mi sento male.

Emanuele ancora inginocchiato davanti a me, mi guarda con un misto di consapevolezza e dolore negli occhi, qualcosa che mi disturba molto, ma che penso sia inevitabile, se veramente lui è quel tipo di...mosto, che non invecchia, non muore perchè già morta, non respira e sopratutto che si nutre di sangue umano per sopravvivere.

All'improvviso mi sento anch'io in pericolo, come se fossi una creatura da sacrificare.

"No, non pensarlo nemmeno"dice subito Emanuele stringendo ancora di più le mie mani, ferito.

"Non ti farei mai del male, piuttosto mi espongo alla luce del sole nell'ora più calda"dice sincero.

Lo guardo senza riuscire a dire una parola, come faccio a non avere paura di lui e a sentirmi solo un po' più vigile? Come faccio a stare ancora seduta qui ed essere lucida?

Insomma è impossibile esistano delle creature simili, ma forse è perché ieri ho visto Emanuele tanto diverso che non faccio fatica a crederci e non ho paura di lui perchè mia ha salvata, ma io veramente non posso...

"Ieri però non avevi proprio quest'aspetto"

"mi credi?"

"Diciamo di sì, ma se è davvero così, voglio che me lo dici tu stesso e me lo mostri"dico per niente pronta, ma con una decisone e un coraggio che non so dove ho preso.

"Ok, va bene, però tu..."dice interrompendosi e noto chiaramente che è indeciso e che se fosse per lui eviterebbe di mostrarsi così davanti a me, ma in fin dei conti se mi deve dire tutto, non può tirarsi indietro.

"fallo"dico calma.

"Sì, ma sarà troppo per te, non capiresti e te andresti e non voglio questo"dice agitato cercando ancora una volta di alzarsi e allontanarsi da me, ma lo fermo prendendogli la mano e guardandolo dritto in faccia, sicura di volerlo vedere a costo di fare del male a tutti e due.

"E sia"dice in tono triste.

In un attimo vedo il suo viso cambiare, i suoi occhi diventare di un color ambra più luminoso, le pupille allungarsi come quelli di un serpente, verso l'altro e a me manca l'aria, ma resisto ancora.

Una volta che gli occhi sono esattamente come li ho visti la sera prima, dalle labbra noto spuntare due canini appuntiti e bianchissimi. Li fisso spalancando gli occhi, la trasformazione è completa.

"Sono un vampiro"dice sicuro, poi mi guarda.

"Gemma, sei pallida"mi dice subito dopo, preoccupato, ma non me ne accorgo, sono troppo presa dal sentire la sua voce diversa per via dei canini sporgenti, la stessa voce che ho sentito ieri.

Per poco non mi metto a piangere, manca veramente poco, me ne accorgo dagli occhi lucidi che non mi permettono di vedere bene e dalla spossatezza improvvisa che sento, non ce la faccio a sopportare tutto questo, in verità avevo sperato fino all'ultimo che Emanuele non fosse quella creatura e forse me ne ero anche convinta dicendomi che era stato qualcun altro a salvarmi la sera prima, ma è ovvio che non è così, ora è tutto così chiaro, così nitido, i pezzi del puzzle combaciano alla perfezione, ma io ancora non posso crederci non ce la faccio.

Mi alzo di scatto dal divanetto mentre fisso ancora il viso trasformato di Emanuele.

So che è sempre lui, ma ormai non so più nemmeno chi è lui, se è veramente il ragazzo lunatico che mi piaceva e che non conoscevo bene o no, ma una cosa è sicura, se questo è veramente lui e devo accettarlo perchè è così, mi dispiace, ma ancora non ce la faccio.

"Io...credo che per oggi dormirò in Hotel, devo pensare"dico dirigendomi verso scale, mentre Emanuele si sposta al mio passaggio senza opporsi.

"Non ritornerai in Italia, vero?" Mi chiede preoccupato, con quella voce tanto diversa dalla sua che mi mette davanti il fatto, che in verità per me è un completo sconosciuto e non il ragazzo che ho creduto fosse.

"No, credo di no"dico scendendo le scale e continuando a camminare fino alla porta, ed e
sco.
  
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