Videogiochi > The Elder Scroll Series
Segui la storia  |       
Autore: QWERTYUIOP00    27/08/2015    2 recensioni
Le navi di rifornimento per la capitale, passanti per il fiume Niben, vengono tutte misteriosamente affondate e per risolvere la situazione il Consiglio degli Anziani crea una commissione che si occupi della faccenda.
Quando il rappresentante di Bravil, Servatus Bantus, viene inviato alla capitale, rimarrà imischiato negli intrighi e nei complotti in un impero allo sbando.
Prima storia della serie "Downfall"
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Downfall'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Marius Caro, conte di Leyawiin, a prima vista non dava l’idea di essere una persona molto intelligente.
E non lo era affatto.
Così, per Terentius, coadiuvato da Drels Theran, il dunmer che si era voluto accertare della veridicità della storia dei maghi guerrieri, riuscì nel convincerlo ad aiutarli nella loro folle impresa di una rivolta contro l’Impero.
Il conte Caro si era rivelato molto stupito da quelle notizie e, per un primo momento aveva preso le parti dell’Impero dicendo che vi era sicuramente un errore.
Dopo un po’ i due avevano dovuto chiamare Rodrick per assicurare al conte di Leyawiin che quella era una storia vera.
Al Bretone venne detto di sedersi, mentre Caro si versava del vino in una coppa, per poi riprendere il proprio posto.
“Dunque, tu ti chiami Rodrick, giusto?” chiese quello.
Aveva una faccia perfettamente rotonda, paffuta, dal mento sporgente.
Sembrava più una scimmia che un uomo dai suoi lineamenti.
I suoi occhi erano di un azzurro vispo sempre splendenti che fissavano Rodrick con intensità. Ma non era la stessa cosa ti quando si ritrovava a fissare il conte Terentius, o Lewie, o Servatus…
“Sì, mio signore. I il mio nome è Rodrick Sa sa Sayne”
“Conosci cosa c’è scritto, lì non è vero?” chiese il conte in tono gentile mentre sorseggiava dalla sua coppa.
“Sì, mio signore. È è tutto vero” rispose il Bretone anticipando la domanda che sarebbe seguita.
Ormai gliele avevano poste una cinquantina di volte quelle domande.
“Chi lo ha scoperto?” continuò Caro.
“Se…” Rodrick faceva fatica a parlare “Ser Servatus Bantos”
“E dov’è ora?” la domanda era posta a tutti i presenti “il suo aiuto ci farebbe comodo”
“Tra gli dei” rispose seccamente Terentius “lo hanno assassinato ieri mattina mentre stava per fuggire dalla capitale a bordo di una nave”
“Lo hanno assassinato” ripeté il conte di Bravil “perché sapeva, perché aveva scoperto tutto. Perché sapevano che era riuscito a svelarcelo”
Marius Caro abbassò lo sguardo verso la coppa che stava bevendo, con aria mogia.
“Potremmo scrivere una lettera al Potentato Thules al riguardo…” suggerì infine.
“Oh no che non potremmo!” esclamò Terentius.
Il conte di Leyawiin si ritrasse come spaventato per lo sfogo del suo collega di Bravil.
“Hanno assassinato un mio uomo nella loro ‘Città Imperiale’! Hanno permesso che un bifolco come Titus Mede potesse diventare Conte di Kavtch de facto e fargli compiere ciò che ha fatto a noi!
“Ci siamo fatti governare prima da quel sudicio elfo che già incantava da quindici anni l’Imperatore Uriel Septim per poi comandare su di noi per un altro decennio e, quando finalmente qualcuno lo ha tolto dal Trono di Tiber Septim chi ci hanno messo? Quell’idiota di Thules!”
Terentius sputò per terra: “Questo” disse indicando lo sputo “è tutto ciò che manderò a quel buffone, sono stato chiaro?!”
Marius Caro sospirò per poi ripassare alla sua coppa di vino.
“Ormai ci sono dentro come voi” osservò infine “non me ne andrò”.
Il conte si era arreso.
Leyawiin era in rivolta.
“Magnifico!” esclamò Drels Theran estraendo da un cassetto una pergamena e stendendola sul tavolo.
“Qui, miei signori, vi è l’atto d’indipendenza. La dichiarazione ufficiale dell’assoluta libertà della ‘Diarchia del Niben’. Firmate qui signori”
Una volta che la pergamena fu firmata, i tre si concessero un brindisi al quale non invitarono Rodrick.
“Congratulazioni, miei signori” sorrise l’elfo “ora siete gli indipendenti Signori del Niben. D’ora in avanti siete in guerra”
“Giusto, proposito di quello…” interruppe Terentius ingurgitando il vino rimasto “io e Theran ci siamo permessi di stendere una primitiva strategia iniziale. Mentre noi a Bravil manterremo le legioni imperiali lontane dalla baia, lei dovrebbe tornare a Leyawiin e, nel tragitto di ritorno, uccidere quel gruppo di maghi guerrieri che ci ha causato tanti problemi. Una volta a casa, con il nostro contributo, comprerà del legname da Black Marsh e Valenwood con il quale costruirà la flotta che ci porterà alla gloria nella Città imperiale!”
Il conte Caro fu affascinato dalla strategia e i tre si concessero un altro brindisi.
Una volta soddisfatti, Marius Caro, Regulus Teretius e Drels Theran uscirono nella Sala Grande dove annunciarono la nascita del Diarcato del Niben tra festanti soldati di Bravil e Leyawiin e cittadini.
Rodrick schivò la confusione che stava venendo a crearsi nella sala ed uscì nell’unico posto che aveva trovato accettabile nella città: i giardini del castello.
Rimase fermo in mezzo agli alberi per un po’ di tempo.
Pensava a K’Rahttad. Pensava a Servatus. Pensava a tutte quelle persone che esultavano in quella sala.
Per quanto avrebbe retto quella ribellione?
Solo dopo parecchio tempo si accorse di non essere da solo: un Khajiit poco lontano era chino su un aiuola con alcuni attrezzi. Lo stesso che aveva visto quando era arrivato in città in quella stessa posizione. In quello stesso atto.
Gli si avvicinò chiedendogli: “Che cosa stai facendo a quest’ora?”
Il Khajiit non si voltò neanche e continuò il suo lavoro: “Dro shanji ti saluta. Dro’shanji si occupa dei giardini del castello. Dro’Shanji è molto fiero del suo lavoro. Dro’shanji ti conosce?”
“No” ammise Rodrick “conoscevi il mi vecchio padrone, forse. Se Servatus Bantos”
“Ah sì. Dro’shanji lo conosceva. A Dro’shanji piaceva e gli dispiace per la sua morte” rispose quello “Ma se Dro’shanji sa qualcosa del potere e di quello che Bantos faceva è una cosa: il potere è come una rosa, la vedi?” disse accarezzando i petali di una rosa bianca tra le mani pelose “è bellissimo, ma più lo tocchi” e ritrasse subito la mano mettendosi un dito in bocca “più rischi di pungerti”
“Ed è esattamente quello che stanno facendo Terentius e Caro là dentro” pensò Rodrick “ma questa volta ci sono migliaia di persone a seguirli.
“Migliaia di persone che sanguineranno”
 
 
Eccoci qua alla fine della prima storia della saga “Downfall”.
Tra non molto comincerò anche il prossimo “libro” che parlerà della rivolta di Bravil e Leyawiin e, con molta originalità, si chiamerà “La rivolta del Niben”.
Spero che la storia vi sia piaciuta e che leggiate anche il seguito.
Ciao.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > The Elder Scroll Series / Vai alla pagina dell'autore: QWERTYUIOP00