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Autore: Loulou_24    28/08/2015    1 recensioni
Ammetto che è il classico cliché innamorarsi del migliore amico del fratello maggiore,giuro che ne avrei fatto volentieri a meno di questo amore impossibile se avessi potuto scegliere. Ma si sa, non si sceglie chi amare. O si? Io in ogni caso non ho avuto possibilità di scelta. E’successo e basta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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«Ciao,dovrei chiederti una cosa.»
«Dimmi»
Risposi semplicemente.
 
La mia mente cominciò a vagare in tutte le direzioni esaminando tutte le opzioni possibili.
«Mi imbarazza un po’ chiedertelo ma…» Il mio cuore cominciò a battere forte e cominciai a preoccuparmi,gli faci cenno di continuare con un gesto della mano. «Tuo fratello mi ha detto che potevo chiedere a te.»
 Nicholas cosa c’entrava? Ok, ora ero davvero confusa. Finalmente mi spiegò il motivo della sua presenza in quella stanza.
«Potresti prestare un pigiama alla mia ragazza? Stanotte resterà a dormire qui ma lo abbiamo deciso all’ultimo e non ha niente con se.»
Spalancai gli occhi colpita dalla notizia appena ricevuta e mi alzai di scatto cominciando a frugare nel cassetto della biancheria, cercando di nascondere il fatto di essere sul punto di avere una crisi isterica.
 La.Sua.Ragazza?!?!
In casa mia oltretutto ! Ma non ci penso proprio. Se ne vada in albergo, glielo pago io, senza problemi.
Finalmente trovai quello che cercavo.
Gli porsi un pigiamino minuscolo regalato da mia nonna due Natali fa.
Rìan cominciò a rigirarselo tra le mani osservando i piccoli maialini e fiocchetti rosa stampati su tutta la stoffa trattenendo a stento una risata quando vide sul retro dei pantaloni una coda arricciata. Gli rivolsi il mio più falso sorriso di scuse.
«Mi dispiace,è tutto a lavare, è di quando ero piccola. Spero le entri.» Pregai con tutto il cuore che fosse più grossa di me di almeno due taglie.
«Ho solo questo, scusati da parte mia con…» Mi interruppi accorgendomi di non sapere il nome.
«Rosalie.» Disse terminando la frase.
«Rosalie, scusati con Rosalie da parte mia.»
Già dal nome non mi piaceva affatto. Mi consolai immaginandola con quel ridicolo pigiama addosso.
Rìan si chiuse la porta alle spalle dopo avermi ringraziato e mi lasciò sola con quel peso sullo stomaco. Sentii una risata femminile nel corridoio. Era una di quelle risate carine e delicate, al contrario della mia che ricordava più una foca che una ragazza che ride. Con la scusa di lavarmi i denti uscii dalla stanza prendendo dei vestiti per dormire curiosa di vedere in faccia quella Rosalie, di cui ne avevo già fin sopra i capelli.
Non riuscii a vedere il suo viso,scorsi solo una lunga chioma bionda e le sue gambe sbucare da una maglietta, mi accorsi con disappunto che era quella che aveva Rìan qualche minuto fa.
Il che voleva dire che ora lui era senza maglietta e …. I miei pensieri iniziarono a correre un po’ troppo.
Mi chiusi in bagno con la rabbia alle stelle ripensando a quelle gambe lunghe e magre e a quei capelli stupendi. Mi lavai i denti con forza mi struccai e indossai i pantaloncini di cotone e una canottiera. Aprii la porta di scatto con la gelosia che mi consumava e mi ritrovi davanti Rosalie con in mano il pigiama con i maialini.
«Ciao,sono Rosalie. Tu devi essere Megan, Nicholas e Rìan mi hanno parlato di te!» Disse porgendomi la mano. Non potei non sentirmi lusingata per quel “e Rìan”. La osservai da capo a piedi. Era veramente bellissima,con il viso tondo,dei grandi occhi azzurri da cerbiatta,le labbra carnose e capelli biondi lunghi.
 «Megan.»  Le strinsi la mano con forza continuando ad osservarla. Il mio sguardo si posò di nuovo sulla t-shirt che aveva addosso. Le stava un po’ larga e le lasciava scoperta metà coscia.
Metà coscia perfetta.
E io che speravo che avesse due taglie in più di me. Che illusa!
Mi sorrise.
«E’ un piacere conoscerti. Ti restituisco il pigiama, non mi entra, ma grazie comunque Rìan mi ha prestato la sua maglietta.»
Era necessario sottolinearlo?!
«Figurati.» La sorpassai con una spallata stringendo forte il pigiama tra le mani. «Notte.»       
«Buonanotte Megan.» Mi rispose con voce cinguettante.
Mi rifugiai nel mio letto con una leggera voglia di piangere. Presi il mio iPhone per distrarmi e guardai il messaggio ricevuto. Era di Lucy.
Devo raccontarti delle cose su Daniel.
Bacio.
Da un lato mi faceva piacere che almeno a lei le cose andassero bene ma  dall’altro mi sentivo malissimo perché a me le cose non andavano mai bene.
 Spensi il telefono per niente rincuorata e mi girai dall’altra parte cercando di dormire ignorando la sua voce nell’altra stanza.
La mattina dopo mi svegliai di pessimo umore con il suono della sveglia che mi trapanava le orecchie. Brontolai qualcosa e finalmente mi costrinsi ad alzarmi dal letto e fare colazione. La casa era immersa nel silenzio, la porta della camera di mio fratello era chiusa, segno che loro dormivano ancora, probabilmente a breve sarebbe suonata anche la sveglia di Nicholas ,infatti dopo poco sentii un bip bip provenire dalla sua stanza. Mi sbrigai a lavarmi il viso e corsi in camera mia per non incontrare Rosalie e soprattutto per non farmi vedere da Rìan ancora struccata.
Mezz’ora dopo ero pronta e mi ritrovai sulla porta di casa seguita da Nicholas, Rìan e Rosalie.
«Megan, ti diamo un passaggio a scuola, Rìan è venuto in macchina.» Per quanto mi esaltasse l’idea di passare 20 minuti in macchina con Rìan, lo stesso non potevo dirlo di Rosalie.
«Grazie,ma non c’è bisogno! In autobus ci metto pochissimo.» Cercai di trovare un scusa plausibile ma con scarsi risultati.
«Ma quale autobus, dai mi fa piacere accompagnarti.» Rìan scelse proprio la frase giusta per farmi cedere. «Va bene, andiamo.»
 
Passai tutto il tragitto con i pugni serrati attorno alle cosce per impedirmi di fissare la mano di Rìan poggiata sul ginocchio di Rosalie. Quando ci fermammo ad  un semaforo Rìan si sporse verso la ragazza per stamparle un bacio sulla guancia, mi infilai  tra loro due per cercare di alzare il volume della radio in modo da non sentire i risolini e la voce della top model  e per tentare in maniera disperata di separarli per qualche secondo.
«Adoro questa canzone!» dissi rispondendo all’occhiata interrogativa di mio fratello seduto affianco a me sul sedile posteriore. Rosalie si voltò verso di me con un sorriso smagliante.
«Anche io!» 
E nel giro di due secondi iniziò a cantarla, deliziandoci con la sua interpretazione perfetta di una canzone che io non conoscevo neanche. Non solo aveva  le sembianze di una top model ma aveva anche la voce di una bellezza unica,non potevo negarlo. Alla fine rassegnata mi misi le cuffiette nelle orecchie e alzi il volume della canzone più rumorosa che avevo al massimo e tenni lo sguardo fisso sulla strada sperando di arrivare il prima possibile a scuola.
Finalmente arrivammo e, credo per la prima volta in tutta la mia vita, fui grata di vedere quell’edificio grigio.
«Ciao,grazie del passaggio.»
Uscii sbattendo la portiera alle mie spalle, mi girai solo un attimo per accertarmi di non aver rotto il vetro e vidi Rìan che mi salutava con la mano.
Non riuscii a trattenere un piccolo sorriso, ricambiai il saluto con un semplice cenno del capo poi mi voltai e cominciai a camminare verso l’entrata cercando di trattenere tutti i sentimenti che provavo in quel momento.
Gelosia. Rabbia. Invidia. Gioia. Amore. Amore. Amore. Tantissimo amore.
Mi scontrai con una ragazza e solo dopo averla superata mi resi conto che era Lucy. Mi rigirai e  la vidi con la faccia sconcertata e un mezzo sorriso.
Quel sorriso non preannunciava nulla di buono.
«Meg. Tu vorresti davvero farmi credere che non sei innamorata?»
«Questo che c’entra ora?» Risposi confusa.
«Che c’entra? Quale persona sana di mente riesce a  scontrarsi con la propria migliore amica senza nemmeno riconoscerla?»
«Ma..» Cercai di farfugliare qualcosa ma non mi venne in mente nulla di intelligente da dire.
«E’ inutile che ci provi, hai la testa completamente da un’altra parte,te lo dico io.»
«Sono solo preoccupata per il compito di matematica di domani.» Finalmente mi inventai qualcosa ma lei comunque sembrò non crederci perche incrociò le braccia al petto e mi guardò con aria incredula.
«Domani non abbiamo nessun compito di matematica.»
«Ah no?»mi guardai i piedi imbarazzata per la figuraccia appena fatta. «Oh menomale, ora mi sento molto meglio.» Mi finsi sollevata e cominciai a marciare verso l’ingresso per sfuggire a le domande della mia migliore amica.
Con la coda dell’occhio vidi un ciuffo castano passare affianco a me, era il colore esatto dei capelli di Rìan, mi fermai di botto per assicurami che non fosse davvero lui e Lucy ne approfittò per raggiungermi. Seguì il mio sguardo e notò che stavo fissando il ragazzo dal ciuffo castano.
«Sam Evans,bel ragazzo.»
«Come Lu?» Non capivo di cosa parlava.
«Il ragazzo che stai fissando,si chiama Sam Evans. E’ per colpa sua che sei sempre sconnessa dal mondo?»
Continuai ad osservarlo. Era veramente un bel ragazzo: alto,con le spalle larghe e le braccia muscolose,gli occhi chiari e i capelli scuri.
Non dissi nulla e Lucy lo interpretò per un si, glielo lasciai credere, almeno non avrebbe sospettato che la mia cotta era per il migliore amico di mio fratello.
«Ok. Ci penso io.» Mi sorrise con un aria folle negli occhi e mi trascinò per mano nella sua direzione.
«Nononono. Sei pazza, che vuoi fare?»
Cominciai a pensare che forse non era stata una buona idea .
«Tranquilla, ho detto che ci penso io.»  mi diede un bacio sulla guancia e ricominciò a trascinarmi per mano mentre opponevo tutta la forza possibile. 
  
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