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Autore: Laurelin_    29/08/2015    0 recensioni
"Sì piccola mia. . Sei figlia della stirpe del fuoco " mia madre mi fissò dritta negli occhi, mi vidi riflessa in quei pozzi scuri come la notte e profondi come l'oscurità di Morgoth, ma pieni di un grande amore e comprensione "i miei capelli.. "sussurai con un filo di voce "si tesoro erano il colore di quelli di tuo padre" " perché non ci hai mai detto nulla? Io e Rion avevamo il diritto di saperlo! " esclamai quasi urlando " tesoro, mi dispiace ma erano tempi oscuri e la vostra identità era in grande pericolo.. " provó a scusarsi con voce flebile " e Rion lo sa?" chiesi freddamente " no, nemmeno tuo fratello" " allora è giusto che lo sappia!" Esclamai risoluta, mi alzai e corsi nella notte.
Ma non sentii mia madre che mi urlava dal uscio della porta " no Laurelin! Lui non deve saperlo!" Ma ormai era troppo tardi.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Maedhros, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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Guardai criticamente i vestiti, anzi il vestito. Era lungo fino ai piedi, almeno sembrava, fatto di un materiale leggero,morbidissimo e prettamente blu notte.
Aveva una scollatura a V sulla schiena e sul petto uno scollo a forma di cuore che accentuava leggermente le curve del corpo.
Lo fissai ancora a lungo pensando che quel  abito era appartenuto sicuramente a qualche signora elfica e pure di grande importanza visti i preziosi decori che costituivano la parte superiore del abito intorno allo scollo. Era addobbato con diamanti e zaffiri che si altrenavano uno a uno dando al vestito un luminosità particolare.
La gonna era sobria in confronto al corpetto, solamente al orlo c'erano dei ricami in argento con simboli a me sconosciuti.
Lo appoggiai sul letto delicatamente rispettando la fattura e cominciai a togliermi molto lentamente la camicia stando attenta alla fasciatura. La buttai a terra e iniziai ad armeggiare con i pantaloni.
Notai con ribrezzo che le miei gambe erano piene di lividi di tutti i colori, la maggior parte nati dall'addestramento di Igrin, ma quelli neri erano freschi.
Presi il vestito e con uno sforzo immane provai a indossarlo. Ci misi almeno un paio di tentativi prima di riuscire a infilarlo correttamente e chiudere i lacci sulla schiena.
Tirai un sospiro di sollievo quando l'ultimo laccio si chiuse.
Notai solamente adesso che al lato del letto c'erano dei sandali di pelle nera ornati di fili d'argento che riprendevano quelli del mio vestito, le presi e provai a infilarle.
Erano leggermente grandi ma era possibile camminare.
Spalancai la porta della stanza e mi trovai in un grande corridoio con pareti alte, sovrastate da volte ampie e decorate con motivi floreali che continuavano sulle colonne che sorregevano il soffitto, il tutto era dominato dal colore bianco che si accentuava in prossimità delle piccole finestre che davano all' esterno.
Percorsi estasiata il corridoio che finiva in una scala anche essa bianca in cui non si vedeva la fine.
In fondo alla scala mi aspettava Maedhros con una espressione di disappunto e meraviglia allo stesso momento.
"Come stai? " il suo sguardo era vacuo e impassibile e io non comprendevo ancora la sua indole, era come un rompicapo, impossibile da capire ma possibile da risolvere.
"Molto meglio, grazie. Che posto è mai questo? È stupendo! Vivete solo voi quattro?  Ma è enorme! Non ho mai visto un palazzo del genere! "
"Calma ragazzina"
Il mio entusiasmo si spense come si spense l'occasione di farlo sorridere.
" lo saprai tra un attimo"
E così non parlò per tutto il tragitto.
E io che pensavo che Igrin fosse misterioso, lunatico e tante altre cose! Ma lui lo batteva!
Un buon profumo proveniva da una porta spalancata sulla nostra destra, entrammo e una luce accecante mi invase.
Il salone non era molto grande, ma abbastanza ampio da far stare un tavolone di quercia finemente decorato.
Le pareti, anzi le finestre, perché una parte della parete alla mia destra era completamente di vetro e un panorama mozzafiato si stagliava al orizzonte.
Il panorama era una foresta rigogliosa e verde che essendo talmente vasta non si vedeva la fine.
Notai solamente adesso che sul tavolo erano seduti Maglor e Amrod e un elfo completamente uguale ad quest'ultimo sicuramente il gemello.
" Ciao Selín" mi salutò cordialmente Maglor alzandosi e prendendo una sedia di fronte a lui e offrendomi di sedermi.
"Grazie " mi sedetti stando attenta a non rovinare il vestito.
"Sei proprio incantevole Selín! " esclamò Amrod con entusiasmo.
"Oh grazie Amrod" Arrossii lievemente abbassando lo sguardo, puntai gli occhi al piatto perché mi sentivo imbarazzata al inverosimile, sentivo uno sguardo di fuoco era puntato su di me come se fossi una preda.
Alzai gli occhi e davanti a me c'era Maedhros che mi fissava interessato.
"Allora Selín stai meglio immagino?"mi chiese Maglor rompendo il silenzio imbarazzante che si era creato.
"Oh si! Sto molto meglio, la ferita ormai è rimarginata, credo. Perché a mettere questo vestito complicato non ho avuto problemi che la interessavano."
Probabilmente la mia faccia nel parlare era stata decisamente buffa perché Amrod scoppiò a ridere; la sua risata era cristallina e contagiosa cosicché anche il gemello con più discrezione cominciò a sogghignare con una mano davanti alla bocca.
Io lo guardai confusa, mi girai verso Maglor che rideva di sottecchi, e Maedhros? Non avevo il coraggio di girarmi.
Mi girai.
Lui era lì serio, nemmeno un muscolo del suo viso perfetto si muoveva per dare un segno di allegria.
Rimasi intimamente delusa.
"Scusate!"cercai di dire " non scusarti Selín! " provó a dire Amrod tra le risate.
Sprofondai nella mia sedia dal imbarazzo.
"Ewen! Gye de ferko joi wusqa!" Silenzio! Smettetela di ridere! La voce severa e irritata di Maedhros interruppe I due gemelli che smisero di ridere immediatamente e cominciarono a mangiare.
"Nelyafinwë, uio de dawerka aferys le weqi?" ti sembra il caso di trattarli così? Disse in elfico Maglor con un tono misto tra il dolce e il rimprovero.
L'uso del elfico mi stava mettendo in difficoltà.
"Scusatemi" detto ciò Maedhros si alzò da tavola e si avviò alla porta " non ho fame".
E uscì.
Nella stanza era sceso il silenzio " devi scusarlo Selín" disse Maglor e detto ciò uscì per andare dal fratello.
Sul mio viso era disegnato  sicuramente una espressione interrogativa perché Amrod cominciò a parlare in modo sommesso "ascolta Selín, nostro fratello.. come dire... ne ha passate molte ma molte che neppure tu puoi immaginare e purtroppo ne ha risentito il suo carattere.. c'era un tempo molto lontano che lui era sempre solare ma poi le responsabilità e molti lutti lo hanno cambiato radicalmente"
"Io non so che dire.. Lui è stato così gentile con me.. mi ha salvato" provai a dire tra le lacrime " ehi  Selín" sentii la mano calda di Amrod sulla spalla " devi sapere una cosa"
"Cosa? "
" da quando sei arrivata tu ha cominciato a sorridere, e fidati non lo faceva da molto tempo"
" veramente? "
"Te lo posso rassicurare" sorrise.
Dalla porta entrò Maglor e silenziosamente si sedette al suo posto " allora Selín dimmi quanti anni hai? " chiese rompendo il ghiaccio.
" ho sedici anni, lo so sono giovane"
" sai é da tanto tempo che non vedevamo un umano e da dove vieni? "
" Da un paesino alle bocche del Sirion, facevo la cameriera in una taverna"
" interessante, quando sarai guarita potrai tornare pure a casa"
La parola casa mi sembrò estranea e remota ormai erano mesi che mancavo da casa " che periodo dell'anno siamo?"
" siamo all' inizio dell'estate" rispose dolcemente  Maglor  " ormai manco da più di un mese da casa " sussurai.
" E potrai ritornare presto! " esclamò Amrod.
Però.. qualcosa mi tratteneva.
" scusate.. posso ritirarmi, la ferita comincia a dolermi "
" non preoccuparti, vai pure Selín" disse Amrod.
Mi alzai a fatica e zoppicai fino alla porta,  mi sentivo tre sguardi che mi seguivano come una preda.
Mi voltai e gli sorrisi imbarazzata e poi uscii.
Non mi diressi in camera ma cercai Maedhros per i corridoi, ma nulla non lo trovavo.
Uscì nel aria tiepida della Sera, davanti a me la buia foresta, misi un piede fuori dalla porta.
Camminai lentamente fino al limitare della foresta,poi corsi libera nella oscurità.
" Maedhros dove sei? Ti voglio parlare! " lo chiamavo ma nulla il silenzio regnava sovrano.
Poi un fruscio e qualcosa mi fu sopra, o qualcuno.
 
   
 
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