Capitolo 5
A distanza di qualche anno
ricordare questa storia mi procura ancora una morsa allo stomaco accompagnata
il più delle volte dalle lacrime. Non mi perdonai mai il fatto di averlo
lasciato indietro, a coprirci le spalle da solo; avrei potuto aiutarlo contro quelle
guardie Jaffa, ma preferii eseguire gli ordini da lui stesso impartiti.
Dopo aver rivoluzionato l’SG1 dopo la morte di Jack, io ero al comando della squadra, poi vi
erano Teal’c e Daniel, insieme al Maggiore Smith, un ex componente dell’SG2.
Una mattina ci attendeva
la missione su P3X-742 e come al solito eravamo pronti
a tutto, tutto tranne quello che vedemmo sul pianeta.
Arrivati su P3X-742
trovammo diversi gruppi di Jaffa nei villaggi e nelle zone circostanti.
Decisi di far nascondere
la squadra per osservare il nemico senza correre inutili rischi o cadere in
delle trappole. Ci nascondemmo dietro una collinetta che sovrastava il
villaggio; afferrai il binocolo per osservare il posizionamento
dei Jaffa, nel caso il Generale avesse dato l’ok ad una missione di
salvataggio.
Mentre scrutavo il villaggio non riuscii a credere a
quello che vidi.
Al centro del villaggio
insieme ad alcune guardie Jaffa c’era Jack.
Il binocolo mi scivolò
dalle mani e Daniel mi osservò preoccupato.
Daniel: cosa è successo Sam, sembra che hai visto un fantasma
Teal’c: tutto a posto Colonnello Carter?
Sam: no, non è tutto a
posto Teal’c. Guarda tu stesso
Gli indicai il punto
preciso. La sua reazione fu controllata, ma il suo
volto non nascose l’espressione di sconcerto.
Daniel ancora più
incuriosito strappò letteralmente il binocolo dalle
mani di Teal’c e guardò nello stesso punto.
Daniel: oh mio Dio, quello
è Jack
Sam: non può essere lui.
Lui è morto davanti a me mesi fa
Teal’c: forse Ba’al lo ha
riportato in vita con il sarcofago
Sam: e allora cosa ci fa
là, e perché non ci ha contattato?
Daniel: vorrei sbagliarmi,
ma credo che sia diventato un ospite al servizio di Ba’al
Sam: no, non può essere
Teal’c: è l’unica cosa possibile
Sam: dobbiamo capirne di
più
Daniel: non credo che sia
così facile Sam, hai visto quante guardie?
Sam: e tu hai visto che
c’è Jack là in mezzo? Maggiore Smith, vai allo
Stargate e avverti il Generale. Faccia tenere lo Stargate aperto nel caso ci
sia bisogno di scappare. Ha capito Maggiore?
Smith: sì Colonnello!
Il Maggiore Smith si
diresse velocemente allo Stargate per eseguire gli ordini, mentre Daniel pareva
preoccupato.
Daniel: Sam, sei convinta
di quello che stai facendo? Non mi sembri lucida
Sam: non sei costretto a
venire, puoi tornare allo Stargate. Teal’c, tu vieni
con me?
Teal’c: sì
Sam: bene! Daniel, fai
quello che credi giusto, ma io devo sapere, devo
parlargli
Daniel: ma è pericoloso!
Sam: Jack ci ha salvato la
vita innumerevoli volte, e questo è il minimo che possiamo fare
Daniel: hai ragione Sam,
vengo con voi!
Ci dirigemmo alla tenda in
cui era entrato Jack, e di nascosto Teal’c gli arrivò
alle spalle immobilizzandolo e tappandogli la bocca.
Io mi avvicinai e appena
fui a una certa distanza sentii subito la presenza di
un simbionte al suo interno.
Jack tentò di divincolarsi
con tutte le forze, ma Teal’c era più forte.
Dopo essermi ripresa dissi
a Teal’c di lasciarlo parlare.
Jack: L’SG1!
Come mai da queste parti?
Sam: Colonnello?
Jack: no, non sono più
Colonnello, ora sono il primo di Ba’al
Sam: Cooosa? Lei è il
Colonnello Jack O’Neill
Daniel: Sam, è inutile, è
controllato dal simbionte
Sam: no, lo faremo tornare
come prima!
Jack: non credo proprio, non
mi riporterete sul vostro squallido pianeta
Sam: fammi parlare con il
vero Jack stupido parassita
Jack: del mio ospite è rimasto ben poco
Sam: non è vero, Jack mi senti? Ti prego parlami!
Daniel: Sam, dobbiamo
andare o ci scopriranno
Sam: dobbiamo liberarlo
Daniel!
Non riuscivo più a
trattenere le lacrime, che ormai mi rigavano il viso, mentre sulla faccia di Jack c’era impresso un sorrisetto.
Daniel: Sam ti prego,
ragiona!
Sam: non possiamo
lasciarlo qui, tu non capisci……
Daniel: capisco benissimo
Sam, e capisco anche che se Jack fosse in se ci
direbbe di tornare sulla Terra
Sam: lo dobbiamo portare
con noi
Teal’c: non credo sia una
buona idea; le guardie noterebbero subito la sua assenza e noi non riusciremmo
a tornare allo Stargate
Sam: cosa proponi allora?
Teal’c: io dico di legarlo
e lasciarlo qui
Sam: no, non possiamo
Daniel: Sam, ti prego!
Teal’c: non c’è altra soluzione
Sam: d’accordo Teal’c,
legalo
Daniel: Sam, lo so che per
te è difficile……
Sam: tu non puoi sapere,
lui è così per colpa mia, avrei dovuto aiutarlo su quella maledettissima nave
madre Goa’uld
Daniel: ma tu non potevi
fare niente
Teal’c: fatto, possiamo andare
Teal’c e Daniel uscirono dalla tenda, mentre io mi voltai verso Jack. Era
lì, con quello sguardo. Non era il vero Jack e lo si
poteva notare dagli occhi.
Sam: torneremo a prenderti
Jack
Mi voltai per dirigermi allo
Stargate insieme agli altri.
Da quel giorno le nostre
missioni si susseguono, ma ogni volta che attraverso lo Stargate
la mia speranza è ritrovare Jack e farlo tornare quello di una volta, il
mio Jack!
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Ringrazio tutti coloro che hanno letto questa fan-fic e coloro che hanno
letto anche le mie storie pubblicate precedentemente.
Un grazie particolare a
23jo che ha la pazienza di recensire sempre le mie storie e che mi aiuta a
migliorare.
Purtroppo questa storia ha
un finale triste, e so che non era ciò che vi aspettavate, ma senza un finale a
sorpresa, non sarebbe stata la stessa cosa.
Prometto di pubblicare
altre storie con una conclusione più vicina a “e vissero felici e contenti”!!!