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Autore: _fioredineve_    31/08/2015    4 recensioni
Ultimamente aveva notato alcuni particolari della Granger che per molti erano futili e, a tratti, infantili.
Ma non per lui, anzi, quei dettagli sembravano attrarlo.
Aveva notato che, quando era nervosa, tendeva ad attorcigliarsi i capelli ricci e cespugliosi intorno all'indice della mano destra, oppure se stava seduta muoveva freneticamente la gamba destra.
Quando era in imbarazzo o qualcuno le faceva un complimento tendeva ad abbassare lo sguardo e arrossire lievemente facendo mettere in risalto quelle poche lentiggini presenti sulle sue gote.
Quando era arrabbiata aveva una camminata pesante, veloce e abbastanza goffa, tendeva a sbuffare se infastidita da qualcosa.
Aveva un elenco lungo chilometri riguardante tutti i suoi particolari.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, George, Weasley, Ginny, Weasley, Hermione, Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Epilogo.

Fred ammirava le sfaccettature del piccolo ciondolo, come ogni sera.
"Papà! Papà!" la voce infantile e acuta della piccola Rose risuonò per il soggiorno facendolo sorridere, amava quando veniva chiamato in quel modo, lo faceva sentire completo come se niente al mondo potesse ferirlo. Diventare padre era stata di sicuro la cosa più bella al mondo dopo aver fatto avverare il suo sogno.
"Dimmi Rose" la piccola sorrise mostrando la linea di denti piccoli e bianchi, per avere solo sei anni era abbastanza sveglia e intelligente come la madre, ma anche ironica e burlona proprio come lui. Un mix perfetto.
"Continui il racconto di ieri?" lo guardò quasi implorandolo con i suoi occhi nocciola "Va bene, vieni qui" le fece segno di sedersi sulle sua gambe e la bambina contenta eseguì l'ordine senza farselo ripetere due volte.
Fred riprese il ciondolo e lo aprì, in quegli anni lui e Hermione inserito al suo interno tanti di quei ricordi da farlo diventare una sorta di di Pensatoio, erano talmente tanti che a volte si faticava parecchio nel vederli tutti, ma a quanto pare alla piccola Rose piaceva e quindi ogni volta, prima di andare a dormire faceva sempre la solita domanda al padre.
Lui era più che lieto di mostrargli gli anni più belli, quelli della scuola, quelli dell'inizio della relazione con Hermione, quelli del negozio, anche quelli della guerra.
Infatti quella sera avrebbe dovuto riprendere la storia da là.
La sera del due maggio del millenovecentonoventotto. Prese un respiro profondo, ovviamente quel ricordo era stato inserito da Hermione, quindi tutte le emozioni che lei provava in quel momento le provavano anche i due.
"Sicura di voler vedere anche questa scena?" la bambina annuì al padre sicura, lo stesso sguardo di Hermione, sorrise mentre le immagini apparivano davanti a loro.

La battaglia aveva avuto inizio, volavano maledizioni ovunque e queste continuavano a sfiorarla.
Era nel panico totale, cercava lui in tutta quella confusione, ormai mancavano solo due Horcrux, il Diadema Perduto di Priscilla Corvonero era andato distrutto insieme alla Stanza delle Necessità.
Scansò l'ennesima maledizione correndo per i corridoi. Il cuore a mille, urlando incantesimi di protezione per lei e per gli altri in pericolo. Svoltò l'ennesimo corridoio e lo trovò, sorrise correndo verso di lui, dopo quasi un anno lontani erano di nuovo vicini, c'erano solo pochi metri di distanza a dividerli.
Parlava e rideva con il fratello cercando di mettere a tappeto i Mangiamorte di fronte a loro.  Faceva troppe cose contemporaneamente. Non sarebbe riuscito a gestirle tutte.
"Ah Ministo, le ho detto che do le dimissioni?" disse Percy colpendo l'ormai ex-ministro della magia, ormai era vicinissima a lui.
"Hai davvero fatto una battuta, Perce... l'ultima che ti avevo sentito fare era..."* lo stava per afferrare, mancava poco, poi ci fu un esplosione, tutti vennero spinti a metri di distanza dal punto in cui erano. Hermione si rialzò barcollando, vedeva sfocato, la testa le doleva, si guardò intorno, dov'era Fred?
"FRED" urlò cercando di trattenere le lacrime, non capiva più niente, tutto era confuso. In lontananza vide il corpo di un giovane dai capelli rossi a terra, corse verso di lui non pensando alla storta appena presa nè al dolore lancinante alla testa.
Si inginocchiò al suo fianco scuotendolo "Fred, Fred, mi senti? Fred" non apriva gli occhi, le lacrime presero a sgorgarle dagli occhi attraversando l'intero viso fino a cadere sulla maglia bianca che il ragazzo  indossava sotto la camicia a quadri "Fred, ti prego, svegliati" disse tra un singhiozzo e l'altro, al suo fianco arrivarono anche Harry e Ron che reggevano Percy. Poggiò la testa sul petto del ragazzo mentre le lacrime scendevano senza tregua, il ragazzo tossì per poi aprire lentamente gli occhi ed emettere un lamento "Che-che cosa è successo?" domandò tenendo gli occhi chiusi, la testa gli faceva male, Hermione alzò il viso cercando di capire se ciò che stava accadendo era un sogno o meno "Perchè piangi?" le domandò lui preoccupato, la ragazza rise di cuore piangendo ancora ma questa volta di gioia, gli buttò le braccia al collo mentre il ragazzo si portava a sedere, Harry sospirò sollevato asciugandosi quell'unica lacrima che stava cercando di trattenere, Percy e Ron si abbracciarono in lacrime, senza rendersene conto avevano iniziato a piangere con la paura di aver perso il proprio fratello. "Perchè piangete tutti? E' per la battuta di Percy?" domandò ancora, davvero non riusciva a capire il perchè di tutte quelle lacrime, sentì un liquido caldo scivolare sul suo viso e lo toccò, era sangue. Quel Mangiamorte l'aveva ferito. "Credevano che a causa del crollo del muro fossi morto..." disse Harry guardandosi intorno, le urla e gli scoppi erano ancora presenti in tutta la scuola "E veramente credevate che uno stupido crollo di  un muro avrebbe fatto morire il sottoscritto? Ci vuol ben altro per fare fuori Fred Weasley" con l'aiuto di Hermione si alzò.
Con un po' di sollievo in più nel cuore continuarono la loro missione.


La bambina piangeva singhiozzando, un po' si pentì d'averle fatto vedere quel momento ma sapeva che se Rose era convinta di una cosa doveva farla, proprio come la madre.
"Oh, tra poco viene un altro ricordo che può interessarti, ma forse è meglio se ti pulisci gli occhi e vai a prendere da mangiare" la bambine si pulì il viso con le maniche del pigiama e sorrise al padre, aveva le sue stesse fossette così come il sorriso malandrino e spavaldo.
"Posso chiedere alla mamma se prepara la cioccolata calda?" Fred finse di pensarci sù e poi annuì sorridendo, la bambina scese dalle sue ginocchia sorridendo più allegra di prima per poi correre nella piccola cucina dell'appartamento.
Entrambi avevano deciso che dopo il matrimonio si sarebbero trasferiti nel piccolo appartamento sopra al negozio perchè così sarebbero stati vicini al posto di lavoro.
Per un periodo di tempo Hermione lavorò al Ministero come addetta ai diritti delle creature magiche vincendo così per la libertà degli Elfi, in onore di Dobby.
Ma scoprendo di essere incinta lasciò tutto per dedicarsi alla famiglia e ai suoi hobby come la lettura e la scrittura. Da lì la sua passione per la scrittura aumentò fino a portarla a scrivere libri contenenti indicazioni per materie come Pozioni, Trasfigurazione, Incantesimi e Aritmanzia. Le era stato offerto anche un posto alla cattedra di Aritmanzia ma aveva rinunciato col sorriso sulle labbra, gli disse che per lei era importante stare con la famiglia e che diventare insegnante non era ciò che voleva.
Lui invece aveva continuato a lavorare nel negozio di scherzi insieme al gemello, per un periodo di tempo anche Ron aveva dato una mano, giusto il tempo necessario per racimolare qualcosa.
"Eccomi!" urlò la bimba saltandogli addosso seguita dalla madre che poggiò il vassoio contenente biscotti e tre tazze fumanti di cioccolata.
"Possiamo continuare?" chiese poi prendendo la tazza dalle mani della madre, Hermione era così cambiata durante quegli anni, il suo cipiglio severo era rimasto, certo, ma con l'arrivo di Rose il suo carattere a volte scontroso e a volte acido si era addolcito notevolmente, ma un po' gli mancavano quei continui battibecchi per qualsiasi sciocchezza, anche perchè il tutto era accompagnato da una risata finale da parte di entrambi e baci caldi e passionali.
"Certo" Hermione si poggiò sul divano accanto all'uomo e gli sorrise per poi sorseggiare la sua cioccolata, i ricordi ripartirono e i tre li guardano col sorriso sulle labbra.
Anche questi erano da parte di Hermione.

La guerra era finita, la pace regnava.
Hogwarts era in via di ricostruzione e tutti lavoravano sodo per riportarla allo splendore di prima. I rimanenti dell'Ordine, i fantasmi, vecchi alunni, alcuni volontari della comunità magica, gli insegnanti, tutti volevano chiudere per sempre la guerra appena vissuta in un parte remota dei loro ricordi.
E uno di quei modi per farlo era riportare Hogwarts alla sua eterna bellezza che questa volta erano sicuri sarebbe durata in eterno.
Ovviamente tra le macerie del castello non si poteva mica solo lavorare, dove c'erano i gemelli Weasley c'era anche il baccano, le risate e gli scherzi. A modo loro stavano cercando di sollevare il morale a tutti, soprattutto a chi aveva subito perdite pesanti.
Per chi si era sacrificato per la loro libertà.
"Signorina Granger, metta su un squadra e insieme a loro andate a mettere a posto la Torre dei Grifondoro, e lei Signorina Lovegood faccia lo stesso per la Torre dei Corvonero" disse la McGranitt sorridendo alle due.
"Certo Professoressa" le due sorrisero alla donna che ormai era diventata Preside di Hogwarts, quella donna ce la stava mettendo davvero tutta, in tutto quel tempo non aveva mai perso la speranza.
"Perfetto, Harry, Ron, Lavanda, Ginny, Neville, Seamus, Dean, Fred, George e Angelina, venite con me, dobbiamo riportare la torre Grifondoro allo splendore di prima!" disse Hermione carica, in quelle ultime settimane si stava dimostrando forte nascondendo però il dolore che le aveva procurato quella guerra, si era decisa che, una volta conclusa la ristrutturazione, sarebbe andata in Australia dai suoi genitori per ridare loro la memoria e poter vivere di nuovo insieme.
Un volta fatto ciò avrebbe chiesto alla McGranitt di poter frequentare Hogwarts così da concludere anche il settimo anno e prendersi anche i MAGO.
Harry e Ron invece avevano deciso di lasciar perdere i MAGO, avevano entrambi ricevuto un'offerta per  frequentare dei corsi per Auror e quindi diventarlo senza concludere gli studi, ovviamente i due avevano accettato senza pensarci due volte. La stessa offerta era stata fatta a Hermione, ma non volendo più combattere aveva rinunciato subito, ma nè Ron nè Harry le avevano fatto delle domande, e a lei stava bene così.
Non le andava di dire a loro dei suoi frequenti incubi tanto meno della sua paura di dover tornare a combattere.
Già sarebbe stato straziante dover rimettere piede in quella scuola dove, ne era sicura, non avrebbe fatto altro che avvertire l'odore della morte, della cenere e il suono delle urla e delle maledizioni in ogni piccolo punto.
"Andiamo!" dissero in coro i gemelli, alzando un pugno per aria e sorridendo.

"No George, lo stendardo va un po' più a destra" disse Angelina indicandogli il punto in cui doveva essere spostato, Hermione li osservava e ogni tanto le scappava una risatina, con l'aiuto di Ginny stava rimettendo a posto le scale di entrambi i dormitori. Pensare che la loro seconda casa era ridotta in questo stato la faceva sentire inutile. Lei doveva difenderla e non c'era riuscita del tutto.
"Dovresti dirlo a qualcuno, sai? Non è un bene tenersi tutto dentro" disse Ginny facendo aderire per bene l'ultimo mattone accanto alla scala "Non vorrei essere di peso per qualcuno che magari sta peggio di me"
"Tutti stiamo male, Hermione, ma se ci teniamo tutto dentro rischieremo con l'impazzire" la ragazza annuì e sospirando rivestì le scale con il solito tappetto rosso con i bordi oro.
"Passiamo ai dormitori femminili?" chiese poi Ginny guardandola, anche lei aveva assunto un'aria da donna, non era più la ragazza di prima. I suoi occhi non erano di quel verde acceso che tanto la distinguevano, ma di un colore cupo e triste.
"Dovresti parlarne anche tu Ginny"
"Lo so, lo farò"

"E con oggi abbiamo concluso metà della torre" sospirò Hermione lasciandosi cadere sul divanetto della Tana, chiuse gli occhi poggiando la testa contro lo schienale  e cercò di rilassarsi. Le immagini tornarono a farsi vive davanti ai suoi occhi, li riaprì velocemente e si rese conto di avere il respiro irregolare "Tranquilla, hey" quell'odore a lei familiare la fece calmare, la cullò fino a quando il respiro non le tornò normale "Fred, tu hai gli incubi la notte?" gli domandò stringendo la maglietta celeste a mezze maniche tra le sue mani mentre la teneva stretta a sè "Sì, ogni notte" 
"E riesci a scacciarli?" domandò ancora, Fred prese un respiro leccandosi successivamente le labbra.
"No" rispose poi continuando ad accarezzargli la schiena scendendo e salendo lentamente.
Hermione rabbrividì a quelle carezze, un po' a causa della camicetta leggera che portava un po' perchè quel tocco era suo.
Ormai doveva essersi abituata a ciò, ma non era così. Ogni volta era sempre come la prima volta.
"Stasera dormi con me?" gli chiese quasi in un sussurro, un sorriso comparve sul viso del giovane portando con sè quella fossetta che Hermione tanto amava "Se vuoi posso dormire con te anche domani,e dopodomani, e magari tutto il mese prossimo, fino a quando non ti stancherai di me"
"Io non potrò mai stancarmi di te"
"Bleah, Fred fratello mio, hai perso tutta la mia stima" s'intrufolò George nel discorso, Hermione arrossì, non era abituata a dare dimostrazioni d'affetto simili in pubblico, soprattutto se questo pubblico era composto da George Weasley.
"Oh, George, devo raccontare delle tue dolcissime lettere d'amore scritte per la sottoscritta?" Angelina li fece ridere mentre George arrossiva lievemente.

La sera, come ogni giorno, non si fece attendere poi tanto.
E come ogni giorno l'ansia la faceva prigioniera stringendole il cuore in una morsa incredibile, tanto da farle male fino a farla sentire senza fiato.
"Hermione, vieni, andiamo a letto" Fred la strinse da dietro trascinandola lentamente verso il suo letto, entrambi avevano paura di sognare, ricordare, ma entrambi sapevano che se stavano insieme niente poteva ferirli.
Si sdraiarono entrambi, si guardavano, erano stanchi, stanchi di tutto quel da farsi, di tutto quel dolore.
"Passerà, passerà tutto, te lo prometto" le lasciò un bacio tra i capelli per poi stringerla, Hermione ci sperava, non ne poteva davvero più.
Si lasciarono cullare da quel calore a loro familiare, per la prima volta dopo mesi riuscirono a riposare tranquillamente, senza avere incubi riguardanti quel giorno.


"Quindi avete ricostruito voi la Torre dei Grifondoro?"
"Sì, ovviamente sotto lo sguardo vigile di tua madre" Hermione sbuffò "Mi sembra ovvio, ogni volta tu e George facevate di tutto per ritardare i lavori" Fred rise indicando di nuovo il ciondolo "Che ne dite, continuiamo?" e le due annuirono, chi allegramente e chi un po' scocciata.

"Hermione, corri, devo farti vedere una cosa!" urlò Ginny entusiasta, la ragazza vedendo tanta allegria sorrise e corse all'interno della casa.
Lì vide due figure a lei familiari "Mamma, papà..." si portò le mani davanti alla bocca  lasciando scivolare le lacrime giù per il viso, era ancora sconvolta nel vederli "E tu chi sei?" domandarono loro confusi e Hermione ricordò, la loro memoria, era stata cancellata.
Prese la bacchetta e con mano ferma  e decisa spezzò l'incantesimo.
Quello che successe dopo fu di una gioia unica e inevitabile.
Hermione aveva ritrovato la sua famiglia.
Fred sorrise guardandola da lontano, almeno era riuscito a farla star meglio.
E lui solo questo voleva, veder star bene una delle persone che più amava.
Hermione lo guardò e mimò un 'Grazie' con le labbra, aveva capito che era stato lui a ritrovare i coniugi Granger, il ragazzo fece un mezzo inchino sorridendo malandrino per poi avvicinarsi a George "Tu sei un pazzo" gli disse battendogli una pacca sulla spalla "E tu lo sei quanto me, grazie per avermi aiutato, Georgie""
"Per te questo ed altro, Freddie"


"Allora davvero l'amavi così tanto la mamma!" disse allegra la bambina facendo arrossire il padre diventando quasi dello stesso colore dei suoi capelli.
"Certo piccola mia" disse la madre sorridendo allegra, in un certo senso aveva avuto la sua vendetta riguardo a poco prima.
"Che-che ne dite se continuiamo?" chiese Fred cerando di far scemare l'imbarazzo, le due risero divertite per poi annuire.

Tutto era tornato alla normalità. L'aria che si respirava a Diagon Alley era la stessa di quando era bambina e di quando c'aveva messo piede la prima volta.
Sorrise rivedendo il negozio di Ollivander rimesso a nuovo, lo stesso per il Ghirigoro.
Mancavano pochi giorni alla riapertura di Hogwarts e la ragazza aveva completato tutte le spese per il settimo anno, sorrise trovandosi davanti al negozio dei gemelli, quella era la sua meta al momento. Entrò e il campanello posto al di sopra della porta trillò avvertendo tutte le persone presenti in quel luogo dell'arrivo di una nuova persona.
Vedeva Verity andare avanti e indietro per il negozio sorridendo e giocando con i bambini più piccoli che le porgevano domande su domande su ogni scherzo presente sugli scaffali.
I gemelli, che stavano facendo la stessa cosa della ragazza, sorridevano animatamente e quasi sembravano felici di rivedere tanta gente sorridere grazie a loro.
Angelina, che sembrava quella meno indaffarata, era ferma dietro alla cassa e sorrideva cordialmente a ogni persona.
Aveva deciso di dare una mano ai gemelli fino a quando non avrebbe trovato un lavoro al Ministero o, ancora meglio, sarebbe entrata a fare parte per una delle varie squadre di Quidditch per cui aveva fatto i provini.
Hermione era sicura che sarebbe riuscita ad entrare facilmente in una qualsiasi squadra, non se ne intendeva molto ma sapeva che Angelina aveva talento per quello sport.
Arrivò alle spalle di uno dei gemelli, ora era anche più semplice riconoscerli a causa del lobo mancante di George, picchiettò sulla spalla del ragazzo che si girò. Sul viso di Fred apparve un sorriso, lo stesso che aveva Hermione "Che ci fai qui?" le domandò prendendole la mano, Hermione fece spallucce. La trascinò nel retro del negozio, almeno lì sarebbero stati un po' più tranquilli.
"Sono passata a portarti il pranzo, Molly mi ha detto che non hai fatto colazione" gli porse il sacchetto "Ho fatto tardi e non ho avuto il tempo di mangiare" lo afferrò poggiandolo su uno dei scatoloni nel retro.
"Senti Hermione, io volevo darti una cosa, ma tu sai quanto io sia poco romantico e tutto il resto quindi non ti aspettare niente di troppo elaborato" la fece sedere sulla scrivania mentre estraeva dalla tasca una piccola scatolina blu, Hermione lo guardò confuso.
"Probabilmente ritieni che questo sia anche un gesto avventato, ma voglio ufficializzare al cento per cento il nostro rapporto, soprattutto ora che tornerai a Hogwarts voglio che i ragazzi capiscano che tu sei già impegnata..." Hermione sorrise divertita a imbarazzata.
"Geloso, Weasley?" Fred rise alla domanda di Hermione "Sai che non lo ammetterò mai, Granger" Hermione sorrise, già vedeva che per lui era un'impresa difficile quella in cui si stava cimentando e ammettere pure quello sarebbe stato troppo per lui "Di certo non aspettarti una proposta di matrimonio, non è quello che voglio proporti al momento, sono troppo giovane per potermi impegnare..." le prese la mano sinistra e le infilò un piccolo anellino intrecciato, con una striscia argento e una in oro "...ti propongo solo il fatto di mettere questo anello giusto per ricordare agli altri a chi appartieni, per ricordarti che io ci sono sempre in qualsiasi momento, per ricordarti che c'è una persona che ti aspetta al di fuori di quelle mura, per ricordarti che ti amo" e Hermione si sentì la ragazza più felice al mondo, dopo tutto il tempo passato insieme e lontani Fred era riuscito a dire prima di lei quelle due parole che tanto sognava.
Gli saltò al collo sorridendo allegramente "Anche io ti amo Fred" e mai come in quel momento si era sentita felice, leggera come una piuma.
Si scambiarono l'ennesimo bacio nascosti tra quegli scatoloni colmi di scherzi e polvere, l'ennesimo bacio che serviva a far intrecciare i loro sentimenti e le loro anime, l'ennesimo bacio che serviva ad affermare il loro amore.


A quanto pare non era stata una buona idea continuare con i ricordi, Hermione guardò Fred e la stessa cosa fece Rose, l'uomo fissava a bocca aperta il ciondolo. Osservò prima la figlia che sorrideva malandrina e poi la moglie che era imbarazzata quanto lui. Di certo non era da tutti i giorni far vedere alla proprio figlia un momento così intimo tra di loro.
"Mi fate vedere quando sono nata io?" chiese poi e i due sospirarono sereni, probabilmente quello era il ricordo preferito di Fred, pensò Hermione, e molto probabilmente era il suo quello inserito all'interno del ciondolo.
"Oh, molto volentieri" disse Fred sorridendo, le solite fossette a renderlo ancora un eterno bambino.
Tornarono  a guardare il ciondolo e davanti a loro apparvero i ricordi dell'uomo che all'epoca era ancora un ragazzino.

Era una tiepida giornata primaverile, Hermione riposava tranquilla nel suo lettino.
Anche lui ne aveva approfittato per riposare un po' sulla poltrona presente nella stanza. Quella notte non aveva dormito, per niente, il travaglio era durato ore così come le urla della giovane donna.
Tutto si era calmato solo verso le sette di mattina, dopo la nascita della piccola. Ancora non avevano deciso il nome da darle, cosa alquanto bizzarra visto che entrambi sapevano sarebbe stato quello.
"Buongiorno" disse una delle infermiere presenti in quell'ospedale, Hermione aveva deciso di partorire in un ospedale babbano per la gioia dei suoi suoceri e di suo padre.
"Buongiorno" rispose Fred guardandola, aveva con sè una culletta con delle lenzuolina rosa e bianche, l'infermiera sempre sorridendo andò verso di lui per poi porgergli il fagottino rosa.
"Ecco sua figlia" Fred sorrise allegramente e la prese delicatamente, aveva così paura di farle del male, sembrava così piccola e delicata tra le sue mani. L'infermiera uscì lasciandoli da soli. La piccola dormiva beatamente tra le braccia del padre e Fred, tenendola tra le sue braccia poggiata contro il suo petto, potè giurare di sentirsi l'uomo più felice al mondo. Restò per parecchio tempo ad ammirarla, aveva i lineamenti simili a quelli della madre ma poteva ben vedere che i capelli erano del marchio Weasley, sperava che un giorno potesse essere forte come la madre e spiritosa come il padre.
"Fred?" domandò quasi in un sussurro Hermione, si girò guardandola e le sorrise "Guarda piccola, la mamma si è svegliata" si alzò dalla poltrona avvicinandosi al letto, Hermione sorrise per poi allungare le braccia e prendere la figlia.
"Ha i tuoi stessi capelli" constatò ridendo e sfiorandole le mani chiuse a pugno "Sì, ma ha i tuoi stessi lineamenti" sorrise Fred sedendosi accanto a loro sul letto, abbracciando la moglie e ammirando la figlia. Sembrava un quadretto tranquillo e pacifico, ma sì sa, con la famiglia Weasley non si può mai stare tranquilli.
"Heilà!" quasi lo urlò George entrando nella stanza seguito a ruota dalla moglie con in braccio Roxy - la loro primogenita - Molly e Arthur, Harry con Ginny, Ron con Lavanda e un cesto enorme di fiori e palloncini tra le mani, Bill e Fleur con la piccola Victoire, Peter e Jane Granger e infine il vecchio e caro amico dei gemelli Weasley, Lee Jordan.
"Sssh" brontolò Hermione facendo sorridere il ragazzo al suo fianco.
Tutti si riunirono attorno ai tre ammirando la nuova arrivata nella famiglia Weasley.
"Come avete deciso di chiamarla?" chiese Angelina sorridendo mentre giocava con la piccola che aveva tra le braccia, Fred e Hermione prima si guardarono, poi guardarono la piccola e sorrisero "Si chiama Rose" dissero poi all'unisono.


"Perchè mi avete chiamata proprio Rose?" chiese la piccola una volta che il padre aveva chiuso il ciondolo, guardò Hermione, lei era più brava nelle spiegazioni.
"Perchè? Cercavamo un nome delicato ma forte allo stesso tempo, le rose sono dei fiori che sembrano fragili ma, eppure, le loro spine li rendono forti. Ecco il perchè del nome Rose" disse Hermione, fiera della spiegazione dettagliata appena data alla figlia.
Fred guardò l'ora, si era fatto tardi "E' giunto il momento di andare a dormire, andiamo?"
"Posso dormire con voi?" chiese dolcemente tirando la manica della giacca del padre "Certo, ogni volta che vuoi" la bambina sorrise per poi correre a lavarsi i denti "Mi sa che questo è un altro ricordo da aggiungere a quelli, vero?" domandò Fred stringendo la donna per le spalle "Sì" sussurrò prendendo la bacchetta e passando quel ricordo felice all'interno del ciondolo "Spero che un giorno anche lei possa continuare ad inserire i suoi ricordi qua" continuò Fred alzandosi e indossando il ciondolo. Da quando Hermione glielo aveva regalato quella sera di Natale non l'aveva mai tolto se non per guardare i ricordi che vi custodivano al loro interno.
"Mamma, papà, andiamo a dormire?!" urlò indispettita la bambina facendo ridere i due "Arriviamo" rispose Fred percorrendo il corridoio seguito da Hermione che spense le luce, l'unica fonte di luce era quella presente nella camera da letto dei due.
Si stesero nel letto facendo mettere al centro Rose "Buonanotte mamma" e gli lasciò un bacio sulla guancia "Buonanotte papà" e la stessa cosa la fece con Fred "Buonanotte piccola" e l'uomo gli scompigliò i capelli.
La piccola subito si addormentò, i due adulti si guardarono e sorrisero.
"Fred?"
"Dimmi Hermione"
"Ti amo" e Fred sorrise, non se lo dicevano spesso, ma quella volta che lo facevano era perchè erano sicuri che fosse la cosa giusta di dire in quel momento.
"Anche io ti amo" e dopo essersi dati un lieve bacio entrambi si addormentarono consapevoli dell'amore che li avvolgeva.
La loro sarà pure stata una storia burrascosa, piena di sofferenze, delusioni e incomprensioni ma di certo l'amore, la dolcezza, l'allegria e la simpatia li ha accompagnati fino alla fine, fino a quel momento, fino a renderli uniti come lo sono adesso.
Entrambi sono cresciuti, entrambi sono cambiati.
Ma entrambi sono rimasti uniti com'è giusto che sia.
Entrambi sanno che mai niente e nessuno potrà dividerli e sperano che la loro piccola Rose possa trovare un amore simile, pieno di emozioni e di risate.
Sperano che possa trovare un amore come il loro, tanto unico quanto speciale.
Perchè in fondo, loro lo sanno, ogni amore è speciale e unico per ogni persona.

SCUSATE IL TREMENDO RITARDO, SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE!
Purtroppo ho avuto non pochi problemi e sono stata impegnata a lungo.
Coooomunque, eccoci qui, alla fine. Dio, mi viene da piangere, so già che appena premerò quel 'Completa?' mi sentirò più vuota che mai. Sono affezionata a questa storia, per vari motivi:
1- Sono maturata insieme ai personaggi, infatti potete notare il cambiamento subito dai due negli ultimi capitoli, soprattutto in questo;
2-Mi ha fatta sentire per un po' di tempo legata a qualcuno e qualcosa ed è stata una sensazione fantastica!
Ma purtroppo, non tutte le cose belle durano all'infinito, ora però vorrei ringraziarvi uno per uno, voi che avete letto in silenzio, voi che avete seguito la storia dall'inizio alla fine, voi che mi avete aiutato a migliorare sia nel mio modo di scrivere che nel ragione.
Ringazio tutti partendo dal primo all'ultimo: 
Le persone che l'hanno aggiunta tra le preferite:
AlexisVictoire
Ale_FredWeasley
Angelica03MG
arcticheart
Chains_
Clove Malfoy
deme
Fairy_87
fred_mione98
HP_giada12
Kicchan7
LittleGrey
MantoBianco
moonlight_galis
sgary
Silena Beckendorf
Sophie Law Keehl
_apefrizzola_
Le persone che l'hanno aggiunta tra le ricordate:
Startfire Moonlight
TsubamePhoenix
Le persone che l'hanno aggiunta tra le seguite:
AceDPortogas
Aleswim
Ale_FredWeasley
alvigi
Alwaysmiling
asia_2000
Aury1410
BluSelene
Dany_skywalker
Dolcesognare
Dragon_Lady
ElenSofy
Enza85
Eternity610
finlin91
GossipGirl88
Herondale7
ile223
Kikistar
LetiziaWeasley
LirielFB
MarcelineRoger
Mines
Nikki Black
R e b e n c l a w_
Roxy_HP
Shenron87
Silvia_stories
SilverRose
Startfire Moonlight
Vavvi96
vir1999
Zindziswa
Zuli
_apefrizzola_
_stargirl

Ovviamente ringrazio _apefrizzola_, fred_mione98 e Sarahlovesdonuts (mia sorella) per i loro consigli e sostegno.
Spero di tornare presto con qualche mio nuovo scritto (anche se non ci vorrà molto, sto già lavorando a un'altra storia).
Ancora grazie a tutti e spero amerete questo capitolo come me, mi ci sono immedesimata tantissimo e c'ho messo anima e cuore nello scrivere queste parola.
A presto.

Vera.
 
   
 
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