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Autore: le cosplayers    04/09/2015    0 recensioni
Era solo un'insignificante gita ad un museo d'arte contemporanea per il mio nono compleanno. La mostra era dedicata all'artista Guertena, poco noto. Insomma, era tutto più che normale, direi.
Ma chi avrebbe mai pensato che questa esperienza mi avrebbe del tutto segnato l'esistenza?
Genere: Avventura, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Garry, Ib, Mary
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Arrivai in una stanza con un corridoio al centro, alla mia destra c'era un quadro che stranamente muoveva la lingua, e quando mi avvicinavo tirava uno sputo blu. Accanto c'era un quadro totalmente bianco... o quasi: al centro c'era un minuscolo numeretto in rosa, "9". Serviva come password per aprire una porta, sicuramente. Perciò mi misi a cercare gli altri numeri. Prima di passare dal piccolo corridoio, notai che per terra era caduta una tessera con su scritto: "Proprio quando credi di averlo scordato...". All'inizio non riuscii a capire ma poi mi resi conto che per passare ero andata al centro del piccolo corridoio. Mi ricordai che dai confini di esso uscivano mani che tentavano di afferrarmi! Procedetti a sinistra appena oltrepassato il corridoio ed entrai in una stanza intitolata "La Stanza dei Bugiardi". Vidi sei quadri appesi al muro che formavano una linea orizzontale ognuno con una scritta sottostante. Erano indicazioni. Leggendo mi resi conto che qualche quadro dava ragione ad un altro, sempre. Quindi tutti i quadri che mi davano indicazioni avevano sempre un altro quadro che gli dava ragione, tranne uno. Il quadro rappresentante un uomo con la faccia nera vestito di marrone. Così decisi di seguire le sue indicazioni. Grazie ad esse, nella stanza successiva, alzando una botola, trovai un numero scritto sotto: 4. Sentii dei rumori provenire dalla "Stanza dei Bugiardi" così corsi per controllare. I quadri ora erano coperti di vernice rossa. Cercai di far finta di niente e proseguii uscendo dalla stanza e procedendo alla mia sinistra. Terrificante:c'erano bambole appese al soffitto per i piedi! Ne cadde una e notai che sopra c'era scritto un numero: 18. Ora avevo tre numeri a dispozione. Quindi supponevo che non ne servivano altri. Trovai una porta alla fine del corridoio con le bambole appese al soffitto che, infatti, doveva essere aperta con una password. Diceva: "?×?+?=?". Ci riflettei su un attimo: "18×9+4= 166". Provai in questo modo, che era corretto. La porta conduceva ad una stanza piena di alberi artificiali ed in fondo ad essa c'era un quadro rappresentante un ramo d'albero con una mela. Guardandolo mi accorsi che c'era una mela di legno su uno degli alberi, pensando che mi potesse tornare utile la presi e uscii dalla stanza. Tornando al "punto di partenza" vidi che sul muro alla mia destra c'era una scritta: "Attento alle Labbra". Non capivo, quindi procedetti. Ed effettivamente vidi delle labbra grandi come me sul muro che dicevano: -Ho fame... voglio cibo... dammelo...dammi cibo...-. Anche se era di legno, pensai che forse quella bocca poteva gradire la mela, e gliela diedi. -Mmm... è buona... ti lascerò passare adesso. Attraversa la mia bocca!-. Eh?! La sua bocca?! Lo ammetto... avevo paura che mi scambiasse per mangime e mi masticasse... ma del resto non avevo scelta, quindi oltrepassai la bocca. Mi ritrovai in un corridoio con dei quadri abbastanza insoliti. Uno per uno rappresentavano una lama di una ghigliottina che saliva piano piano. In un quadro essa era salita al suo massimo e appena passai davanti al quadro questa scese rapiadamente rischiando di tagliarmi in due! Ma per fortuna riuscii a schivarla. Passai per un corridoio, entrai nella porta in fondo ad esso e mi ritrovai in una stanza piena di quadri. Li esaminai uno per uno e notai subito il quadro di una bellissima donna in una veste rossa. -"La donna in rosso"...hmm...- dissi tra me e me e subito la donna uscì dalla cornice cercando di acchiapparmi! Per fortuna, notai che aveva fatto cadere la chiave della porta in fondo alla stanza e svelta la presi ed entrai dalla porta. Mi ritrovai in ina stanza colma di libri. Lessi un libro pieno di immagini, ma appena lo chiusi non ricordai più nulla della storia; non curante della cosa misi il libro al suo posto e sentì che la porta si era aperta. Arrivai in una stanza con due corridoi alle estremità che conducevano a due stanze diverse. Andai a sinistra e notai dei petali blu a terra e alla fine della scia di petali appena qualche goccia di sangue per terra. Poi lessi una targhetta al muro: "la Donna in Blu". Mi sembrò alquanto insolito leggere il titolo di un quadro che non era appeso alla parete. Ma facendo conto del quadro "La Donna in Rosso" che mi aveva attaccata mi chiesi:- Ma se non è appesa al muro... allora dov'è?-. Andai a destra e vidi un'uomo steso per terra privo di sensi che stringeva nella sua mano destra una chiave. La presi e la usai per aprire la porta che era dopo il corridoio a sinistra ma una spiacevole sorpresa era dietro alla porta... Ed ecco la "Donna in Blu" che strappava da una magnifica rosa blu i petali borbottando:- Mi ama, non mi ama, mi ama, non mi ama...-; non so il motivo del perché mi venne un'impulso irrefrenabile di prendere la rosa e così feci cercando di fuggire dalla donna infuriata. Alla rosa era rimasto un petalo soltanto e senza indugio misi la mia rosa e quella blu in un vaso pieno d'acqua. Poi pensai:- Questa rosa... non sarà mica di quell'uomo che ho visto steso per terra che mi ha dato la chiave? Avrebbe senso dopotutto... forse voleva che gliela prendessi prima che fosse troppo tardi!-. Notai che la rosa blu aveva più petali della mia, ma non curante della cosa corsi a dare la rosa al povero uomo che si alzò senza alcuna ferita, che io avevo visto quando era steso a terra privo di sensi. -Huh? Il dolore è sparito?- disse molto confuso, poi mi vide e fece un balzo all'indietro: - YAAAAAH!! Che cosa c'è ancora?! Non ti lascerò prendere la mia rosa o altro te lo dico già!!! A-aspetta... oh, santo cielo... potresti essere... qualcuno dalla galleria?!- mi osservò massaggiandosi il mento, allora anch'io mi misi ad osservarlo meglio. Era un uomo di vent'anni con i capelli tinti di un viola molto chiaro ed una ciocca più scura, gli occhi castani, una camicetta verde, dei jeans e degli scarponcini e infine un grande giubotto di pelliccia artificiale blu che sembrava molto pesante. - Sì lo sei! Grazie al cielo! C'è qualcuno qui apparte me! Stavo davvero male senza la mia rosa, mi apparivano delle ferite man mano che perdeva petali, ma grazie a te sono ancora vivo e vegeto! Grazie mille! Ah giá! Che fine hanno fatto le mie buone maniere?! Io mi chiamo Garry, e tu?- - Mi chiamo Ib, piacere Garry...- dissi continuando a pensare che "Garry" era un nome piuttosto bizzarro... non come se "Ib" fosse un nome normalissimo ma... - Ib, eh? Non posso lasciare che una bambina si aggiri da sola in un posto così pericoloso... no, no, neanche per sogno! Verrò con te! Per te va bene?- - Certo, perché no?! Due persone sono meglio di una in fondo!-- Okay Ib, andiamo! HYEEEEEEEEEEEK!!!!- Urlò spaventatissimo per un banale quadro che gli aveva sputato un liquido blu davanti. - Cos'era?!?!?!?!- -Calmo! Tranquillo Garry! È solo un quadro!- dissi ridendo. -Ah... Hehe... N-non è niente... d'davvero... Cooomunque, andiamo avanti e facciamo attenzione a queste... "bizzarre" cose...- disse imbarazzato. - Certo! Andiamo!- dissi io piena di entusiasmo: finalmente non ero più da sola!
   
 
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