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Autore: An13Uta    08/09/2015    2 recensioni
Il prospero e pacifico regno di Hyrule è da tempo al sicuro dalle malvagie forze di Ganondorf grazie a Link e alla principessa Zelda.
Peccato che qualcuno non gradisca questa armonia creata col tempo e con la fatica...
Si parte da una visita inattesa che scuote la sicurezza del palazzo reale e centinaia di dubbi senza risposta per poi ritrovare un oggetto ritenuto perso nei secoli e arrivare finalmente alla vera causa di tutto questo.
Hyrule è minacciata da una forza ben più temibile di quelle affrontate prima,e,in una corsa contro il tempo scandita dal ticchettio di una subdola risata,bisognerà in tutti i modi impedire che distrugga l'intero regno con la sua folle crescita.
Che le maschere tornino a coprire i volti donando il loro potere... Majora non ha certo intenzione di fermarsi.
Genere: Avventura, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Link, Majora, Princess Zelda, Skull Kid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stelle









La donna guardò in silenzio come la sua compagna non si facesse problemi a mangiare quelli che sembravano dei lombrichi rossicci.
-Sono sicura al 67% che ciò che stai mangiando sia velenoso e non commestibile.-considerò.
L'altra le rivolse un sorriso innocente:-I Deku li mangiano dalla notte dei tempi e non si sono mai sentiti male.-.
Gli occhi blu della donna, pur rimanendo inespressivi, non poterono smascherare una discreta perplessità:-Tu non..-.
Si fermò appena in tempo e sorrise:-Scusa, stavo per dimenticarmene.-.
In verità si era già scordata del segreto che la compagna si portava dietro da tempo, ma sapeva quanto avrebbe sofferto sapendo la verità.
-Hm.-.
-Non sei in vena di parlare, stasera.-.
La figurina dai capelli biondi annuì, prendendo un altro lombrico e facendoselo cadere in bocca.
Tirò fuori da dietro la schiena qualcosa che somigliava ad una maschera delle torture. Nera, fatta di fili di ferro uniti e con due grandi occhi dalle iridi rossastre, avrebbe fatto passare il sonno a chiunque. Anche a chi la indossava.
La donna sorrise dolcemente:-Non ce n'è bisogno. Farò io la guardia stasera. Non ho bisogno di dormire.-.
-Neppure io se indosso questa.-si sentì replicare.
Passò una mano delicata tra la chioma morbida della compagna, senza smettere di sorridere:-Non ce n'è bisogno.-ripeté.
Anche la bionda increspò le labbra in un sorriso. Si accoccolò sulla donna, protetta dalla sua mantella bicolore, e mormorò, mentre si addormentava, le note di una canzone:-La si,la fa,la do si...-.
Lo spirito dalla forma umana chiuse gli occhi, accarezzando il capo della piccola.
Quella musica, quell'elegia così vuota... era stata quella a portarla via dal suo Signore, a renderla una creatura a parte dalla sua spada, per aiutare la sua compagna.
Cominciò a canticchiarla piano piano, mentre la luna scendeva per lasciare spazio all'alba.
Per quanto tempo, si chiese, sarebbe stato così?
Quando l'oggetto celeste avrebbe cominciato la sua rovinosa caduta sul regno di Hyrule?


 
*******

-Non mi ascolti mai!-protestò la bambina dai capelli rossi.
-Romani, sono io la più grande. Quindi non devi disturbarmi con storielle sciocche e impossibili come “Verranno gli alieni a rubare le nostre mucche”.-replicò perentoria la sorella maggiore.
-Ma è la verità!-sbottò la piccola, -Verranno a rubare le mucche mentre tu non ci sei, e poi darai la colpa a me!-.
Cremia la ignorò di proposito:-Io ora devo andare a portare il latte in città. Tu vedi di non combinare pasticci mentre sono via, intesi?-.
Romani fece un sospiro stizzito:-SI, sorellona...-.
Guardò la più grande andarsene lentamente col suo carro. Quando fu abbastanza lontana, prese arco e frecce e si appostò per essere pronta all'invasione.
Borbottò, piena di rabbia:-Potrà dire quello che vuole, ma non permetterò che degli stupidi alieni rubino le mucche e facciano cadere la colpa su di me.-.
-Non verranno.-.
Romani sobbalzò.
Alzò lo sguardo e vide una bambina che stava seduta tranquilla sul tetto della stalla.
Aveva i capelli simili a una scia di morbide stelle di oro sbiadito, che però luccicavano ancora. Guardava dritto davanti a sé il cielo che si scuriva.
-Come, non verranno?-chiese la bimba rossa.
L'altra non rispose.
-E come sapevi che sarebbero venuti...-.
-A rubare le mucche.-completò la bionda, -Saranno secoli che le vogliono e non ho ancora capito perché.-.
Romani cominciò ad inquietarsi:-Come sarebbe a dire secoli? E tu come fai a saperlo? Sei grande più o meno come me.-.
-Non ti ricordi di me?-.
Quelle parole erano uscite lente e innaturali dalle piccole labbra esangui.
Anche se credeva fosse solo un'impressione, Romani sentiva chiaramente un paio di occhi puntati sulla sua schiena che la guardavano dentro, scombussolandola.
Si voltò lentamente, tremando un poco, e incrociò le grandi iridi tranquille di una mucca curiosa.
Sorrise rincuorata e si lasciò alle spalle la tensione per un attimo. Accarezzò piano il muso del bovino, dimenticandosi della visitatrice sul tetto della stalla.
-Epona...-.
Romani bloccò la sua mano.
-Epona...-.
Drizzò le orecchie e si mise in ascolto.
-Little horse of mine,
you are a precious gift,
sent down from the divine...-.
La bambina si voltò di scatto, convinta di aver sentito uno scalpitare di zoccoli.
Invece, venne accecata da una luce.
Una luce di un celeste troppo pallido.







Romani venne ritrovata con la bocca ancora aperta nell'urlo che aveva lanciato squarciando il cielo in due, tremante, rannicchiata in un angolo della stalla.
Gli occhi erano spalancati, la pelle sbiancata fino quasi all'inverosimile. Cremia la afferrò e se la strinse al petto, accarezzandole i capelli:-Che ti è successo, sorellina?-.
La piccola non trovò la voce per rispondere.
Si limitò a scoppiare in lacrime silenziose, ancora spaventata a morte da qualcosa.
Non si capiva nulla:Romani non parlava,il che rendeva impossibile cercare anche lontanamente di avere un indizio su quanto era successo.
Link si chinò all'altezza della bambina, mentre la guardia che lo aveva avvertito e scortato fin lì lo osservava un po' perplessa.
La piccola incrociò il cielo azzurro intrappolato nelle iridi del giovane e lo fissò, sentendosi più calma.
-Le stelle...-mormorò.
-Cosa vuoi dire?-la incitò l'hyliano, -Stavi guardando le stelle? È così?-.
-Forse credeva che sarebbero arrivati gli alieni...-si ricordò Cremia.
Romani scosse piano il capo:-No... Erano... tante stelle. Come di oro consumato... però brillavano. Ma non erano... lassù... in cielo.-.
Link si abbassò ancor di più:-E dov'erano?-.
-Non lo ricorda.-si intromise qualcuno.
L'hyliano si voltò, incontrando una tinta celeste di un pallido spaventoso.
La seconda bambina sembrava apparsa dal nulla. Aveva i capelli lunghi, arruffati e biondi.
Le labbra erano esangui, immobili, la pelle quasi bianca.
-Ti sei già dimenticato di me, non è così?-.
Non ti ho mai vista, pensò Link. Non credo che ci siano tanti con degli occhi del colore dei tuoi.
-Io... non credo di averti mai incontrato prima...-le disse, visibilmente perplesso.
La biondina sospirò. Di nuovo scrutava l'anima all'eroe, chiedendosi per quanto avrebbe dovuto aspettare prima che l'hyliano si decidesse a ricordare.
Una voce soave li raggiunse:-Ti ho ritrovato.-.
Apparteneva ad una donna che si stava avvicinando quasi come se fluttuasse. Aveva gli occhi azzurri e i capelli corti di una tinta appena più chiara.
Indossava una mantella bicolore e un abito blu aderente. Le calze si intrecciavano lungo le gambe sottili, da ballerina, e sembrava mantenere la stessa espressione seria da secoli e secoli.
Probabilmente si era rivolta alla bambina, ma ora si era fermata ad osservare attentamente il volto di Link, ignorando la biondina.
Il valoroso hyliano faticava a capire tutto ciò che stava accadendo, e non lo aiutò vedere la donna inchinarsi a lui dicendo:-È un piacere rivedervi, mio Signore.-.
La bimba non sembrò gradire quel contatto. Afferrò la mano della signora e la tirò via senza fatica, trotterellando verso una stradina stretta.
Link lasciò la guardia ad occuparsi di Cremia e Romani per seguire le due.
Afferrò la mano della bambina,facendola voltare.
Per un momento non si accorse neppure che la donna a cui la piccola era scappata era scomparsa.
In quel momento,c'erano solo lui e quegli occhi celeste pallido su un tappeto di stelle sbiadite.
-Sky turns red,
Princess,go to bed,
Close your eyes and sleep,dream ahead...-.
Era una voce celestiale.
-Hear me sing,
Hear my voice within,
Lay your head to rest...-.
Fu come se Link si fosse risvegliato da un sogno.
La bimba era sparita,con lei la voce e le note di quella dolce ninna nanna che cantava.
Come poteva conoscere proprio quella canzone?

































Dopo anni finalmente il terzo capitolo...che fa schifo.
Vabbé. Il titolo è stelle perché bho. E la donna che accompagna la bambina vi sfido a indovinare chi è insieme alle varie canzoni.




Le lyrics qui riportate appartengono allo youtuber Game4ce,così come tutte quelle che userò in futuro.
   
 
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