Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Alessia Krum    10/09/2015    2 recensioni
Acquamarina aveva continuato a vedere immagini, immagini brutte e spaventose, che non avrebbe mai voluto vedere. Acqua poteva pensare e vedere quelle figure, ma non stava né dormendo, né era svenuta, non era sveglia e non poteva svegliarsi. Voleva vedere e capire che cosa stava succedendo. Vide un villaggio, un piccolo villaggio sormontato da un castello. Il paesino sembrava tranquillo, ma fuori dalle mura si stava svolgendo una feroce battaglia. Persone con la pelle blu e le pinne combattevano con tutto quello che avevano e una grande speranza contro eserciti interi di mostri viscidi, squamosi e rivestiti da armature pesanti che mandavano bagliori sinistri. La battaglia infuriava. Per ogni mostro abbattuto, morivano almeno due uomini. Poi Acqua vide un uomo, protetto da un cerchio di mostri, che sembravano i più potenti e i più grossi. Quell’uomo aveva un qualcosa di sinistro e malvagio. Indossava un pesante mantello nero e continuava a dare ordini e a lanciare fiamme ovunque.- Avanti, Cavalieri, sopprimete Atlantis e l’oceano intero sarà mio! –
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3
Un nuovo mondo
                                                                                               
Max suonò il campanello. Quando Lyliana aprì la porta, Max la vide preoccupata. I capelli grigi e raccolti in una crocchia erano arruffati e spettinati e sul viso aveva un’espressione triste.
- Ma cos’è successo? – le chiese.
- Seguimi. -
Lyliana condusse Max nella stanza di Acqua. Appena lui la vide capì perfettamente ciò che era accaduto.
- Io non so cos’è successo, l’ho trovata così nella doccia, probabilmente ha sbattuto la testa contro il muro, non lo so…io…Max, mi devi aiutare…-
- Lyliana, io sono certo di una cosa: Acqua si sveglierà presto. Però lei deve stare tranquilla, agitarsi non serve a nulla. Se deve finire dei lavori vada pure; anzi, se vuole resterò con Acqua fino a domani mattina.-
Lyliana annuì e se ne andò trattenendo le lacrime.
Max chiuse la porta a chiave, non voleva che nessuno entrasse.
Poi andò vicino al letto di Acqua e le accarezzò i capelli. Se ne stava distesa sul letto con la testa inclinata di lato. La sua espressione era dolce e Max notò che stava sorridendo. Era il momento. Max si mise in ginocchio e prese la mano di Acqua. Fu un attimo: appena il ragazzo sfiorò il suo braccialetto, un potente vortice di calda luce azzurra si sprigionò nella stanza e li avvolse.
 
***
 
Il sogno di Acqua era finito. Ora lei sapeva. Veniva da quello strano e sconosciuto mondo, ma non era un abitante qualsiasi. Lei era la principessa. Le ultime parole della ragazza glielo avevano confermato. E il bambino…beh, era Max.
Acqua sentì qualcuno prenderle la mano e poi venne avvolta da una ventata di calore. Sentì di poter di nuovo aprire gli occhi… e li aprì. Vide un paesaggio ormai a lei famigliare: una grande pianura sabbiosa e il paesino sullo sfondo. Acqua si girò e vide Max di fianco. Erano su una collinetta.
- Max! Un momento. Pelle azzurra…pinne…ciocche azzurre nei capelli…siamo nel mio sogno!  - Acqua guardò Max. Era diverso e indossava una tunica bianca, ma per il resto era sempre lui. La ragazza portò una mano sul collo e sentì piccole fessure che si aprivano e si chiudevano ritmicamente. Ho le branchie!, pensò sorridendo.
- Non è un sogno, Acqua. È la realtà, questo è il tuo mondo. - Lei si girò ad ammirare le punte di ghiaccio del castello, sconvolta dalla nuova rivelazione. Era spaventata, certo, e non sapeva cosa fare, ma sentiva che tutto quello era giusto. Normale, quasi.
- Già. È qui che sono nata vero? – Max annuì.
- Questa è Atlantis, capitale del pianeta omonimo. È l’unica città rimasta in questo mondo. Tutte le altre sono state distrutte da un mago potentissimo, che vuole il predominio assoluto e la devastazione del nostro mondo, Darcon. Da quindici anni a questa parte cerca di distruggere Atlantis, ma noi cerchiamo di impedirglielo come possiamo. – Max guardò Acqua in versione marina.
Era bellissima. Aveva un top e una gonna costruiti con scaglie di pesce turchese intrecciate, dei pantaloni di lino subacqueo, le pinne e  i capelli sciolti. Anche lei sembrava abbastanza sorpresa del suo aspetto.
- Fammi indovinare, Darcon è quell’uomo con il mantello che dava gli ordini ai mostri?-
- Sì. I mostri si chiamano Cavalieri. Vieni, andiamo in città, così saremo più al sicuro. - I due si incamminarono. Max era seriamente preoccupato, aveva voluto arrivare su quella collinetta per offrire ad Acqua una vista panoramica della sua città, ma il percorso per arrivarvi poteva rivelarsi pericoloso. Durante il tragitto, Acqua vide diverse specie di piante: una sembrava un groviglio di rovi, una un grosso masso, una era morbida come la seta. Max non era per niente sorpreso dal paesaggio che vedevano a pochi passi da loro, anzi, sembrava completamente a suo agio. In quel breve viaggio Acqua imparò, inoltre, il motivo per il quale avevano le pinne. Infatti, essendo nell’acqua, si poteva “volare” semplicemente facendo un salto. Quando arrivarono alle mura di Atlantis, Max si mise in un punto preciso e gridò: - Shinex!
Poi spiegò ad Acqua che quella era la parola d’ordine per entrare nella città. La ragazza pensò che fosse inutile, visto che le sentinelle potevano benissimo vedere la differenza tra un atlantiano e un Cavaliere. Lo disse a Max, ma lui le spiegò che alcuni cavalieri, chiamati Mutaformi, potevano mutare aspetto ed entrare facilmente nella città.
Appena i pesanti portoni si aprirono, Acquamarina vide una folla di gente che era indaffarata lungo le viuzze di Atlantis. Le persone si girarono verso di lei e cominciarono ad esclamare: - La principessa è tornata!-, - Evviva!-, - Olimpia aveva ragione! -.
Acqua era un po’ imbarazzata, ma dopo qualche secondo, la vita ricominciò a scorrere normalmente. Acqua ne approfittò per chiedere a Max:
- Chi è Olimpia?
- Tua zia. È una tipa un po' strana, conosce praticamente tutta la città e probabilmente si è lasciata scappare qualcosa sul tuo ritorno... -  
- Ho una zia? - 
- Certo. E anche una cugina. Si chiama Corallina. -
- E dei genitori? -
- In un certo senso. -
- Cosa significa “in un certo senso”? -
- Tuo padre è morto in una terribile battaglia sei anni fa, ma ha combattuto fino alla fine per il suo popolo. E’ stato un grande sovrano. - Acqua deglutì a fatica e sentì che i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime.
- Continua. -
- Tua madre è stata catturata pochi mesi fa. Probabilmente è stata imprigionata nel ghiaccio proprio come gli altri prigionieri. Sono per lo più membri della famiglia reale e persone che sapevano usare la magia, quindi stai molto attenta. - Max notò la grande tristezza di Acquamarina e quindi decise di allungare un po’ il percorso, passando per il mercato delle spezie. Quello era un bellissimo luogo verso il centro di Atlantis dove i mercanti organizzavano delle bancarelle e vendevano spezie di ogni tipo. Gli Atlantiani adoravano infatti speziare il cibo e avevano scoperto migliaia e migliaia di sostanze diverse. Si partiva dalla dolce Oricanea, poi c’era l’alga Limacha che dava un sapore aspro e leggermente piccante. Alcune poi davano un particolare colore al cibo, come le foglie di Alete triturate che davano un tocco di rosso.
Appena varcato il grande arco che introduceva alla piazza delle spezie, l’umore di Acquamarina passò dalla tristezza allo stupore e poi all’allegria. Nell’aria, anzi, nell’acqua, c’era un odore stranissimo, a causa della mescolanza di tutti quei profumi, che metteva allegria. All’inizio molto stupita, Acquamarina iniziò a girare per le bancarelle chiedendo a Max ogni genere di informazione su questa o su quella spezia. L’unica cosa che le sembrò strana era che, chiunque le passasse vicino, le faceva un saluto o un piccolo inchino, cosa a cui non era per niente abituata. Una simpatica signora grassottella le regalò persino due o tre stecche di un’alga preziosa che cresceva solo a distanza di centinaia di anni. Oltrepassando un altro arco e percorrendo alcune viuzze strettissime Acquamarina e Max arrivarono presto al palazzo che la ragazza aveva visto più volte nel suo sogno/ricordo. Era un enorme edificio fatto di ghiaccio con bassorilievi che raccoglievano molti animali subacquei e grandissimi arabeschi.
Si estendeva molto in altezza e in alto svettavano tre grandi torri che salivano verso la superficie con intrecci di ghiaccio. Acquamarina rimase incantata dalla sua imponenza e faticò a credere che quella fosse la sua vera casa. Appena entrati, i due ragazzi si trovarono in una grande sala (di ghiaccio!) con  dei bellissimi tappeti per terra che decoravano il pavimento. Due grandi finestre facevano entrare la luce: erano altissime e prive di vetri, con archi in cui erano scolpiti fiori e alghe sottomarine ancora sconosciute ad Acquamarina. In alto c’era un grande lampadario di cristallo, che rifletteva la luce proveniente dalle finestre.
In fondo alla sala c’era una grande scalinata che si divideva in due, ed era coperta da un tappeto rosso fuoco intrecciato con alghe colorate. Acquamarina notò subito una ragazza che volteggiava in acqua e si soprese per le complicatissime evoluzioni che riusciva a fare. Doveva avere qualche anno in meno di lei. Portava i capelli rossi in un caschetto molto corto e, ovviamente, aveva le immancabili strisce blu! La pelle azzurrina e le pinne erano ormai un elemento famigliare agli occhi di Acquamarina. La ragazza portava un bellissimo vestito lungo fino alle ginocchia che si apriva a palloncino gonfiandosi d’acqua, con dei graziosi ricami sul corpetto. Acquamarina stava ancora ammirando le meraviglie del castello, quando sentì Max urlare alla ragazza che volteggiava: - Corallina! Quante volte ti ho detto che non devi fare evoluzioni qui dentro! Si potrebbe rompere il lampadario…per la quarta volta! -
Acquamarina capì che quella era la cugina di cui le aveva parlato Max, così si fece avanti. Corallina capì subito chi era la misteriosa “ospite”, e chiese a Max (cambiando completamente discorso): - È mia cugina? –
Vedendo che Max annuiva, Corallina si buttò subito ad abbracciare Acqua.
Era molto contenta e, come al solito, era esplosa senza controllarsi. Non conosceva ancora la cugina, ma era sicura che sarebbero diventate amiche. A causa della guerra, infatti, nessun membro della famiglia reale poteva uscire dal perimetro delle mura, o addirittura dal castello e Corallina aveva pochissime amiche per questo. Anche Acquamarina era contenta che la cugina avesse deciso di essere spontanea, perché a lei piaceva proprio così. Quando si sciolsero dall’abbraccio, Corallina invitò Acqua a visitare il castello. Dopotutto era casa sua!
Chiacchierando insieme Corallina la condusse nella sua stanza. Acqua era meravigliata da tutto quello splendore. Non c’era proprio abituata! Al centro della stanza c’era un bellissimo letto a baldacchino, con delle tende turchesi  morbide e soffici.  A destra c’era un bellissimo armadio di madreperla  e un separé di canne intrecciate con lo stemma di Atlantis dipinto sopra. A sinistra c’era invece una specchiera di ghiaccio e  una piccola scrivania di legno levigato con una boccetta di inchiostro e una piuma per scrivere. Acquamarina aprì l’armadio e vi trovò una marea di vestiti bellissimi e sontuosi, pieni di conchiglie  e ricami di madreperla. Ma per lei erano troppo eleganti, e così scelse di indossare una tunica bianca e di legarsi i capelli con un fiocco blu, che riprendeva i ricami sul vestito. Così, a suo agio, decise di riprendere la visita del castello da sola. Corallina era infatti andata nella sua stanza a studiare.
La ragazza aveva spiegato ad Acqua che nel tempio di Atlantis si svolgevano le lezioni tenute dalla signora De Orchis. Ad Atlantis non esisteva una scuola e i ragazzi andavano al tempio per imparare a leggere e scrivere, ma anche per studiate la geografia, la storia e la musica. Per qualche alunno la signora De Orchis teneva anche lezioni speciali di magia. Ora, però, non poteva aspettare un secondo di più: le meraviglie del castello al attendevano!




--- Angolo Autrice ---
Benvenuti ad Atlantis, spero che questo capitolo vi piaccia!
Come sempre aggiornerò la prossima settimana o un po' più tardi (dipende dalla voglia di collaborare del wi-fi), per adesso vi auguro buona fortuna per l'inizio della scuola (T.T).
Felice anno scolastico, e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!

Alessia Krum
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Alessia Krum