Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Piuma_di_cigno    12/09/2015    3 recensioni
Elsa guarda sua sorella Anna volteggiare entusiasta tra le braccia di Kristoff il giorno del suo matrimonio. Per un attimo, rimpiange che il suo cuore sia tanto freddo da non permetterle di conoscere davvero qualcuno.
Ma quella sera, quando decide di fare una passeggiata nei giardini del castello, qualcosa stravolge il cuore di Elsa.
*“Come mai siete qui tutta sola? Vostra sorella ha dato inizio alle danze, dovreste andare a cercarvi un cavaliere.”
Strinsi le labbra.
“E voi lo stesso.”
(...)
“Non sono interessato alle dame nel castello.”
“Perché, se posso chiedere?”
Il giovane mi lanciò un'occhiata.
“Ballo solo con la dama che amo.”*
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 15 – Giglio bianco

 

La luce entrava dalla finestra della mia camera al Castello, pallida come sempre. Mi misi svogliatamente a sedere, mentre la mia mente, ancora stordita dal sonno, rievocava quello che era successo la sera prima.

Mi sentii arrossire al pensiero di quello che avevo fatto. Non che Harry fosse il mio principale pensiero, anzi, ma visto che poteva essere la chiave per salvare finalmente mia sorella … Ecco, non volevo che il nostro rapporto fosse compromesso dall'imbarazzo.

Rimasi seduta un istante, cercando di capire dove avessi mai trovato il coraggio di baciarlo in quel modo. Era stato assolutamente … Meraviglioso. Avevo pensato, a volte, a cosa avrei provato dando il primo bacio, e quando era stata mia sorella a darlo prima di me mi ero quasi detta che non c'era più speranza.

Per gli abitanti di Arendelle ero la regina di ghiaccio, non una persona.

Presi gli stivali, gettati ai piedi del letto la sera precedente, e cominciai ad allacciarli. La mia mente, mentre mi dedicavo a quei gesti ormai abituali, ripercorse quello che era successo dopo il bacio, anche se il ricordo era vago, come un sogno: la mia mano intrecciata a quella di Harry, i corridoi del Castello e il suo sorriso, tanto simile a quello che avevo visto sulla nave quando ci eravamo conosciuti, e poi il bacio della buonanotte che aveva delicatamente posato sulle mie labbra prima di andarsene.

Sfiorai le labbra con le dita, quasi aspettandomi che fossero diverse, ma era tutto uguale a sempre, anche il mio riflesso nello specchio: il viso punteggiato di lentiggini, con due leggere chiazze rosse sulle guance, gli occhi azzurri, i capelli biondi raccolti in una coda, pettinatura che poco si s'addiceva a una regina, la camicia da uomo, i pantaloni e gli stivali. Notai che sembravo dimagrita.

In effetti, al Castello non si mangiava spesso: perlopiù erano pasti veloci, panini mangiati in fretta e di sicuro non in sala da pranzo.

Negli ultimi tempi avevo ingoiato rari bocconi solo in biblioteca, e anche allora non avevo mangiato granché nonostante Sam avesse provato a tentarmi persino con dei dolci. Per un attimo, avevo pensato che mi avrebbe presentato un piatto di pesce: dopotutto, era mezza gatto.

Uscii dalla mia camera, di nuovo diretta in biblioteca.

Se Harry fosse davvero stato disposto a eseguire quell'incantesimo con me, allora dovevo saperne il più possibile; era quanto di più vicino alla soluzione che mi fosse mai capitato di avere tra le mani.

Non incrociai nessuno nei corridoi. Dubitavo fosse perché il Castello era disabitato, ma era talmente vasto che si faticava ad incontrarvisi in giro.

Avevo sperimentato almeno tre strade diverse per arrivare in biblioteca e altri corridoi intentati si diramavano davanti a me ogni volta che ci andavo. Il Castello era programmato per essere quasi un labirinto per tutti coloro che ne erano esterni, tranne che per i Custodi, dotati di un soprannaturale senso dell'orientamento.

Passando davanti a una delle finestre del Castello, sentii la luce del sole su di me e, insieme ad essa, una stretta al cuore: Anna che correva sulle spiagge di Arendelle, lambite dall'oceano, arrampicandosi sugli scogli fino ad arrivare al porto; Anna che mi chiedeva di ghiacciare il primo luogo disponibile, perché potessimo pattinare insieme al sole; Anna che mi chiamava e io che guardavo le delicate sfumature dorate del sole tra i suoi capelli …

Il senso di vuoto minacciò di sommergermi e mi allontanai in fretta dalla finestra, quasi correndo via. Qualunque cosa vedessi … Tutto mi faceva pensare a lei. Tutto.

Era difficile trovare anche solo un momento di pace dal dolore e da quel vuoto terribile. Mia sorella era ovunque. E, anche quando stavo semplicemente fissando l'anonima parete della camera, era a lei che pensavo. Persino quando niente poteva ricordarmela.

Entrai in biblioteca con il cuore che batteva a mille, cercando di arginare i pensieri e di orientarli verso qualcos'altro, o avrei finito per lasciarmi cadere piangendo contro la parete.

Per fortuna, il qualcos'altro fu la sorpresa di trovare Harry, Sam e Avery chini su un libro dall'aria antica. Alzarono tutti e tre la testa quando entrai, come se mi stessero aspettando, e i miei occhi incontrarono per un fugace istante quelli di Harry.

Le sue mani dolci su di me …

Per un attimo, pensai che avrebbe semplicemente distolto lo sguardo e che saremmo arrossiti entrambi e non ne avremmo più parlato, ma poi sulle sue labbra si dischiuse un sorriso che accese un dolce tepore nel mio petto. Sorrisi anch'io, il cuore che batteva ancora forte, sebbene per un motivo diverso.

“Ti aspettavamo, Elsa.” Sam interruppe i miei pensieri con un sorrisetto soddisfatto. Spostai lo sguardo su di lei, le sopracciglia corrugate.

“Perché?”

“Harry ci ha detto dell'incantesimo e … Be', pensiamo che sia una buona idea.”

La fissai, sorpresa, mentre il gelo mi si diffondeva lungo le ossa.

“Non se ne parla neanche. Non metterò in pericolo il vostro re solo per … Per mia sorella. È per lei che rimango qui, è per lei che sto facendo tutto questo e non è giusto che io metta in mezzo voi.”

Sam scrollò le spalle con indifferenza, ma Avery si voltò e puntò i suoi occhi nei miei, stretti in due fessure. Persino con quell'espressione così seria, sembrava bellissima … Sembrava proprio l'angelo che era.

“I Capi Neri vogliono te e tua sorella per unire il vostro potere. Se c'è il mondo di mezzo, allora ci siamo anche noi di mezzo. Siamo Custodi e in ogni caso dobbiamo aiutarci l'un l'altro.”

Mi morsi il labbro, il cuore stretto in una morsa al pensiero di chiedere loro una cosa simile. Ma, dopotutto, Avery aveva ragione: non c'eravamo solo io e mia sorella. Finché avevano Anna, avevano anche un'esca per me e quindi un potenziale pericolo di farci diventare loro schiave insieme alla Terra. Ma se fossimo riusciti a salvare Anna …

“D'accordo.” acconsentii infine. “Avete ragione.”

Harry parve sollevato.

Mi sedetti sulla sedia libera accanto ad Avery e osservai il libro aperto sul tavolo tra noi quattro: le pagine erano sottili, tanto che si intravedevano le scritte sul retro, ed erano ingiallite, con qualche macchia qua e là. Quel libro sembrava antichissimo.

“C'è una sola persona che sa fare l'incantesimo che ci serve.” disse Sam “Solo che … Ecco, di lei o di lui -nessuno lo sa con precisione – esiste una sola, vaga testimonianza.”

Fece cenno alla pagina aperta del libro.

Harry lo prese e cominciò a leggere.

 

Quasi fuori del cielo si ancora tra due montagne

la metà della luna.

Girevole, errante notte, la scavatrice d'occhi.

Vediamo quante selle sbriciolate nella pozzanghera.

Fa una nera croce tra le mie ciglia, fugge.

Fucina di metalli azzurri, notti delle lotte silenziose,

il mio cuore gira come un volante impazzito.

Fanciulla venuta da così lontano, portata da così lontano,

a volte il suo sguardo sfavilla sotto il cielo.

Lamento, tempesta, turbine di furia,

passa sopra il mio cuore, senza fermarti.

Vento dei sepolcri trasporta, distruggi, disperdi la tua radice sonnolenta.

Sradica i grandi alberi dall'altro lato di lei.

Ma tu, chiara bimba, domanda di fumo, spiga.

Era quella che il vento andava formando con foglie illuminate.

Dietro le montagne notturne, bianco giglio d'incendio,

ah nulla posso dire! Era fatta di tutte le cose.

(Cit. Pablo Neruda)

 

Quando finì, non potei impedirmi di fissarlo, sorpresa.

“Ma … Sembra una poesia d'amore. E non dice niente su dove possiamo trovare questa persona.”

Sam posò gli occhi socchiusi sul libro.

“Probabilmente, è una poesia d'amore. Dicono che colui che l'ha scritta, quasi ottocento anni fa, sia stato l'ultimo ad incontrarla. È la stregona più potente che esista.”

Scossi la testa.
“Hai detto che non sapevi se fosse una stregona o uno stregone.”

“Ho detto che nessuno lo sapeva con certezza.”

Non replicai, e lanciai un'occhiata perplessa a Will. Lui storse il naso e scorse di nuovo, velocemente, i versi di quella che sembrava una vera e propria poesia.

“In realtà,” disse, esitante, “abbiamo qualche indicazione. Sappiamo che vive tra le montagne e i Custodi hanno sempre detto che casa sua compare solo di notte ai nostri occhi, e solo alla luce della luna.”

“Sì, ma quali montagne?” replicai io. “Anche ad Arendelle ci sono le montagne!”

Harry fissò i versi della poesia.

“Dicono che sia legata con la notte e che sia un'indovina. Forse, errante notte, significa che può spostarsi. Se vuole farsi trovare, la troveremo in qualsiasi montagna.”

Sam scrollò le spalle.

“Puoi anche avere ragione, ma possiamo rischiare tanto per una semplice supposizione?”

“In che senso?” chiese Avery, sporgendosi in avanti.

“Notte, Capi Neri in circolazione, Elsa con noi ...” alla mia espressione stupita, spiegò:”Sei tu quella che vogliono. Credi che ti lasceranno uscire dal castello così facilmente?”

Avery strinse le labbra e socchiuse gli occhi.

“Uhm … Cador, però, potrebbe fare uno scambio di corpi. Anche se durano poco, comunque ingannerà i Capi Neri e saremmo più protetti.”

Non mi soffermai a chiedere cosa intendessero, perché Sam replicò quasi subito.

“Resta comunque il fatto che, se Harry non ha ragione, è una missione suicida.”

Harry non parve darvi peso.

Vediamo quante stelle sbriciolate nella pozzanghera ...” ripeté leggendo i versi. “Può essere … Che dobbiamo trovare una pozzanghera e vederci le stelle?”

Avery gli lanciò un'occhiata incuriosita.

“No, ma una volta Shantal mi ha detto che lei, nel deserto, ritrovava la strada nelle oasi: guardava di notte nelle loro acque, e le compariva il viso del protettore di viandanti a indicarle la strada.”

“Quindi … Dovremmo cercare delle pozzanghere lungo il cammino e sperare che ci appaia l'indovina a guidarci?”

Avery annuì.

“Può essere.”

“Ma … E se non ha piovuto?”

“Tu e Elsa potreste usare la neve.”

Harry parve un po' perplesso.

“Ma è neve, non è acqua.”

“Il terreno è ancora caldo.” intervenni io. “Se riusciamo a circoscriverla in un tratto abbastanza breve, si scioglierà in fretta. Non è ancora inverno.”

Sam ci interruppe.

“Ma che vuol dire Fa una nera croce tra le mie ciglia, fugge?”

Questa volta, né Harry né Avery seppero dare una risposta.

“Andiamo avanti.” proposi, e lessi i versi successivi. “Fucina di metalli azzurri, notti delle lotte silenziose, il mio cuore gira come un volante impazzito.”

Vidi un sorrisetto sul viso di Harry.

“Azzurro è uno dei colori della magia. Si riferirà a qualcosa nella sua cucina … Le notti delle lotte silenziose non so cosa siano, mentre il resto … Be', probabilmente è l'effetto dell'indovina. Dicono che gli uomini non possano resisterle.”

Avery alzò gli occhi al cielo.

“Uomini!” esclamò. Sam ridacchiò e io mi sentii arrossire. Cercai di scacciare il ricordo della sera precedente con Harry.

Fanciulla venuta da così lontano, portata da così lontano fa sicuramente riferimento alle sue origini.” dichiarò lui incrociando il mio sguardo.

“Quali sono le sue origini?” chiesi.
“Dicono che venga dalla luna, come gran parte degli stregoni.”

“Ma gli stregoni … Non sono Custodi?”

Harry sorrise tristemente.

“Potrebbero, e alcuni lo sono, ma … Gli stregoni sono creature molto solitarie. La loro vita dura per sempre. Letteralmente. Legarsi a uno di noi, li farebbe solo soffrire. Le nostre vite sono lunghe, ma non infinite.”

Scorsi una strana amarezza nella sua voce e mi chiesi se per caso avesse litigato con uno stregone anni prima o se, addirittura, fosse stato innamorato di uno di loro. Ma non potei pensarci di più, perché Sam proseguì nella lettura.

A volte il suo sguardo sfavilla sotto il cielo … Uhm, sì, ogni tanto mi pare che esca da casa, anche se la maggior parte crede che stia sempre lì dentro a preparare pozioni.” scrollò le spalle e proseguì. “Lamento, tempesta, turbine di furia, passa sopra il mio cuore, senza fermarti.” guardò Harry.

“Soggioga le persone.” si limitò a dire lui. “Se vuole spezzarti il cuore, può farlo, e lo stesso se vuole crearci una tempesta.”

Vento dei sepolcri trasporta, distruggi, disperdi la tua radice sonnolenta.

“Ehm ...” Avery era chiaramente confusa. “Questo che vorrebbe dire?”

Harry aggrottò le sopracciglia.

“Non lo so proprio.”

“Nemmeno io.” disse Sam.

“Mmm … Forse io sì.” intervenni, ed era evidente che ne erano sorpresi. I loro occhi si fissarono su di me, ma ero talmente abituata ad avere persone che mi fissavano a palazzo che ormai non ci facevo più caso.

“Ho letto una leggenda, mentre cercavo qualcosa che potesse aiutarmi con mia sorella.” spiegai, “E ho letto di una stregona che vive tra le montagne, imprigionata nella sua stessa casa. È stata maledetta molti anni fa, per aver tradito i Custodi.” vidi un sorriso soddisfatto balenare sul viso di Harry. “Per punizione, è stata confinata in casa sua, ma una notte all'anno, quando i fantasmi escono dalle loro tombe, la sua casa, incastrata in un albero, viene distrutta dal vento, così lei può uscire. Poi, la mattina torna tutto come prima e lei è di nuovo prigioniera.”

Harry annuì.

“L'ho letta anch'io. Può essere.” il suo sorriso mi fece arrossire e abbassare lo sguardo.

Sradica i grandi alberi dall'altro lato di lei. Ma tu, chiara bimba, domanda di fumo, spiga. Spiga?” ripeté Avery. Harry le fece cenno di andare avanti. “Era quella che il vento andava formando con foglie illuminate. Dietro le montagne notturne, bianco giglio d'incendio, ah nulla posso dire! Era fatta di tutte le cose.

“Direi che in sostanza dobbiamo cercarla di notte fra le montagne. Di più non sappiamo.” concluse Harry. Sam era molto contrariata.

“Ma Harry! Non … No! Non abbiamo abbastanza indizi, la missione è pericolosa e non dimenticare che ci stiamo basando su una semplice leggenda! Qui è tutto leggenda. Questo poeta potrebbe essersi innamorato di … Uhm … Una ninfa tra le montagne e addio stregona! Se perdiamo te, non avremo più un re.”

Harry strinse le labbra, pallido.

“Può anche rimanere qui.” intervenni io, ma Sam scosse la testa. “No, con ogni probabilità le servirete entrambi.”

Avery si alzò.

“Ma è la nostra ultima speranza! È solo questione di tempo. Proveranno a prendere Elsa in tutti i modi da ora in poi, a tentarla fino all'esasperazione pur di avere lei e Anna. Significherebbe avere il controllo di mezzo universo!”

Guardò Harry, disperata.

“Quale altra speranza abbiamo?”

“Forse ...” disse con un tono che non avrebbe convinto nessuno, “Potremmo mandare qualcuno che non sia Elsa a salvare Anna. Sarebbe al sicuro.”

Avery emise un verso incredulo.

“E tu credi che Anna, dopo essere stata rapita, imprigionata e probabilmente torturata, verrà con noi senza protestare!? Andiamo, Harry! Ci serve Elsa.”

“Tanto poi ci riproveranno! Che siano insieme o meno ...” cominciò Sam, ma Harry la interruppe. “No. Una volta insieme, sono salve. Il legame che hanno le protegge a vicenda, per questo non hanno provato a fare loro del male per tutti questi anni: non erano molto unite, questo è vero, ma erano sotto lo stesso tetto. Sono quasi in simbiosi. Scommetto che possono persino sentire i pensieri l'una dell'altra, con un po' di allenamento.”

Corrugai le sopracciglia, ma non dissi nulla. Sentire i pensieri di mia sorella? Io le volevo bene, ma … Be', la mia testa era mia e basta.

“E allora perché non gettare Elsa in mezzo ai Capi Neri? Una volta vicina a sua sorella sarà tutto a posto.”

Harry sbiancò. La sua voce uscì a fatica, come se non volesse dire quelle cose, e mentre parlava guardò me invece di Sam, che aveva appena parlato.

“Non sappiamo come starà Anna, una volta laggiù. Potrebbe essere priva di sensi e questo diminuirebbe molto il legame.”

Sentii una stretta al cuore, e deglutii. Ci avevo pensato spesso, ma sentirlo dire da Harry lo rendeva molto più reale. Tuttavia, mi limitai ad annuire.

“Harry ha ragione.” dissi, la voce calma. “Non sappiamo cosa ci aspetterà laggiù, per questo devo essere io a raggiungere Anna. Ovviamente,” precisai, “ci andrò soltanto io. I miei poteri saranno qui, al Castello, al sicuro nel corpo di Harry. Li richiamerò a me solo in caso di emergenza.”

Sam e Avery si zittirono all'istante e, per un attimo, rimasero in un silenzio attonito. Poi, cominciarono a parlare tutte e due nello stesso momento, la voce stridula.

Da sola!? Ma scherzi!? Noi verremo con te!”

“E anch'io!” esclamò Harry, una luce decisa negli occhi. “I nostri poteri saranno tenuti al sicuro l'uno dall'altro a vicenda. Non è giusto che ci vada solo tu.”

Mi morsi il labbro.

“Ma … Non è giusto. Non è vostra sorella. Sarà anche legata al destino del mondo, ma non siete obbligati ad aiutarmi.” feci una smorfia. “Anzi, se ci uccidessero tutte e due mi sa che sarebbe persino meglio.”

Gli occhi di Harry furono velati da un'ombra cupa.

Io sono obbligato.” disse, lo sguardo allacciato al mio. “Ho promesso che ti avrei aiutata, e lo farò.”

Sam ridacchiò.

“Non vorrei fare il terzo incomodo, ma sappiate che ci sarò anch'io.” al mio sguardo sorpreso, rispose con un'espressione di pura indifferenza. “Non ho mai visto l'indovina. E, oltretutto, ho diverse vite da sprecare. Mi pare di averne persa una anni fa, ma le altre otto sono tutte intatte.”

Mi indirizzò un sorriso smagliante. “Se non le perdo per una buona causa, quando dovrei farlo?”

Avery mi appoggiò una mano sulla spalla.

“Non ci conosciamo molto, ma una sorella ce l'ho anch'io e se qualcuno mi aiutasse a salvarla, gliene sarei grata per tutta la vita.”

“Quarto incomodo, allora.” commentò Sam con un sorrisetto.

Di fronte a tanta generosità, non seppi proprio cosa dire. Riuscii solo a sorridere loro con tutta la gratitudine possibile.

“Bene. Quand'è la luna piena?”

“Tra due giorni.” rispose Harry, senza esitare. Ne fui sorpresa; sembrava quasi che avesse già cercato qualcosa a riguardo.

Sam annuì.

“Tra due giorni, alle otto, all'entrata del castello. Prima, però, dovremmo fare qualcosa che ci renda invisibili o che camuffi Elsa, o la cosa potrebbe complicarsi.”

Avery scrollò le spalle con noncuranza.

“Ci basterà chiedere a Cador. Non sarà il migliore stregone dell'universo, ma un paio di trucchetti riesce ancora a farli.”

Harry annuì.

“Ci andremo poco prima di partire.” disse. Avery sorrise e uscì, salutandoci.

Anche Sam si avviò verso la porta, ma appena appoggiata la mano su di essa, si voltò, un sogghigno dipinto sul viso, gli occhi da gatta scintillanti alla luce opaca della biblioteca.

“Sarà davvero divertente.” disse, “Più famosi della stregona sono solo i suoi pagamenti.”

Spazio autrice: ciao a tutti! Come promesso, sono riuscita a pubblicare il capitolo prima della fine della settimana. Colore di oggi, grigio fumo, perché il mio umore è a dir poco tetrofunesto: tra due giorni ricomincia la scuola!! Anzi, tra un giorno soltanto, a voler essere pessimisti. Già il lunedì è deprimente, se poi è anche il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive ... Be', è letteralmente una catastrofe.
Pare che Elsa sia vicina al ritrovamento della sorella :) Ha ancora molte avventure da vivere, prima di rivedere la sua cara Anna, ma, nel frattempo, lasciamola pure sperare ... A volte, rimanere nel dubbio è quasi meglio di sapere: riuscirà a trovare la stregona, con l'aiuto degli altri? E quale sarà il pagamento richiesto?
Al prossimo capitolo! Ah, e per chi se lo stesse chiedendo, la poesia si intitola Quasi fuori del cielo, ed è di Pablo Neruda. Fa parte di una raccolta di 20 poesie d'amore :)
I migliori saluti dall'estate, che ormai volge al termine e cede il passo all'autunno.
Baci,
Piuma_di_cigno.

   
 
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