Arrivarono nel Paese della cascata verso sera, ormai è troppo tardi per andare a scovare quei malviventi, così passarono la notte in una piccola casa vicino al lago.
Mangiarono (stranamente) senza litigare e Sakura sembrò più serena di questa mattina; Sasuke la vide ridere alle battute- pessime per i suoi gusti- di Naruto, che le fece venire un bellissimo sorriso che solo lei sa fare. Gli venne una fitta al cuore, si sentì escluso, lui non è capace di farla sorridere, non riesce neanche a darle il buongiorno; avrebbe voluto farlo ma ogni volta in cui ci prova il suo stupido orgoglio lo fa rispondere male, ottenendo degli occhi verdi che perdono tutta l’allegria.
Alcune volte vorrebbe ridere come fanno i suoi compagni di squadra, non pensare a niente, ma non ci riesce. Non può. È come se fosse obbligato da qualcuno, anche se quel “qualcuno” è proprio lui, e questo lo sa benissimo.
A che cosa serve essere il primo della classe quando non riesce neanche a comportarsi come un ragazzo normale?
Non è invidioso di Naruto, ma vorrebbe avere la sua spensieratezza e la sua capacità di far ridere, di far ridere la sua Sakura. Molte volte si è ritrovato a pensare che quei due sono uguali, che sono fatti per stare insieme e questo non lo sopporta, ma sa che se non fosse per Naruto a metterle allegria non vedrebbe il suo sorriso.
-“Sasuke… Sasuke?”- la voce improvvisa di Sakura lo distolse dai suoi pensieri e si ritrovò gli occhi di tutti puntati addosso; persino il Maestro accantonò il suo libro per guardarlo -“…Eh? C-cosa c’è?- chiese intontito -“Ti senti bene? Avevi lo sguardo perso nel vuoto.”- chiese preoccupata. Si sentì sprofondare, non credeva che si notasse -“Ah…certo…sono solo un po’ stanco”- disse, cercando una scusa convincente.
-“Come fai ad essere stanco se questa mattina hai dormito più di noi?”- disse Naruto intromettendosi con le braccia dietro la testa. E lui come fa a saperlo? Sasuke mantenne la calma e pensò che quella testa quadra tirò ad indovinare -“E tu come fai a parlare se il cervello non ce l’hai?”- disse in tono accusatorio. Ed ecco che aveva fatto esplodere la bomba -“MA COME TI PERMETTI?!”- urlò Naruto puntandogli il dito contro. Si ritrovarono a litigare guardandosi in cagnesco -“Basta, mi avete fatto venire il mal di testa in meno di cinque minuti. Andate a dormire, domani sarà una giornata impegnativa.”- sentenziò in Maestro Kakashi ponendo fine alla lite.
Per sua sfortuna si ritrovò nella stessa stanza con quello scemo di Naruto e il Maestro, mentre Sakura andò a dormire nella stanza di fronte alla loro. Si mise sotto le coperte cercando di prendere sonno, che non arrivò, sia per colpa dei suoi pensieri, sia per il russare di Naruto che riempì la stanza. In qualche modo quella testa quadra deve sempre rompere.
Ripensò a questa mattina: il viaggio lo passarono ascoltando (apparentemente) le continue lamentele di Naruto che da quando si erano riuniti non aveva smesso di parlare -“Quando faremo delle vere missioni Maestro Kakashi? Insomma, non è che sia molto divertente acciuffare degli stupidi”- il Maestro sospirò -“Naruto, fare il ninja non deve essere divertente”- gli rispose seccato senza staccare gli occhi dal suo libro.
“é sempre il solito” pensò Sasuke. Alle lamentele del biondo era abituato ma c’era qualcosa che gli mancava, una seconda voce, una costante figura che di solito gli stava vicino. Guardò di sottecchi Sakura, che per tutta la giornata restò in silenzio e in disparte e questo non era proprio da lei. Forse stava male, forse aveva litigato con sua madre o forse era stata colpa sua. A questo pensiero il senso di colpa gli fece male allo stomaco e cominciò a pensare a tutte le cose che avrebbero potuto ferirla. Appena arrivato, Sakura non gli saltò addosso e non lo salutò entusiasta come faceva sempre, anzi, sembrava quasi preoccupata; e quando Naruto fece quella battuta non lo picchiò e non lo sgridò. Non riuscì a capire dove avesse sbagliato, la trattò come aveva sempre fatto. “Forse è questo il motivo” pensò lui amareggiato.
Per quanto si scervellasse non riuscì a trovare una spiegazione per lo strano comportamento della ragazza, neanche il buio della stanza riuscì a farlo concentrare. Dalla porta semi aperta sentì i passi di Sakura che ad ogni movimento fecero scricchiolare le assi del pavimento. “Che cosa ci fa in giro a quest’ora?” pensò. Senza far rumore si vestì e sgattaiolò fuori dalla stanza fino ad uscire da casa; l’aria gelida della notte lo fece rabbrividire. La vide seduta sulla punta del pontile, a guardare la luna piena.
-“Hey”- le disse avvicinandosi. Sakura si girò di scatto, colta alla sprovvista -“Ciao Sasuke…”- si sedette vicino a lei -“Come mai sei uscita a quest’ora?”- -“Non riesco a dormire. E Tu?”- rispose, continuando a guardare la luna; anche lui fece lo stesso -“Idem. Prova tu a dormire con quello lì che continua a  russare.”- le fece venire un piccolo sorriso. Restarono per un po’ in silenzio poi Sasuke decise di chiarire, al diavolo l’orgoglio -“Che cos’hai? È successo qualcosa?”- Sakura sembrò sorpresa -“Oh… te ne sei accorto”- gli disse con un sorriso triste -“No, non mi è successo niente, è che mi è sembrato strano il tuo ritardo di questa mattina, credevo ti fosse successo qualcosa. Ma a quanto pare erano paure infondate.”- gli rispose. Allora è stata veramente colpa sua; sa che Sakura si preoccupa per lui, ma non pensava fino a questo punto. Nessuno si è mai preoccupato tanto per lui. “Mi dispiace” pensò. -“Sai Sasuke, stavo pensando…di imparare le arti mediche.”- dichiarò all’improvviso; Sasuke si girò di scatto verso di lei, incontrando i suoi color smeraldo -“Davvero?”- chiese stupito -“Sì, credo che vi serva un medico che vi curi le ferite ogni volta in cui vi fate male. Se non posso essere d’aiuto in combattimento posso almeno salvarvi.”- disse tranquillamente.
-“Credo sia un’ottima idea”- vide il suo piccolo sorriso farsi sempre più grande e gli occhi smeraldini con una nuova luce. Ora tocca a lui parlare -“Sakura… mi dispiace tanto”- disse con lo sguardo basso; ora è lei ad essere stupita, ma non disse niente, sa che questa è un’occasione più unica che rara -“Io non voglio risponderti male ma lo faccio per il tuo bene, non voglio che ti affezioni tanto a me. Prima o poi me ne andrò e voglio che tu non ti senta in colpa e non voglio che tu stia male per colpa mia. Il mio orgoglio mi impedisce di comportarmi normalmente e purtroppo non riesco a cambiare.”- tirò fuori tutto, senza pensare. Sakura gli sorrise e gli prese la mano che non tirò indietro -“Non ti preoccupare Sasuke, mi va bene così”- gli lasciò la mano, ma subito il moro gliela riprese stringendola alla sua, scoprendola fredda. A Sakura sembrò tutto così irreale, “forse sto sognando” pensò, ma la sua mano nella sua le provò che non si tratta di un sogno. Appoggiò la testa sulla spalla destra del ragazzo e chiuse gli occhi. Sasuke non si ritrasse, restò lì a sfregare la mano di Sakura per riscaldarla, consapevole che una situazione così non gli sarebbe capitata più. Capì che si addormentò, e con una certa timidezza, anche lui appoggiò la testa sulla sua, restando a guardare il riflesso della luna sul lago.
Questa notte, non avrebbe fatto incubi.

-“Sakura…ti ringrazio tanto”-

*ANGOLO AUTRICE*
Ed ecco che siamo giunti alla fine, spero che quest’ultimo capitolo vi sia piaciuto e che sia stato all’altezza di tutta la storia. Scusatemi se ci ho messo tanto; alla prossima storia! ^^