"Hey guardate, si è svegliata"

La testa mi girava, c'erano un gruppo di persone intorno a me.

"Hey ragazzina stai bene?" mi chiese una donna di mezza età.

Mi porse gentilmente la mano e mi aiutò ad alzarmi.

"Si grazie"

Non è stato molto educato da parte mia poi andarmene come se niente fosse però era tardi! Dovevo essere a casa di April mooolto prima e ora era sera!

In effetti non sapevo neanche perchè ero sventuta, forse per la stanchezza, mi succedeva spesso.

Non pioveva più.

Ma arrivaicomunque bagnata fradicia fino al palazzo della zia.

Bussai piano alla porta.

"Chi è?" disse April dietro la porta.

"La tua nipotinaaa"

Subito aprì e mi abbracciò così forte da farmi quasi scoppiare le ossa.

"Hey, mi stai ammazzando!" dissi.

Poi lei si allontanò.

"TI RENDI CONTO DI CHE ORE SONO?!" mi urlò nel foro uditivo.
"Ermmh si ma non e stat colpa mia..."
"TI HO MANDATO UN SACCO DI MESSAGGI E TI HO TELEFONATA! DOVE CAVOLO TIENI IL CELLULARE?!"
"L'ho perso..."

"Cavolo, ma sei bagnata fradicia e...valigia?"
"Persa anche quella."

"Capisco, hey...non ci credo...sei diventata altissima!"
"Altissima? Un metro e sessanta altissima?"
"Ma comnque non capisco il tuo grandissimo ritardo!"
"Lunga storia...te la racconto a cena"
"Su vai a farti un bagno caldo e poi mangiamo. Cosa vuoi mangiare?"
"E lo chiedi pure?" era ovvio che volevo mangiara la pizza.

Andai in bagno e feci un lungo bagno caldo.
Mi rilassai completamente.
Dimenticando tutta questa giornata così movimentata.

Però non riuscivo a dimenticare la scena nel metro, chi erano quelle strane persone? Sicuramente non erano umane. Avevano qualcosa sulle spalle e dalla evidente muscolatura erano maschi.

Finito il bagno, uscii con un accapatoio addosso e andai verso la cucina.
Vidi zia April che comandava le pizze. A quest'ora?! Vabbè l'importante è riempire il pancino.

Mangiammo di gusto raccontandoci delle noste esperienze.
"Come vorrei stare da te per sempre. Mi sento così bene quì!"
"Si lo so!"

Ci abbracciammo.

April mi mostrò la mia stanza.
Era carina, con le pareti azzurre e i mobili in legno. I mobili di legno li adoro ma le pareti azzurre...insomma...io preferisco il viola(il mio colore preferitooo!).

Volevo stare ancora a parlare con zia April e fare magari un pigiama party ma lei domani doveva andare al lavoro. Già, lei lavorava anche l'estate per problemi economici.

Mi prestò il suo laptop.

Andai su YouTube, Facebook e poi mi venne sonno.
Mi mancava un sacco Instagram! Ma sul comuter Instagram non è così bello.
Uffi! Non ricordavo la password! E' la cetomilonesima volta che mi succedeva! Sempre quando arrivavo a mille seguaci dovevo perdere la password! T.T

Poco dopo mi addormentai.


****


Ero a casa, da sola.
Noooia mortaaaleeee!
Tv...spuntino...tv....spuntino...tv...computer...spuntino e computer...computer...tv e computer...noooiaaaaa!

Mi salvò la mia eroinaa!
"Pronta per andare in giro per New York?" mi disse April.
"Certo ma io non ho...."
"Vestiti? Infatti andiamo a fare shopping. Intanto prendi qualcosa di mio."

Mi vestii e uscii di casa indieme a lei.

Ero vestita con dei blue-jeans antillati che mi stavano lunghi, una simpatica t-shirt rosa fluorescente e le scarpe che avevo messo ieri. Avrei potuto prendere delle scarpe pulite ma purtroppo ho il numero 35 e ammh non mi vengono quelle della zia neanche un po'.

Il giro di tutta New York fu fantastico!

Shopping e shopping e shopping e non dimentichiamoci del shopping.
Non andavo matta per il girare tra i negozi. Infatti lo avevo sempre trovato noiosissimo!
Ma con lei ci si divertiva al massimo!

Suonò un cellulare, ovviamente il suo.

"Pronto?" disse zia April.
Ci fu una lunga pausa.
"Cara devo tornare in ufficio. Porta le buste a casa e se vuoi puoi ancora farti un giretto da sola ok?"
I annuì.

Ritornai a casa con all'incirca venti buste. Già venti. Contenenti vestiti e scarpe...oh e un... CELLULAREEEE! SIIII!

Sistemai il telefono: Mettere la password, scaricare dei giochi, ritrovare i numeri, raccontare alla mamma che è successo, scaricare la musica... oh aspettate io nel vecchio cellulare avevo duecento canzoni e ora le avevo perse tutte uffiii!
Mi servì quattro ore per sistemarlo.

Poi mi vestii con le robe nuove.
Presi il cellulare e le cuffie.
E uscii di casa canticchiando.

Camminai e camminai.
La zia mi chiamò e mi disse che sarebbe dovuta stare a lavoro ancora fino a tardi.

Il sole stava calando.

Senza accorgermene ero finita in un vicolo.

Udì dei passi che si avvicinavano a me.

"Hey salve ragazzina..." disse un ammasso di muscoli con un tatuaggio a forma di drago sul petto(ho messo i Purple Dragons anche in questo universo, loro non possono mancare!).
"Chi siete? Che cosa volete?" risposi arrabbiata. Quei tizi non avevano un'aria buona. Sembravan propri dei ladri.
Sapete cosa non capisco? Se sei un ladro, per non farti riconoscere, non ti vestire da ladro cavolo!
"Vogliamo la tua borsa" mi hanno preso per una viecchietta? Ma scherziamo?! E poi il modo in cui lo aveva detto era fastidioso. Cioè io ci avrei messo qualcosa in più non semplicemente "Dammi la borsaaaa  beeejj".

Mi misi sulla difensiva "Vi avverto, ho fatto dieci anni di karatè"
Loro ghignarono.
"Credimi piccola anche se fossi la migliore guerriera non ruscirest a batterci" disse un'altro. Era più magrolino del primo.

Diedi un calcio in pancia al secondo che aveva parlato.
Perse l'equilibrio e cadde a terra.

"Ahaha ti fai battere da una ragazzina?" disse un'altro.
Quello per terra ringhiò.
Poi schioccò le dita e apparvero molti moolti altri tizi tatuati.
"Dacci la borsa!" ringhiò.

Ma purtroppo la mia testardaggine mi impedva di dargliela. Quindi negai col capo.

"Te la sei cercata!"
E così tutti avanzarono verso di me.

Mi allarmai. Ma perchè sono così tonta!? E perchè mi devo far picchiare proprio ora che sono appena arivata! Ne esco da uno ed entro in un altro! Che scatole!

Chiusi gli occhi aspettando una botta in testa ma invece...sentii qualcuno...
"Non lo sapevate che non si trattano così le signore?" disse una voce. Era una di quelle che avevo sentito il giorno prima!
Aprì gli occhi e guardai in alto.

Sopra il tetto c'erano quattro persone.

Scesero dal tetto.

"Ma che cavolo siete!?"
"Siamo il vostro peggior incubo!" urlò uno di loro che aveva una maschera rossa sul volto.
Tutti erano più muscolosi dei tizi che facevano ginnastica in tv e la pelle era verde.
Avevano anche un guscio. Erano tartarughe! Fooorte!

Presero a sculacciate tutti i tizi tatuati.

Quando tutti i ladri erano KO si voltarono verso di me.

Io avevo una faccia sul divertito e impaurito. Mi facevano un po' paura in effetti.
Avevano molte cicatrici su tutto il corpo e questo lo facevano minacciosi. Poi avevano anche delle ARMI! CHI NON AVREBBE PAURA.

"Stà bene signorina?" mi chiese uno di loro. Aveva una fascia azzurra sul volto io non risposi.
"Non devi avere paura di noi! Siamo buoni!" disse un'altro che aveva la fascia arancione.

Provai a parlare ma le parole mi morirono in gola.

Poi il buio mi avvolse. Ero svenuta.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Ecco il secondo capitolo.
Vi spiego una cosa, nel film la coinquilina di April voleva andarsene per vivere con i suoi genitori e l'ha fatto, infatti io dormirò nella sua stanza.
L'ho detto per non mandarvi in tilt.
Avete presente quando ho scritto ****? Significa che è il giorno sequente.
Ma che cavolo! Svengo sempre!! Tranquilli...non mi vedrete svenire alla fine di ogni capitolo. Solo che questo finale andava bene. Ora smetto di rompere e ci seniamo nel prossimo capitolo!


K BYE!!