Faccio un respiro profondo e lo guardo con un mezzo sorriso che sa di provocazione, mentre inizio a ballare su questo terrazzo freddo e umido, e avvicinandomi alla ringhiera gli grido, imitando la sua voce forte e fingendomi grande: - Mi toccherà suicidarmi, Billie Joe Armstrong, se lei non si decide a credere alle mie parole, ad ammettere che pensa a me mentre canta, mentre suona su quel palco e mentre bacia sua moglie. Credo che mi suiciderò, Billie Joe!- faccio finta di buttarmi e lui corre subito dietro di me, bianco in volto per la preoccupazione e mi chiede se sono impazzita. - Sono impazzita per te, Billie Joe. E da quando sei così prudente, figlio di Edgar Allan Poe, comandante della rivolta?- Sorride e risponde stando al gioco, -Sono io che dovrei suicidarmi, Liv, perché so che tu mi ami, bambina impazzita!-