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Autore: lumieredujour    20/09/2015    0 recensioni
Lily Evans ha sempre pensato d’essere una persona ordinaria. Ma già dall’inizio suo Settimo anno, le cose sembrano cambiare e Lily crede d’impazzire. All’improvviso si ritrova Caposcuola, le sue amiche si comportano in modo strano e c’è un nuovo James Potter di cui non riesce a liberarsi. Influenzata dallo stile della serie “The Princess Diaries” di Meg Cabot.
Fanfiction tradotta col consenso dell'autrice B.C. Daily, l'originale scritta in lingua inglese è pubblicata su fanfiction.net
Link: https://www.fanfiction.net/s/3323816/1/Commentarius
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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nota: perdonatemi per il ritardo, ma appena ho finito ho preferito postare il capitolo
 
Se perdi il lavoro, il matrimonio e la testa tutto in una settimana, cerca di perdere la testa per prima, cosicché il resto non t’importerà così tanto.
-Jack Handey
 
 

Martedì, 2 Settembre, Sala Grande

Ci sono le persone mattiniere… e poi noi altri. Io mi identifico nell’ultimo gruppo. Io e le mattine, non siamo affatto in sintonia. Semplicemente non andiamo d’accordo. Non siamo mai andate d’accordo e probabilmente non ci andremo mai. La colpa, lo dico davvero, non è di nessuno, è semplicemente così.

E vorrei davvero che qualcuno informi Emma di ciò, perché- pur essendo una fantastica amica- ovviamente non è a conoscenza dell’antipatia reciproca che io e il mattino condividiamo. D’altro canto, forse lei sa tutto, ma non se ne importa più di tanto dei miei sentimenti e/o delle mie preferenze. Ha continuato semplicemente a blaterare questa mattina su come io debba “incontrare il nuovo giorno con una faccia felice” e a rimuovere le mie coperte dal mio corpo infreddolito ad un’ora assolutamente innaturale del mattina quando avrei dovuto semplicemente continuare a dormire. A quanto pare, svegliarsi ad un orario indecente in qualche modo porta a incontrare il nuovo giorno con il sorriso, e non con uno sbadiglio, così come pensavo io. Ma comunque sono quasi completamente sicura che svegliare una persona-non-mattiniera come me alle sette del mattino sia un serio reato, non importa QUANTO buone siano le tue intenzioni.

E quindi mentre sono qui seduta a infilzare i miei waffles e a sorseggiare esausta il mio succo di zucca, informo Emma del crimine da lei commesso.

“Oh smettila, Lily,” mi dice “non è così presto.”

Certo, è facile dirlo per lei. A lei piacciono queste cose.

“Tanto dobbiamo andare a prendere i libri,” mi informa Grace, sebbene io SAPPIA che è stanca tanto quanto me, visto che le sue palpebre continuano a chiudersi quando Emma non la sta guardando. In più, ha appena sbadigliato sulla sua farina d’avena.

Se ne pentiranno tutte e due quando mi addormenterò sui miei waffles e saranno costrette a trascinarmi giù nei sotterranei per la lezione di Pozioni, tutta appiccicosa. Glielo dico.

Emma si lascia scappare uno dei sui grandi, lunghi ed infiniti sospiri. “Onestamente, Lily! Se hai abbastanza energia per scrivere sul tuo diario, penso che ne avrai abbastanza anche per rimanere sveglia!”

Oh, dannazione.
 

Più tardi, Pozioni

Perché mai qualcuno dovrebbe imparare una pozione TREMOLANTE?

Seriamente. Chi vorrebbe mai tremare? Ha davvero uno scopo? Quando mai avrò bisogno di usare una Pozione Tremolante nella mia intera vita? Quando mai ne avrà bisogno chiunque altro? La Professoressa Abbott ha davvero bisogno di riordinare le proprie priorità. Non le INTERESSA che sono in piedi dalle sette di mattina? Non ho tempo per avere a che fare con questa pazzia!

Pozione Tremolante-
  1. Crea piccoli brividi che percorrono il corpo di chi la beve.
  2. Dà a chi la beve… blah blah blah
NOTA A ME STESSA: Copiare gli appunti sulla Pozione Tremolante da Emma.
 
Più tardi, Divinazione

Ma perché ci scomodiamo a venire a seguire la lezione?
Non lo so. –EV
E’ orribilmente divertente, non credete? –GR
Divertente? Pensavo si potesse descrivere meglio con fuori di testa
Però, mi piace la sua gonna.
E ci risiamo. Veloci! Distraetela! Che ne dite se iniziamo una lista?
Buon’idea.
Lista di Emmeline Vance, Grace Reynolds,
e Lily Evans sui Ragazzi Single
Più Belli ad Hogwarts
(Con Annesso Commento)
1.Amos Diggory – un Tassorosso sexy del Settimo Anno che non solo è estremamente attraente – con quei capelli di un castano chiaro molto sexy e quei adorabili zigomi- ma è anche un favoloso giocatore di Quidditch, con un corpo che lo prova. Ho bisogno di dire altro?
EV: Quest’opinione è totalmente di parte, Lily! Non è così perfetto come lo dipingi.
GR: Incredibilmente sexy, sebbene anche lui ha i suoi difetti.
LE: Siete tutte pazze. E’ perfetto.
 
2.  Thomas Dunn Cosa importa se è del Terzo Anno? Questo ragazzo ha ECCELLENTI punti nella casella bellezza. Avete visto i suoi occhi? Rappresentano un’immagine perfetta per tutti gli uomini (o ragazzi).
LE: E’ adorabile, e non è neanche un cazzone! Un fantastico partito per ogni ragazza del TERZO ANNO.
GR: Dimentica che è del Terzo Anno! Amerei trovarmi in un ripostiglio per le scope con lui.
EV: Ignorando le tattiche da molestatrice di Grace, devo dire che Thomas non è carente né nelle caselle di bellezza e personalità. Una buona scelta, Gracie.

3. Remus Lupin – Sebbene faccia parte del noto clan dei Malandrini, Remus è un ragazzo incredibilmente piacevole. Le sue abitudini studiose e le sue occasionali uscite da Malandrino lo rendono un perfetto mix di tutto. Un buon partito per qualsiasi ragazza fortunata.
EV: Remus è la mia scelta visto che è un mix di tutto ciò che una ragazza potrebbe volere. A parte le sue abitudini strane e il suoincredibile gusto in fatto di amici, credo si potrebbe considerare il Signor Lupin come un Principe Azzurro.
GR: Oh, vedo che qualcuno si è preso una cotta per il nostro amico, Signor Lupin, eh? A parte questo, devo dire, non è una cattiva scelta. Remus è molto forte.
LE: Che cosa carina, Em! Remus non è una cattiva scelta. Perché voi due non vi vedete e “studiate” un po’, eh?
NOTA DALLA RAGAZZA INFAMATA (EV): NON HO UNA COTTA PER REMUS LUPIN.
 
4.Sirius Black – Un altro membro dei Malandrini, non si può non notare quanto Sirius sia attraente. Sappiamo tutte che è immaturo e completamente fuori di testa, ma sicuramente non gli mancano punti nella casella della bellezza.
EV: Giusto. Sirius è matto, ma non brutto.
GR: Non credo di poter rispondere visto che i familiari (non importa quanto remoti e distanti siano) non dovrebbero dire certe cose di altri familiari.
LE: Questa lista riguarda solo l’aspetto fisico ed è per questo che ho aggiunto Sirius. Non puoi negare la sua bellezza (o pazzia se bisogna dirla tutta).
 
5.James Potter – Anche James fa parte del clan dei Malandrini (che bei ragazzi che sono!) ed è un ragazzo incredibilmente di bell’aspetto. Per non parlare delle sue capacità eccezionali nel Quidditch e la sua innaturale intelligenza (che competa con quella della nostra cara Signorina Evans), quel ragazzo ha tutto.
EV: Assolutamente vero. Sebbene sia un cretino a volte, non si possono negare i suoi tratti incredibilmente belli e il suo ottimo sensodell’umorismo. Approvato!
GR: Adoro James. Infatti, se non fosse un mio amico COSI’ stretto, lo considererei come amante.
LE: Andiamo! POTTER? E’ un cretino! A parte il fatto che tutti sanno che è praticamente sposato con la Saunders. Semplicemente continuano ad uscire e a lasciarsi dal Terzo Anno. Voi ragazze mi fate venire il voltastomaco.
 
NOTA PER LA RAGAZZA CHE NEGA L’EVIDENZA: Questa è una lista di ragazzi single e ATTRAENTI, e non puoi escludere James Potter da questa lista. A parte, James e Elisabeth hanno rotto secoli fa. Tutti lo sanno.
 
NOTA PER LA MENTALMENTE INSTABILE: Ma levati di torno.
 

Più tardi, Cena in Sala Grande

Amo cenare ad Hogwarts. Davvero, lo adoro.

Voglio dire, quando hai avuto una giornata dura e tutto sembra andare di male in peggio (praticamente ogni giorno), hai sempre quella buona aspettativa per la cena che ti aspetta. Puoi semplicemente sederti, rilassarti, e lasciarti andare.

Naturalmente, il mio amore per le cene ad Hogwarts potrebbe avere qualcosa a che fare con la mia enorme e anormale infatuazione per il riso.

Sì, il riso.

Non ricordo davvero quando sia iniziata la mia ossessione per il riso, ma da quando sono piccola, è l’unica cosa che ho mai mangiato. Ricordo che mia nonna faceva il riso più delizioso del mondo. Ci aggiungeva tutte queste erbe diverse e queste salse speciali, che potrei elencare separatamente, ma che mai avrei pensato potessero stare così bene insieme. La guardavo mentre mischiava tutto e il riso sfrigolava e ribolliva, ma non sono mai risuscita a riprodurlo. Dopo la sua dipartita, io e la mamma abbiamo provato varie volte a copiare la sua ricetta, ma aveva sempre un orribile sapore. Forse il riso della nonna ha fatto tutto, ma non ne sono molto sicura.

E sai cosa? Hogwarts deve avere almeno tre tipi di riso ogni sera. Sì, tre! Cosa non si può amare di tutto ciò?

E mentre sei seduta al tavolo di Grifondoro, mangiando i vari tipi di riso e chiacchierando con i tuoi amici, ha la fortuna di avere una perfetta visuale sul tavolo dei Tassorosso. Ciò significa che puoi anche avere una perfetta visuale su un certo prefetto del Settimo Anno (e no, non parlo di Julie Little).

Quindi mentre siedo qui, mangiando il mio riso e guardando il tavolo dei Tassorosso, non devo preoccuparmi di Capiscuola bugiardi e compagne di stanza rivali, né del fatto che non ho gli appunti sulla Pozione Tremolante perché ho dimenticato di chiedere ad Emma i suoi.

Posso soltanto rimanere seduta, rilassarmi, e fare due delle mie attività preferite.

Mangiare e andare in estasi per Amos Diggory.

Potrebbe la vita ANDARMI meglio?
 

Mercoledì, 3 Settembre, Classe di Incantesimi

Odio la mia vita.

Odio la mia vita, e odio la mia stupida bocca automatizzata.

Se potessi andare in un negozio di bocche e scambiare la mia bocca con una diversa, lo farei. E dovrei sperare che neanche la mia nuova bocca fosse così maledettamente indipendente come la mia vecchia bocca perché altrimenti sarei in guai grossi (in più, probabilmente dovrei tornare nel negozio di bocche e il pensiero di un posto del genere non mi attrae così tanto).

Semplicemente non capisco. Cosa avrò mai fatto alla mia stupida bocca, per averla resa così ribelle? NON MERITO QUESTO TORTO! PROPRIO NO!

Voglio dire, le persone perfette come Elisabeth Saunders meritano bocche come la mia. Non le persone che sono-già-un-fallimento-nella-vita, come me.

Se Elisabeth Saunders si rendesse completamente ridicola, rischiasse di essere quasi cacciata da un corso davvero importante, e POI iniziasse a piangere rumorosamente di fronte al suo (ex?)nemico/collega Caposcuola/nuovo-tutor-di-trasfigurazione, probabilmente neanche io sarei riuscita a riderle in faccia! Probabilmente mi sarei sentita molto male per questa ragazza, anche se è una completa tonta. Ma, no, cose così semplicemente non SUCCEDONO ad Elisabeth Saunders. Succedono a persone come me. Devono sempre succedere a me. Sempre a Lily.

Questa mattina tutto era iniziato molto bene. Anzi, era iniziato tutto molto più che bene. Io, per una volta, avevo davvero capito una pozione. Una pozione di cui, soprattutto, avevo dimenticato di copiare le indicazioni il giorno prima! Sai che aumento di autostima può dare una cosa del genere? Ho davvero ricevuto un VOTO ALTISSIMO sulla mia prova pratica! E’ molto emozionante considerando il fatto che so che la Professoressa Abbott mi odia e sarebbe costretta a darmi un voto altissimo soltanto se la mia pozione fosse davvero davvero brillante. Chi non sarebbe di buon umore dopo una cosa del genere?

Quindi mi stavo dirigendo verso Trasfigurazione con un umore scoppiettante e radioso (un qualcosa che non accade molto spesso), evitando di preoccuparmi del fatto che fossi assolutamente TERRIBILE in Trasfigurazione e del fatto che un Caposcuola-assolutamente-cretino e bugiardo – con il quale, a proposito, non volevo/dovevo parlare mai più- fosse seduto dietro di me, intento a chiacchierare con i miei amici.

“Sistematevi, ragazzi! Tornate ai vostri posti!” disse la Professoressa McGrannit sull’uscio dell’aula. Il chiacchiericcio morì immediatamente mentre gli occhi di tutti si posarono sulla Professoressa dall’altra parte della classe. “Grazie,” disse la McGrannit mentre si girava verso la lavagna alle sue spalle e iniziava a scriverci.

TRASFIGURAZIONE ANIMALE ORALE

Ugh. Perfino scriverlo ora mi fa venire voglia di morire dall’imbarazzo. Ma a onor di cronaca, non ho mai avuto nessun tipo di talento in Transfigurazione. Sono brillante in Incantesimi e sono ben oltre la media in Difesa, ma Trasfigurazione? Mai. In realtà non dovrei neanche esserci in questo corso. La McGrannit non permette mai a nessuno di accedere alle sue classi per i M.A.G.O. se ottiene meno di Oltre Ogni Aspettativa nei G.U.F.O., e io sono sicuramente ben al di sotto di tutto ciò. Comunque, per un qualche miracolo, persuasi la McGrannt a prendermi nel corso con la promessa che avrei studiato come una matta per tutta l’estate e la garanzia che sarei migliorata. Credo che abbia accettato solo perché sono tra le sue preferite (perché le piaccio così tanto? Non è ho la minima idea. Voglio dire, se vuoi favorire qualcuno, procedi e scegli un qualche ragazzino straordinario con un talento sconfinato. Perché mai la McGrannit abbia scelto una persona noiosa e ordinaria come me per essere tra le sue grazie è davvero al di là delle mie capacità di comprensione). Avrei dovuto studiare tutta l’estate (cosa che ho fatto… qualche volta) e la McGrannit avrebbe valutato quanto fossi migliorata per dirmi se sarei potuta rimanere nel suo corso all’inizio di quest’anno scolastico. Ero – e lo sono ancora- determinata nel rimanere in quel corso, ma le cose nella mia vita sembrano trovare sempre i modi per incasinarsi da sole. So che gli Aurors hanno bisogno d’essere bravi in Transfigurazione e tutto, ma onestamente, se semplicemente non la capisci, semplicemente non ci arrivi. Non possono fare una sola eccezione per me? Sono sicura che UN Auror senza un talento per la Trasfigurazione andrebbe bene. Posso applicarmi con Incantesimi. Posso fare quelli.

“Bene.” La McGrannit si voltò verso la classe ancora una volta, guardando ognuno di noi con occhio critico. Odio quando lo fa. “Ieri avete tutti rinfrescato i dubbi accumulati durante quest’estate sulla teoria della Transfigurazione Animale e oggi dovrete ripetere la formula oralmente.
Ricordate di agitare le vostre bacchette con i giusti movimenti circolari e di pensare chiaramente a trasformare le lucertole maculate di fronte a voi in polli. Avete tutti capito?”

Ci furono dei rumori affermativi che percorsero tutta la stanza. Dentro di me, iniziai a cedere al panico.

“Bene,” la McGrannit annuì velocemente. I suoi occhi si spostarono verso il fondo della classe. “E non voglio vedere nessun incidente spiritoso- Black, Potter, mi avete capita?”

Molte ragazze sghignazzarono mentre Potter e Black annuirono con fare innocente. Che stupidi buffoni che sono.

“Bene,” disse ancora una volta la McGrannit, continuando a guardare insospettita i due ragazzi. “Potete iniziare.”

Giusto.

Iniziare.

Certo.

Se solo.

Rimasi seduta al mio posto per qualche momento a guardare Emma che trasformava facilmente le sue lucertole in polli e viceversa. Poi, cercando per un po’ di comprensione, mi voltai verso Grace, sperando che stesse avendo anche lei un briciolo di problema come me, ma la mia ricerca si rivelò infruttuosa nel vedere che anche Grace era facilmente riuscita ad ottenere un pollo. Un veloce sguardo rivolto dietro di noi mi fece notare che anche i due Malandrini erano riusciti nel trasformare le loro lucertole e che avevano continuato a cercare nuove forme di intrattenimento. Sirius stava ora cercando di convincere il suo pollo ad attaccare quello di Potter, che d’altro canto stava incitando il suo pollo a contrattaccare. Mi girai cautamente verso la mia lucertola, guardandola con occhio critico. Non SEMBRAVA così difficile. Tutti gli altri potevano farlo, perché non io? Potevo. Potevo assolutamente.

Merlino, perché sono così stupida?

Presi la bacchetta poggiata sul mio banco, determinata a trasformare quella maledetta lucertola in un pollo ad ogni costo. Controllai le mie note un’ultima volta prima di tentare l’impossibile.

Animus nero” dissi piano, agitando la mia bacchetta con movimenti prestabiliti. A quanto pare, però, non erano gli esatti movimenti prestabiliti, perché invece del pollo, davanti a me c’era un qualcosa che aveva la testa di un pollo, il corpo piumato di una lucertola e una coda da rettile. Un Pollo-Rettile.

Naturalmente, questa trasfigurazione errata non sarebbe stata poi così male, se non fossi stata in grado di creare un pollo-rettile posseduto che decise che quello fosse il momento più appropriato per ribellarsi.

“CCCUUUUUUUUUUUUUCCCCCCCCCKKKKKKKK!” gridò la metà lucertola-metà pollo (in un tono sorprendentemente alto per un animale così piccolo, a proposito). Tutte le teste si girarono immediatamente verso di me mentre il pollo saltellò via dal mio banco e iniziò la sua marcia di guerra.

Il caos eruppe quando l’animale impazzito andò a sbattere dritto contro la sedia di Jervis Rennet, costringendo il povero Jervis a cadere su Penny O’Jene, che gridò molto forte nell’orecchio di Jervis. Il pollo poi si diresse verso il banco di Tammy Turner, lanciando le sue pergamene e le sue piume in tutte le direzioni, facendo gridare a Tammy le peggiori oscenità in chissà quale lingua, che credo suonasse come il Maridese.
Fatto ciò, si decise a imprimere le sue zampette immerse nell’inchiostro sulle delicate spalle di Carrie Lloyd.

“VATTENE VIA! EEWWW! TOGLIETEMELO DI DOSSO!” urlò al suo compagno, Timmy Ricks, che sembrava trovare questa situazione molto comica, ed era incapace di aiutarla visto quanto forte stava ridendo.

A quel punto l’intera classe era nel più completo caos mentre la mia creazione rimbalzava da una scrivania all’altra, saltando sulle persone, rovinando i compiti e portando distruzione ovunque andasse. L’unico che sembrava davvero godersi l’intero fiasco era Sirius, che stava proclamando a gran voce al suo pollo che avrebbe dovuto seguire l’esempio della mia creatura. Ho davvero sperato che il pavimento si potesse semplicemente aprire e risucchiarmi tutta intera. Posso solo immaginare quanto fosse diventata rossa la mia faccia a quel punto. Per tutto il tempo seguii l’animale impazzito con i miei occhi, concentrandomi per non scoppiare a piangere lì davanti a tutti.

La situazione fu finalmente bloccata quando la McGrannit fece cadere una grossa edizione di “I segreti e i trucchi della Trasfigurazione” sopra la caotica bestiolina. Ci fu un sospiro di sollievo collettivo che si diffuse in tutta la stanza prima che la tensione risalisse e io sentissi gli occhi di tutti alternarsi tra l’animale tramortito, e il suo creatore.

Me.

“Signorina Evans,” disse la McGrannit in tono tranquillo, sollevando lentamente i suoi occhi dalla creatura a me. “Si fermi dopo la lezione, per favore.”

Solo lo sguardo che aveva- pieno di delusione, rimpianto- fu abbastanza per farmi esplodere. Il mio corpo tremò tutto di paura e nervosismo.
Annuii, ma solo appena. Stavo tremando troppo per fare qualsiasi altra cosa. Era molto probabilmente il peggior momento della mia intera esistenza.

La classe si calmò dopo quello. Carrie Lloyd fu mandata nella lavanderia femminile appena smise di piangere e la McGrannit aggiustò la sedia di Jervis Rennet, così come il banco di Kiki Molter. Tutti iniziarono a raccattare le proprie cose, che erano state sparate in vari luoghi nella classe per colpa dell’ira del mio pollo.

Ed io ero seduta, impietrita dalla preoccupazione e dalla vergogno mentre guardavo tutti che guardavano me. C’erano sorrisi pieni di pietà e sguardi preoccupati che venivano nella mia direzione, ma li ignorai. Ero troppo occupata ad auto-compatirmi. Lo SAPEVO che dovevo studiare di più! LO SAPEVO! Ma no, dovevo per forza guardare quello show sulla tv, o dovevo per forza andare a vedere quel film, o dovevo per forza farmi un pisolino. Vedi cosa succede quando procrastini? SONO SENZ’OMBRA DI DUBBIO UN FALLIMENTO NELLA VITA!

La lezione stava per finire e io ero sollevata che non era sorto nessun altro problema.

“Potter,” disse la McGrannit qualche minuto prima della fine della lezione. “Vieni a trovarmi dopo la lezione.”

Potter alzò lo sguardo, sorpreso.

“Ma non ho fatto ancora nulla, Professoressa!” sbottò, guardando verso la McGrannit in cerca di risposte. Lo scemo pensava davvero che le avrebbe ricevute.

“Il fatto che tu abbia usato ‘ancora’ non può promettere niente di buono, non è vero, Signor Potter?” lo guardò sospettosa, il suo sguardo inaspritosi nel rimarcare il suo ‘ancora’. Potter scrollò le spalle, ma ovviamente era ancora molto confuso.

Iniziai subito ad entrare nel panico dopo questa piccola conversazione. Si era dimenticata di me? Stava per cacciarmi via dal corso con Potter NELLA STANZA? Poteva davvero essere così crudele? La McGrannit è severa, ma non l’ho mai considerata crudele. E cosa aveva fatto Potter, dopotutto? Non poteva parlargli in un altro momento? Diciamo in un momento in cui, non so, NON sono presente? Aveva la minima idea di cosa mi stesse facendo?

La lezione finì qualche minuto dopo, per il sollievo di tutti. In silenzio, mentre dentro ero terrorizzata, guardati tutti, tranne me e Potter, camminare lentamente fuori dalla classe, bisbigliando e spettegolando sulla lezione pregna di event. Il mulino del gossip sarebbe stato in pieno lavoro per un bel po’.

“Ti aspettiamo se vuoi,” si offrì Emma con un sorriso confortante, facendo segno verso il corridoio dove lei e Grace volevano aspettare. Scossi la testa, ancora insicura del mio totale controllo sulle mie corde vocali.

“Non preoccuparti, Lily,” disse dolcemente Grace, naturalmente cercando anche lei di offrirmi conforto. “Tutti commettono errori.”

Sì, ma non errori come polli impazziti.

“Sei sicura che non vuoi che aspettiamo?” Emma mi disse ancora una volta. “Abbiamo solo il pranzo. Va bene se arriviamo un po’ in ritardo.”

Feci segno di no con la testa un’altra volta.

“Okay.” Emma sospirò mesta, poggiando una mano sulla mia spalla. “Ci vediamo a pranzo, credo.”

Poi lei e Grace se ne andarono, lasciando me, Potter e la McGrannit soli nella classe precedentemente piena. Provai d’ignorare Potter e guardai la McGrannit con sguardo speranzoso. Era seduta alla sua cattedra e stava scrivendo qualcosa.

“Aspetta fuori, Potter,” ordinò coincisa, evitando perfino di alzare lo sguardo da ciò che stava scrivendo. Sospirai velocemente per il sollievo mentre mi rendevo conto che la McGrannit non era così crudele da cacciarmi di fronte a lui. Guardai in silenzio Potter che raccattava le sue cose anche lui senza fare rumore. Nel prendere il suo ultimo libro, i suoi occhi si alternavano tra me e la McGrannit. Evitai il suo sguardo, non volevo vedere il suo sguardo di scherno che sicuramente avrei trovato nei suoi occhi. Uscì dalla classe qualche momento dopo. Chiuse la porta dietro di sé.

“Si avvicini, Signorina Evans.”

La mia testa scatto verso la McGrannit e lo stomaco mi si chiuse all’istante. Con qualche difficoltà, mi avvicinai lentamente alla sua cattedra, pregando tutti gli dei o le entità che potevano esistere.

“Professoressa-“ iniziai a dire.

“Avevamo un patto, Signorina Evans” m’interruppe con calma, per la prima volta alzando lo sguardo da ciò che stava scrivendo. Strinsi i denti, sforzandomi di trattenere le lacrime. Sembrava così delusa. Volevo morire.

“Lo so, Professoressa,” mormorai triste, guardandomi le scarpe. Non riuscivo più a guardarla in faccia.

“Ti avevo detto che avresti potuto seguire il corso quest’anno e tu avevi promesso che avresti studiato e saresti migliorata. Non vedo dei miglioramenti, Lily.” Nel momento in cui mi chiamò ‘Lily’, sapevo che era tutto finito. Il suo tono era tranquillo, ma severo. Chiusi gli occhi, cercando di concentrarmi su ciò che stava dicendo e stavo contemporaneamente cercando di trattenere le lacrime che minacciavano d’inondare i miei occhi. Non mi sono mai vergognata così tanto come in quel momento.

“L-lo so.” Inghiottii, cercando di sbarazzarmi del nodo di emozioni che si era formato nella mia gola. “E ho studiato, Professoressa! Davvero, l’ho fatto!”

“Non sto dicendo che non l’hai fatto, Signorina Evans, ma che non vedo come tu possa seguire questo corso se non riesci a migliorare.”

“Ma è soltanto il secondo giorno di lezioni, Professoressa! Sono leggermente arrugginita.” La mia voce stava tremando sempre più. Stava per cacciarmi, me lo sentivo. Non potevo farci niente. Perché stavo pure cercando di oppormi?

“La strada sarà sempre in salita d’ora in poi, Lily,” mi disse piano. “Questa era solo una spolverata. Sei sicura di voler andare avanti e fare un’altra dimostrazione come quest’ultima?”

Scossi la testa, preparandomi a sentire la brutta notizia.

“Mi dispiace, Professoressa, sono desolata, ma prometto che m’impegnerò di più! Studierò tutto il tempo! Per favore mi faccia rimanere nel suo corso! Ho bisogno di rimanere in questo corso.” Sapevo d’essere un caso irrecuperabile, ma ero disperata. La McGrannit sospirò e ogni mio organo interno iniziò a tremare. “Per favore,” implorai, cercando un’ultima volta di convincerla. Rimasi lì in silenzio, aspettando soltanto per la sua risposta… sperando nella sua risposta.

“Non ti caccerò dal corso, Signorina Evans.”

Mi bloccai, il discorso isterico che avevo preparato era ancora sulla punta della mia lingua e sentii il cuore iniziare a battere come un pazzo nel mio petto. Aveva detto ciò che avevo pensato avesse detto? “Io-Io- cosa?”

Lo sguardo gelido della McGrannit si soffermò su di me. “Non ti caccerò dal mio corso,” ripetè

Lei… lei non…

SSSIIIII’!!!!!!!!!!!!

“Oh, grazie mille, Professoressa!” gridai felice, facendomi prendere dal momento, quasi la strinsi nelle mie braccia. “Grazie tante, davvero!
Migliorerò, lo farò! Studierò con costanza e migliorerò e… oh, grazie!” ero così sollevata che quasi riuscivo a respirare. Feci una promessa a me stessa in quel momento, che avrei studiato di più, al di là di tutto. Dopotutto, nessuno vorrebbe un Auror incapace in Trasfigurazione, vero?
Eppure, avevo ancora un buco allo stomaco. E se non potevo? Cosa sarebbe successo se, al di là di quanto impegno ci mettessi nello studio, non sarei riuscita a migliorare? Cosa avrei fatto allora? Cercai di spingere questi pensieri ansiogeni fuori dalla mia testa. Ero ancora nel corso e questa era l’unica cosa importante.

“Mi assicurerò che sarà così, Signorina Evans,” mi disse severa la McGrannit, allontanandomi dai miei pensieri.

La guardai confusa. “Cosa intende?” le chiesi.

La McGrannit iniziò a rimettere a posto le cose sulla sua cattedra e mi spiegò con calma, “Ti voglio assegnare un tutor, Signorina Evans. Dovrai incontrarti con questo tutor una volta a settimana per almeno un’ora. Studi da sola per quanto tempo ritiene appropriato, ma se non vedrò nessun miglioramento, dovrò cacciarla dal mio corso. Sono stata chiara?

Annuii.

Un tutor.

Hm.

Non avevo mai avuto un tutor prima. Chi sarebbe stato? Come sarebbe stato? Sarebbe stato in grado davvero di aiutarmi?

“Potter!”

La voce della McGrannit mi allontanò dal mio dilemma. I miei occhi si fissarono sulla porta aperta dietro di me. Potter rientrò nella classe, ancora fissandoci con il suo sguardo confuso.

Guardai incerta la McGrannit. Aveva finito con me? Dovevo andarmene? Ma chi era il mio tutor? Quando avrei dovuto incontrarlo? Non sembrava volesse darmi alcuna informazione. Mi girai verso Potter, che si era avvicinato alla cattedra della McGrannit e ora si trovava al mio fianco.

“Qualunque cosa sia, Professoressa, io non c’entro niente,” disse James all’istante, guardando dritto negli occhi della McGrannit. “Non è colpa mia, lo giuro.”

Cercai di trattenere una risata mentre lo sguardo della McGrannit si posava su di lui. Sembrava così innocente. Cosa aveva fatto, comunque?
Che io sapessi, niente era esploso di recente, e nessuno si era ritrovato con i capelli di un colore diverso.

“Non è niente del genere Potter-“ lo guardò ancora severa “-per questa volta.” Iniziò a raccattare le sue pergamene ancora una volta. “Ti ricordi di cosa abbiamo parlato ieri?” Ritornò a scrivere come prima. Ancora una volta, mi chiesi se la mia presenza era di troppo oppure no. Se
Potter non era qui per essere sgridato per qualcosa, allora non c’era davvero nessun divertimento per me. Cosa aveva fatto, comunque? Di cosa avevano parlato ieri?

“Le ripetizioni come tutor?”

Ah, le ripetizioni.

Aspetta, LE RIPETIZIONI?

Poi tutto sembrò avere senso.

“Sì, le ripetizioni,” disse la McGrannit annuendo. Si girò verso di me. “Ti presento la tua nuova studentessa, Potter.”

Ti presento la tua nuova studentessa, Potter.

Volevo gridare.

Volevo piangere.

Volevo rimangiarmi ciò che avevo detto. Volevo fare qualsiasi cosa tranne guardare James Potter. Ma, naturalmente, visto che sono sempre stata un relitto emotivo, non feci niente se non guardarlo con aria sciocca.

Perché lui? Sarebbe potuto essere chiunque altro! PERCHE’ HA DOVUTO SCEGLIERE LUI?

“Lily?” mi chiese, sebbene non fossi sicura se stesse parlando con me o con la McGrannit. Aveva detto un’altra volta il mio primo nome. Perché continuava a farlo?

“Sì,” gli rispose la McGrannit, non sollevando lo sguardo da ciò che stava scrivendo. “Darai delle ripetizioni alla Signorina Evans d’ora in poi.”

Il mio sguardo da pesce lesso ritornò su Potter, che a mio avviso sembrava fin troppo contento. Era impossibile che io sarei riuscita a fare questa cosa con lui. Potevo solo immaginare tutte le cose che avrebbe detto… le cose che avrebbe detto alle altre persone…

Dio santo. Lo odio.

“Ma, Professoressa,” commentai, parlando per la prima volta da quando Potter era entrato nella classe. “Forse Potter è troppo impegnato per darmi ripetizioni, non crede? Voglio dire, gioca a Quidditch e ha i suoi doveri da Caposcuola. Sono sicurissima che qualcun altro potrebbe farlo…”

Disperata, dite?

Assolutamente.

“Dare ripetizioni fa parte dei doveri di un Caposcuola, Signorina Evans, così come è anche un suo dovere.” Il mio cuore sprofondò nel sentirle dire quelle parole. “Se non fossi tu, sarebbe qualcun altro. D’altro canto, però, apprezzo la tua premura.

Piano A mandato in fumo. Maledetta.

“Credo sia giusto lasciarmi soli per accordarvi su un orario.” La McGrannit si alzò dalla sedia e, nel fare ciò, lanciò occhiate nella nostra direzione. La pergamena su cui aveva scritto era ora stretta nelle sue mani. “Ho un appunto da far vedere al Preside. Buona giornata ad entrambi.” Poi, senza dire un’altra parola, uscì.

Soli.

Credo che quello fu il momento in cui il mio cervello riuscì a capire completamente la situazione.

Potter.

James Potter era il mio tutor.

Un tutor è un qualcuno che aiuta gli studenti.

Potter, che mi aiuta? Non è probabile.

D’altro canto, dovevo superare questo corso. Non avevo scelta. Se non fossi migliorata, la McGrannit non mi avrebbe mai permesso di rimanere nel corso e poi non sarei mai potuta diventare un Auror. Ma come dovrei migliorare se il mio tutor è il più grande cretino che io conosca? Come potevo migliorare se ho fatto un patto con me stessa di non parlare con il mio cosiddetto ‘tutor’ mai più? Come potevo migliorare se il mio tutor molto probabilmente non mi sopportava?

Si rende conto che cosa ha fatto la McGrannit? Si rende conto che la mia intera vita è finita giù per il tubo perché mi ha assegnato un tutor inutile? Si rende conto che non si può essere un Auror senza avere un M.A.G.O. in Trasfigurazione? SE NE RENDE CONTO?!

Non ci credo. Fallirò. Potter probabilmente mi insegnerà cose false, dicendomi che sto andando bene, quando in realtà mi starà deridendo per colpa delle mie inabilità in Trasfigurazione. MERLINO, è davvero un idiota!

Mentre io mi ritrovavo nel bel mezzo di un auto-discorso, credo che Potter stesse cercando di parlarmi, visto che mi ha fissata stranita quando a un certo punto mi sono accasciata a terra e ho iniziato a piangere come una pazza (hey, sono un relitto emotivo, ricordi? Non avevo nessun controllo sulle mie immediate e impulsive reazioni).

“Lily!” si accovacciò immediatamente accanto a me. “Stai bene? Cosa ti fa male?”

Oh, cavolo. Lo stupido ha pensato seriamente che fossi ferita o una cosa così.

“Sto bene!” dissi arrabbiata tra i singhiozzi. “Lasciami in pace!” nascosi la mia faccia con le ginocchia ed iniziai a piangere più forte.

Credo che quello fu il momento in cui Potter si rese conto che non era un qualche danno ai miei organi interni ad avermi fatta cadere come un sacco di patate. Si vedeva che era ovviamente sorpreso dalle mie lacrime e un po’ insicuro su cosa fare con me, sentendo che stava allontanandosi un po’ dal mio corpo tremolante. Sapevo era confuso su cosa fare della sciocca ragazza in lacrime che era seduta affianco a lui – diavolo, anche io sarei stata confusa!- ma la confusione sembrò sparire lentamente, e dopo qualche secondo, sentii il suo braccio circondarmi con esitazione.

Forse stava cercando di confortarmi (ha!), ma quel gesto mi rese ancora più nervosa. Perché non poteva semplicemente dimenticarsi di questo stupido scherzo o qualunque cosa fosse e semplicemente tornare ad essere cattivo con me? Stava già rovinando la mia vita, perché peggiorare la situazione?

“Va via!” gridai vicino alla sua camicia, cercando di divincolarmi dalla sua stretta. Per lo meno, era una camicia morbida. Credo che se avessi dovuto piangere sulla camicia di qualcuno, sarebbe stato bello sapere che fosse una camicia comoda.

“Qual è il problema?” mi chiese con calma, senza però allentare la sua presa su di me. Era ovviamente incerto su cosa fare con me. E sembrava che neanche lui pensasse che stringere la sua nemesi in una stretta molto intima fosse strano. Io, naturalmente, ero così confusa che non sapevo cosa pensare.

“Ho detto, vai via!” gridai ancora più forte mentre cercavo di divincolarmi.

“Non finché non mi dici cos’hai!” gridò in rimando.

Oh, sì. Sicuramente non era ancora nervoso.

Ma se credeva che gli avrei detto tutti i miei problemi così facilmente, stava per essere molto deluso. Chi se ne frega se si stava comportando bene? Chi se ne frega se la sua camicia era morbida? ERA UN ORRIBILE E STUPIDO BUGIARDO!

Tutto!” gridai, cercando ancora più forte di allontanarmi da lui. Sembrava una risposta abbastanza buona. Strinse ancora di più la sua presa su di me. Faceva quasi male, perciò smisi di contrastarlo. Cretino.

“Tutto?” mi chiese dolcemente, allentando la sua spira mortale su di me.

“Sì! Soddisfatto ora?”

Scosse la testa. “No.”

Lo guardai incredula. “No?”

“Nope,” ripetè. Volevo gridare tanto ero frustrata, o tirargli un pugno fortissimo sulla sua piccola faccia. E invece, piansi ancora più forte.

“Ugh! Non puoi solo andartene?”

“Non me vado se prima non mi dici qual è il problema”, continuò ad insistere. Sentii il suo indice sotto il mio mento mentre sollevava il mio viso rigato dalle lacrime verso il suo. “Dimmi qual è il problema,” disse ancora una volta.

La mia mente continuava a gridarmi che tutto ciò non era normale – che c’era sicuramente qualcosa sotto. Perché stava continuando ad essere così disponibile con me quando io non solo mi stavo comportando malissimo (cosa che si meritava assolutamente), ma stavo cercando spasmodicamente di liberarmi dalla sua presa? Invece di sputargli in faccia così come avevo pensato all’inizio, cercai sul suo viso un qualunque tipo d’indizio su cosa stesse cercando di fare, ma non traspariva niente. La sua espressione era vuota mentre aspettava con pazienza la mia risposta e i suoi occhi erano pieni di una strana emozione che non riuscivo bene ad individuare. Sebbene, lo devo dire, erano molto belli. I suoi occhi, voglio dire. Sebbene non se li meriti, visto che non è un’ottima persona (quasi sempre). Spero che li doni o un qualcosa del genere.

“Che te ne frega?” chiesi cercando di risultare attraverso le lacrime più fredda possibile. “Non mi sopporti.”

Dissi l’ultima frase in maniera affermativa, come se fosse risaputo, cosa che pensavo fosse, ma Potter sembrava confuso.

“Non è vero che non ti sopporto,” disse “lo sai, vero Lily?”

Uh, no, non lo sapevo.

“Di che stai parlando?” chiesi, spazientita per ciò che stava cercando di farmi intendere. Questa era tutta una parte del suo piano da genio del male, ne ero sicura. Confortare ragazza in lacrime, dirle che non la odi, continuare ad essere Signor Buono e Nobile, e poi prendere in giro la ragazza finchè non impazzisce. “Mi odi dal nostro Primo Anno. Le tue intenzioni sono sempre state molto chiare.”

Sospirò ad alta voce, scuotendo la sua testa con rimorso. “Non ti ho mai odiato, Lily.”

Che ragazzo bugiardo che è!

“Non mentire!” gridai, guardandolo come se volessi accoltellarlo. “Cosa sei, una specie di bugiardo patologico o qualcosa del genere?”

“Sono cosa?” mi chiese confuso.

“Mi hai mentito prima e mi hai mentito ora!” spiegai con fare pratico, non preoccupandomi di tenere fuori la rabbia dal mio timbro di voce. “Ti piace mentire, o sei solo malato e non ci puoi fare niente?”

Potter sospirò ancora un volta, muovendo una delle sue mani dalla mia spalla per spingere via i suoi capelli. “Non volevo mentirti prima,” disse.
“Scusami.”

Dovetti trattenermi dal ridergli in faccia. Di che cosa stava parlando? Come poteva non voler mentirmi? Quando menti, lo sai che stai mentendo. Voglio dire, io lo so, visto che lo faccio molte volte. Lui lo sapeva! Voglio dire, ha sorriso! Non solo sapeva che cosa stesse facendo, ma era soddisfatto nel farlo!

“Non puoi non voler mentire,” sbottai arrabbiata. “L’hai fatto di proposito.”

Potter ci mise un po’ per trovare le parole giuste da dire. “Lo so,” disse, “ma… era… io non volevo…oh, lascia perdere! Non capiresti.”

“Mettimi alla prova,” gli risposi, ora davvero curiosa di cosa volesse dire con ‘non volevo mentirti’, in contrasto con prima, quando stavo solo cercando di sviare la conversazione su un altro argomento che non fosse me in lacrime. Se lui poteva essere testardo, potevo riuscirci anch’io.

“Non finchè non mi dici perché stavi piangendo,” continuò con uno sguardo persistente.

Oh, al diavolo.

Avrei dovuto prevederlo.

Non avevo intenzione di dirgli perché fossi un’isterica, naturalmente. Anche se si stava comportando bene e tutto. Anzi, avevo voglia di gridare e urlare e fargli un’enorme ramanzina su come non si dovesse permettere di voler scoprire i miei problemi personali. Ma, naturalmente, la mia celeberrima bocca scelse quel preciso momento per colpire ancora una volta. Penso che sono stati quei suoi stupidi occhi che in qualche modo hanno riattivato la mia bocca idiota (!), ma in un modo o nell’altro, mi trovai subito a parlare dell’intera storia di Trasfigurazione –i miei orribili risultato ai G.U.F.O, il mio patto con la McGrannit, i miei problemi da Auror, perfino i miei dubbi sul suo ruolo di tutor- proprio con James Potter, proprio lì sul pavimento della classe di Trasfigurazione.

Sì, lo so, sono un’idiota.

Mi ascoltò attento, come se se ne fregasse davvero qualcosa di cosa stessi dicendo, il che è il motivo per cui la mia bocca continuò a parlare, anche quando pensavo che ormai non c’era più niente da dire. Poi, finalmente, dopo che la mia bocca fedifraga aveva finito di blaterare, conclusi la mia storia con un carino “La mia vita è un inferno in Terra”, e poi chiusi velocemente la mia bocca, maledicendomi mentalmente per tutto il tempo. Potter sembrava aspettare se avessi davvero finito, per poter fare o dire qualsiasi cosa. Sembrava in realtà abbastanza sorpreso che avessi ceduto così facilmente. Passarono alcuni secondi di silenzio prima che iniziasse a ridere.

“E’ tutto?” mi chiese con una smorfia. Lo guardai male. “Pensavo onestamente che fosse un qualcosa di importante.”

“Tutto ciò è importante!” sbuffai.

Lui rise di nuovo, non capendo quanto mi stessi innervosendo. “Senti,” mi disse, sorridendomi leggermente. “Prima di tutto, tutti hanno la propria scorta di problemi. Tutti pensano che la propria vita sia un inferno in Terra prima o poi- voglio ire, diavolo! Anch’io odio la mia vita! E poi, non verrai bocciata in Trasfigurazione. Per questo ci sono io.”

Sembrava così sincero quando disse quest’ultima parte, che quasi mi convinse. Quasi. Voglio dire, volevo credergli, davvero, ma stavamo parlando di James Potter. Lo stesso James Potter che mi aveva mentito. Lo stesso James Potter che mi odiava dal Primo Anno (anche se insiste che non è vero. Anche questa è una bugia). Voglio dire, dopo tutto questo, perché dovrei credergli ora?

“Hai intenzione di aiutare me?” chiesi, non curandomi di nascondere l’ovvio sarcasmo che scaturiva dal mio timbro di voce. “Okay. Certo.”

“Lo farò!” insistette, continuando a sembrare molto sincero, sebbene io sapessi che non lo era.

Alzai gli occhi al cielo. “Davvero?” chiesi con tono monocorde.

“Certo che lo farò!” rispose. Gli lanciai uno sguardo sospettoso. Le sue braccia si staccarono dal mio corpo e le usò per toccarsi il cuore.
“Promessa Sacra da Malandrino.”

“Alzai di nuovo gli occhi al cielo. “Come se potrei fidarmi di qualunque promessa tu potrai mai farmi!” risi. Beh, almeno tentai di ridere. Tossii anche nel bel mezzo della risata, quindi fu più un attacco di tosse che una risata.

“Stai bene?” mi chiese Potter dopo che il mio attacco di tosse fu finito. Potevo vedere benissimo che stava trattenendosi dal ridere.

“Sto bene,” quasi soffocavo.

“Bene,” sorrise ed annuì. Lo fissai mentre si rimise in piedi, staccandosi dal pavimento. Poi mi offrì una mano, aiutandomi a rimettermi in piedi.

“Grazie,” gracchiai, ancora non mi ero completamente ripresa dal mio attacco di tosse.
“Nessun problema,” rispose con un altro sorriso. Distolsi lo sguardo e mi ci misi d’impegno nel pulire la mia gonna dallo sporco invisibile. Mi
resi conto che se non lo avessi fissato, forse potevo anche dimenticare tutto ciò che era successo.

“Quindi.” Potter guardo verso di me pieno di aspettativa, ovviamente non sapendo cosa dire a quel punto. Se mi stava fissando per ricominciare la conversazione, era matto. Penso che avessimo parlato abbastanza per un solo giorno, grazie mille.

Non saprei dire quanto tempo passò, ma so che era passato un bel po’ dopo l’aver spiattellato l’intera storia della mia vita al povero ragazzo.
Sembrava stranissimo che io avessi parlato con James Potter per tutto quel tempo. Era possibile? Non l’avrei mai pensato.

“Meglio… meglio che vada,” disse finalmente Potter, rompendo il silenzio. “Devo pranzare e tutto.”

“Sì.” Annuii, asciugandomi gli occhi e sperando che non sembrassi completamente orribile. “Pranzo. Vero.”

Ci fu un’altra pausa silenziosa prima che Potter dicesse, “Ma per quelle ripetizioni… Io ho il Quidditch ogni lunedì e venerdì, quindi perché non iniziare domani? Diciamo, alle 8?”

Annuii ancora, sebbene non fossi sicura se queste ripetizioni ne valessero davvero la pena. Cosa sarebbe successo se il cretino avesse davvero cercato di insegnarmi cose fasulle? Cosa sarebbe successo se non fosse stato in grado di aiutarmi? Cosa avrei fatto, allora?

“Bene.” Sembrò sollevato che avessi accettato davvero. “Ci vediamo nella Sala Comune, allora?”

Annuii stupidamente ancora una volta. Mi sorrise e poi andò a raccattare le sue cose da uno dei banchi. Lo guardami mentre si avviava verso la porta, ma per qualche motivo, sentivo che la nostra conversazione non poteva finire in quel modo e in quel modo.

Avrei dovuto sapere che, naturalmente, la mia bocca fedifraga avrebbe potuto facilmente prendersi cura di una cosa del genere.
“Potter!”

Si girò verso di me, guardandomi come se si aspettasse chissà cosa. Almeno lui.

“Uh…beh…er..grazie. Per, er…avermi permesso di urlarti addosso.”

Oh. Merlino.

Davvero ho fatto uscire certe parole dalla mia bocca?

Sono proprio un’idiota.

Cosa abbia pensato di me in quel momento, non so davvero. Probabilmente un qualcosa del tipo ‘stupida ragazzina’.

“Prego,” ridacchiò.

Sì, Gran Cretina Lily.

Mi sorrise un’ultima volta prima di avviarsi verso la porta ancora una volta. Cercai di ricambiare il suo sorriso al meglio, ma ero così rossa a quel punto, che non credo davvero importasse.

Mi girai velocemente verso i miei libri, che erano sparsi per tutto il mio banco, cercando di non pensare alla nostra conversazione precedente.
C’era un solo modo per scoprire se Potter era davvero il bugiardo che credevo fosse, ed era quella di andare a queste ripetizioni. Chissà, forse stava dicendo la verità. Forse poteva aiutarmi.

“Lily!”

La mia testa si voltò nel sentire il mio nome. Potter stava appoggiato sull’uscio, guardandomi pieno di aspettativa. Cosa voleva ora?

“Hm?”

Cercai di sembrare quanto più calma possibile. Naturalmente, non c’era nessunissimo motivo per cui non sarei dovuta essere calma. Voglio dire, è solo Potter. Anche se gli avevo appena raccontato l’intera storia della mia vita.

“James,” disse semplicemente.

Lo guardai confusa, pensando che avrebbe rielaborato. “Cosa?” chiesi.

“Il mio nome,” disse nello stesso tono calmo, “è James.”

Lo guardai in modo strano. “Lo so che è il tuo nome,” dissi con uno strano risolino. Come potevo sapere di cosa stesse parlando?

“Mi rendo conto che forse dovresti chiamarmi così, vero?”

Il mio corpo s’immobilizzò. Lo fissai completamente incredula.

Aveva appena detto ciò che pensavo avesse detto? Mi aveva appena detto di chiamarlo James? Dopo sei anni di cognomi, me lo stava dicendo ora?

“Er-sì,” quasi mi strozzai. “Credo di sì.”

Ghignò. “Perfetto.” E poi sparì completamente.

Ora, mi chiedo, cos’era tutto quello? Cosa stava facendo? Chissà che diavolo pensava di me?

Aspetto, perché mi interessa cosa pensa? L’opinione di Potter non mi è mai interessata! Cosa, due giorni di insolita bontà e all’improvviso era il mio stramaledetto idolo o qualcosa così? Dovevo davvero fermarmi. Dopo tutto, è solo Potter. Lo stupido, megalomane cretino che ho sempre odiato sin dal primo anno… vero?

VERO?

Più tardi, Dormitorio Femminile del Settimo Anno

Si potrebbe pensare che le persone hanno altre cose da dirsi.

Davvero. E’ come se tutti quanti non sentissero un pettegolezzo degno di nota da secoli.

Voglio dire, lo so che è stata una lezione piena di eventi, ma si spera che le persone possano interessarsi in qualcos’altro e non della Caposcuola che si sente una scema.

Il fatto che non sono riuscita a finire la cena (che includeva QUATTRO diversi tipi di riso, a proposito) per colpa di tutti gli sguardi e i bisbigli, davvero avrei qualcosa da dire ai miei compagni di scuola. Speravo che avrebbero capito che nessuno è perfetto, me compresa, e se ne sarebbero fregati, ma questo semplicemente non poteva accadere. Davvero non è appropriato. Lo so che un fallimento in Trasfigurazione, ma non devono rigirare il coltello nella piaga.

Ho detto a Grace ed Emma tutto l’incidente di “Potter/James” quando sono tornata nel dormitorio. Pensavano fosse completamente naturale. A quanto pare, sto esagerando nell’esaminare la situazione. Che scema che sono.

“E’ bello che stia cercando di fare pace,” ha detto Grace. “Le vostre stupide litigate sono andate avanti per fin troppo tempo.”

Il che è vero probabilmente. L’intera litigata è davvero stupida. Ma è sempre stato lui ad iniziare a litigare con me. Io non l’ho mai attaccata senza essere stata prima provocata.

“James è davvero molto bravo in Trasfigurazione,” mi ha detto Emma riguardo la storia delle ripetizioni. “Sarà un buon tutor. Devi solo cercare di studiare di più. Fai fare a James la sua parte, ma sii certa di fare anche tu la tua.”

Gli ho detto anche di Kings Cross e l’idea dello scherzo. Grace l’ha trovato assurdo.

“Stava cercando di essere gentile e tu pensi automaticamente che sia uno scherzo?” mi ha chiesto con uno strano sguardo.

“E’ quello che ha detto anche lui,” mormorai in silenzio, sentendomi ora un po’ in colpa. Sembrava una spiegazione perfettamente valida a quel tempo. Cos’altro poteva essere?

“Beh, forse non è solo quello che pensi tu,” ha detto lei. “Forse c’è un’altra ragione, ma tu non te ne rendi conto.”

Ed è stato quello il momento in cui ho capito che lei sapeva qualcosa che io non sapevo. Odio quando si comporta da ‘misteriosa’. Non puoi mai cavare un ragno dal buco quando si comporta così. Si aspetta sempre che tu sappia esattamente dove vuole mirare. Non capisco mai cosa stia cercando di dirmi, quindi perché preoccuparsi di cercare di capirla? E’ davvero così bello confondermi le idee?

“O forse è esattamente quello che penso io,” risposi testarda. Non poteva essere nient’altro. Non c’ERA nessun’altra motivazione.

Grace ha scosso la testa e la conversazione è finita.

Davvero, odio quando fa così.
 
 
 
 
 
 
 
*Note*: Salveeee! Mi scuso per il ritardo, ma il mio computer è impazzito ed ha eliminato il capitolo e ho dovuto ritradurla tutta. Contate nel frattempo un trasloco e una casa senza connessione internet e potete chiaramente comprendere il motivo del mio ritardo (o almeno spero!). D'altro canto, Bee non aggiorna da due anni, io ho impiegato solo un mese ahahah
Spero che la traduzione sia abbastanza buona (altrimenti ditemelo) e che la storia stia iniziando a piacervi, ne vedremo delle belle!
Un bacione a tutti e a presto,
Em
  
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