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Autore: Shenron87    22/09/2015    3 recensioni
Il membro di una stirpe creduta estinta si rivelerà ad un mondo che ha condannato la sua specie all'estinzione.
Il suo progetto iniziale, progetto per il quale si iscrisse al primo anno di Hogwarts solo nel settembre del 1991, non è uno di quei progetti che si può definire complessi : ottenere vendetta.
Vendetta contro i fautori di leggi che ridussero alla fame il suo popolo.... vendetta contro un popolo, quello magico, che ha assistito indifferente allo sterminio della sua razza... vendetta contro il padre che lo ha abbandonato per proteggere bambini, lasciando lui e sua madre alla mercee di criminali e stupratori. Vendetta che l'amore per una bambina, emarginata come lui porta in secondo piano. Al punto che decidendo di starle accanto, sceglie una casa insolita che permettesse ad entrambi di stare vicini senza problemi.
Lei era troppo buona e babbana per entrare a Serpeverde e lui troppo malvagio e calcolatore per andare a Grifondoro... solo una casa poteva accoglierli entrambi... e fu così che la loro scelta ricadde su Corvonero, casa di maghi Intelligenti e casa in cui ciò che si aveva nel cuore non importava....
Genere: Erotico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Threesome, Violenza | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Da V libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Cavaliere Oscuro'
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Salve Raga chiedo venia per il lieve ritardo ma bando alle ciance vi lascio leggere il nuovo capitolo :)

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It's Over Nine X

Fu Dobby ad aprire la porta e ad accompagnare gli ospiti che Bruce ed Hermione attendevano in salotto come Virgilio accompagnò Dante.
“Signor Black...” esordì la Mac Granitt.
“Signorina Granger... siete radiosa oggi... no non si disturbi. Nelle sue condizioni deve rimarere a riposo...”
“Grazie professoressa...” disse Hermione arrossendo.
“...ma sono solo al settimo mese... ancora manca molto a quando dovrò passare le giornate a letto...” disse mentre a Bruce sfuggì uno sbuffo divertito.
Ormai erano mesi che Hermione passava a letto, o sdraiata sul divano la maggior parte del suo tempo.
Sofia era stata categorica.
Lei non doveva affaticarsi onde evitare aborti spontanei o parti pretermine.
Al massimo le concedeva, una passeggiata, per andare in bagno o in cucina ma non poteva fare le scale da sola.
“Professoressa Mac Granitt... Professor Vitius...” salutò Bruce con tono gentile per poi diventare freddo e distaccato quando fu la volta del preside.
“Allora Signor Black inanzitutto la ringrazio per la soffiata sul mangiamorte... ma posso chiederle come lo sapeva?”
“Beh preside non lo sapevo...” rispose il ragazzo che aveva intuito il piano del preside.
Voleva metterlo in cattiva luce agli occhi del ministero in modo da poterlo manovrare a suo piacimento... ma non ci sarebbe riuscito.
“...solo che quel giorno ho mangiato dopo mesi che non lo facevo... i miei sensi erano un po a terra. Olfatto in primis...”
“E allora... come hai fatto.”
“Beh vede... si ricorda quando la Camera dei Segreti venne aperta?” chiese spiazzando tutti.
“Beh si... come dimenticare un periodo di simile turbamento....”
“Chiamarlo turbamento è un eufemismo ma all'epoca...” disse Bruce facendo una pausa “...mi sembrava strano che qualcuno l'avesse aperta...”
“E perché?” chiese la Umbridge perplessa.
“Beh se lei controllasse... e giurerei che un funzionario competente come lei lo ha fatto... saprebbe che se grazie a quel padre degenere che mi ritrovo sono imparentato con i Malfoy, i Lestrange, i Potter – essendo la nonna di Harry sorella di mia nonna – grazie a mia madre sono imparentato con i Peverell, con i Gaunt e di conseguenza con i Serpeverde...” spiegò Bruce, intercalando una buona dose di orgoglio per le proprie radici - pochi potevano dimostrare di discendere dai Peverell - con un complimento riguardo la professionalità del Consigliere anziano del ministero che, come si avvide il ragazzo, aveva avuto effetto.
“La signora Merope Black discendeva dai Gaunt? Ma...”
“Si signora... come me, nemmeno lei aveva un buon rapporto col padre e quindi scappò di casa... ed ora che ci penso, anche mio nonno e la mia bisnonna avevano problemi con la figura paterna...” disse Bruce meditabondo.
Un Karma familiare molto pesante sembrava gravare su di lui e la sua futura famiglia.
“Quindi lei è il nipote di...”
“Si signora... anche se, come per mio padre... non ho avuto il piacere di conoscerlo...” disse con sarcasmo
“...anzi spero di non incontrarlo mai visto che non essendo puro come piacerebbe a lui, rischio di vivere poco...”
“Ora capisco il perché del nome... suo padre, che è ricercato per omicidio, sua zia Bellatrix e la famiglia del consorte arrestati come mangiamorte, un nonno che di buono ha fatto poco, un trisavolo ed un prozio finiti ad Azkaban per crimini verso i babbani... eppure lei ha interrotto la tradizione vedo...” disse la Umbridge riferendosi ad Hermione.
“Si Signora... non ci tengo a passare l'eternità con dissennatori... e sono troppo carino per baciare quei mostri...” disse sorridendo.
“Come se non potessi evadere ad occhi chiusi...” gli disse telepaticamente Hermione con aria divertita.
“Comunque... quell'anno le dichiarazioni di mio cugino, rivolte ad Hermione, ci fecero pensare...”
“Avete pensato che fossi io il colpevole?” domandò indignato il ragazzo.
“Beh io sapevo che non potevi essere tu...” rispose Bruce senza nemmeno voltarsi.
Quando però sentì il ragazzo sospirare soddisfatto decise di usare il bastone.
“Sei un mago troppo mediocre per trovare la camera del mio antenato o per sottomettere un basilisco... senza contare che sapevo che i Malfoy non hanno mai contratto matrimoni con i Gaunt e non poteva aver legami con Peverell e Serpeverde visto che, quando arrivarono dalla Francia nel 1700, quelle due casate erano ormai estinte da secoli...”
“Grazie per la fiducia e per i complimenti... ma perché non hai detto alla tua cara consorte ciò che sapevi...”
“Perchè niente escludeva che mio nonno avesse passato alcuni ameni pomeriggi con qualche fanciulla che, per soddisfare le brame della famiglia di origine, potrebbe anche aver concesso le sue virtù ad un uomo che poteva cambiare le sorti di famiglie in rovina...”
“Pensavi ad un figlio di Voldemort?” chiese Silente dubbioso.
“Beh a mio nonno le concubine non mancavano e poi se è nata mia madre...” si limitò a dire il ragazzo che faceva chiaramente intendere che l'ipotesi di altri Riddle era tutt'altro che remota.
“Comunque mandai Kreacher in farmacia e comprai gli ingredienti per la polisucco che Hermione preparò...”
“Al secondo anno?” domandò Astoria stupita da tanta abilità.
“Si... ma anche Bruce avrebbe potuta farla...” si schernì la ragazza.
“Avete preso i capelli di qualcuno vero?” chiese Daphne.
“Solo Hermione. La polisucco funziona solo sugli umani...” spiegò Bruce
“Quindi io mi sono disilluso prima che Draco saltasse addosso ad Hermione sotto l'aspetto di Pansy.” continuò serio mentre Draco tremava al pensiero che quella sera avrebbe voluto davvero saltare addosso a Pansy che sembrava così diversa dal solito.
“Ok... ma non capisco...” disse la Mac Granitt.
“La preparammo nel bagno dove cinquantanni fa morì Mirtilla. E quest'anno, per caso l'abbiamo incontrata nuovamente...” disse evitando di riferire che l'avevano incontrata nel bagno dei prefetti dove si erano imbucati.
“...e ci ha chiesto se per caso stavamo preparando di nuovo la pozione...”
“Si ma che c'entra questo con il mangiamorte...” domandò Vitius perplesso.
“Vede professore... Potter e Lenticchia hanno il maledetto vizio di mettere nei guai Hermione. Con Raptor, con la camera dei Segreti ed infine con la loro assurda caccia all'evaso...” disse con astio.
“È dal primo anno che faccio pedinare Potter notte e giorno... tengo d'occhio ogni suo spostamento per evitare che si inventino qualcosa di nocivo...”
“E allora?” chiese Silente che sentendolo si era lievemente adombrato.
Lui sapeva che non lo aveva fatto solo per proteggere Hermione, almeno non all'inizio.
“Beh diciamo che lui aveva intravisto un uomo che, dai ricordi del mio informatore, era imparentato con i Crouch ma all'epoca ero troppo preoccupato per le condizioni della mia ragazza per preoccuparmi. Quando però ho ricominciato a nutrirmi... il giorno che Hermione si è svegliata dal coma... ho sentito l'odore della polisucco nel sangue di Moody... ed ho capito...”
“E perché hai deciso di battere in ritirata? Potevi batterlo ad occhi chiusi... c'era Silente...” chiese Draco perplesso.
“Perchè Hermione e cosetto o cosetta...” disse accarezzando il ventre della ragazza
“...hanno la precedenza. Non cerco gloria ne medaglie. Potevano e dovevano occuparsene gli adulti inoltre, se avessi avvisato Silente in quel momento, con l'infermeria piena di studenti, un pazzo come Crouch ci avrebbe messo poco a prendere un ostaggio. Invece doveva credere che la sua copertura non fosse saltata.”
“Si ma cosa ti ha fatto capire che lui fosse ostile...” lo incalzò il preside consapevole del fatto che essendo lui il nipote di Voldemort, non avrebbe dovuto correre rischi.
“Preside... il mio maestro, prima di morire, mi sussurrò di aver creato lui l'occhio che oggi porta Malocchio Moody. Lo fece per studiare lo sviluppo degli embrioni di chimere e altre creature... è stato in quel momento che ho capito tutto.”
“E cosa avresti capito?” chiese Silente divertito.
“Lui era presente quando mi dichiarai ad Hermione e le raccontai chi era mio...” disse bloccandosi di botto.
“... beh quello che mise incinta mia madre... e chi sospettavo fosse mio nonno...” disse lasciando intendere che preferiva essere parente di Voldemort piuttosto che accettare di essere figlio di Sirius Black.
“Lei hai raccontato le tue origini... ma non ciò che sei? Devo dedurre che lei lo sapesse già?”
“Si preside... il professor Lupin si era fatto scappare che fossi un vampiro l'anno precedente... ma per lei non era un problema. Lei mi conosceva e sapeva che non le avrei mai fatto del male visto che ha passato quasi tutte le estati e le vacanze con me dal nostro primo anno di scuola...” spiegò divertito.
“...ma prima di iniziare anche solo a tenerla per mano lei doveva sapere che su di me grava il fardello delle azioni di parenti non proprio esemplari e che, come loro erede, io sarò sempre visto come un appestato. Inoltre, se mio nonno tornasse non è detto che accetterebbe la nostra relazione...” disse fingendo di non sapere che suo nonno era vivo.
Stava recitando davanti alla Umbridge e per il bene del suo popolo avrebbe continuato a farlo.
Che poi i docenti, e i ragazzi di Serpeverde sapessero la verità... beh quello è un altro paio di maniche e francamente se ne infischiava.
“Capisco... quindi quando hai sentito la polisucco nel sangue di Crouch jr, hai capito che lui era uno di quei mangiamorte intransigenti che non sopportava che il nipote del suo padrone fosse un vampiro e che amasse una natababbana...”
“Esatto... avrei potuto sconfiggerlo... ma ero stanco per aver vegliato per mesi su Hermione, mangiando poco e nulla... poi rischiavo di farmi prendere dalla foga ed ucciderlo senza sapere se aveva complici...”
“Saggia decisione...” rispose il preside con uno scintillio negli occhi.
“...ma vedo che hai ospiti...”
“Beh a quanto pare...” disse compiendo una pausa teatrale
“...voler onorare un accordo verbale stipulato da mio zio con un uomo che, pur essendo io un vampiro sposato, anelava al fatto che io prendessi in moglie sua figlia... ha fatto rivalutare l'opinione che mia zia Narcissa aveva di me...” concluse dando sfoggio del miglior sorriso di circostanza di cui era capace in quel momento.
“Poi... io e Draco diventeremo cognati quindi non si poteva continuare a fingere di non conoscersi... lei che dice preside?”
“Concordo... ma toglimi una curiosità. È vera la voce che tu abbia chiesto di poter sostenere i GUFO prima dell'inizio delle lezioni?”  domandò Silente fissandolo con attenzione.
“Come?” chiesero i docenti e gli studenti sorpresi.
“Si professore... Hermione partorirà a fine Agosto... il tempo di riprendersi e saremo in ritardo di una settimana con le lezioni. Non ho intenzione di farle perdere un anno quindi io baderò al piccolo mentre lei studierà per i suoi GUFO...”
“E con le lezioni? Frequenterai il sesto?” domandò la Mac Granitt.
“E lasciare mia moglie sola in balia di Ronald Weasley ed altri maschi in preda agli ormoni? No... frequenterò il quinto lo stesso. Sa come si dice Repetita iuvant... al limite uscirò dall'aula se il bambino o la bambina dovesse piangere troppo.”
“Ah capisco... e quando saprai la data degli esami?” chiese Vitius interessato.
“Beh tra una settimana... assieme alla bozza per la legge che regolamenterà questa nuova sottospecie di vampiri...” rise Hermione.
“Che c'è da ridere Granger...”
“Che ancora non avete visto il livello di follia del mio compagno...” disse sorridendo.
“Che vuoi dire?”
“Beh preside io non ho completato il torneo... mi mancano due prove... quindi sosterrò gli esami del quarto anno con Hermione.” disse risoluto come mai prima di quel momento.
“Ma ti rendi conto che uno studente normale...” esordì vitius.
“Professore... uno studente normale, della mia età, con anni di studio da privatista si sarebbe iscritto al quarto, io ho scelto di iscrivermi al primo e non l'ho fatto perché voglio vantarmi o altro. Se ricorda ho rifiutato ogni riconoscimento pubblico e declinato ogni incarico che mi sarebbe potuto arrivare prima del tempo... lo faccio solo perché non voglio trattamenti di favore e per sentirmi in pace con la mia coscienza.”
“Se è così va bene...” concesse Silente
“...potrete sostenere entrambi gli esami di recupero prima del parto... avete in mente una data?”
“Beh anche tra una settimana...” disse Hermione seria.
“Una settimana? Avete svolto già tutto il programma che avete saltato durante il coma?” chiese la Mac Granitt.
“Si professoressa... Bruce e Sofia mi hanno aiutato molto... anche se non potrò muovermi di casa purtroppo...” dichiarò la ragazza con un po' di tristezza.
“Beh nelle tue condizioni mi sembra il minimo...” la rassicurò Silente.
“,..ma ora veniamo al secondo punto della nostra amena chiaccherata. Nella lettera Bruce hai parlato di un cambio di sistemazione o sbaglio?”
“Beh preside... io ed Hermione avremo un figlio... e questo ormai è evidente...” disse indicando il pancione.
“...anche se fosse umano l'idea di lasciarlo ai nonni per mesi interi e andarlo a trovare nei week end è da escludere. È nostro e non è giusto che altri si sacrifichino...” disse prendendosi una pausa.
“...inoltre anche se non fosse un vampiro che, come tale, dovrà essere educato da noi per evitare che prenda i vizi dei vampiri di un tempo... con tutto il rispetto per i miei suoceri o per i miei zii... non voglio ingerenze nella sua educazione. Solo io ed Hermione abbiamo il diritto di decidere come e quando punirlo o quali valori deve avere...”
“Mi sembra corretto... e conoscendovi so che farete un buon lavoro...”
“Grazie professore... ma ciò non toglie che lasciare un piccolo vampiro in un dormitorio pieno di ragazze o ragazzi umani potrebbe creare qualche problema... primo tra tutti le polemiche se piangesse troppo la notte...” continuò Hermione.
“Quindi vorreste una di quelle suite dove andare a dormire da famiglia come era usanza quando i matrimoni avvenivano prima dell'inizio del primo anno?” chiese Silente
“Si preside... ma dovrebbe aggiungere una stanza anche per Daphne essendo anche lei... beh mia moglie...” disse Bruce imbarazzato.
“Questo aumenterà la retta...” li avvisò  il preside.
“...Non è un problema...” lo rassicurò Bruce prendendo una planimetria.
“Se possibile vorremmo questa suite...” chiese il ragazzo indicando una delle più grandi tra quelle adiacenti il dormitorio di Corvonero.
“...sa i grifondoro ed i Tassirossi sono molto festaioli...” spiegò imbarazzata Hermione cercando le parole giuste “...e a noi piace la quiete della torre di Corvonero...” proseguì.
“Ci sarebbero le suite vicino al dormitorio di Serpeverde. Sono più spaziose e lussuose...” suggerì Draco.
“Si vicino ai laboratori di pozioni vero?” sbottò la ragazza
“...così il piccolo, appena inizia a camminare, andrà a farsi una nuotata in qualche calderone... e hai pensato all'umidità?” disse inarcando il sopracciglio.
Tutti, Bruce in primis, sapevano che prima che il bambino fosse stato in grado di aprire una porta da solo sarebbero stati già laureati e che, in quanto vampiri, l'umidità non era un problema per loro ma, conoscendo cosa era stato in grado di fare una madre per amore di un figlio molto famoso, preferirono  astenersi dal commentare ciò che l'istinto e gli ormoni facevano dire alla ragazza.
“E perché un letto singolo per la signorina Greengrass?” chiese la Mac Granitt.
“Non sarebbe meglio un bel letto unico?” domandò con sarcasmo.
“Professoressa... già dovrò fare l'amore con lei davanti a mia zia Narcissa, mia suocera, mia cognata ed Hermione e non ho ancora capito se potrò renderla speciale, essendo la prima volta di Daphne, o si aspettano una cosa rapida. Non ho intenzione, se si esclude quella prima volta da contratto, di forzare le cose con lei.” replicò il ragazzo mettendo a tacere ogni protesta più o meno velata della donna.
“L'unico problema è la prova pratica di pozioni...” si intromise il preside per evitare che la sua vice polemizzasse ancora.
“Si sbaglia... se ricorda bene Sofia, per prendersi cura di me, ha sostenuto GUFO e MAGO da privatista. Una delle stanze del pianterreno è stata adibita a laboratorio di pozioni.” spiegò il ragazzo.
“...cosa molto utile se si considera che è Sofia a preparare le pozioni contro nausea o altro...” proseguì imperterrito.
“Buono ora avrei una domanda da farti... e scusami se te lo chiedo. Capisco la signorina Lovegood o la signorina Weasley... ma come mai ha invitato anche il signor Potter, i tre fratelli maggiori di Ginny e il signor Longbottom a passare le vacanze qui?” chiese Silente serio.
“Preside... con tutto il dovuto rispetto non credo di dover giustificare chi invito a casa mia...” disse gelido
“...ma viste le acredini tra me e il duo dei miracoli per questa volta le risponderò...” continuò chiudendo gli occhi.
“Ginny e Luna sono le uniche amiche di Hermione visto che, le altre corvonero sono troppo competitive e non perdonano ad Hermione di essere migliore di loro...”
“O di scoparti...” aggiunse Daphne con nonchalance.
L'essere diventata un vampiro l'aveva resa più schietta di quanto non fosse già.
“O di essere la mia ragazza...” convenne Bruce usando parole meno crude.
“Luna invece ha subito legato con Hermione e lo stesso vale per Ginny dato che, amando Harry, non ha chiuso le porte in faccia ad Herm come hanno fatto le altre Grifondoro...”
“Ok e allora?”
“Ron non permetterebbe che sua sorella dorma a casa di un ragazzo si figuri se questo è un vampiro. Ginny inoltre potrebbe trovare piacevole l'idea di passare qualche giorno col ragazzo a cui si è dichiarata grazie ad Herm...”
“Grazie ad Hermione?” domandò Astoria perplessa.
“Si abbiamo dato una spintarella ad entrambi perché capissero i sentimenti reciproci...” rispose Hermione restando sul vago.
“E gli altri Weasley o Longbottom?”
“Beh credo che Neville e Luna possano essere una bella coppia...” dichiarò il ragazzo sorridendo
“Quanto ai gemelli... beh diciamo che siamo in affari...” si limitò a dire il ragazzo.
“Affari?” domandò Draco.
“Si Draco... io ho fiuto per gli affari. Abbiamo creato una società di cui detengo il 34% delle azioni ed il diritto di prelazione in caso uno di loro due o entrambi volessero ritirarsi... io ho anticipato i soldi per i materiali, e per il negozio a Diagon Alley e loro metteranno le idee...”
“E tu ti fidi di loro?”
“Draco non ho aumentato il patrimonio dei Black con le scommesse sul quidditch...” rispose il ragazzo stizzito.
“E posso sperare che...” azzardò Silente guardingo.
“Non farò loro nessun danno permanente fino a quando si comporteranno bene...”
“Capisco... beh allora Al...”
“Bruce...” lo interruppe il ragazzo stizzito.
"Odio quel nome... Lo uso solo per sbrigare le faccende burocratiche.”
“Ma il tuo maestro...”
“Il mio maestro sarà stato uno stronzo che mi svegliava con l'incantesimo Levicorpus, gettandomi in piscina. Mi avrà istruito con una severità tale da farmi desiderare di essere morto... ma lui per me c'è stato. Lui poteva chiamarmi per nome... specialmente visto che si è anche sacrificato affinché Hermione uscisse dal coma...” disse stupendo tutti i presenti sia per l'astio che per la rivelazione.
“Come scusa...” chiese Silente perplesso.
“Il mio maestro mi ha sfidato ad un duello mortale... ma non l'ha fatto perché si era rincretinito o perché temeva che io non sapessi difendermi...”
“E perché lo avrebbe fatto allora?” chiese la Mac Granitt.
“Ci ho pensato a lungo... ma il motivo è semplice. Quando Dracula morì, tutti i vampiri creati da lui si ritrovarono con i poteri dimezzati. Questo accadde perché tutti i vampiri, anche quelli che non sono miei partner sessuali condividono un legame psichico con me. Ora ne esistono due tipi. Uno attivo, come quello che io e Daphne condividiamo che si attiva solo se richiesto, ed uno passivo che rimane acceso anche quando dormiamo.”
“Quello tra te e la signorina Granger...” disse Silente serio.
“Si. Quando lei è scomparsa sotto quella barriera il legame si è affievolito e non sentirla mi aveva messo in agitazione. All'epoca non sapevo del legame... quella era una cosa nuova che ho scoperto recentemente...”
“E che c'entra questo?”
“Beh vede Professoressa Mc Granitt... se io ed Hermione facessimo certe cose...” disse vedendo la donna arrossire.
“...lei sentirebbe le mie emozioni e ciò che sento io e viceversa...”
“E allora?” chiese
“Allora è stata la rabbia e la paura di perdere lei e il nostro primogenito, fluite tramite il legame, a tenerla in vita in vita. La consideri come un incantesimo di rianimazione lanciato ad un mago che ha appena avuto un infarto salvandolo dalla morte ma lasciandola in coma. Il maestro avendo visto la prova tramite i ricordi di Dobby si convinse che, se avessi perso qualcuno di caro, la mia rabbia o il mio dolore avrebbero avuto l'effetto di destarla dal suo torpore...”
“E quindi lui si è sacrificato... per...” domandò il vecchio mago commosso.
“Esattamente. Si è sacrificato per salvare la mia compagna e quel cosetto di cui Hermione si rifiuta di dirmi il sesso...”
“Capisco... quindi devo presumere che mi odi...” disse il preside guardandolo.
“Si...” rispose Bruce senza la benchè minima esitazione facendo calare il gelo nella stanza.
“Allora...”
“Si rilassi... Non ho intenzione di lasciare Hermione e mio figlio per finire ad Azkaban o per essere decapitato. Me se crede che sarò un burattino nelle sue mani come tutti quelli che la idolatrano si sbaglia... io voglio proteggere il mio popolo, seppur ad oggi è composto da tre persone...” disse.
“Quindi se tuo nonno tornasse...”
“Se, e dico se, lui tornasse e si mostrasse al mondo... io resterei in disparte...” disse gelando i presenti e meravigliando la Umbridge che sembrava stimarlo di più.
“Interverrei solo ed esclusivamente se attaccasse il mio popolo che, ringraziando Dracula è poco numeroso e posso tenerlo tutto vicino a me... inoltre pur essendo forte, non ho ancora la potenza per mettermi apertamente contro maghi del calibro di Grindelwald o di mio nonno... rimanere neutrali è la cosa più saggia per me...” rispose freddo.
“Non puoi competere con Grindelwald? Ed il drago?” domandò Hermione stupita dal fatto che aveva assistito, tramite il legame, al duello intercorso tra il ragazzo ed il mago oscuro norreno.
“Herm... se dovessimo classificare i maghi come vengono classificati le creature magiche... beh Silente e Grindelwald da giovani avrebbero avuto ben sei X, adesso che sono vecchi e il Voldemort dei tempi migliori ne avrebbero cinque... io a stento arrivo a quattro...” spiegò Bruce sospirando sperando che tutti ricordassero che tra i vari gruppi la differenza è abissale.
“Ed i mangiamorte, i professori....” chiese Astoria curiosa mentre Daphne guardava incuriosita.
“I migliori tre X... voi studenti, in base all'anno di studio tra una e due X...” disse gelando le speranze di Draco.
“Quindi tu...”
“Herm io sono un vampiro giovane... Dracula al massimo del suo potere combattè gli eserciti di Ungheria e dell'impero Ottomano da solo. I suoi servitori presidiavano solo le roccaforti...”
“Da solo? E come faceva... quante X avrebbe avuto?” Chiese Draco sconvolto.
“Lui? Beh oltre nove X....” [nda Vegeta perdonami :) ]
“Stai scherzando i basilischi e le coccatrici hanno cinque o sei X e lui era così forte?”
“Si cugino...” si limitò a dire Bruce mesto.
“E perché? Come faceva ad...”
“Il motivo è semplice Signor Malfoy...” intervenne Silente.
“I vampiri tramite il morso, involontariamente assorbono una quantità di anima proporzionale alla quantità di sangue ingerita. Un vampiro che ha morso migliaia di umani, come fece Dracula, aveva le conoscenze, le abilità e le vite dei mortali che aveva mietuto unite alla forza che ogni vampiro possiede. Per questo più un vampiro è vecchio più è potente... perché ha di sicuro più anime al suo interno, e di conseguenza più esperienza ed abilità combattiva.” spiegò Silente mesto.
“Scusa ma allora quante anime hai dentro di te Bruce?” chiese Hermione.
“Quella tua e quella di Daphne...” spiegò evitando di citare quella della Skeeter che aveva diviso con la sua dolce metà.
“...ma se pensi che io ho dentro di me l'anima degli animali o di Sofia e del maestro ti sbagli. Il fenomeno avviene solo tramite il morso ed io non li ho mai morsi ed il sangue raccolto da animali che vengono macellati è nutriente si... ma privo di quelle molecole di anima che costringevano i nostri antenati a cacciare solo umani...”
“E perché scusa?”
“Chiedi perché Draco? Tu o Astoria siete prede facili per un vampiro... se volessi potrei usare il mio fascino su di lei e la tua ragazza mi darebbe tutta se stessa se solo volessi. Un animale invece avverte il pericolo che rappresento... lo sente istintivamente se volessi nutrirmi di lui e quelli grossi a sufficienza per nutrirmi sono anche troppo faticosi da catturare. Metti un orso, un cinghiale, una mucca... e poi guarda i tuoi muscoli... chi sceglieresti di mangiare?”
“Il più debole...” ammise Draco con stizza.
“Ma allora come fate a mangiare se usate il sangue dei macelli... cioè capisco che gli elfi lo raccolgono e lo puliscono da impurità e altro... ma siete tre, di cui Hermione è incinta... avrete bisogno di molto più sangue di quello che viene prodotto dai macelli...” domandò Astoria.
“Sei furba...” rise il ragazzo sentendo la domanda.
Per questo con la bacchetta fece apparire una bottiglia di sangue suino che aprì.
“Maiale?” chiese Hermione annusando l'aria e stupendo tutti per l'incredibile portata delle sue capacità sensoriali.
“Si...” rispose il ragazzo che ne versò solo due dita in un bicchiere di vetro.
Non usava i cristalli di sua nonna per il sangue.
Quelli potevano anche essere usati dagli umani e non voleva che si sentissero male.
“Avvicinati...” chiese rivolgendosi alla ragazza mentre puntava la bacchetta sul bicchiere.
“Cosa vedi?”
“Beh che è quasi vuoto...”
“Giusto... e ora?” disse agitando la bacchetta e moltiplicando la quantità di sangue contenuta dal bicchiere.
“Ma è un incantesimo di rabbocco...” dichiarò la Umbridge stupita dall'abilità del ragazzo.
“Si studia al sesto anno ed è un incantesimo non verbale...” spiegò il ragazzo alle Greengrass e a Draco.
“Il mio maestro ha pensato bene che potesse servirmi questo incantesimo per evitare di infrangere le leggi vigenti...” si giustificò
“Si ma non capisco una cosa... perché allora i vampiri non usavano lo stesso incantesimo...”
“Perchè i vampiri non possedevano la magia e anche se l'avessero avuta, non avrebbero mai sviluppato le loro abilità magiche...” spiegò Bruce che fece notare al gruppo quanto inutile fosse per loro passare ore ed ore a studiare la magia se appena trasformato si è forte abbastanza da uccidere un troll a mani nude.
Cosa mai avrebbero potuto fare le tue vittime, dei miseri babbani, contro un essere che anche nel momento di maggior debolezza potrebbe uccidere dozzine di mortali con facilità.
Se a questo si aggiunge che in ciò che costituiva la maggior debolezza dei mortali, ovvero l'oscurità, loro avevano basato la loro stessa esistenza... beh si capisce che un vampiro di vecchia scuola avrebbe disdegnato un arte da prede come la magia.
Questo però non valeva per Bruce.
Lui era nato e cresciuto nel mondo magico e quindi non condivideva le usanze degli abitanti della notte anzi, lui era sempre stato attratto dalla possibilità di combinare le due vie e crearne quindi una del tutto nuova che ponesse fine ad inutili conflitti.
“Potevano chiedere aiuto ai maghi... così avrebbero evitato...”
“Di estinguersi? Oh Draco proprio tu fai questa domanda?” rise Bruce senza riuscire a controllarsi.
“Perchè?” chiese confuso.
“Perchè per i vampiri pensavano di voi maghi... ciò che voi purosangue pensate dei babbani o di quelli come Hermione.”
“Cosa?” esclamarono sdegnati Astoria e Draco.
“Si Draco... Daphne ed Hermione, se esistessero ancora i membri più antichi e puri della mia stirpe, sarebbero considerate l'equivalente di un natibabbani privi di diritti. Sarebbero utili solo a soddisfare fantasie sessuali. Nessun vampiro sposerebbe mai una vampira reincarnata quando potrebbero sposare una gelida snob dal sangue puro... e sappi che i vampiri erano più estremi di Salazar Serpeverde. Io stesso sarei oggetto di discriminazione perché, pur essendo migliore di loro... sono troppo “umano” per i loro standard. Io sono cresciuto con una famiglia che, per quanto disfunzionale, perché i Black lo sono ed è inutile negarlo, erano pur sempre umani. Se io fossi stato cresciuto da un vero vampiro... Hermione l'avrei rapita appena conosciuta e mi sarei preso ciò che volevo infischiandomene delle lacrime che le avrei fatto versare... l'avrei costretta a stare al mio fianco in modi che il Voldemort che voi temete avrebbe vomitato l'anima...” disse con evidente disgusto.
“Ma i vampiri... quelli puri non provano sentimenti?” chiese Astoria preoccupata.
“Solo verso i loro simili..." rispose Bruce con noncuranza.
"...e come puoi vedere io non rientro nei canoni di quella stirpe. Io sono una via di mezzo tra voi e loro... un diurno che se fosse nato un secolo fa sarebbe stato emarginato da entrambe le razze e che al massimo avrebbe trovato lavoro come sterminatore di vampiri per qualche ministero...” spiegò porgendo il bicchiere ad Hermione di cui avvertiva la sete grazie al legame.
“Allora perché tu...” lo incalzò Draco.
“Perchè è da stupidi cercare il conflitto quando io ed i miei eredi possiamo nutrirci senza arrecare danno al prossimo...” si limitò a rispondere.
“Dovrei condannare Hermione, i nostri figli e quelli che avrò con tua cognata a nascondersi in vecchi castelli in rovina col terrore di essere trovati dagli auror, quando posso dare a loro ciò che si meritano con i soldi dei Black, dei Greengrass, dei Lestrange e un giorno dei Malfoy, quando tu e i tuoi nipoti vi estinguerete?” disse sorridendo in modo sadico davanti al terrore che si dipingeva sul volto del re delle serpi.
“C-Cosa?”
“Suvvia Draco... io non ho in mente di ucciderti. Ma considera che io vivrò per secoli e, come Dracula ha visto la famiglia di suo padre estinguersi, io vedrò le vostre...” disse guardandolo negli occhi
“...estinguersi. Zia Bella, suo marito e suo cognato sono in carcere e non hanno eredi. Gli zii perché sono finiti in carcere e Rastaban perché aveva altre preferenze. Morti loro, la loro fortuna sarà tua, o mia, o di entrambi... per quanto riguarda te... è sufficiente che un tuo erede non abbia figli perché tutto passi al tuo parente più prossimo ovvero... me...”
“Beh tuo cugino potrebbe ambire all'immortalità per lui ed i suoi eredi...” si intromise Hermione con un aria da finta ingenua.
“Già... sarebbe bello che la mia sorellina si unisse a noi...” disse Daphne esternando i suoi pensieri.
“E perché?” chiese Astoria perplessa.
“Beh... io dovrò perdere la mia innocenza sotto lo sguardo di solo quattro persone e grazie a Bruce non ci saranno uomini a vedermi nuda in un momento così intimo. Tu piccolina non avrai tale onore... Lucius ci sarà, e forse anche il nonno di Draco... e ricorda che Narcissa dovette subire lo Jus Primae Noctis, con un membro anziano della famiglia di suo marito...” disse fingendosi preoccupata.
“Draco è vero?” chiese con una nota di isteria Astoria.
“Si...” mormorò il ragazzo omettendo che sua madre dovette concedersi ad un mezzosangue di nome Voldemort.
“E perché con Bruce ciò non succederà?” chiese la ragazza.
“Primo perché non ci sono Black di sesso maschile in vita eccetto un latitante che non sfiorerà mai nessuna di loro, nemmeno se fosse prosciolto da tutte le accuse. Secondo perché come vampira Daphne non è tenuta ad obbedire ad un tradizione simile... che non ha niente a che vedere con le leggi ministeriali...” spiegò il ragazzo.
“Quindi tu ti sei fatta trasformare prima per...”
“Si Astoria, proprio per evitare certi rituali barbari... anche Hermione ha fatto lo stesso... nessuna di noi voleva concedere la propria purezza ad un uomo che non avremmo mai sposato...” disse sorridendo nel vedere la sorella meditare sulle sue parole senza sbilanciarsi troppo proprio come le era stato insegnato.
Anche Draco stava riflettendo.
Diventare vampiro aveva i suoi vantaggi.
Immunità alla magia, più forza... una sorta di immortalità. Riflessi migliori... una sorta di immortalità.
Più fascino... una sorta di immortalità.
Immunità al freddo, ai veleni, alle malattie e al controllo mentale... ed una sorta di immortalità.
Inoltre sarebbe stato l'unico parente di sangue, non generato da Bruce, del sovrano di tutti i vampiri e ciò avrebbe reso i Malfoy dei Duchi elevando il loro status sociale.
Se a questo poi si aggingeva che la Granger era migliorata molto, forse non come potere magico, ma almeno come riflessi e forza fisica... beh tutto sembrava sempre più allettante.
Il ricordo di come aveva sollevato Lentiggine con una mano sola a Hogsmeade e di come l'avesse vista divertirsi nel cruciare le acramantule gli era rimasto impresso nella mente.
Anche il suo aspetto fisico ne aveva tratto giovamento.
Da trascurata, ingenua, secchiona che si batteva per i diritti degli elfi prima di Natale che, con qualche straccetto ed un po di attenzione alla cura del suo aspetto, era diventata passabile la sera del ballo... al ritorno dalle vacanze si era trasformata, in una sensuale assassina capace di uccidere sia con la magia che a mani nude senza rimorsi.
E lui, sapendo cosa fosse il cugino, non ci aveva messo molto a capire il perchè di un cambio così repentino.
“Si ma sai che scandalo se lo diventassimo? Pensa alle conseguenze...” disse Draco fingendosi ne schifato ma nemmeno favorevole.
“Quali conseguenze?” chiese Bruce perplesso.
“Beh qualcuno potrebbe pensare che vuoi costruire un armata...”
“Draco... i vampiri sentono la magia nel sangue...” spiegò il ragazzo sorridendo.
“Se avessi voluto creare un armata di vampiri avrei rapito tutti i neonati natibabbani e li avrei cresciuti odiandovi. Io non voglio la guerra... vorrei creare un villaggio di soli vampiri dove i miei sudditi possano vivere in pace seguendo leggi migliori di quelle emesse dai miei antenati. Che poi nessuno si fiderà di me... beh l'ho già messo in conto. Silente stesso, l'uomo che ha dato una seconda possibilità a migliaia di persone, ci ha messo tre anni per fidarsi di me e farmi iscrivere ad Hogwarts... ma sono sicuro che col tempo tutti vedranno che io ed i miei vampiri siamo diversi...”
“Capisco... e se qualcuno ti attaccasse... se qualcuno mettesse in pericolo tuo figlio?” domandò ingenuamente il rampollo dei Malfoy.
“Lo ucciderò senza pietà...” disse gelido al punto che perfino la Umbridge comprese, anche se non lo avrebbe mai ammesso, che era meglio tenerselo buono.
“...ma siccome non ho intenzione di creare problemi... nessuno dovrebbe essere così folle da venire qui armato di ascia, paletti e altre stronzate che in ogni caso non avrebbero effetto su di me o su Hermione.” disse tornando a sorridere e addolcendo i toni in modo così repentino da stupire i presenti.
Fu in quel momento che la porta suonò ricordando ai presenti che il tempo quando voleva scorreva in modo implacabile.
“Beh direi che è giunto il momento di andare...” disse la professoressa Umbridge alzandosi mentre Bruce l'accompagnava alla porta.
Una volta aperto si trovarono di fronte una grande bolgia composta da molti ragazzi ed alcuni adulti ad attenderli fuori che stupirono non poco la Umbridge che non sapeva tutta la verità.
Lei sapeva che il ragazzo avrebbe ospitato dei ragazzi per non far pesare la solitudine alla consorte... ma che Silente e Bruce fossero messi d'accordo perché Grimmauld Place 12 diventasse la casa di tutti i figli dei membri dell'ordine della fenice che non avevano l'età per combattere o per ottenere informazioni... beh questo non se lo immaginava nemmeno lontanamente e forse non l'avrebbe mai saputo.

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Salve ragazzi e ragazze...
Questa lunga giornata non è ancora finita ma ci arriveremo e nel prossimo capitolo (o in quello dopo ora non ricordo) vedremo il primo, vero evento che segna la svolta col libro originale.
Bruce intanto si mostra per ciò che è. Un ragazzo maturo, ben più di quanto dovrebbe essere un mago non ancora ventenne.
Un ragazzo che passerà tutto il quinto anno a cambiare pannolini... ah l'amour :)
Il titolo, per le ragazze specialmente, è una citazione a Dragon Ball che credo di non dover spiegare ai ragazzi :)
Comunque, ai fini della cronaca, dato che verrà trattata in seguito come flashback... vi avviso che dopo la "messa a letto" Daphne non userà molto il lettino e seguirà il consiglio della Mac Granitt. :)
Per quanto riguarda invece Bruce-Sirius e Bruce-Harry ci saranno novità ghiotte in un futuro non molto distante :)
A Presto :)
   
 
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