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Autore: fandani03    29/09/2015    2 recensioni
Andò nella stanza di Oliver e gli chiese, senza giri di parole: - “Sei innamorato di Jamie??” -
- “Cosa? Marin ma che dici?” -
- “Rispondi, devo saperlo!!” -
Oliver abbassò lo sguardo, si scansò per farlo entrare e richiuse la porta.
- “Ascolta Marin, il punto non è se io sia o meno innamorato di Jamie.. il punto fondamentale è che lei.. Lei è per certo innamorata di te! Non di me, Marin. E questo, scusami, ma rende la tua domanda del tutto inutile!” –
Mi sono trovata per sbaglio a scrivere su questa storia, su un anime a mio avviso davvero bello, struggente e complesso. Per niente banale e tutt'altro che facile da comprendere ad una prima visione e in giovane età, come successe a me all'epoca.
Non mi è mai del tutto andata giù l'idea che l'eroe della storia debba per forza innamorarsi della "cattiva". Pur avendo ben chiaro il conflitto negli animi dei protagonnisti e la ragioni indiscutibili dell'attrazione tra Marin e Aphrodia, non volevo mollare la povera Jamie, bella, leale, innamorata e tifare, stavolta, per che rispecchia i canoni classici.
Ecco quindi lo svolgimento di una storia che, nell'anime forse, non è mai neppure iniziata!
Genere: Guerra, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo quell’allarme, dopo la riunione in sala comando, tutto cominciò a cambiare repentinamente, per i giovani Blue Fixer, per il pianeta intero.
La situazione della Terra era grave e la sua sorte sembrava ormai segnata.
Qualche giorno più tardi, nelle prime ore della sera, dopo lunghe giornate di discussioni interminabili, riunioni e confronti tra il Comandante Bannister, il Generale dell’esercito e tutte le personalità importanti che stavano cercando di trovare una soluzione per salvare il pianeta, in quelle ore esatte i Blue Fixer si ritrovarono a prendere una decisione tanto drammatica quanto ineluttabile: partire per una missione suicida dalla quale, molto probabilmente, non sarebbero mai tornati indietro. Scoprirono che il loro compito era quello di recuperare il nucleo radioattivo che stava sprofondando nelle viscere della terra, ma per farlo probabilmente tutti loro sarebbero saltati in aria insieme all’intero Baldios.
- “Io vado. Sono pronto, la Terra non avrebbe più senso di essere salvata e non varrebbe più la pena combattere se diventasse come S1” - Marin sbloccò la situazione e gli altri lo seguirono a ruota.
- “Vado anche io!” -
- “Anche io” - aggiunsero Raita e Oliver. I tre ragazzi si guardarono e si scambiarono un’occhiata d’intesa. Tutti per uno e uno per tutti, sembrarono dire.
- “Voglio venire anche io!” – disse la giovane e combattiva Jamie.
- “Jamie NO!” – il coro dei Blue Fixer fu unanime, insieme a loro anche il Comandante e la Professoressa Quinstein.
- “Ma non potete lasciarmi qui!” - ribadì decisa.
Marin intervenne per tutti, con tono fermo e calmo:
- “Jamie, tu devi sopravvivere, per tutti noi. Non ti permetteremo di farlo…” -
- “Ma Marin, io non posso rimanere qui a vedervi morire,  il mio destino è lo stesso vostro, anche io sono un Blue Fixer..” -
- “Jamie!” - Marin alzò improvvisamente la voce e le si avvicinò afferrandiola per le spalle. La ragazza spalancò gli occhi, spiazzata da un atteggiamento che non si aspettava.
- “Jamie.. io voglio tu sopravviva, Jamie..” -  la forte presa, che le scrollò leggermente le spalle, destabilizzò la ragazza. Marin cambiò repentinamente il tono della voce rendendosi conto di aver esagerato, allontanandosi un poco. In quel preciso istante a tutti i presenti sembrò di assistere ad un momento delicato e privato, istintivamente fecero qualche passo indietro.
- “…tu rimarrai qui” – continuò Marin con tono più pacato ma deciso.
- “Marin, tu non puoi chiedermi questo, non puoi chiedermi di rimanere in disparte...non è giusto” -  le lacrime iniziarono a scorrerle sul viso.
Solo poche ore prima erano lacrime dedicate al dolore per la perdita del padre, e Marin aveva cercato di confortarla, asciugandole con un dito e con il suo calore. Ora era proprio lui la fonte delle sue lacrime, questa durezza, questa ostinazione, questo suo non capire che lei, lei non poteva. Come poteva non capire?
Marin si avvicinò ulteriormente alla ragazza, poggiandole nuovamente le mani sulle spalle ma stavolta con maggiore delicatezza.
- “Jamie, questa non è una missione qualsiasi, non è come le altre volte. Ti prego...devi ascoltarmi.. solo sapendoti al sicuro saremo in grado di dare il meglio di noi stessi. Solo sapendoti al sicuro potremo concentrarci sul Baldios e sul nemico. O per lo meno, sarebbe così per me…." – ammise il ragazzo, rivelandosi nella sua parte più tenera.
La ragazza annuì col capo, abbassando la testa. Marin, d'impulso, con due dita le sollevò leggermente il mento, costringendola a guardarlo.
- "E ricordati…qualsiasi cosa succeda, che Raita e Oliver ti hanno voluto bene…e anche io!” -
- “Marin….” - la voce le si spezzò in gola. I due ragazzi si guardarono, avrebbero voluto dire di più ma era troppo difficile.
- “Non voglio perderti Marin….” - un singhiozzo la sovrastò. Gli occhi di Jamie si riempirono di lacrime. Marin le accarezzò il viso.
- “Devi essere forte Jamie, se tornerò…" - si interruppe consapevole di stare per dire una cosa importante, una cosa grande che in quel momento sentì vera come mai prima - “..se tornerò non me ne andrò mai più, te lo giuro!” -
- “Oh Marin, Mariiin....” - la spinse via da sé e seguì gli altri che si erano già avviati verso gli apparecchi, con le grida di Jamie che gli risuonavano nelle orecchie.
Quinstein, dopo aver assistito in disparte alla scena, dovette intervenire per trattenerla, mentre piangeva e si dimenava per cercava di raggiungere il suo Marin.

Mentre il Pulsern Burn era già in volo, la mente di Marin volò ancora da Jamie. Il suo viso, i suoi occhi, l’amore per lei scoperto troppo tardi. Come sarebbe stata la sua vita se avesse sempre vissuto sulla Terra? Se la loro vita non fosse stata completamente assorbita dall’essere dei Blue Fixer ? Ripensò alla dolce Jamie e non poté che sentire una gran pena al pensiero che probabilmente non l’avrebbe rivista mai più.
Ad alta voce espresse i suoi pensieri senza rendersene conto: - “Jamie, avrei voluto capirlo prima…avrei dovuto dirtelo..” - ma una voce gli rispose, come se la sua fantasia avesse preso forma.
- “..forse puoi farlo ora....” -
Il giovane Blue Fixer sussultò, si voltò di scatto e vide Jamie intrufolarsi fin dentro all’abitacolo del Pulsern Burn.
La ragazza si fermò di colpo, incontrando i suoi occhi in silenzio. Quel breve attimo, entrambi sorpresi dalla reazione e dall’emozione imprevista che li aveva assaliti, fu pieno di mille parole non ancora pronunciate.
- “Jamie, accidenti, ma che diavolo ci fai qui?? Ti avevamo detto che….” -
Lei si avvicinò, poggiò le dita di una mano sulle labbra di lui e lo zittì.
- “Marin, ti prego...” - il giovane ammutolì. Per un attimo si sentì perso in quegli occhi azzurri che lo imploravano e suo malgrado si ritrovò ad annuire con un cenno del capo.
- “D’accordo Jamie, ormai sei qui…..accidenti dovrei riportarti indietro!” - un lampo e un sorriso gli illuminò il viso. La guardò - “…ma dannazione, sono così felice di vederti!” -
Lei non desiderava sentire altro. Ed espresse ad alta voce i pensieri che fino a quel momento aveva tenuto dentro di sé.
- “Marin, io non potrei vivere se tu morissi. Preferisco morire con te!” – le parole le uscirono contro la sua volontà, contro ogni ragione di quel momento così difficile. Ma furono parole così accorate che sapevano di vero, di profondo. E il giovane ne rimase irrimediabilmente colpito.
Gli occhi di Marin scintillarono, come mai prima: - “Jamie, io…..!” -  gli occhi erano fermi e le mani si strinsero attorno a quelle di lei, e fu in quell’attimo che la voce di Oliver irruppe nella cabina.
- “Marin, dannazione, se non riesci a dirglielo nemmeno questa volta ti giuro che vengo a strozzarti con le mie mani!!! " -
- "Coosa????" - Marin sussultò sul sedile.
- "Dirmi cosa??" - azzardò Jamie.
- "Marin, mi senti? Rispondi Marin…!” - Marin si riscosse e di corsa si sedette nuovamente al suo posto.
- “Ehi, ma che diavolo sta succedendo? Marin che combini accidenti??” – si inserì anche la voce di Raita che molto probabilmente non aveva colto la sfumatura del momento....
- “Siediti Jamie! Oliver, siamo qui.....sì c'è anche Jamie, e verrà con noi!” - si girò e, guardandosi, si sorrisero.
- “Accidenti a te Jamie, ma... Marin…” - gli occhik di Oliver si strinsero intensi.
- “Cosa c’è Oliver?” -
- “Vedi di aver cura di lei!” -
Marin sorrise, consapevole dell’intuito dell’amico e si rese conto di non poter più rimandare oltre, di non voler rimandare oltre.
- “E' tutto a posto Oliver, siamo ai nostri posti. Ora però…. Passo e chiudo!” - chiuse il collegamento e inserì il pilota automatico. Oliver non se la prenderà per questo! Pensò Marin.
Si sganciò la cintura e, alzandosi velocemente, si trovò inginocchiato accanto a Jamie, seduta nel sedile posteriore. La ragazza lo guardò spaesata.
- “Che succede Marin? Va tutto bene?” -
Quel lieve luccichio negli occhi di lei diedero al ragazzo la spinta per continuare. Capì che lei non attendeva altro e non gli parve possibile averci impiegato tanto tempo prima di farlo. Marin sentì il cuore farsi più veloce. Non aveva mai provato niente del genere. E in questo momento fu consapevole del miscuglio tra i sentimenti per Jamie e la paura di quello che stavano per affrontare. Ma averla lì, a dispetto di quanto le aveva detto prima di imbarcarsi, era certo lo avrebbe reso più forte.
- “Jamie…” - si avvicinò a lei lentamente, le appoggiò una mano sul viso, le sue dita scivolarono dietro la sua nuca.
- "Marin, che cosa voleva dire Oliver? Cosa dovresti dirmi, insomma lui ha detto che…." - la tirò a sé con slancio fino ad incontrare le sue labbra. In un attimo le loro bocche si incontrarono, anzi si scontrarono, si unirono come per colmare l'urgente bisogno che avevano l'uno dell'altra. Non era un bacio di passione, era un bacio di bisogno, il bisogno di dirsi tutto quello che finora non erano riusciti a dirsi. Il bacio durò poco più di qualche istante, un attimo forte e lunghissimo.
Il ragazzo si distaccò, le strinse più forte la mano, rafforzando con l'altra la presa tra i capelli di lei. Si sollevò leggermente per poterla guardare meglio negli occhi.
- “Qualunque cosa succeda….staremo sempre insieme.. Ti amo Jamie!” -
Jamie con gli occhi un po' umidi e con le labbra che si incurvarono aperte in un sorriso, ricambiò.
- “Oh Marin….Anche io ti amo! -
Marin le poggiò un bacio sul dorso della mano, ancora stretta tra le sue. Poi sollevò il viso e la baciò nuovamente, stavolta più forte, più intenso, labbra su labbra, per parecchi lunghi secondi che a entrambi sembrano non bastare, assaporandosi l’un l’altra.  Si staccò da lei solo di pochi centimetri, costretto a trattenersi da molti altri bisogni che sentiva crescere dentro di sé.
Jamie sentì il respiro spezzarsi, avrebbe voluto averlo ancora. Si trovò senza fiato, era spaesata, era felice, e totalmente sconvolta nel vivere un momento che credeva non sarebbe mai arrivato. Una scarica di adrenalina si è impossessò di lei, attraversandola.
- "Oliver aveva ragione, sono stato un vero idiota! Perdonami per averci messo tanto......." - disse infine il ragazzo per rompere quel momento impossibile da gestire ormai. Jamie sorrise a questa frase - "…lui l'aveva capito molto prima di me....!" -
- "Marin...." -
- "Sì?" -
- "Io lo sapevo...." - un sorriso dolcissimo la illuminò e Marin vide in lei ciò di cui aveva sempre avuto bisogno, la purezza, la lealtà, l'amore sereno e profondo.
Le toccò nuovamente il viso con il palmo della mano, carezzandolo. Fece per alzarsi, era ora di riprendere i loro posti.
Jamie lo trattenne per un braccio.
-  “Aspetta!” – si avvicinò nuovamente a lui e lo baciò, sì stavolta prese l’iniziativa. E la forza che trasmise che con questo bacio entrò profondamente in entrambi, tanto da aver chiaro cosa desideravano l’uno dall’altro, ora e in futuro.
Si staccarono, Jamie sorrise ancora, gli occhi sempre più felici.
Marin accolse quel sorriso sincero e si sedette al suo posto:
- “Pulsern Burn… VIAAAA!” - l’apparecchio sfrecciò nel cielo blu a raggiungere i compagni, lasciati indietro di qualche miglia.
- “Oliver, Raita, siamo qui….!” -
- “Marin, Jamie… tutto bene??” -
- “Benissimo!!” risposero i due ragazzi all’unisono.
Nel suo abitacolo Oliver sorrise.
- "Molto bene, ragazzo, sono molto fiero di te!! ahahahha!" -
- "Grazie Oliver!" - rispose Marin lievemente imbarazzato.
- “Okay ragazzi, se dobbiamo morire, moriremo tutti insieme, i Blue Fixer non si separeranno, né ora né mai! D’accordo??” –
- “SI!!” – l’ennesima risposta corale diede loro nuova linfa e nuovo coraggio.
- “BALDIOS, viaaaa!” – con il grido di Marin ebbe inizio la trasformazione in Baldios.
Da quel momento aveva inizio la missione per raggiungere il nucleo radioattivo nelle profondità dell’oceano.

 

  
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