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Autore: PokeShiira    24/10/2015    1 recensioni
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"Ho bisogno di te, Mellie. Per favore, vieni ora!"
Nuova storia horror, leggere fa bene, offerta limitata (ok, esagero).
Non spoilererò la trama, ma leggete per festeggiare la resuscitazione del mio pc.
Genere: Drammatico, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Roadhouse di Nonna Royce! Venite a soggiornare per una notte da Nonna! Si prenderà cura di voi! Stanze! Vitto! Prezzi bassi! Alla prossima uscita!



Il suo cuore accelerò i battiti. Non era affatto interessata a fermarsi da Nonna Royce, ma ogni attività ha sicuramente una linea fissa. Al massimo, avrebbe potuto ricevere una mappa, o le avrebbero potuto indicare la strada giusta. Decise di fermarsi là.

Stava quasi per mancare lo svincolo. La Roadhouse di Nonna Royce era infossata alla fine di una lunga, sporca strada privata e sterrata, appartata in mezzo agli alberi. Aveva appena finito di percorrere la stradina sporca, prima di accorgersi che stava là. Continuò fino a fermarsi e poi svoltò dentro.

La casetta si trovava davanti a lei. Era a due piani e sembrava avere all'incirca otto o dieci stanze. Grande per essere una casa ma piccola per qualsiasi abitazione che potesse permettersi vitto e alloggio. Si avvicinò e controllò se vi era un segnale di un posto libero; niente. Non perché l'insegna non era illuminata, non c'era proprio nessuna insegna. La luce del portico era accesa e la facciata dell'edificio era illuminata da quella luce e dai suoi fari. Nessun cartello di alcun genere.

Quasi si chiese se non avesse sbagliato posto, ma era certa di non aver visto alcun'altra uscita tra questa casa e il cartello che la indicava. Si fermò nel vialetto e tirò fuori il cellulare di nuovo. Ancora niente campo. Fece una piccola ricerca di eventuali segnali wireless disponibili. Senza nessuna sorpresa, non ve ne era alcuno. Neanche uno protetto.

Non c'è nessun altro a parte me qua, pensò.

A quel punto, non si sarebbe stupita di trovare anche la casa vuota. Ma la luce era accesa ed era una road house. Ci sarà stato qualcuno a lavorare alla reception.

Scese dall'auto e si diresse verso il portico. Mentre si voltò per controllare che le luci lampeggiassero per essere sicura di aver chiuso le portiere dell'auto, pensò di vedere un movimento tra gli alberi. Qualcosa dalla forma umana. Si fermò e guardò di nuovo. Niente. Pensò di averlo immaginato.

Sulla porta, esitò. Se fosse stata una roadhouse non avrebbe dovuto aver problemi ad entrare. Ma se si fosse sbagliata? Se avesse aperto la porta e fosse entrata, si sarebbe potuta trovare arrestata là in Culonia, Nientelandia. Cautamente, provò a girare la maniglia. Funzionava. Spinse delicatamente la porta. Si aprì. Il sollievo la pervase quando vide che si trovava in un atrio piccolo, ma decorato con gusto, che era stato evidentemente riqualificato come hall. Una scrivania pittoresca, con un modesto libro degli ospiti lasciato sull'angolo destro insieme ad alcune riviste, e alcune sedie. Scorse brevemente i titoli -- Mademoiselle, Blue Book, The New Country Life, Arts & Architecture -- prima di rivolgere l'attenzione al piccolo scranno.
   
 
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