*What Have you Done*
“I will not fall, won't let it go
We will be free when it ends”
(What Have you Done – Within Temptation)
Il sorriso,
la luce negli occhi di Saga, furono solo un dono momentaneo: sparirono così com’erano
arrivati, soffocati da un’ombra che stavolta era di dubbio. Gemini guardava le
loro mani unite quasi a voler decifrare il segreto di quel legame. Come potevano,
dopo così lungo tempo, dopo che i loro desideri erano stati soffocati nel
sangue, trovarsi ancora lì?
Tutto gli sembrava così irreale, gli sembrava
che, se solo si fosse mosso in quel momento, tutto quello si sarebbe dissolto, quell’istante
di magia si sarebbe spezzato, e lui si sarebbe ritrovato da solo, quella volta
per sempre.
-Aioros-
il nome del Sagittario fu un balsamo, miele
sulle sue labbra. Un sospiro quasi impercettibile, come un’eco lontana in un
sogno –perché sei ancora qui?-
E lui, Aioros, comprese bene il motivo di
quella domanda, sebbene fosse nascosto in un quesito all’apparenza banale. Saga
sapeva che lo avrebbe capito: Aioros lo capiva sempre, l’avrebbe sempre capito,
in quel momento e fra ancora cent’anni, per sempre.
Quella domanda era per Sagitter
molto di più che una frase dettata dalla curiosità: dietro quelle parole aveva
chiaramente udito un grido disperato d’aiuto, la voce rassegnata di un uomo che
si aggrappa ad una speranza nella quale ormai ha smesso di credere.
Dunque sfiorò appena il viso del Saint di
Gemini, quel tanto che bastava a farlo voltare verso di sé, e lo guardò senza
esitazione negli occhi.
-Perché ti amo-
Sorpresa, sollievo, mille emozioni si
mescolarono nell’azzurro che stava ancora guardando. C’era tutto un mondo,
dietro quegli occhi, uno splendido reame devastato dalla brutalità della
guerra, un regno che voleva ritrovare la vita, anche a costo di sostenere un’attesa
infinita.
Saga distolse lo sguardo da lui; il petto si
alzava e si abbassava a ritmo del respiro rapido che gli sfuggiva dalle labbra.
Gioia gli avevano portato quelle parole, e adesso il rimorso si dibatteva con l’incertezza
e il desiderio di poter di nuovo meritare quell’amore che tanto desiderava. Perché
lo desiderava, Saga, lo desiderava da morire, il poter ritornare ad amare come
una volta, come quando non conosceva l’oscurità, e l’unico male era dovuto alle
ferite fisiche che sanguinavano; era facile guarire, allora: bastava lavare via
il sangue e fasciare la parte offesa. Adesso, le ferite dell’animo erano molto
più profonde e pericolose e, se non venivano curate per tempo, a lungo andare
avrebbero potuto donare la morte come unica consolazione.
-Mi
ami…- ripeté a mezza voce, quasi senza crederci –mi
ami ancora, dopo tutto questo tempo, dopo tutto quello che è successo. Dopo che,
per causa mia, la vita ti abbandonato e la terra ti ha ripudiato come
traditore. È bellissimo, sentirselo dire. Ma come puoi, dopo tutto questo
tempo? Come puoi amarmi ancora?-
-Saga!-
E subito dopo era tra le sue braccia, e
Aioros lo stringeva come se non ci fosse domani, come se ne andasse della sua
stessa vita. Saga lo sentì sospirare, e per l’ennesima volta seppe di averlo
ferito. Non si chiede il perché dell’amore così come non si chiede il perché di
un dono. Spesso non scegliamo di amare, e quando ciò avviene il motivo spesso
non esiste, accade e basta, accade perché è destino, o semplicemente perché il
cuore tenta di guarire la sua solitudine andando alla ricerca di un’altra anima
che possa comprenderlo.
-Saga, non chiedermi di spiegarti questo. Sarebbe
impossibile, come il tentare di scoprire tutti i segreti dell’Universo. L’amore
non svanisce mai de tutto, ma rimane un silenzioso fantasma annidato nei nostri
cuori, sempre pronto a riprendere vita. Non possiamo scegliere chi amare, né smettere
di farlo quando questo diventa difficile. E tu credimi, credimi quando ti dico
che ti amo, che ti ho sempre amato. Ti ho amato quando la pace regnava sovrana
e quando tutto sembrava perduto. Ti ho amato per ogni lacrima che versavi sulla
mia spalla, e ancora di più quando con mille sforzi riuscivo a strapparti un
sorriso. Ti ho amato nell’innocenza dell’infanzia e quando la guerra minacciava
di strapparci via ogni futuro. Ti ho amato ogni volta che mi ferivi senza
volerlo, e quando con una sola risata riuscivi a regalarmi il mondo intero. Ti
ho amato attraverso gli anni e i pericoli, e persino oltre la morte. Adesso non
importano più gli ostacoli che ci hanno separato, né quelli che rischieranno di
dividerci in futuro: quello che provo per te, nessuno potrà mai cambiarlo.
L’amore non è mai come nelle favole, quasi mai esiste un lieto fine. L’amore è
soprattutto superare le difficoltà insieme, far fronte ai pericoli confidando
l’uno nell’altro. E nell’amore non importano la distanza o il tempo: qualsiasi
cosa accadrà, rimarremo sempre uniti-
Saga lo ascoltava immobile, il viso nascosto
nell’incavo della sua spalla, e ma mano che quelle parole lo raggiungevano
riuscivano a sciogliere il ghiaccio che gli si era condensato dentro, riuscivano
a donargli nuova forza, a ricostruire un nuovo sé stesso con le macerie ormai devastate
della sua anima. Silenziose lacrime gli solcarono il viso, finendo a bagnare la
pelle nuda delle spalle del suo compagno.
Tutte quelle lacrime, nel corso degli anni,
persino nella morte, avevano minacciato di soffocarlo, di annegare la sua vera
essenza privandolo di ogni possibilità di una nuova vita.
Adesso, man mano che quelle gocce di veleno
gli liberavano l’anima, si sentiva come rinascere, come se avesse riscoperto il
desiderio della vita che gli era stata donata.
Aioros lo lasciò singhiozzare tra le sue
braccia fin quando non si calmò del tutto, fin quando non sospirò quasi a voler
respirare l’aria della libertà che aveva infine ritrovato.
Alla fine, fu lui stesso a guardare il
Sagittario, gli occhi ancora umidi di lacrime, splendenti come non mai.
Sagitter tentennò, scrutandolo in viso come se volesse leggergli
dentro.
-Saga, tu… vuoi dirmelo? Non adesso… mi
chiedevo solo se, quando ti sentirai pronto…-
Quella volta fu lui ad accoglierlo tra le sue
braccia, ancora prima che parlasse. Era così bello sentire il suo calore, il
suo respiro sulla pelle. Era lui che lo faceva sentire vivo.
-Ti amo- nient’altro che un sospiro rotto
dall’emozione, che si infranse sul collo di Aioros come brezza estiva –ti amo, ti amo…-
Era vero, tremendamente vero, e solo in quel
momento si rese conto che solo grazie a quell’amore aveva ritrovato una ragione
d’esistere, solo grazie a quel sentimento il suo cuore non si era arreso.
E ora, tra le braccia del suo uomo, avrebbe
potuto giurare di essere venuto al mondo solo per vivere quell’istante.
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Salve ragazzi!
No maa… io sono commossa: ho davvero
terminato la fanfiction! Stasera siete tutti invitati
ai festeggiamenti a casa mia! *^*/
Bè, che dire, spero che sia stata di vostro gradimento ;)
Ringrazio Aquarius no
Leni per averla inserita tra le Preferite
;)
Falcediluna: Ciao cara! Grazie della recensione, mi fa davvero piacere che la
storia ti sia piaciuta J era da un po’ di tempo che mi frullava in testa quest’idea… e
sono felice che sia stata apprezzata ;)
Bon, credo di aver finito, Ringrazio ancora chi vorrà dare un’occhiata
e un parere ;)
Buona giornata,
Rory_Chan