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Autore: CinderNella    31/10/2015    3 recensioni
Si sentiva un po’ stalker a guardarlo e ad annotare ogni suo comportamento da dietro un muro delle rovine di Christ Church Greyfriars – se si fosse trovata dietro a un cespuglio avrebbe potuto trovarci dell’ironia nella situazione che stava vivendo da qualche tempo – ma era parte del suo lavoro anche quella. [...] Ma, diversamente dal solito, e non perché fosse venerdì, lui si era separato dal suo gruppo di colleghi per dirigersi all’interno del giardino che portava dritto alle rovine dov’era casualmente lei: si stava proprio dirigendo verso di lei.
Resasene conto, si catapultò alla panchina più vicina per dare l’idea di essere davvero impegnata a fare qualcosa che non fosse spiarlo da lontano, ma dalla sua espressione non doveva esserci riuscita: «Mi scusi, ma lei mi sta spiando?»
Era davvero come a scuola. Stesso portamento arrogante, stesse fattezze e modo di presentarsi elegante e capelli impossibilmente biondi: eppure era completamente diverso.
«Ehm...» non sapeva che scusa formulare.
«È la quarta volta che la vedo in una settimana e in zone diverse della città. Perché mi segue?»
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione, Luna/Theodore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Buon sabato e buon Halloween! Come va? Spero che la storia vi stia piacendo. Come molte di voi hanno indovinato, Hermione conoscerà i vecchi compagni di scuola Serpeverde... spero vi piacerà! Come al solito, se premete sul titolo della storia e del capitolo, potete andare ai link dei video delle canzoni che danno titolo (nel caso del capitolo, anche quella a cui fa riferimento la citazione). Buona lettura!








 
Whispers in the dark
Steal a kiss and you’ll break your heart
Pick up your clothes and curl your toes
Learn your lesson, lead me home

 
Avevano raggiunto il pub a Chelsea in un quarto d’ora con il taxi: lei era ancora un po’ stordita da quanto Malfoy potesse essere interessante in quella realtà. Si erano ritrovati a parlare di più cose in quelle quattro ore che non in anni che avevano passato a scuola insieme – questo, ovviamente, Draco non lo sapeva.
E lei aveva ceduto immediatamente alla richiesta di incontrare i suoi amici al pub: aveva bisogno di chiedere qualcosa a Zabini, inoltre avrebbe voluto osservare come lui si ponesse nei confronti delle dinamiche di gruppo.
Quando vide la facciata del pub sorrise: ispirava accoglienza. Seguì Draco oltre la porta d’ingresso e si lasciò invadere dal tepore della sala. Notò che Malfoy stava cercando con lo sguardo qualcosa in particolare e, quando lo trovò, Hermione capì di che cosa si trattava: tre teste conosciute e una sconosciuta erano quattro tavoli più in là, in un posto che, a giudicare dall’espressione del suo accompagnatore, doveva essere sempre lo stesso.
Pronta a fingere di non conoscere le persone delle quali avrebbe di lì a pochi secondi stretto le mani, si fermò accanto al tavolo, dando una veloce occhiata ai presenti: riconosceva Blaise, Daphne e Theo. E poi una tipa dai capelli biondo topo che sembrava conoscerla, mentre lei non aveva la più pallida idea di chi fosse.
«Allora, questa è la stalker, Hermione Granger. Siate gentili.» presentò Malfoy, indicando Hermione «E questi sono Blaise, Daphne e dall’altra parte Angharad e Theo.»
Hermione strinse le mani di tutti, notando un lampo di comprensione negli occhi dei tre che già conosceva, mentre in quelli della tale Angharad notava solo curiosità. Perché diavolo la conosceva quando lei non la ricordava minimamente?
«Io direi che è il caso di ordinare da bere. Angh?»
«E va bene, ‘Dra.» rispose quella, superando Theo e lasciando Hermione con i suoi vecchi compagni di scuola.
«Granger, ci si rivede!» la salutò con un cenno Zabini, mentre Daphne la osservava accuratamente e Theo le faceva posto alla sua sinistra: «Buonasera Hermione.» aveva sempre considerato Nott il meno problematico del loro trio, ed era anche quello con cui si era ritrovata più spesso a parlare con naturalezza, principalmente di materie scolastiche.
«Granger.» si limitò a riconoscere la sua presenza Daphne, come se stesse ancora soppesando qualcosa.
Ma Hermione aveva qualcosa da chiedere, e non avrebbe potuto farlo quando i due assenti in quel momento sarebbero tornati: «Chi è l’altra ragazza?» la curiosità era facilmente percepibile dal tono della sua voce.
«Una nostra amica, perché?» Daphne non era tranquilla e cercava di non perdere mai di vista nessun suo movimento.
«Pura curiosità, non mi pare di averla mai vista a scuola...» non doveva darle l’idea che stesse giudicando il loro piccolo gruppo, del quale Daphne sembrava essere molto protettiva. Frequentandone così tanti da pochi giorni, effettivamente, doveva ammettere che i Serpeverde erano molto protettivi con i propri cari.
«Non ha frequentato Hogwarts.» si limitò a risponderle Daphne, con uno sguardo di sfida: cercava in tutti i modi di cogliere un passo falso della donna di fronte a lei.
«Come l’avete conosciuta?»
«Non penso siano proprio affari tuoi...» rimbeccò la Serpeverde, e Blaise iniziò ripetere: “cat-fight, cat-fight, cat-fight!”.
«Oh, piantala, Blaise.» lo riprese Theo, scuotendo la testa «Daphne, non aggredirla. Draco capirà sicuramente che ci sono dei precedenti se ti trova pronta ad attaccarla in qualsiasi modo.»
Daphne gli rivolse uno sguardo oltraggiato, quasi come se fosse stata tradita dalla sua osservazione, ma Theo rivolse l’attenzione a Hermione: «Granger, Angharad è babbana. Immagino che la tua domanda implicita fosse quella.»
La strega accanto a lui annuì, pronta a fare un’altra domanda: «E... sa?»
«Sia del mondo magico che della condizione di Draco.» rispose sinceramente Nott, e per quello Hermione lo ringraziò mentalmente. Nonostante tutto, però, era comunque stranita: tre Serpeverde si erano fidati di una non strega così tanto da dirle tutto «Ci si può fidare di lei.»
«Non ne dubito.» si ritrovò a rispondere la sua vicina, ancora pensierosa «Come l’avete conosciuta?» cercò di rilassare l’aria già troppo tesa a quel tavolo, facendo domande innocue: pur avendo bisogno di domandare diverse cose un po’ scomode riguardanti il suo soggetto, nonché suo accompagnatore della serata.
«All’università.» fu Daphne a rispondere, lasciando stupita Hermione: sembrava aver sotterrato l’ascia di guerra ed esser pronta a rispondere mostrandosi neutra alla faccenda «Era nostra compagna di corso quando eravamo al King’s College. Poi lei ha continuato lì, mentre noi siamo andati alla London Business School.»
«Oh.» non era una risposta molto intelligente, ma faceva ancora fatica a non stupirsi della loro cieca fedeltà nei confronti dell’ex-principe delle serpi.
«Temevo che Daphne ti avrebbe staccato la testa a morsi prima del mio ritorno, e volevo proprio conoscere la Salvatrice del Mondo Magico... e non, probabilmente.» la protagonista della discussione si palesò accanto al tavolo, facendo saltare su Hermione e rilassare Daphne «Ciao. Immagino ti abbiano detto cosa non sono.»
Hermione annuì e le fece posto accanto a sé, osservandola ancora per un po’: «Sono sbalordita.»
«Lo so, erano degli stronzetti nel passato.»
«Ehi!» la riprese Daphne, tirando un leggero calcio agli stinchi dell’amica, mentre Hermione ridacchiava in risposta alla frase della nuova conoscenza.
«Si tratta comunque di uno stupore... positivo.»
«Sì, sono migliorati. Ho faticato un po’ per raddrizzare questi due» indicò con un cenno del capo Daphne e Blaise «Ma hanno fatto decisamente un gran passo in avanti, almeno da quando li ho conosciuti io.»
Angharad, nonostante fosse quella che conosceva di meno, aveva il merito di averla fatta rilassare con poche frasi: poteva capire perché i tre purosangue si sentissero a loro agio con lei.
«Tu venivi al King’s College?»
«Come?» chiese Hermione, sovrappensiero fino a qualche momento prima. Poi comprese e annuì «All’inizio psicologia di base, poi ho preso una specialistica in ricerca della sanità mentale e della popolazione e poi il SGDP.»
«Due master* e un dottorato?!» Angharad era notevolmente sorpresa «Conosci davvero la mente.»
«Non quanto vorrei.» rispose sinceramente l’altra, contenta di venir riconosciuta per meriti che normalmente nel mondo magico venivano completamente snobbati «Tu?»
«Economia e management e poi un master in management artistico e culturale.»
«E ora di cosa ti occupi?»
«Mi sono resa conto che mi seccavo in un’azienda e sono tornata a studiare. Master in giornalismo.»
Hermione provò un moto di inesplicabile e profonda affezione nei confronti di quella ragazza, che sorrise orgogliosa.
Blaise e Daphne, dal canto loro, si sentivano ignorati, ma il moro trovò subito l’occasione di attirare l’attenzione: «Granger, ma non è la Weasley quella?»
Hermione sbarrò gli occhi quando incontrò una chioma fulva di sua conoscenza: sbatté le palpebre cinque volte e poi si alzò.
«Ooooh, la ammazzerà.» commentò Blaise, strofinandosi le mani.
«Ma che ci fa qui con Lunatica Lovegood?» chiese Daphne, perplessa: l’intero tavolo guardava in quella direzione, e non si accorsero dell’arrivo di Draco con quattro birre «Cosa sta facendo Hermione?»
Daphne e Blaise sbarrarono gli occhi, non sapendo come rispondere: ma Theo salvò la situazione «Ha incontrato casualmente delle sue amiche e ci sta parlando ora.»
«Beh, possono aggiungersi, no? O è un problema per voi?»
«Nessun problema!» rispose Angharad, il cui sorriso aveva l’aria di essere più simile a un ghigno divertito; Theo le diede manforte, mentre Daphne e Blaise, troppo terrorizzati da quello che Draco aveva appena rischiato di scoprire, si limitarono ad annuire e a guardarlo allontanarsi in direzione delle tre ragazze vicine al bancone.


«Cosa ci fate qui?» lo sguardo di Hermione era in procinto di incenerire Ginny, che faceva spallucce «Siamo capitate per caso qui...»
«Weasley, non mi prendere per i fondelli...»
« Gin ha magihackerato il tuo telefono. E ti abbiamo seguita fin qui.» dichiarò con naturalezza Luna, guadagnandosi un’occhiataccia da parte della migliore amica e un muto ringraziamento da parte dall’altra amica.
«Ginny, sai che sto lavorando...»
«Ma io volevo trovare il modo di incontrare...»
«Buonasera» la voce di Malfoy zittì tutte: tranne Luna, che rispose educatamente al saluto «Buonasera!»
Lievemente stupito dal modo di porsi della sconosciuta che gli aveva risposto, decise di rivolgersi direttamente a Hermione: «Theo mi ha detto che hai incontrato queste tue due amiche. Magari vogliono unirsi al nostro tavolo?»
L’annuire di Ginny gli rispose prima di una qualsiasi possibile scusa di Hermione, e allora quella si arrese: non avrebbe potuto fare altrimenti, visto che la rossa si era già presentata a Malfoy e aveva fatto lo stesso per Luna.
Hermione scosse la testa, borbottò tra sé e sé qualcosa di leggermente sgarbato nei confronti della sua amica fulva e li seguì a ruota.


Mezz’ora dopo erano tutti seduti allo stesso tavolo, stretti e gioviali sulle due panche: Hermione non sapeva come avessero raggiunto quell’equilibrio precario, ma era più che certa che avesse giocato un ruolo fondamentale la birra che aveva placato e rilassato gli animi.
Evitava di lasciar cadere lo sguardo sull’angolo destro della sua visuale: non sapeva come, ma si era ritrovata da un lato Luna e dall’altro Draco, di fronte Angharad e Daphne e, alla sinistra di quest’ultima, Blaise e Ginny. Non sapeva come l’amica fosse arrivata là, ma poteva affermare con certezza che era molto più tranquilla della vicinanza di Luna e Theo – che avevano trovato quasi subito un argomento comune, che però lei non riusciva a carpire – che non di quella tra il moro e la rossa.
Draco si sporse leggermente in direzione del suo orecchio, come se volesse dirle qualcosa che avrebbe dovuto sentire solo lei: «Possiamo già darci l’appellativo di cupido.»
Hermione roteò gli occhi al cielo: «Preferirei non averlo.» gli rispose, incrociando lo sguardo con il biondo, che aveva uno strano sorriso complice: probabilmente ne era rimasta stupita perché non l’aveva mai visto così. Non da vicino almeno, e sicuramente non ne era mai stata lei la destinataria.
«Non ti fidi di Blaise?»
«Dovrei?» chiese perplessa lei, alzando un sopracciglio.
«Assolutamente no.» rispose allora lui, ridacchiando e coinvolgendola nella risata: «Non ci si dovrebbe fidare neanche di lei, però, a onor del vero.»
«Allora potrebbero essere una coppia esplosiva.»
«Credimi, in tutti i sensi potrebbero esserlo.» gli assicurò Hermione, incontrando nuovamente il suo sguardo divertito e sorridendogli automaticamente. Rimasero per qualche secondo così, immobili, come se avessero percepito la strana elettricità nell’aria, fin quando Draco non riprese parola, interrompendo il momento «Tutto sommato, però, Blaise è un bravo ragazzo. Molto nel profondo ovviamente.»
«Anche Gin. Non sembra, ma sotto sotto è dolce e premurosa. Anche un po’ una banshee, a tratti, ma è brava.»
E aveva inteso quel termine tipicamente magico con l’accezione babbana, senza darci troppo peso e senza nemmeno rendersene conto.





*master: l'ho lasciato nel nome originale, ossia quello di "Master's Degree": sarebbe quello che noi intendiamo con specialistica/magistrale.
  
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