Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: Heaven Black    04/11/2015    1 recensioni
In questa storia si leggerà di come è nata l'amicizia tra gli Avenged Sevenfold, accompagnati da Heaven, migliore amica dei ragazzi e di grande aiuto nei momenti più critici e non.
Vedremo come questi cinque ragazzi hanno incoronato il loro sogno, tra alti e bassi.
La storia di un'amicizia scritta dal principio. E' tutto quello che dovete sapere per ora, ci leggiamo alla fine di ogni capitolo!!!
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi sveglio grazie ai raggi di sole che iniziano a filtrare dalle tende e iniziano a illuminare il salotto, alla fine siamo rimasti qui sul divano a dormire e per fortuna questo divano è abbastanza grande da tenerci entrambi molto comodi. Mi giro su me stessa in modo da ritrovarmi col viso di Brian a pochi centimetri dal mio, dorme ancora, è sempre stato un cucciolone mentre dorme, i capelli tutti arruffati e la bocca semiaperta.
E' bello Brian. Lo sempre pensato e lo penserò sempre, ha i capelli neri lunghi fino alle spalle e se non se li impiastra di lacca sono morbidi come la seta, delle volte credo che ami più i suoi capelli che la sua chitarra, ha gli occhi color nocciola, che trasmettono tantissime emozioni, non che lui si dia tanto da fare per nascondere quello che prova, è praticamente  un libro aperto per tutti quelli, come me, che lo conoscono davvero, ha un fisico niente affatto male e la maggior parte del suo corpo, soprattutto le braccia, sono ricoperte di tatuaggi e ha delle mani meravigliose dove, sulle dita, si è fatto tatuare la scritta 'Marlboro', solo un pazzo si sarebbe fatto tatuare la marca delle sigarette ...ma lui non è mai stato normale infondo.
Decido di svegliarlo, facendo piano, se svegli male o me o Brian potresti ritrovarti senza un arto, senza nemmeno accorgertene.
"Brian", sussurro, "Svegliati"
"Mmhh...", borbotta
"Dai, non puoi dormire tutto il mattino", continuo
"Ancora due minuti..."
"Due minuti ti equivalgono a due ore, avanti in piedi"
"Dopo di te"
"No no, prima tu"
Apre gli occhi piano piano, sono ancora impastati dal sonno
"Oh guarda, ciao bambino", ridacchio dandogli un bacio sulla punta del naso
"Ciao piccola", mi lascia un bacio sulla fronte per poi strofinarsi una mano sugli occhi
"Che ore sono?", mi chiede
"Credo non sia più tardi delle nove", provo a indovinare, "Facciamo colazione?", chiedo
"Starbucks?"
"Come mi conosci bene Haner"
Ci alziamo dal divano e saliamo in camera mia, inizio a prendere dei vestiti puliti e vedo Brian sedersi sul mio letto
"Dentro quel cassetto dovrebbero esserci dei tuoi vestiti, io vado a farmi una doccia, guai a te se quando torno ti sei riaddormentato!"
"Tranquilla, ma fai in fretta, anche io voglio farmi una doccia"
Entro in bagno e come mi è stato chiesto cerco di fare il più in fretta possibile, l'acqua calda è una cosa meravigliosa da sentire sulla pelle, per fortuna oggi è sabato, il che significa niente scuola e solo tanto tempo libero, senza la preoccupazione dei compiti. Dopo una decina di minuti prendo un asciugamano e me lo avvolgo intorno al corpo mentre con un'altro asciugamano inizio a tamponarmi i capelli, una volta abbastanza asciutta esco dal mio piccolo bagno e rientro in camera, ho sempre amato il fatto che in questa casa ogni camera ha il bagno privato.
"Credevo ti fossi addormentata sotto la doccia", ridacchia Brian alzandosi dal letto
"Ma se non ci sono stata per più di dieci minuti!", esclamo
"Io ce ne metterò cinque", si vanta
"E poi ci metteremo venti minuti a sistemarci i capelli", dico rassegnata vedendo il ragazzo entrare nel bagno e lasciare la porta socchiusa.
Abbandono l'asciugamano e mi vesto velocemente, per oggi ho optato un paio di jeans strappati sul ginocchio destro, una canotta nera dei Misfits e una camicietta a quadri nera e rossa che lascio sbottonata, ovviamente gli anfibi non mancano mai. Dopo cinque minuti esatti Brian esce dal bagno con solo un asciugamano a coprirgli la vita fino al ginocchio
"No ma fai con comodo", ironizzo
"Perchè tu puoi e io no?", chiede con un sorrisetto beffardo
"Perchè questa è casa mia", gli faccio la linguaccia e torno in bagno, in modo da dargli il tempo di vestirsi, poco dopo entra anche lui in bagno, vestito di tutto punto con un jeans strappato un po' ovunque e una maglia nera con lo scollo a V, anche lui accompagna tutto con degli anfibi color bordoux, si posiziona davanti allo specchio vicino a me e mentre io metto eyeliner e matita nera lui si limita a mettere uno strato di matita nera fuori e all'interno dell'occhio, mi giro per prendere l'asciugacapelli mentre lui girandosi dall'altra parte recupera due spazzole e la lacca. Truccati e pettinati ci guardiamo e iniziamo a ridere come stupidi.
"Non cambieremo mai", ride
"Ci puoi giurare, dove lo trovo un'altro come te", rido anche io
Usciamo dal bagno e dalla mia camera per poter raggiungere la cucina, vedo un post-it sul frigo

 Ciao ragazzi, ieri sera dormivate così tranquilli che ho pensato di lasciarvi stare. Brian ho chiamato tuo padre e gli ho detto che eri con mia figlia, per lui non ci sono problemi. Piccola stasera tornerò di nuovo tardi, se vuoi puoi stare da Brian e poi ti vengo  a prendere quando torno.
 Un bacio, papà.

"Lavora davvero molto", dice Brian sbirciando dal bigliettino
"Già, sta parecchio fuori per lavoro, però va bene. Non è colpa sua", sorrido al mio amico, usciamo dalla cucina, indossiamo i nostri giubotti in pelle, prendo la mia borsa a tracolla nera con sopra il disegno di Jack Skeletron, personaggio di 'The Nightmare Before Christmas', e usciamo.
Starbucks non è molto lontano da dove abitiamo, sono circa cinque o sei isolati ed è una fortuna che non sia troppo lontano.
"Quando ti deciderai a prendere la macchina?", domando al mio amico
"Ehy io la prenderei anche, è mio padre che non me la lascia", ammette
"Magari non ha poi tutti i torti", ridacchio
"Fanculo", ride e mi passa un braccio intorno al collo, agli occhi dei passanti sembriamo quasi una coppia, spesso le persone, anche a scuola, ci scambiano per fidanzatini, ma non sanno che non potremmo mai farlo. Io e Brian ne parlammo molto un pomeriggio, e ci ritrovammo a pensarla nello stesso modo, non potremmo mai stare insieme, siamo troppo amici e andrebbe a finire o che stiamo insieme per sempre o che litighiamo e rompiamo ogni legame, e nessuno dei due vuole una cosa del genere.
Arrivati da Starbucks entriamo e ci sediamo al nostro solito tavolino, leggermente in disparte che da su una vetrina molto ampia, subito dopo il mare e la scogliera, ordiniamo e mentre aspettiamo che la cameriera ci porti gli ordini ci divertiamo a guardare le persone che entrano ed escono, commentando che alcuni hanno davvero un'aspetto strano.
"Bèh, i primi strani siamo noi", dice Brian ancora ridendo
"Già, io sono una ragazza metallara mezza dark che ama la pioggia, la nebbia e la neve, nata e cresciuta in California e odio il sole. Incredibile ma vero. E il mio migliore amico è un metallaro californiano che si trucca e si mette lo smalto nero, inoltre, amante del sole, del mare, della birra e delle ragazze", narro
"Così mi fai sembrare un malato psicopatico che aspetta solo di stuprare una ragazza", dice sbarrando leggermente gli occhi, io rido alla sua espressione e veniamo interrotti dalla cameriera che, a me, porge un tè caldo ai mirtilli e una fetta di torta al cioccolato con una decorazione con la panna, e a Brian, porge un cappuccino con una fetta di torta al cioccolato e al caramello. Ringraziamo e iniziamo a mangiare.
"Buona?", mi chiede addentando un'altra forchettata
"Fantastica, vuoi assaggiare?", gli porgo la forchetta, senza rispondere lui mi porge la sua e accetta più che volentieri la mia.
"Dio", lo diciamo all'unisolo e subito dopo scoppiamo a ridere.
"Dopo devo passare dal negozio di musica, è uscito l'ultimo cd dei Pantera, deve essere mio!", dice con sguardo sognante
"Va bene, allora è meglio se ci muoviamo, il negozio chiude per pranzo ed essendo sabato saranno tutti accalcati sui cd"
Finiamo la colazione e Brian come vero e proprio ragazzo si offre di pagare tutto, nonostante cerchi di impedirglielo, "Mi hai ospitato a casa tua e mi hai offerto pizza e birra, è il minimo, senza contare che sono rimasto a dormire", con questa scusa è riuscito a pagare la colazione.
Che ci devo fare.
































***

























Dopo una mezz'oretta siamo finalmente entrati nel negozio di musica, Brian si è praticamente catapultato alla ricerca dello scaffale dedicato ai Pantera, mentre io sono dalla parte opposta del negozio e cerco qualcosa di nuovo, ma non trovando nulla di particolare o che già non abbia decido di raggiungere il mio amico.
"Ehy Brian, lo hai trovato?", chiedo al ragazzo vedendolo molto attento a perlustrare ogni angolo dello scaffale, quando finalmente trova quello che cercava gli occhi gli si illuminano
"Heaven! Lo trov..", non finisce la frase che nel momento stesso in cui la sua mano tocca il cd un'altra mano lo prende dall'estremità opposta.
Brian alza lo sguardo ritrovandosi di fronte un ragazzo decisamente più alto di lui, mi avvicino ai due.
"Scusa amico, pensavo di averlo addocchiato solo io, oh ciao Heaven!", dice il ragazzo
"Ciao Jimmy, che ci fai qui?", domando sorridendo al ragazzo
"Oh bèh, ultimo cd dei Pantera, non potevo resistere!", ammette ridacchiando
Brian si schiarisce la gola con ancora la mano sul prezioso cd, solo ora mi ricordo di non avergli parlato del mio incontro con Jimmy.
"Oh, giusto, Brian lui è James, frequentiamo gli stessi corsi di filosofia, Jimmy lui è Brian il mio migliore amico", fatte le presentazioni i due ragazzi si stringono la mano
"Piacere mio Brian", dice Jimmy continuando a sorridere
"Ricambio", dice Brian, per tutto questo tempo i due ragazzi non hanno smesso per un secondo di guardarsi negli occhi, e nel momento in cui le loro mani si incontrano per una stretta forte e decisa entrambi hanno un piccolo sussulto, il primo a distogliere lo sguardo è Brian, sicuramente imbarazzato dalla situazione
"Oh, è davvero l'ultima copia ...in tutti i sensi", anche Jimmy guarda lo scaffale e in effetti il cd è l'ultimo
"Tienilo tu, lo avevi addocchiato per primo", dice Jimmy sempre sorridendo e lasciando il cd in mano di Brian
"Sei sicuro?"
"Certo amico, prendilo pure, io lo prenderò un'altra volta"
"Bèh, ti ringrazio", sorride e si volta per andare a pagarlo.
Rimaniamo io e Jimmy
"Allora anche tu hai buoni gusti musicali", rompo il silenzio iniziando una conversazione
"Sì, praticamente ci sono cresciuto", sorride
"Non lo avrei mai detto", ammetto
"Solo perchè non mi vesto come te e il tuo amico non vuol dire che non ascolti la musica di Dio, ovvio, tu e Brian vi fate notare di più, ma a me piace vestirmi secondo la mia personalità", spiega
"E' bello che lo dici, dimmi sei qui solo per il cd?", chiedo curiosa
"No, a dire la verità devo prendere delle bacchette nuove per la mia batteria, le ho distrutte l'ultima volta che ho suonato"
"Sei un batterista!", mi si illuminano gli occhi
"Ahahah sì, io e i miei amici stiamo lavorando ad un progetto da un po' di tempo e ora stiamo cercando un chitarrista, che faccia da solista, quello che abbiamo a detta del cantante, non basta più, e un po' ci sono d'accordo anche io", continua a sorridere mentre mi spiega tutto
"Cerchi un chitarrista!? Oh oddio! Non..non ti muovere di qui! Torno subito! Non sparire!", urlo quasi a Jimmy correndo da Brian
"Oh eccoti, stavo tornando a ...", non faccio finire la frase a Brian che lo prendo dalla maglia e inizio a correre di nuovo da Jimmy, "Ehy ma che ti prende?" mi chiedono i due all'unisolo.
"Brian, Jimmy cerca un chitarrista per la sua band. Jimmy, Brian è un chitarrista, e dai retta a me, ci sa fare!", dico sorridendo a trentadue denti
"Davvero suoni?!", chiede Jimmy euforico
"Si, ma non credo di essere così bravo come dice Heaven", dice Brian diventando tutto rosso per l'imbarazzo
"Non ascoltarlo Jimmy, è bravissimo!", continuo
"Bene allora devo presentarti ai ragazzi! Facciamo oggi pomeriggio da me!", propone Jimmy
"Ehm, ok, ok va bene", balbetta quasi Brian
"Fantastico! Questo è il mio indirizzo, ehy guarda che ci conto!", il cellulare di Jimmy inizia a suonare, "Ora devo proprio andare, ci vediamo oggi!", ci saluta per poi rispondere al cellulare, "Ehy Matt, chiama tutti...", ed esce dal negozio quasi di corsa.
Mi volto verso Brian che deve ancora realizzare cosa sia successo
"Allora? Non dici nulla?", gli chiedo
Lui si gira e mi abbraccia di slancio sollevandomi da terra e facendomi girare
"Dio Heaven! E' l'occasione che aspettavo da una vita!", urla felice
Ridiamo felicissimi della piega che abbia preso la giornata e usciamo dal negozio, per tornare a casa mia. Oggi andremo a casa di Jimmy, e da quando ce lo ha detto Brian non smette un secondo di farsi domande, alcune anche molto, molto stupide.
Che questa sia una svolta?














 SPAZIO AUTRICE

Salve a tutti lettori! Allora, finalmente il nostro Brian e il nostro Jimmy si conoscono, ho cercato di far capire che loro fin dal primo sguardo hanno sentito qualcosa di particolare, spero di aver reso l'idea, in ogni caso leggerete più avanti della loro amicizia! Heaven ha aiutato Brian e lo ha proposto come nuovo, possibile, chitarrista. Ma come andrà a finire? Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Mi raccomando lasciate una recensione e se volete potete seguirmi su Wattpad, mi trovate come heaven6661
Ci tengo a precisare che i fatti e i personaggi, Heaven a parte, non mi appartengono, e con questa fanfiction non intendo offendere nessuno! E' tutto frutto della mia mente malata!
A presto!!


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Heaven Black