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Autore: lupetto    16/11/2015    0 recensioni
Seguito de 'La Casa', narra le storie di un gruppo di amici alle prese con strane Abilità. I personaggi sono diversi ragazzi facenti parte del gruppo 'Percy Jackson, il capolavoro di R. Riordan'.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I.

Yuri non dormì bene in quella notte di settembre, nonostante il silenzio in paese fosse assordante. Non fu il ramo di un albero a svegliarlo durante la notte, con il cuore in gola e la fronte imperlata di sudore, ma fu un semplice sogno che si tinse di nero, diventando incubo: per l’ennesima volta la sua mente lo trascinò dinanzi a una villa color canarino, con cornicioni di marmo e statue di leoni all’ingresso. Non seppe bene cosa significasse tutto ciò, ma non gli costò nulla esplorare un po’ la zona; dopotutto percepiva un sentore di ‘casa’, di accogliente, di sicuro. Superò a passo tranquillo la facciata principale della villa studiando e osservando ciò che gli occhi narravano, come per esempio i folti boschi alla sua sinistra, la rumorosa ghiaia bianca sotto le sue scarpe e il magico scintillio delle onde che s’increspano sulla riva rocciosa. Quel paesaggio, il tiepido caldo che avvolgeva il ragazzo, ogni minima e la più insignificante particolarità lo attraevano in maniera misteriosa, cominciando a diventare opprimente, soffocante.
E poi, come la corda della chitarra che si spezza nel mezzo della ballata, una figura nera come la pece apparve alla fine della via principale. Yuri non seppe bene come descriverla, intimorito e spaventato dalla sua apparizione mentre un alone d’inquietudine lo circondò in una ferrea morsa.
« Non ricordi? Non sai che posto è questo? » domandò la creatura con voce femminile, ammaliante, nettamente in contrasto con il suo aspetto. Il ragazzo scosse la testa e fece un passo indietro, pensando a un modo per svignarsela. Ma verso dove andare? Da cosa stava scappando?
« I boschi pullulano di orsi, il lago è infestato dalle alghe, la Casa cede al minimo passo, il sentiero è sbarrato da me. Dove pensi di fuggire, piccolo uomo? »
« C-cosa vuoi da me? » domandò Yuri con il cuore in gola, fermo come una statua. Non riuscì a dare una spiegazione logica a tutto questo, e gli parve che il cervello non volesse collaborare, forse in trappola come il resto del corpo. « Che cosa voglio da te? Bene, cominciamo a ragionare, pensavo fossi cambiato. Seguimi! »
La ghiaia prese a tremare e Yuri precipitò in una voragine, cadendo nel più completo vuoto mentre la luce lo abbandonava e le tenebre lo salutarono come un vecchio amico.
 
Quando aprì gli occhi, il ragazzo pensò che il suo cervello stesse per scoppiare: era seduto a un tavolo, vestito elegantemente assieme ad una bella signora. Una cameriera si avvicinò vispa e versò il tè, porgendo in un piattino diversi pasticcini dall’aria invitante.
« Siamo in Inghilterra? » domandò Yuri osservando il grande campo verde che lo circondava. « La vera domanda è quando, piccolo uomo. In che epoca pensi siamo finiti? »
« Ottocento, sbaglio? » disse il ragazzo studiando la folta chioma della quercia che li proteggeva da un pallido sole. La donna annuì e tracciò una linea immaginaria sulla tovaglia bianca, lasciando una sporca linea nera che rivelò un simbolo: la forma stilizzata di una casa. Yuri la osservò cauto e un ricordo fulmineo gli balenò in testa, la partenza per un viaggio assieme ad una sua amica.
« La tua mente reagisce, ciò significa che è di tempo che abbiamo bisogno, piccolo uomo. Vedi, un breve capitolo della tua vita è stato danneggiato, macchiato dall’Arcano. La colpa è mia, e non posso negare di essermene pentita. » La donna fece un sorso di tè e riprese a parlare, battendo delicatamente le dita sul tavolo. « Poco tempo fa hai intrapreso un viaggio con molti amici di penna, affittando una villa di montagna. Una volta arrivati molti di voi caddero a causa della loro debolezza, voi vi rammaricaste tanto: la morte per voi è rara come la vita lo è per un soldato. Ma poi, a sorpresa, ognuno di voi ricevette un dono, un’abilità fuori dal normale, e gli animi ripresero la loro spensieratezza. Ma l’uomo è volubile, schiavo dell’avidità, e un vostro fratello tradì i vostri ideali, tradì tutto quello che si costruì e la solitudine divenne per lui l’amica migliore. La vicenda, ovviamente, si concluse con la sua morte, e con diverse ferite tornaste nelle vostre case, tentando di non dimenticare ciò che, in quella vacanza, accadde. »
Yuri tentò di ricordare, di farsi trascinare dalla verità della donna, ma a ogni tentativo tutto si tingeva di nero e nulla mutava in chiaro. Cercò di aggrapparsi anche a quel ricordo lontano, aprendolo e studiandolo, ma era come superare una cinta muraria senza appigli, senza nulla in mano.
La donna si morse un labbro, afferrò una teiera e la gettò a terra: una voragine si aprì e insieme precipitarono nel vuoto, sprofondando negli abissi.
 
Quando aprì gli occhi Yuri si trovò immerso in una radura. Diversi alberi li circondavano, pieni e rigogliosi, che danzavano mossi dal vento. La donna di fronte a lui indossava una veste, e i capelli erano legati a formare una crocchia, che lasciava fuori piccole ciocche ricce. Improvvisamente, un essere dalle gambe di capra e il corpo da uomo prese a rincorrere una figura femminile, che si disperse nella vegetazione con un riso divertito.
« …Antica Grecia? » chiese Yuri, accarezzandosi la veste bianca. La donna annuì e disegnò sull’erba un simbolo: il terreno si tinse di nero e si mostrò la forma stilizzata di una spada e di uno scudo. La mente del ragazzo assisté a un altro ricordo: un patio di legno, del sangue, un ragazzo a terra.
« L’uomo è forte se unito, e per esserlo deve trovare il modo di far conciliare l’uno con l’altro: così nacquero le tribù, agglomerati di uomini con il necessario bisogno di qualcuno che li guidi. Ma, a volte, nasce la ribellione e il sangue bagna la terra di un’incerta felicità. Quello che hai visto fu la scintilla che fece traboccare il vaso, la miccia che prese fuoco e incendiò gli animi di molti, ardendo d’ira in uno solo dei ragazzi. Riesci a ricordare, Yuri? »
Il ragazzo si sforzò di pensare, di spremere le meningi, di impegnare il cervello in rompicapi legati a ricordi spezzati e a far tornare indietro fatti accaduti. Avrebbe accolto quella sfida, e nulla lo avrebbe fermato: quella faccenda nascondeva un segreto importante, e la curiosità di sapere cosa accadde veramente in quella vacanza lo dilaniava e lacerava imperterrito, portandolo a pensare di più, sempre di più, ancora, ancora, ancora…
 
« Carlo »
  
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