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Autore: Ghrian    22/11/2015    1 recensioni
Selina è una fata proveniente da Avalon che lavora come investigatrice privata tra gli umani.
Mentre è in ufficio, le arriva una lettera da uno dei più grandi maghi esistenti, che le chiede di raggiungerlo per risolvere un caso molto particolare.
Tra ritrovamenti di vecchi amici e nemici, Selina ha per le mani un caso che potrebbe costarle molto di più della vita.
Genere: Commedia, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Passammo tutto il resto del pomeriggio a ridere e scherzare, finalmente ci eravamo ritrovati ed eravamo tutti troppo felici per pensare di separarci.

Avevo saputo da Sol che erano venuti solo per verificare con i loro occhi che fossi stata davvero io a mandare quel messaggio e sarebbero dovuti ripartire subito dopo per non rischiare di essere trovati dalla nuova Guardia Reale, invece avevano deciso di accompagnarci ad Avalon, per divertirsi un pò anche loro.

E chi sono io per ostacolare il sano e sadico divertimento?

Dopo l'ennesimo ricordo e la risata sguaiata che seguì il racconto, mi alzai da terra spazzolandomi i pantaloni cercando di togliere la terra che vi si era posata.

-Ba chóir liom dul ar ais go dtí an caisleán anois .- (Dovrei tornare al castello ora.) dissi guardando quel meraviglioso gruppetto di persone che consideravo ormai parte della mia famiglia.

-Sea, b'fhéidir go bhfuil sé níos fearr a Sel . Gan imíonn siad arís cé.- ( Si, forse è meglio Sel. Però non sparire di nuovo.) mi ammonì Gaelach, con gli occhi che lampeggiavano minacciosi.

-Feicfidh mé tú amárach , ceart? Agus ná bíodh imní ort , beidh mé féin a iompar mar a bheadh ​​cockroach .- (Domani ci vediamo, no? E non preoccupatevi, mi comporterò come una blatta.) mi giustificai ridendo.

-Ar deireadh beidh muid a fheiceáil chairde Wizards .- (Finalmente vedremo i tuoi amici maghetti.) ammiccò Sol, avvicinandosi a me e abbracciandomi di slancio. Mentre ricambiavo l'abbraccio spaccaossa della mia amica, vidi gli sguardi pericolosi che si lanciavano Scàth, Jens e Gaelach.

Oberon mi guardava sorridendo dolcemente anche se un luccichio cattivo si accese nei suoi bellissimi occhi viola. C'è da preoccuparsi quando anche uno dei Fae più buoni di questo mondo inizia a diventare cattivello.

-Coinnigh sé. Cominate trioblóide nach bhfuil i bhfad an iomarca , a bhfuil croí lag .- ( Fermi tutti. Non combinate troppi guai, hanno il cuore debole.) li ammonì a mia volta, cercando di risultare seria e tirando le labbra che scappavano dal mio controllo incurvandosi in un sorriso.

Non riuscivo ad essere seria quando architettavano i loro piani malvagi, erano le persone più idiote che abbia mai incontrato. Ah, no, aspettate ora che li avevo conosciuti meglio potevo aggiungere anche i malandrini alla lista, erano fuori quasi quanto noi.

-Ar ndóigh ceannasaí .- ( Certo comandante.) mi rispose Gealach, facendomi l'occhiolino malefica. Bah, avevo perso le speranze ormai, erano stati in mia compagnia troppo a lungo ed erano diventati perfidi.

L'abbracciai e poi salutai Oberon, posandogli leggera una mano sulla spalla. Lui mi guardò perplesso, sgranando i suoi occhioni viola acceso e prima che riuscissi a girarmi mi catturò tra le braccia, stringendomi paterno.

-Déanfaidh mé iarracht chun iad a choinneáil ag bá . Ach ní féidir liom aon rud a gheallúint .- ( Cercherò di tenerli a bada. Ma non prometto niente.) sussurrò nel mio orecchio e io feci una smorfia degna di Severus. Si, certo e chi teneva a bada lui?

Mi scostai quel che bastava per guardarlo in viso e dopo qualche secondo scoppiammo a ridere all'unisono.

Ci eravamo capiti.

-Tar ar . Féach tú amárach ! Seol muid a soilse bréagach a insint duit an t-am .- ( Andiamo. A domani! Manderemo un fuoco fatuo per dirvi l'orario.) disse Jens, salutando tutti tranne Sol che lo guardava in cagnesco, pronta a saltagli alla gola.

Entrammo nella foresta e ci dirigemmo verso il castello, ormai era quasi ora di cena e dopo un cambio d'abito veloce mi aspettava una bella cenetta.

E poi... eugh, la serata tra donne. Aiuto.



Mi stavo dirigendo velocemente verso la Sala Grande, vestita con una maglia bianca con qualche borchia dorata che decorava il colletto e che arrivava a metà coscia, un paio di jeans neri, la mia fida giacchetta di pelle e i nuovi stivaletti neri. Avevo sciolto i capelli che si erano arricciati a causa dell'umidità e sbalzavano sulla giacca a causa della mia camminata molto veloce.

Come sempre ero in ritardo: avevo salutato Jens che era tornato a Londra grazie ad Albus, era lui il suo misterioso passaggio e poi Scàth che mi aveva accompagnato. Dovevo ricordarmi di ringraziare Al, era sempre troppo gentile.

Ovviamente ci eravamo fermati a parlare del nuovo caso e miracolosamente Jens e Scàth ormai facevano coppia fissa, si erano proprio trovati. Avevano passato anni ad odiarsi anche se in realtà erano palesemente uguali.

Quando mi accorsi che l'ora di cena si stava pericolosamente avvicinando corsi per il parco seguita dalle risate di quei due maledetti.

Spinsi la porta della stanzetta e mi sedetti al mio solito posto, prendendo finalmente fiato.

-Allora come è andata?- mi chiese Albus, mentre afferravo qualunque cosa commestibile.

-Bene. Verranno con noi ad Avalon domani.-

-Altre fatine, che gioia immensa.- commentò Severus accanto a me, rubandomi una patata al forno dal piatto.

-Lontano dal mio cibo, pipistrellone!- abbaiai, agitando in aria la forchetta.

Lui si scostò con una smorfia disgustata mentre Minerva mi ricordava la nostra serata all'insegna del pettegolezzo. Che bello.

Severus mi guardò un po stranito all'affermazione della strega, scioccato dalla mia disponibilità sapendo l' avversione che provavo verso questo tipo di cose. Prova tu a digli di no, poi vediamo se non corri in un angolo a piangere disperato e a chiamare la mamma.

-Si, Minerva, mi ricordo. Il mio cervello fortunatamente non ha subito danni alla vicinanza con gli idioti di cui mi avete circondato.- dissi scocciata, posando la forchetta nel piatto da cui risuonò un rumore metallico cercando di non pensare al fatto che di alcuni idioti mi ero circondata spontaneamente. Dettagli insignificanti.

Il pipistrello al mio fianco fece un verso offeso mentre sia io che Albus ridevamo sotto i baffi.

-Bene, allora ci vediamo tra poco nella tua stanza.- ordinò la donna che possedeva quel meraviglioso cappello a punta, alzandosi e dirigendosi di buon passo verso la stanza privata.

-Sel, non pensavo cedessi subito.- sorrise Albus, deliziato dalla mia integrazione in quel gruppo di matti.

-Beh, non avevo molta scelta e poi se devo essere sincera, mi fa un pò paura.- confessai piano, chinando il capo sul piatto vuoto.

Sgranò gli occhi azzurri e gli occhiali scendettero un pò sul naso, mentre Severus si strozzava con il suo succo di zucca.

-Ti fa paura?!?- chiese Severus, allibito.

-A te no?- ironizzai, facendo una smorfia antipatica.

-Ti prego.- disse lui in contemporanea con Albus che diceva -Si, molta.-

Scoppiammo a ridere, sollevati e potei giurare di aver visto gli angoli della bocca del pipistrellaccio alzarsi leggermente. Stasera nevica, ne sono certa.

-Mi aspetto che verrete a salvarmi.- tornai seria e guardai il preside che si risistemava gli occhiali a mezzaluna sul naso adunco.

-Forse, ma non aspettarti molto.- rispose con mia somma sorpresa Severus, scatenando anche un'occhiata strana e dolce di Albus.

Al, togliti quel espressione dalla faccia. Non significa niente. O almeno cercavo di auto convincermi.

Mi bastava quella megera che pensava cose strane.

Salutai tutti velocemente, augurando la buonanotte a tutti i professori che ricambiarono entusiasti del mio unico gesto gentile nei loro confronti da quando ero ospite nella scuola.

Sono un pò asociale e me ne rendo perfettamente conto, ma stare in mezzo alla gente mi fa sentire a disagio, soprattutto se non posso combinare disastri. Non chiedetemi come facessi con le battaglie, non lo so. Forse era solo forza dell'abitudine perchè ai ricevimenti proprio non ce la facevo, sgattaiolavo via il prima possibile. In realtà mi chiedevano di andarmene molto gentilmente, per paura che potessi inforchettare qualcuno.

Uscii dalla sala e mi diressi verso la mia stanza a passo di marcia, sospirando rassegnata.

Aprii la porta e mi fiondai dentro, decidendo di infilarmi subito il pigiama in modo da scacciare al più presto Minerva ed entrare subito nel mondo dei sogni.

Mi infilai una maglia larga con tanti musetti di orsi stampati un pò dappertutto, di un bel po di taglie in più della mia e che usavo spesso per dormire.

Dopodichè mi stesi sul letto, leggendo qualche pagina di Dracula quando qualcuno bussò lievemente alla porta.

Sospirai afflitta e mi alzai aprendo in uno spiraglio la porta per non far uscire il calduccio che si era formato stranamente nella mia camera.

Uno svolazzare di una vestaglia scozzese e di una mantello nero mi stupirono non poco, soprattutto quando a seguirli entrarono schiamazzanti tre persone che non volevo assolutamente incontrare fino al giorno dopo.

Beh, dai Lupin si salvava ma dopo aver origliato la sua conversazione con Black la sua presenza mi lasciava molto confusa. Questo perché non sapevo bene come comportarmi così come con il pipistrellaccio.

Fidarmi o non fidarmi? Questo era il vero problema, altro che Shakespeare.

Poi ogni volta che lo incontravo mi agitavo, troppo per i miei gusti e senza un motivo valido. Voglio dire era solo Severus, no? Un umano composto dal 50% di sarcasmo e dal restante di acidità altamente corrosiva.

Perché mi agitava così tanto?

Tuttavia dovetti reprimere questa mia analizzazione interiore perchè il cipiglio che si era formato sul viso di Minerva non prometteva nulla di buono.

Era visibilmente arrabbiata e stringeva convulsamente un lembo della sua vestaglia a scacchi mentre guardava in cagnesco i quattro uomini, o animali come si preferisce, che si erano appropriati di ogni superficie libera per appoggiare il proprio deretano.

Ah, si prospettava proprio una serata da incubo.
















NOTA: salveeee!
Eccovi un nuovo capitolo e spero davvero che vi piaccia!

Sel è davvero ossessionata dal cibo e Piton che gli ruba le patate?! Certo, io continuo a sostenere che i personaggi fanno quello che vogliono ma devo dire che in questo caso mi sono sorpresa di me stessa nello scrivere un'azione così lontana dal personaggio. Bisogna anche dire che noi non sappiamo come sia davvero con una persona a lui amica (Silente è un altra storia) perciò vado molto alla cieca.
Prendo come oro colato ciò che mi viene di petto.

E poi  la nostra Sel che ha paura di Minerva? Sinceramente mi sono un po' impaurita  anchio nello scrivere... quando vuole quella donna mette un ansia e un agitazione addosso che renderebbe irrequieto persino quel pezzo di ghiaccio di Severus.

Bene, bene, come sempre vi ringrazio tutti: lettori e recensori che non fate altro che rendermi felice!

Alla prossima!!

   
 
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