Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: YomiCrazy    06/12/2015    4 recensioni
E se Harry Potter fosse stato una ragazza?
Cosa sarebbe accaduto?
------------
Harriet è una bambina con un'infanzia molto triste alle spalle.
Costretta ai continui soprusi dagli zii e del prepotente cugino, desidera una vita normale, come ogni bambina della sua età dovrebbe avere.
Ma qualcosa cambierà il giorno del suo undicesimo compleanno.
Qualcosa che non avrebbe mai immaginato potesse essere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aveva girato il viso dietro di sé più di una volta.
Niente.
Alle sue spalle, l’uomo e la donna non erano presenti ma ogni volta che tornava a guardare lo specchio, loro erano lì, a fissarla dolcemente, sorridendole amorevolmente.
Harriet indugiò un pochino, deglutendo la troppa saliva che teneva in bocca. Qualcosa al suo interno sembrava riconoscere quelle due figure.
Le così bella, così delicata…
“Mamma…”
Disse sorridendo e la donna annuì con un gesto della testa allargando le labbra felice.
Lui così fermo, ma così protettivo…
“Papà…”
Anche l’uomo annuì sorridendo
Ma quando Harriet tornò a guardarli entrambi, la dona perse il sorriso e sembrò quasi che gli occhi volessero trattenere le lacrime.
Harriet sospirò allungando una mano verso lo specchio. Voleva toccarli, sentirli, abbracciarli…
La donna sorrise dolcemente ed allungò una mano sui suoi capelli, lisciandone dolcemente una ciocca, per poi poggiare dolcemente una mano sulla sua spalla. Harriet sussultò e poi girò il viso verso il punto in cui doveva trovarsi la mano di sua madre. Allungò debolmente le dita e si toccò la spalla, girando poi il viso verso lo specchio.
Sorrise.
E sorrise anche la madre.
 
--
 
Harriet si precipitò nel suo dormitorio, pensando di svegliare Hermione per farle vedere ciò che aveva scoperto ma raggiunto il letto della ragazza, si fermò.
La riccia non era a scuola.
Si girò su se stessa e corse nel dormitorio dei maschi, sempre nascosta dal mantello ed entrò in tutte le stanze finché non vide una testolina rossa spuntare da uno dei letti.
La camera era vuota, Ron dormiva da solo ed Harriet sorrise, correndo verso di lui.
“Ron! Ron, devi venire a vedere!”
Il rosso si tirò su stancamente quando la bambina lo privò delle coperte e si tolse il mantello.
“Ha-Harriet, cosa ci fai qui…”
“Alzati, dai, muoviti!”
“Ma perché…”
“C’è una cosa che devi venire a vedere!”
Il rosso mugugnò qualcosa e si alzò piano, seguendo la bambina fuori dalla sala comune.
 
--
 
La corsa per la scuola era stata parecchio lunga.
Harriet non ricordava bene il corridoio che conduceva allo specchio e Ron più di una volta l’aveva pregata di tornare a dormire, ma quando la porta che aveva attraversato si presentò ai suoi occhi, tirò il rosso per la maglia e l’attraversò, richiudendola poi alle spalle.
“Vieni, vieni!
Ci sono i miei genitori!”
Ron corse appresso alla bambina, tenendosi stretto la vestaglia e quando arrivò davanti allo specchio, si fermò ansante.
“Harriet… Io vedo solo noi…”
La bambina si girò su se stessa e fissò l’amico, per poi tirarlo al suo posto.
Quando Ron si fermò al centro dello specchio, sul suo viso se presentò un’espressione sbalordita.
Harriet sorrise.
“Li vedi? Quello è-”
“Sono io!”
Harriet si zittì all’istante e guardò l’amico tutto felice.
“Però sono caposcuola… Ed ho in mano la coppa del Quidditch!”
Harriet aggrottò la fronte, non capendo cosa Ron stesse farneticando. Come poteva vedere quelle cose?
“E per la miseriaccia… Sono anche il capitano della squadra!
Sto una favola…”
Harriet girò il viso verso lo specchio, sempre più sorpresa. Lei non vedeva nulla di tutte quelle cose.
“Harriet…”
La bambina si girò verso l’amico, fissando i contorni del viso del ragazzo ancora contenti.
“Pensi che questo specchio mostri il futuro?”
Harriet abbassò gli occhi, dolorosamente sconfitta.
“Come può essere… I miei genitori sono morti…”
Ron la guardò un po’ mortificato e poi si guardò ancora un po’ nello specchio.
 
--
 
Erano passate alcune ore.
Ron era tornato a Grifondoro e le aveva chiesto di seguirlo, ma lei aveva deciso di rimanere davanti lo specchio, ancora per un po’.
Secondo il rosso, quell’oggetto emanava qualcosa di brutto ed aveva parecchio insistito, ma Harriet non lo aveva ascoltato.
Era seduta davanti la parete riflettente da tanto tempo.
Voleva memorizzare qualsiasi cosa dei suoi genitori.
Li voleva lì, con lei.
Le mancavano molto.
Tornò anche la sera successiva. E quella dopo ancora.
Continuava a rimanere ferma davanti lo specchio, come se da un momento all’altro, i suoi genitori uscissero dalla parete e l’abbracciassero.
Ci si sarebbe persa lì, se solo avesse potuto…
“Di nuovo qui, Harriet?”
La bambina si alzò spaventata, riconoscendo la voce di Silente dietro di lei.
Si sistemò accanto allo specchio, abbassando il viso sconfortata.
“Credo che anche tu, come molti prima di te, hai scoperto la particolarità dello specchio delle Brame.
E… Suppongo che tu ormai abbia capito cosa fa.”
Harriet ci aveva pensato molto.
Di certo lo specchio non mostrava il futuro, ma neanche il passato.
“Voglio darti un indizio…”
La bambina alzò il viso verso l’uomo, guardandolo davvero.
Aveva la lunga barba che gli cadeva sul ventre, una lunga tunica rossa ed i soliti occhiali a mezza luna sul naso.
“L’uomo più felice della terra guarderebbe nello specchio e vedrebbe solo sé stesso.
Esattamente com’è.”
Harriet girò il viso verso lo specchio, unendo i fili dei mille ragionamenti che si era fatta.
“Allora… Lui ci mostra quello che vogliamo.
Qualunque cosa vogliamo?”
La bambina si girò nuovamente verso Silente che annuiva alle sue parole.
“Sì… E no.
Ci mostra solamente i profondi e più tormentati desideri del nostro cuore.
Ora tu, Harriet, che non hai mai conosciuto i tuoi genitori, li vedi lì… Accanto a te…”
Harriet girò ancora il viso verso lo specchio, triste al pensiero di non averli mai incontrati.
“Ma ricorda questo, Harriet…
Lo specchio non ci dà né la conoscenza, né la verità.
Molti si sono smarriti davanti a lui…
Hanno perso il senno!”
La bambina guardò di nuovo lo specchio, consapevole del fatto che anche a lei sarebbe accaduto, sicuramente. Si stava perdendo fra le braccia dei suoi genitori, riflessi lì dentro.
“Ed è per questo che domani verrà trasferito…
Ed io devo chiederti di non provare a cercalo nuovamente…
Non serve a niente rifugiarsi nei sogni, Harriet…
E dimenticarsi di vivere.”
Harriet, che aveva girato il viso per fissare Silente, tornò nuovamente a guardare lo specchio, intrecciando gli occhi con sua madre che le sorrideva gentilmente e poi suo padre, che annuiva come in risposta alle frasi del vecchio mago.
Non li avrebbe più rivisti, dopo quella notte.
 
--
 
Natale passò molto in fretta.
Ron e Harriet decisero di dare altre occhiate alla sezione proibita, ma non trovarono comunque nulla.
Quando Hermione tornò a scuola e ricevette la brutta notizia, il trio quasi sospirò all’unisono, davanti alla grande sconfitta.
Durante la notte, Harriet sentiva continuamente la riccia parlare fra sé e sé e sfogliare così tanti libri che solo al pensiero, a lei facevano venire mal di testa.
Accadde tutto qualche giorno dopo, mentre era in biblioteca a ripassare con Ron.
Hermione li raggiunse tutta trafelata, con un sorriso stampato sul volto.
“Vi ho fatto guardare nella sezione sbagliata!”
Urlò ai quattro venti, mostrando un grande libro.
“Come posso essere stata così stupida!”
Quando Hermione poggiò con prepotenza il libro sul bancone, ad Harriet venne quasi un infarto e si ritirò, chiudendo i sui compiti.
“L’ho trovato una settimana fa.
Cercavo una lettura leggera.”
La riccia cominciò a sfogliare il libro ed Harriet guardò Ron con paura.
“Quella… Sarebbe leggera?”
Hermione alzò il viso giusto per fulminare di poco l’amico e poi tornò a sfogliare le pagine.
“Eccolo qui!
Nicolas Flamel è l’unico che ha fabbricato la Pietra Filosofale.”
“La cosa?”
Dissero all’unisono Harriet e Ron, facendo sbuffare sonoramente Hermione.
“Uffa… Ma voi non leggete?”
I due si scambiarono ancora uno sguardo, prima che la riccia cominciasse a leggere il grande libro.
Secondo quella lettura, la Pietra Filosofale era una sostanza magica molto potente che aveva la capacità di trasformare qualsiasi tipo di metallo in oro puro e produceva, inoltre, l’elisir di lunga vita, che rendeva immortale chi lo avesse bevuto.
Harriet alzò un sopracciglio a quelle parole e Ron si sporse un poco sul libro.
“Immortale?”
“Vuol dire che non muori mai.”
“Lo so che vuol dire!”
Harriet zittì Ron prima che i due ricominciassero a litigare e far passare quella lettura in secondo piano.
Hermione fulminò ancora il rosso e poi ricominciò la lettura.
Secondo profonde ricerche, l’unica pietra ancora in circolo apparteneva a Nicola Flamel, noto alchimista, che l’anno precedente aveva festeggiato il suo seicento sessantacinquesimo compleanno.
Harriet e Ron si guardarono sconvolti. Seicento sessantacinque anni.
Alla faccia della gioventù.
“Ecco cosa sorveglia Fuffy al terzo piano, ecco cosa c’è sotto la botola.
La pietra filosofale.”
Harriet fissò prima Hermione e poi Ron, rimanendo quasi basita.


--
 
Giunta la notte, i tre ragazzi aspettarono che Grifondoro andasse a dormire e dopo essersi vestiti, corsero verso la catapecchia in cui viveva Hagrid.
L’erba bagnata di rugiada emanava un profumo dolcissimo e le nuvole, quella notte, sembravano giocare a nascondino con le stelle.
Sarebbe bello se potessi vivere una vita normale, pensò Harriet mentre correva lungo il prato, fermandosi poi davanti la porta di Hagrid.
Quando l’omone aprì e li vide, sorrise gentilmente.
“Scusate ma sono impegnato, non ho voglia di vedere gente.”
Prima che riuscisse a chiudere definitivamente la porta, i tre urlarono assieme Sappiamo della pietra filosofale!
Hagrid aprì, di nuovo, sconcertato la porta e li fece entrare sbuffando.
Harriet si intrufolò svelta e cominciò a togliersi il mantello fissando il suo primo amico del mondo magico.
“Per me Piton sta cercando di rubare la pietra.”
“Piton? – chiese Hagrid – Per dinci, non ce l’avrete ancora con lui, eh!”
Harriet si sistemò su un divanetto, lisciandosi i capelli davanti mentre il guardiacaccia fissava un pentolone sul fuoco.
“Hagrid – tentò lei dolcemente – sappiamo che vuole la pietra ma non sappiamo bene il perché!”
“Piton è uno degli insegnanti che protegge la pietra! – commentò, mentre Hermione fissava Harriet accigliandosi – Non ci pensa nemmeno a rubarla!”
“Che cosa?”
Chiese subito a Ron, quasi stranita.
“Hai sentito – la rimbeccò Hagrid, girandosi successivamente, - bene adesso andate, sono un po’ impegnato.”
“Hagrid, aspetta!
Uno degli insegnanti?”
“Ma sicuro! – si intromise Hermione, richiamando l’attenzione di Hagrid – ci sono altre cose che proteggono la pietra, dico bene? Magie, incantesimi…”
“Proprio così.”
Neanche l’aria di sfida da saccente di Hermione era riuscita a smuovere un po’ il guardiacaccia.
“Una gran perdita di tempo, secondo me.”
Harriet fissò il viso della riccia trasformarsi in vero disgusto e quando si girò verso Ron, scoprì anche il perché.
Il cane di Hagrid gli era avvicinato e lo stava annusando.
“Nessuno può avvicinare Fuffy!
Nessuno sa come farlo! 
Solo il sottoscritto e Silente.”
Continuò il guardiacaccia, pavoneggiandosi.
I tre bambini guardarono Hagrid sospettosi e lui mugugnò qualcosa, che somigliava più ad un questo non dovevo dirvelo… Non dovevo dirvelo…
Harriet avrebbe voluto dire qualcosa, ma un picchiettio proveniente dalla pentola sul fuoco di Hagrid, richiamò la sua attenzione.
Il guardiacaccia si avvicinò al camino e infilò le mani nel pentolone, prendendo una grande palla nera che, a sentire i gemiti di Hagrid, scottava e non poco.
Tutti si spostarono verso il tavolo della catapecchia, disponendovisi intorno e subito Harriet fissò quello che sembrava un uovo.
“Hagrid, ehm… Cos’è esattamente?”
“Questo è un… è un…”
“Io lo so che cos’è!”
Si intromise Ron, sorridendo, per poi girarsi sospettoso verso Hagrid.
“Ma Hagrid… Dov’è che l’hai preso.”
“L’ho vinto! –disse subito, più come difesa che come risposta – ad uno straniero conosciuto ad un pub… Sembrava contento di liberarsene, per la verità…”
Più il tempo scorreva, più quella palletta si muoveva ed Harriet decise che allontanarsi era la cosa più prudente da fare. Si spostarono tutti all’indietro e quando i pezzi di quella cosa si sparpagliarono per tutta la casetta, Harriet vide un braccino verde alato uscire da quello che aveva scoperto essere un uovo.
Tutti erano estasiati.
Quella creaturina che si stava muovendo sul tavolo, grugnendo ogni tanto, era proprio un drago.
Un cucciolo di drago!
“Questo è… - cominciò Hermione, spezzando l’atmosfera che si era creata – un drago.”
“Ah no – si intromise Ron – non è un semplice drago. E’ un Dorsorugoso di Norvegia!
Mio fratello Charlie… li sta studiando in Romania.”
“Non è un amore?”
Harriet girò il viso verso Hagrid, consapevole che il guardiacaccia aveva sempre voluto avere un drago.
“Dio lo benedica, guardate, riconosce la mamma!
Ciao Norberto!”
“Norberto?”
Chiese Harriet, fissando Hagrid accarezzare dolcemente il collo del drago.
“Si, beh… Deve pure avere un nome, no?
Non è vero Norberto?”
La piccola cominciò a ridere, mentre Ron si nascondeva dietro di lei per non far vedere ad Hagrid quanto fosse stupido quel nome, ma quando il drago tossì e diede fuoco alla barba del guardiacaccia, tutti lo fissarono impauriti.
“Beh… Ha bisogno di un po’ di addestramento…”
I tre si guardarono, immaginando come sarebbe andata a finire, ma prima che la conversazione potesse andare avanti, Hagrid allungò il viso verso la finestra.
“E quello chi è?”
Harriet girò il viso e vide una testolina biondo platino allontanarsi di corsa dalla finestra, quasi spaventata.
“Malfoy…”
Disse in tono quasi rabbioso, sospirando poi amaramente.
“Oddio…”
Pronunciò solo Hagrid, spaventato all’idea.
 
 
 
 
Note: Lo so, picchiatemi, ma ho avuto parecchi problemi la scorsa settimana, anzi, non credevo neanche di riuscire ad aggiornare oggi, visto che ho passato la settimana in ospedale…
Fortunatamente ora sto bene e mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto.
Nel prossimo, preparatevi ad un po’ di Fluff fra Harriet e Draco!
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: YomiCrazy