Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: shitsureinatenshi    10/12/2015    0 recensioni
In una Tokyo moderna, gli esseri umani camminano ogni giorno accanto ai discendenti dei valorosi soldati. Circa due secoli prima, angeli e demoni scesero sulla Terra generando tramite comuni mortali, una nuova razza: gli eredi. Gli eredi possono presentare mutazioni fisiche, ma in definitiva hanno caratteristiche proprie degli angeli o dei demoni. Fatta eccezione per Mari, Mari è figlia di un angelo e di un demone, è la creatura più potente, destinata a vivere l'età adolescenziale in eterno. Quest'anno però, c'è una novità: la Scuola Superiore Tsunokao. Con l'aiuto di Naoko e Watanabe, riuscirà a sopravvivere al suo stesso esperimento?
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
« ..i demoni. » Già da qualche giorno non si parla d'altro. Oltre ai pregiudizi che posso esistere anche tra gli umani stessi, in quanto a creature infernali e malefiche, i quali hanno scritto per oltre duemila anni miti e leggende in merito rendendoli antagonisti di eroi imbattibili e di profeti della religione, c'è anche da dire che gli Eredi angelici non hanno alcun tipo di interesse nel confronto ravvicinato. O così, o ne sono terribilmente ossessionati. 

« Na-chan, oggi ci daranno i fogli con le informazioni base dei nostri compagni.. » Non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase che, girandomi, vidi l'espressione della ragazza seduta di fianco a me, nonché Naoko, eccitata al solo pensiero. « Sì.. sei abbastanza contenta. »
« Contenta? Non sto più nella pelle! » I suoi sorrisi non erano tanto rari, ma di così sinceri e naturali, quasi inquietanti, non se ne vedevano spesso. « Spero di essere accoppiata a quel ragazzo carino della festa! »
« Intendi quello che ti ha offerto da bere? Non mi ispira positivamente.. » 
« Proprio per questo. »
Sfoderò uno dei suoi sorrisetti perversi e poi scoppiò a ridere. Era normale per Naoko avere certi atteggiamenti, non si faceva problemi a parlare francamente, era una cosa che generalmente adoravo di lei. 

« Ragazzi, adesso potete girare i fogli che vi ho messo davanti. » 
Cooooosa? Fogli? Quando è passato tra i banchi il professore? Abbassai lo sguardo davanti a me ed effettivamente lo vidi, ma non volli girarlo subito. Piuttosto diedi priorità alla mia compagna di banco. « Naoko, tu con- »
« Hiroyo Watanabe.. che rottura. » 
« Non sono ancora convinta, ma credo che sia uno ragazzo con la testa sulle spalle. »
« Ma tra tutti, giusto Watanabe? »
Emise un suono di sconforto. « Tu invece? » Prese il mio foglio e sgranò gli occhi. « Tieni. » Me lo passò sconvolta.
« Shiroiakuma.. Masato. Non è possibile. » Sembrava quasi fatto di proposito. In allegato c'era anche una foto presa dell'annuale dell'anno precedente. Impossibile sbagliarsi, era lui. « Qualcosa non quadra. »
 
« All'uscita, durante l'intero mese, potrete incontrare gli altri alunni. Oggi in particolare, come potete vedere nel vostro foglio, ci sarà » 
« Un incontro con i propri compagni, alle ore 16:30.. »
Sussurrai impercettibilmente.
« Potrete presentarvi e conoscervi meglio. Sfortunatamente, non sappiamo perché le coppie siano etereogenee. » Povero professore, gli si leggeva proprio in faccia il malessere che provava. 


La campana suonò l'ultima ora, avevamo ancora un po' di tempo prima di incontrare gli altri Eredi. 
« Naoko, tu che farai? »
« Che farò? Non ne ho la minima idea. »
Sospirò pesantemente, mi venne istintivo stringerla tra le mie braccia. « Ma-chan, l'incontro sarà isolato, secondo te? »
« Spero proprio di no. »
Alzai lo sguardo sulla struttura possente dalle quali entrambe eravamo appena uscite. Identica a quella alle nostre spalle. Non ero né preoccupata né spaventata all'idea di incontrare Shiroiakuma, mi angosciava un po' la coincidenza. « Andiamo a mangiare qualcosa? »


La mensa era stracolma di ragazzi affamati, ognuno seduto al proprio tavolo o in fila per ricevere la propria porzione. Io e Naoko stavamo non troppo distanti dalla porta d'ingresso e accanto avevamo una grande finestra oltre la quale potevamo osservare la piazza comune. « Naoko, l'altro giorno alla festa.. »
« Cavolo, sono le 16 passate, dobbiamo muoverci! » Posò poco graziatamente la bottiglietta d'acqua sul tavolo e mi prese per mano, iniziando a correre. « Daaai, che impressione faremo? » Sorrisi sarcastica, come se loro fossero stati già lì ad aspettarci. 

« Appunto. » Eravamo in classe e gli unici ad essere puntuali come orologi svizzeri eravamo noi del programma Angeli. 
Si fecero le 16:38. 
Poi le 16:44.
Il primo ad entrare fu un ragazzo alquanto buffo, era bassino e apparentemente esile, portava una specie di benda all'occhio sinistro. Sorridente, andò verso Reiko dopo averla riconosciuta. 
Il cellulare segnava le 17:13, ormai quasi tutti erano arrivati. 


« Naoko, scusa il ritardo, ma ho dovuto fare alcune equazioni extra e.. lunga storia. » Watanabe si ergeva come una statua in tutto il suo splendore dinanzi a noi. Sorrisi, sinceramente sollevata. 
« Oh, bene. Allora ti lascio il posto, io torno al dormitorio. » Dissi alzandomi. 
« Ma come, il tuo.. cioè, quel tizio non è ancora arrivato. » Rispose Naoko.
« Oh, e chi sarebbe? » Watanabe mi prese dalle mani il foglio e notai la sua mascella irrigidirsi. « Magari.. non so.. vi vedrete domani. Non mi sembra una cattiva idea quella di andarsene. » Commentò con voce tremolante e tenendo gli occhi bassi.
« Bene. » Incerta presi la borsa e salutai con una mano. « Allora a dopo. » Feci un cenno a Naoko. « Ciao Watanabe-kun. »

Stavo attraversando l'aula cercando di non dare troppa attenzione alle coppie intorno a me. Una ragazza mai vista prima, con un'uniforme personalizzata in modo alquanto pericoloso, sedeva sul banco di Natsuki. Non appena il suo sguardo incrociò il mio, accelerai di poco il passo, trovandomi alla porta, superai un paio di persone e in due minuti mi ritrovai in piazza. Guardai il dormitorio e mi incamminai in quella direzione. 
Un gruppo di ragazzi, probabilmente dell'altro programma, si guardava intorno in modo sospetto. Cercai di raggiungere il portone ma una mano mi bloccò. 

« Ciao bella, che fai sta sera? » Disse una voce sconosciuta, ma che collegai a quel gruppo. « Vieni con noi, ci annoiamo da morire. » Disse un altro
« Per favore, lasciatemi. » Chiesi con un filo di voce, era irritante il fatto che non vi era rispetto. In un attimo mi ritrovai al muro laterale, "teletrasporto?" pensai. Sentii una mano salire sotto la mia gonna. « Ho detto di lasciarmi andare! » Questa volta urlai, ma nessuno sembrava sentirmi. Probabilmente avranno usato lo stesso trucchetto della festa. 
Un brivido e poi il panico, i miei occhi si infiammarono di un calore mai provato prima. Subito la mano che sembrava divertirsi dentro le mie mutandine si fermò. Bloccai il gomito del ragazzo, che sembrò quasi prendere fuoco, così come ogni parte dei loro corpi che entrò in contatto con il mio. 

« Ha gli occhi rossi, ragazzi, questo non è un angelo. » Uno di loro, impaurito, prese a correre verso il proprio edificio, seguito poi dagli altri.

Mi piegai in due e presi ad accarezzarmi le spalle, come per tranquillizzare il mio corpo. Sembrava proprio che stessi bruciando e in contrasto con l'aria fredda di un pomeriggio quasi tramontato, stavo morendo di freddo. Ero troppo instabile per potermi mettere in piedi, così tirai fuori la felpa dalla mia borsa e me la misi addosso. 


« Kurotenshi Mari. » Una flebile fiamma di accese nuovamente nel sentire quelle parole. 
« Shiroiakuma Masato. » Quasi ringhiai il suo nome. Notai un leggero stupore nella sua espressione, oltre al compiacimento. « Cosa ci fai qui? »
« Posso chiamarti Mari, no? Al diavolo le formalità. » Mi porse la mano, sebbene non volessi accettarla, non avrei avuto altro modo di alzarmi. Ero palesemente infastidita dalla sua azione di apperente gentilezza. Al tatto sembrava così calda. « Perdona la mia mancanza, » Indicò l'edificio dove si stavano tenendo gli incontri. « il fatto è che non mi piacciono le finte presentazioni, preferisco di gran lunga assistere a ciò che ho appena visto. »
« Tu hai.. cosa? E non hai fatto nie.. Oh ma che dico, non mi interessa il tuo aiuto né questo stupido compito. Io mi rifiuto. » Quale essere umano sarebbe in grado di osservare una scena simile senza muovere dito? Presi la mia borsa e me ne andai correndo senza nemmeno guardarmi intorno. L'indomani sarei andata a chiedere un cambio di alunni, quel Masato non l'avrei proprio sopportato. 

Chiusi la porta della mia stanza e mi sedetti a terra, bloccando quasi un'ipotetico ingresso. Una lacrima raggiunse presto il mento, carezzandomi il viso: fu subito seguita da altre dieci, venti o forse trenta. Non piangevo per l'accaduto, no, anzi, piangevo per come avevo reagito spontaneamente, per come quella sensazione di potere mi fosse piaciuta. 
Bussarono alla porta. 

« Chi è? » Mi asciugai velocemente la faccia, sorrisi come a motivarmi. Aprì, ma non vi era nessuno. Solo un biglietto. 

« Domani, di lato a questo edificio alle ore 18:00. [S. M.] »
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: shitsureinatenshi