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Autore: La Setta Aster    14/12/2015    1 recensioni
Vi è mai capitato, scrutando il cielo, di sentire dentro di voi la sensazione che altri occhi come i vostri siano puntati al firmamento in cerca di risposte? E se vi è capitato, avete provato a parlare con le stelle? Aster, una ragazza aliena di Neo Cydonia, e James, un giovane terrestre come voi, a distanza di anni luce hanno in comune un cuore sempre in fuga dal mondo, in direzione dell'universo.
Genere: Avventura, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Zoe aprì gli occhi che ormai il mattino andava per il pomeriggio. Dormiva in un lettuccio a castello, in basso, ancora stretta fra le braccia di Jim, ma almeno una coperta nascondeva il suo corpo, ancora nudo. Sentiva il ventre di lui premerle contro la schiena, mentre respirava con un ritmo regolare. Un respiro più profondo annunciò il risveglio del ragazzo, che per prima cosa diede un bacio delicatissimo sul collo di Zoe.

Accidenti, cosa è successo ieri notte? Ho un gran mal di testa, sono affamata, come se non mangiassi da mesi! E credo di aver fatto l’amore con Jim.

“diavolo, sono ancora sotto la roba, mi sa!” disse Graziano, scendendo goffamente dal suo letto, sopra le teste di Jim e Zoe. Quest’ultima trasalì, portandosi addosso le lenzuola al fine di coprirsi meglio il corpo.

 “non dirlo a me, Gra!” rispose Jim a tono, salutandolo. Poi, Graziano si rivolse a Zoe “e tu come stai? Troppo in botta?” poi si scusò appena si accorse che era ancora nuda. In effetti anche Jim parve accorgersene solo in quel momento. Probabilmente, invece, se n’era accorto, ma non aveva la lucidità per rendersi conto che era piuttosto imbarazzante.

Lei non sapeva cosa rispondere, in che modo comportarsi. Era agitata, sentiva di aver fatto qualcosa senza pensarci, di averlo fatto e di non poter tornare indietro.

“un po’ di mal di testa, e molta fame” rispose infine.

“sì, è così per tutti” ridacchiò Jim.

“forza, allora, la colazione è pronta, e noi siamo gli ultimi all’appello, credo” disse Graziano.

“ti darò subito dei vestiti” disse Jim, alzandosi.

Così, ancora scossa, Zoe si alzò, accettando i vestiti che Jim le offrì, dopo averli recuperati dal guardaroba di una delle sue amiche: una canottiera bianca senza maniche e un paio di pantaloncini verde chiaro molto corti; ai piedi poté indossare le sue scarpe, mentre dovette rinunciare ai vestiti che indossava la sera prima: erano stracolmi di sabbia. Jim fece andare avanti l’amico, in direzione del bar del villaggio, per rimanere solo con la femmina che la notte prima gli aveva regalato la sua più vera notte d’amore passionale. Presto furono lontani dalle orecchie di chiunque potesse riconoscerli, e i loro lenti passi non disturbavano nemmeno gli aghi di pino che andavano a formare un morbido tappeto sotto i piedi. Jim non parlò subito, e Zoe era rimasta ammutolita, nella disperata attesa che lui rompesse il ghiaccio. Lo fece con una risata imbarazzata.

“Zoe, io…” si bloccò subito. Non aveva il coraggio di guardarla negli occhi “riguardo quello che è successo ieri sera…”

Zoe temeva e sperava di aver unito la sua mente con quella dell’umano, di modo tale da avergli fatto comprendere la sua natura aliena.

“io non so come spiegare come sia andata… eravamo fatti, e tu eri così bella… ho sentito il bisogno quasi animale di spogliarmi davanti a te, e tu hai fatto lo stesso, poi mi hai preso una mano, e a quel punto non ho capito più niente” il silenzio di Zoe metteva Jim sempre più in imbarazzo. Era strano, per lui, sentirsi in quel modo dopo la notte passata con un’altra ragazza, lo stesso giorno in cui Zoe comparve sulla spiaggia, tenendo conto del fatto che il loro primo incontro era avvenuto ben oltre la mezzanotte. Forse si era infatuato di lei? Dopo così poco tempo di conoscenza? E perché per Irene non provò la stessa cosa? Avrebbe potuto pensare che con Irene non aveva fatto che un timido sesso, ma sapeva bene che per Zoe il cuore batteva in maniera molto diversa, dolce ed emozionata. Lo sai, ti stai innamorando di lei. Capita, quando si salva una ragazza, che i due si leghino, tipica fiaba, banale e scontata. Si tratta di biochimica, è naturale. Ma tacete, non ci credo che io possa essermi innamorato di una ragazza che conosco solo da un paio di giorni, e della quale non so praticamente nulla. Con Sofia ci avevi pensato per mesi, ci avevi messo un bel po’ a capire che ti piaceva, e guarda come è finita; secondo me l’amore è improvviso. Quanto siamo sdolcinati, tra poco dovremo somministrarci dell’insulina!

“è stato meraviglioso, Jim” Zoe spezzò il cono di silenzio.

“sì, lo è stato, Aster, eri davvero fantastica, e il tuo corpo era…” non fece in tempo a concludere la frase, che Zoe s’era fermata, impietrita.

“come mi hai chiamata?”

Jim era rimasto confuso e sbigottito, non si era reso conto di aver usato un altro nome per rivolgersi alla ragazza. Ci ripensò… Aster... da dove era uscito quel nome? Come mai l’aveva chiamata così?

“io…” balbettò “io non lo so, mi è venuto spontaneo”

Aster sorrise, felice. “allora l’ho fatto, ho unito la mente con te!”

Jim sgranò gli occhi e la guardò come se si fosse messa a raccontare di draghi e unicorni nell’armadio di casa sua. “come scusa?”

“la mente!” ripeté lei eccitata “la tua mente e la mia si sono accarezzate come i nostri corpi!”

“cosa? Ma io… tu…” Jim voleva dirle che era pazza, voleva che la smettesse di parlare di cose assurde, ma la verità era che anche lui, in fondo al suo cuore, sentiva che la notte scorsa era accaduto qualcosa. Ricordava della sua amica fra le stelle.

“Aster” disse semplicemente.

Con disinvoltura, la ragazza si avvicinò, e posò le labbra su quelle di lui. Il contatto, unito all’emozione di coppia scaturita dall’atto d’amore del bacio, unì nuovamente le loro menti. Era come se entrambi fossero rinchiusi in un mondo perfetto, lontano da ogni dolore o problema. Non percepivano se stessi come corpi, ma come entità, e non comunicavano, ma esistevano all’interno di un universo parallelo, del quale loro erano creatori e padroni. Loro, in quel luogo ultraceleste erano ogni cosa, erano tutto, erano l’essenza stessa. Nulla Era che loro non Fossero, e, in realtà, non esisteva il nulla. Non è possibile descrivere ciò che era quell’iperuranio. L’unico modo che avevano i due ragazzi per comunicare era attraverso sensazioni, positive, in quel caso, e potevano mostrare all’altro dei ricordi. Jim, non essendo pratico di telepatia, e non riuscendo a controllare le proprie emozioni bene come Aster, le parlava utilizzando ricordi che contenessero parti delle frasi che lui voleva far percepire a lei. Quando il collegamento scomparve, Jim ed Aster si ritrovarono di nuovo faccia a faccia, e adesso anche lui sapeva la verità. Nonostante quello che temeva, il terrestre non ebbe alcun residuo di emicrania o altro. Si sentiva come se fosse appena tornato da un lunghissimo viaggio, a malapena ricordava di quel luogo e di quel tempo, ma era talmente felice, talmente emozionato, che per poco non si commosse. Le accarezzò il viso.

“Aster”

Durante la colazione, Zoe e Jim si scambiavano continui sguardi e sorrisi. Ma sapevano bene che gli altri non dovevano sapere, nessuno degli altri ragazzi doveva conoscere la natura della ragazza, nessuno doveva sapere chi fosse Aster. Almeno finché non sarebbero stati pronti.

Non ci posso credere! Lei è un’aliena! Quanto potrei chiederle, quante domande potrei farle! È incredibile, ho appena appurato l’esistenza di altre forme di vita intelligenti nella galassia! E la cosa strana è che non mi spaventa, e sono a malapena sorpreso, solo tanto emozionato. Questo perché nella tua mente l’esistenza di altri occhi che guardassero le stelle da una prospettiva diversa da quella terrestre è sempre stata una certezza. E la forma umana di Aster ti consente di evitare la reazione che il tuo cervello avrebbe con il suo vero corpo. Se anche il suo corpo da aliena è così sensuale, è il benvenuto! Ragazzi, ho appena scoperto di aver avuto un rapporto sessuale con un’aliena mentre ero fatto, abbiate pietà!

Non posso credere, sono praticamente fidanzata con un umano! Ed è successo tutto così in fretta… inoltre il mio corpo umano era preparato a un amplesso! Non era vergine! Deve essere un ‘difetto’ di progettazione. Significa che se mai Jim ed io faremo di nuovo l’amore, e lo faremo con il mio vero corpo, dovrò superare la prova che tutte le donne superano, e dovrò sanguinare. Alcune femmine, nella galassia, preferiscono perdere la verginità per vie chirurgiche, senza patire dolore, così come il parto. Ma io no, io voglio sanguinare, e voglio che sia Jim a farmi sanguinare. Quando ho toccato la sua mente ho sentito in lui come la speranza di un sogno. Sembra strano, ma mi sto innamorando di lui.

Graziano si accorse degli sguardi fra l’amico e la nuova ragazza. Alternava sospetto e speranza che, finalmente, Jim avesse trovato una ragazza con la quale passare almeno quei giorni, un’avventura estiva. Ma cosa sapevano di lei? Era giunta a loro in condizioni così strane, svenuta su una spiaggia, dal mare. Chi era? Da dove veniva? Eppure pareva emanare un’aura positiva, che portava gli altri a fidarsi di lei. Ma Graziano non voleva cedere, avrebbe indagato non appena fosse stato opportuno. Chissà quali segreti poteva nascondere quella misteriosa ragazza…

*  

Il relitto della Ziggy Stardust aspettava pazientemente sul fondo del mare, attendeva il ritorno del capitano. Intanto, tutto dormiva. O, almeno, l’intera nave. L’acqua ormai aveva preso possesso di ogni anfratto, tutto era sommerso, e silenzioso. Alcuni pesci avevano persino pensato bene di trovare rifugio all’interno del vascello spaziale. Solo un lieve segnale d’emergenza, ad un certo punto, riuscì ad essere inviato ad Aster da un occhio socchiuso di Kybernete, prima di tornare nel torpore. Il virus, una volta eliminato il bersaglio, se n’era andato avvolto nel mistero, così com’era venuto. Ora la Ziggy Stardust era adagiata sul fondale marino, inerte, ma pericolosamente individuabile, tanto dagli umani, quanto e soprattutto da qualunque altra nave della galassia. E mentre il letargo dell’astronave aveva lasciato ogni sistema in balìa del virus, quest’ultimo aveva aperto ogni scompartimento, porta, e fessura della struttura, per far allagare prima l’interno dello scafo, e per farlo affondare. Ma in questa operazione, anche le capsule di criostasi erano state aperte, risvegliando qualcosa che doveva rimanere celato, che il padre di Aster aveva preferito nascondere in una camera nascosta utilizzata per il contrabbando di esseri organici. Adesso quel qualcosa era libero di nuotare fino alla costa aliena, forte di una capacità di adattamento ambientale unica nel suo genere, per cercare carne. Si trattava di una creatura che per cacciare seguiva i residui di onde neuronali sparse in un’area, cioè riconosce una specie dal tipo di uso che fa del proprio cervello, che viene percepito dall’essere in questione tramite una sorta di telepatia. Era ormai questione di tempo, e a breve avrebbe trovato la mente a lui più familiare, quella che aveva percepito quando fu ibernato, quella di Diastin, quella di Aster. E l’incauta ragazza Cydonense aveva lasciato una enorme traccia psichica quando aveva unito la sua mente a quella dell’umano, facilmente rilevabile da un cacciatore come quello che adesso era affamato e pronto a predominare anche su un territorio alieno. 

ANGOLO DEGLI AUTORI
Finalmente Jim sa di essere in presenza della sua amica tra le stelle, sa che la sua non era solo una fantasia, ma una realtà! E sa anche di averci fatto l'amore! Ma, anche se la maggior parte del capitolo è incentrato sui nostri due piccioncini che si ritrovano dopo quelle ultime parole sussurrate attraverso lo spazio e il tempo, ci giunge una inquietante novità: Qualcosa è Sopravvissuto! Una creatura si è risvegliata dal fondale marino, e ora è libera di mietere vittime dove ne troverà. E si da il caso che abbia scelto come prima vittima proprio Aster. Cosa sarà, un Alien, un Predator, UFO Robot? Lo scoprirete nelle prossime puntate! ;-) 

 
  
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