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Autore: shana8998    17/12/2015    1 recensioni
Di colpo la mia vita era cambiata con l'arrivo di Drey. Nulla aveva più senso , nulla sembrava essere reale se non la sua presenza accanto a me ed il fatto che di li a poco io sarei venuta a conoscenza di una parte della mia vita, di me che non sapevo appartenermi.
*E si incontrarlo mi stravolse letteralmente l'esistenza .
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Atterrammo al centro dell'ultima corona di Larici e Pioppi che costeggiava l'infinito giardino di Festerburgh.
La villa era a meno di cinquanta metri da noi. Dagli ampi finestroni , non era complicato spiare l'interno. Gente. Ovunque , proprio come aveva raccontato Ludmilla.
Persone altolocate , vestite in ghingheri , sorseggiavano dai propri flute , forse dello Champagne.
-Una festa? E' insolito..-. Constatai .
-I tuoi fratelli non danno mai feste?-. Il tono di Drey mi parve sin troppo ilare.
-No.Mai.-. Lo freddai.
Che situazione antipatica si creava fra me e lui . Quando aveva voglia di scherzare io non ne avevo, e quando quella stessa voglia veniva a me , lui non ne aveva. Ma poi, ironico era il modo in cui quell'essere così agli antipodi ci attraeva. Qualsiasi coppia normale si sarebbe mandata a cagare il giorno dopo..!
Non c'era tempo di porsi domande e darsi risposte logiche. 
In quel momento, di logico , c'era solo il dover agire.
Ripresi a camminare e percorsi ciò che mi separava dalle mura della casa . Veloce , più veloce , corsi.
Fu come se in quel preciso istante avessi finalmente capito che eravamo in reale pericolo.
Due lacrime , le sole ad uscirmi, mi varcarono le gote mentre i miei piedi sembravano voler accelerare ancora di più.
Avevo paura. Paura che la mia famiglia potesse morire , paura di perdere tutto . Paura o  forse solo il terribile senso di colpa per aver portato tutto quel disastro che era la mia vita , dentro quelle quattro mura, dove il problema più grande che c'era stato , era lo star attenti a far mangiare i figli di Ich.
Piombai sulla vetrata della porta d'ingresso. 
*Apritemi maledizione..*. Gli invitati mi scrutavano increduli , quasi schifati.
Strattonai il pomello disperatamente, finchè una mossa secca non la fece spalancare.
Fui dentro.
Che tortura tutti quegli occhi critici addosso.
Nelle mie orecchie non c'era altro che un susseguirsi di "Ma cosa..." , "Ma chi è"..."Che maleducata". Mi diede la nausea quella gente.
Li superai tutti , spintonandoli . Cocci di bicchieri rotti e parole colorite , accolsero il mio passaggio "distratto".
Finalmente raggiunsi la porta a scorrimento del suo studio. Ricordavo poco la sera che ci avevano attaccato quei tre demoni .
Ma il solo vedere quelle due ante ancora scalfite dal ghiaccio , mi diede i brividi.
Presi un bel respiro, poi, lasciai scorrere le ante .
Alzai lo sguardo solo quando il "Clak" del legno nel legno , non mi avvertì che tutti all'interno della stanza , mi potevano vedere.
-Clair...-. Mio fratello era in piedi al centro del salottino con un bicchiere di spumante stretto fra le dita , e l'aria di chi non crede ai propri occhi , in viso.
-Ich..-. Per poco meno di un attimo , sulle sue labbra comparve un sorriso stupendo . Parlava lui stesso dicendo "finalmente sei tornata".
Scomparve all'istante.
Drey e Ludmilla avevano appena fatto capolino nella stanza.
-Hai portato due demoni dentro casa mia?!..-. La sua voce mutò radicalmente. Divenne profonda come l'infinito e severa , terribilmente severa.
Strinse il pugno attorno al bicchiere che aveva per mano . Scoppiò in un'esplosione sorda che mi fece trasalire debolmente.
Più forti , caddero le schegge a terra , tonfando.
-Come solo ti è potuto venire in mente di portare quei due abomini qui dentro!-. Gridò gettando ai miei piedi i pochi cocci che ancora teneva per mano.
Serrai le palpebre e stritolai le mie dita nei pugni.
-Odio doverti mancare di rispetto Ich...Ma credimi ho dovuto...-. Sospirò ironico.
-Ti fai viva dopo settimane  per di più con due demoni alle calcagna e tutto quello che sai dire è "credimi ho dovuto"?....Va fuori Clair! Va via e tornatene nella fogna dove hai vissuto per anni...-.
Piansi senza emettere un fiato.
Mai mio fratello era stato così duro con me.
-Ich ...Ti prego ascoltami...-. La voce che non usciva in altro modo se non tremando , non mi era d'aiuto. In quel caso sarei dovuta essere una roccia ...Ma non ce la facevo....
-Va fuori! -. 
Drey provò a muoversi in uno scatto di rabbia , ma due angeli lo bloccarono in petto con lunghe lance.
-Icaryus ! Dannazione ! I Titani attaccheranno se non questa notte , a breve , forse anche fra poco! Non puoi stare a fare questioni di razza! Si sono demoni e ...Cristo sono un demone anche io! Che tu lo voglia o no. Mi avete fatta vivere per cinque  anni , cinque fottutissimi anni , come voi , con gli angeli , per la miseria per una volta puoi adeguarti ?! Se ci tieni alla nostra famiglia...Puoi farlo?...-.
Abbassò lo sguardo. Ma era disgustato.
-So che per te è una coltellata dover chiedere aiuto ad un demone , ma ne vale dell'incolumità di tutti...-.
Lo supplicai alla fine..
Restò qualche secondo in silenzio, poi, appoggiò una mano allo schienale di una poltrona e sospirò.
-Non abbiamo bisogno di nessuno..-. Un ringhiò . Proprio così era stata quella frase.
-Ich!!-. Gridare non servì a nulla.
Venni afferrata per entrambe le braccia da due angeli-guardia e trascinata via.
-Ti prego ascoltami!-.
Il mezzano , voltò le spalle riprendendo a parlare con i pochissimi presenti , che sgomenti , avevano assistito a tutta la scena.
*NO!Non può sottovalutare tutto così*.
Artigliai il bordo di legno che fungeva da cornice alla porta ,con mani e piedi .
-Lasci....atemi dannazione!-. Mi dimenai , come non avevo mai fatto , calciando forte . 
E se non ci ero riuscita in quel modo allora non vi era altra soluzione che mordere. E morsi!
L'angelo ,che saldo mi aveva tenuto a se , gridò di dolore. In un attimo mi trovai ginocchia a terra , di nuovo libera.
Mi alzai veloce e raggiunsi a grandi passi mio fratello afferrandolo per un braccio e costringendolo a voltarsi di forza.
-Dannazione devi ascoltarmi!-. Gli strillai in faccia.
-Ascoltala Icaryus...-. Una terza voce . Mi voltai di colpo. Eleonor.
Era apparso dal nulla . Camminava lento , fissava me , poi Ich poi ancora incrociò lo sguardo del demone.
Fu indefinibile lo scambiò di quell'occhiata dei due. Si folgorarono. Poi l'angelo tornò a guardare il suo fidato amico , fermandosi ad un passo da entrambi.
-Clair ha ragione.-. Avvertii la sua mano tremare , ed in volto l'espressione di chi ha appena perso tutto , la stessa che avrei avuto io se non mi avesse dato ascolto.
-Siamo stati in allerta fin'ora , sono vicini...Ich , loro ci attaccheranno , ci uccideranno tutti se non collaborerete.-.
Icaryus gettò lo sguardo amareggiato ai suoi piedi.
-Per favore Ich. Io non voglio perdervi...-. Strinsi il suo braccio a me, appoggiandovi il viso come se non avessi mai voluto lasciarlo andare.
-.....Va... bene....Possono restare...-.
Spontaneo fiorì un gioioso sorriso sulle mie labbra.
-Grazie. Grazie.Grazie.-. Piansi ancora ma di gioia finalmente.
-Adesso però, voglio andare in camera mia...-. 
Si allontanò e tutte le guardie lo seguirono.
Era visibilmente scosso ed immaginavo quanto male gli provocasse quella decisione.
In quel preciso istante gli avrei voluto gridare "Hey Ich, so quanto ti abbiano fatto soffrire , ma ti vendicherai", ma forse sarebbe stato del tutto inappropriato ed inutile.
Mi lasciai scivolare sulla poltrona alle mie spalle . Le mani al capo e lo sguardo perso chissà dove. Solo la mente , era rimasta in quella stanza , persino le mie gambe che ancora tremavano parevano non essere le mie.
-Va tutto bene. Il primo scoglio è superato...-. Drey si avvicinò alla poltrona ,poggiando delicatamente una mano sulla mia spalla.
-E' come se avessi la sensazione che questa volta , la battaglia la perderemo..-.
Volevo piangere ancora , sfogarmi , sfogare tutto quel terrore , ma non ci riuscivo più . Anche le mie lacrime erano finite.
La porta tornò a spalancarsi.
-Allora!Lo mettiamo su un piano si o no?!-. La voce squillante di Dastin mi fece rinvenire di colpo.
Balzai dal posto gridando il suo nome , fiondandomi al suo collo, abbracciandolo forte manco fossimo stati lontani un'eternità.
-Mi sei mancato così tanto..-. Sommesse una breve risata.
-Anche tu sorellina-. 
Quando mi allontanai da mio fratello incrociai il volto di Eleonor che lo aveva accompagnato nello studio.
Un secondo. Bastò quell'attimo, perchè la mia mente leggesse tutti i ricordi che avevo avuto con lui.
Lo avevo temuto, amato,odiato , perso, ritrovato e lui era cambiato , aveva vissuto , ricordato , lottato e poi ancora si era sposato . Quanti anni erano passati da quel giorno? 
[-Lui è Eleonor!-. Me lo aveva presentato proprio la sua attuale moglie . Li ancora non erano che semplici amici.
-Perchè hai un nome da femmina?-. 
-Tutti gli angeli lo hanno.-. Ne avevo avuto così paura quel giorno.
E poi ancora lo avevo così tanto amato. Finalmente , potevo essergli sinceramente grata per tutto quello che aveva fatto nel bene e nel male...].
Mi avvicinai alla sua sagoma. Mi fissava titubante, con una smorfia di perplessità in viso.
-Che c'è?-. Chiese quasi con un filo di voce.
Non risposi. Lo abbracciai d'impulso. Lo feci senza dare un senso logico a quell'azione.
-Grazie per tutto quello che hai fatto Eleonor...Per ogni gesto , ogni frase , ogni singola parola, anche per quando mi hai lasciata sola...E' grazie a te che ho capito molte cose..-. Sussurrai al suo orecchio.
Sorrise appena distogliendo lo sguardo.
-Non ringraziarmi sciocca-. Restai interdetta per un attimo. Si avvicinò al mio orecchio ,maggiormente.
-Se non avessi un'anima , se non avessi avuto un compito ,un ruolo , io a quest'ora sarei stato con te ...E ci sarei rimasto per sempre...-.
Il cuore mi rimbalzò in petto facendo vertiginose capriole.
Mi lasciò di stucco.
Si allontanò da me regalandomi lo stesso sorriso che vidi la prima volta che lo incontrai.
Mi si strinse il cuore . 
Eleonor come gli altri non avrebbe mai smesso di mancarmi semmai me ne fossi dovuta andare.
-Dai! Incominciamo a pensarla questa tattica!-. Esordì pimpante con uno schiocco delle mani, rivolgendosi agli altri.
Li osservai sorridere , tutti, come se nulla  potesse loro, strappare la voglia di vivere.
E poi pensai a tutto ciò che avrei avuto paura di perdere. Loro. Abbandonarli per sempre , ancora...
No, non ero pronta non lo ero affatto...


 

   
 
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