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Autore: Ire_2002    23/12/2015    1 recensioni
Jenny è una ragazza normale, la sua vita e la sua famiglia sono del tutto ordinarie.
Ma tutto cambierà il giorno in cui si accorgerà che nella foresta vicina a casa sua c'è qualcuno.
O meglio qualcosa.
Costretta a essere la serva di un mostro.
Condannata alla prigionia.
E intanto nessuno sa dove si trovi.
Ma nella sua gigantesca prigione incontrerà qualcuno pronto ad aiutarla.
Qualcuno che come lei vuole solo una cosa.
La libertà.
Una ragazza che deve cercare di fuggire.
Una Proxy.
Una Proxy che non vuole essere tale.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hoody, Masky, Nuovo personaggio, Offenderman, Ticci Toby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm not a Proxy'
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Mi trovo davanti alla rete che delimita il giardino. Oltre, solo alberi. Mi attirano, è da molto che non vado in un bosco.
- Non mi allontanerò- penso- farò solo qualche passo.
Scavalco la rete, facendo qualche passo. Presto mi ritrovo a camminare sopra un tappeto di foglie secche, i miei passi producono un lieve scricchiolio. Sopra la mia testa i rami mi fanno ombra. Resto ferma qualche secondo ad ammirare la foresta tinta con i colori autunnali, è davvero bella.
Mi avvicino ad una quercia, poggiando la mano sul suo tronco.
Poi, improvvisamente, la quiete si spezza.
Sento un fruscio, un rumore di passi leggeri e veloci, di chi sta correndo.
Mi volto verso il punto da cui proviene il rumore.
I cespugli si muovono leggermente, a causa dei movimenti di chi vi è all'interno.
Afferro un grosso bastone da terra.
Che sia un lupo? O un puma?
I miei occhi restano fissi sui cespugli. Poi, senza preavviso, una figura umana ne esce e si avventa su di me.
Io mi abbasso, schivando per miracolo un'accetta che si conficca nel legno alle mie spalle, per ritirarsi subito.
Istintivamente colpisco in testa il mio aggressore con il bastone.
Lui cade a terra, probabilmente svenuto. L'ho colpito così forte?
Il mio cuore batte all'impazzata, mentre osservo il corpo del ragazzo che ho appena colpito. Indossa una felpa marroncina con le maniche a righe e un cappuccio azzurro. Ha dei jeans blu, forse un po'grandi per lui, e tiene un'accetta in ognuna delle mani guantate. Il volto è semicoperto da due grandi occhialoni gialli e una maschera da cannibale.
Non riesco a muovermi, sono a dir poco terrorizzata
- T-ticci Toby?- mormoro, ancora pietrificata. Possibile che sia lui?
Ma se esiste significa che esistono anche gli altri proxy? E il loro capo? E tutti gli altri?
Cerco di pensare in modo razionale. Forse non è lui. Forse è solo uno stupido travestito, no?
Mi avvicino, tenendo stretto il bastone tra le mani. Noto il colore quasi grigiastro della sua pelle e i suoi capelli, castani e scompigliati, è uguale a come viene descritto.
Cosa faccio?
E se gli altri proxy fossero tra gli alberi, pronti ad uccidermi?
Resto immobile, cercando di capire se c'è qualche rumore sospetto. Niente.
Solo qualche uccellino che canta e il rumore dei respiri miei e d quello che non so se definire Toby. C'è solo un modo per scoprirlo, e devo avvicinarmi. Prima però, meglio verificare che sia davvero svenuto. Con il bastone dò un colpo leggero alla sua spalla, per vedere se si sveglia. Mi irrigidisco, pronta a colpirlo, ma lui non si muove.
Faccio un altro passo, per poi colpirlo più forte, alla guancia. Balzo indietro, pronta ad un suo attacco, ma ancora niente.
A questo punto mi inginocchio di fianco a lui, togliendogli le accette di mano.
C'è solo una cosa da fare adesso, per vedere se è davvero lui. Avvicino le mani al suo viso, abbassandogli la maschera da cannibale. Sul lato sinistro della sua bocca c'è un grosso squarcio, che lascia scoperti i denti
- Fantastico...- mormoro.
E ora cosa faccio?
Cosa cavolo faccio?
Toby è lì, svenuto, e io sono ben più che semplicemente confusa.
Chiamo i miei genitori dicendogli che c'è una creepypasta a pochi metri da casa nostra?
Lo porto lontano?
L'unica cosa che riesco a fare è rimanere ferma come un'idiota, stringendo le accette del ragazzo in mano.
Poi, all'improvviso, Toby alza la testa e io per poco non prendo un infarto, visto che non me l'aspettavo.
- Non muoverti!- gli intimo, puntandogli l'accetta alla gola.
- Ehi! Quella è mia!- esclama il castano, tenendo gli occhi puntati sull'arma.
Cerco di far fermare il tremito delle mie mani, inutilmente.
- Cosa vuoi?- chiedo- Perchè sei qui?
Lui inclina la testa di lato, con aria pensosa- Sai... è strano. Non ricordo, deve essere per colpa di una botta in testa. Sai chi mi ha colpito? Credo mi spunterà un bernoccolo...
- Mi hai aggredita! E io mi sono difesa!- gli rispondo, iniziando a calmarmi.
- Aspetta... Tu mi hai messo al tappeto?!- chiede, incredulo.
- Sei un po' duro di comprendonio? Sì, ti ho fatto svenire io!
Lui sorride, con la maschera ancora abbassata- Sai, hai del potenziale. Potresti diventare una di noi! Devo chiederlo al capo!
Resto impietrita. Io? 
Una Proxy?
Abbasso le accette, fissando il castano- Ma... Io... Ecco... Eh? Cosa?
Lui ride di gusto- Sei divertente!- afferma, prendendomi le accette di mano.
E io continuo a restare ferma, anche mentre corre via, salutandomi allegramente, come se fossi un'amica.
  
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