Grazie per aver accolto bene la
prima OS! Ecco la seconda, spero vi faccia sorridere come la prima, mi sono
divertita molto a scriverla! Grazie a chi ha letto/recensito la OS precedente,
siete unici <3
2.
Quando Amy ha messo qualche chilo in
più
“... Quindi la mia personale
esperienza sta provando che lo studio dell’Università di Oxford che sostiene
che chi è felice dopo un periodo difficile tende a mangiare di più è vero.
Provo molto più piacere nel fare una bella colazione la mattina o a mangiare
qualche dolcetto extra dopo cena. Certo, dovrò darmi una regolata, ma per ora
non mi importa!” spiegò Amy.
“Per fortuna abito al quarto
piano, almeno fai un po’ di moto e smaltisci qualcosa” osservò distrattamente
Sheldon, mentre continuava a salire le varie rampe di scale che conducevano al
suo appartamento.
“Vuoi dirmi che non sta
capitando anche a te? Non sei felice per noi?” domandò la ragazza, incerta.
Sheldon si voltò per guardarla e
notò l’ombra di un broncio, così si avvalse della sua esperienza sempre più ricca
nel decifrare espressioni ed annuì.
“Certo che lo sono, ma mangio secondo
schemi precisi, ricordi, sciocchina?” le fece notare.
“Giusto, giusto. Quelli di
Victoria’s Secret dovrebbero assumerti come personal trainer di quelle
sciacquette... Comunque... Sono le sette, sei sicuro di volerlo fare?” domandò,
più ansiosa, appena ebbero raggiunto l’appartamento 4A.
Sheldon annuì, aprendo
lentamente la porta.
“Mezz’ora sarà sufficiente, Amy!”.
“Sì, ma se si anticipano? Se ci
beccano mentre non abbiamo ancora finito?”.
“Parliamo di Penny che cucina da
Bernadette, è la solita ritardataria! Impiega un’ora per fare una colazione per
tre, figurati una cena per otto! E ora sbrigati, su!”.
Amy annuì, mise piede in casa e
si tolse il giubbino, esitante.
“E’ eccitante fare le cose di
nascosto!” esclamò, ridacchiando.
“Io lo trovo assurdo, spero che
non mi vengano dei tic dopo, ma questa è una questione di necessità, quindi...”.
“Quindi faremo i cattivi ragazzi
che dicono bugie agli amici” sentenziò Amy.
Prese posto sul divano e si
beccò un’occhiata di rimprovero da parte del fidanzato.
“Sul divano?” domandò,
incredulo.
“E dove vorresti...?”.
“Non ti abituare a sentirlo, ma
mi sembra chiaro che vista la situazione dobbiamo andare in camera mia. Se
tornano prima e ci beccano qui...” ragionò il fisico teorico.
“Giusto, giusto. Andiamo su!”
esclamò la ragazza, seguendo il fidanzato nella sua camera.
“Quindi ieri siete andate a fare
shopping ed Amy ha iniziato a sclerare perché non entrava in una gonna della
sua taglia?” domandò Leonard, reduce da un aneddoto di Penny e Bernadette su
Amy che urlava alla commessa di aver commesso un errore e si lamentava perché
la taglia successiva le andava troppo grande.
“Sì” rispose Bernadette. “Dovrò
consigliarle la nuova pillola anticoncezionale della mia azienda, è ottima, non
ti gonfia per nulla!”.
“Pensi che sia gonfia per la
pillola?” chiese Penny.
“Non è una coincidenza che sia
ingrassata un po’ proprio ora, no?”.
“E se fosse gonfia perché non prende la pillola?” insinuò Raj,
tra l’indeciso e l’eccitato.
“Stai insinuando che Amy è
incinta?!” sbottò Howard, sgranando gli occhi.
Penny, Emily e Bernadette si
bloccarono di colpo mentre camminavano nel parcheggio fuori casa dei ragazzi.
“Non può essere!” disse Penny.
Raj ghignò e si strofinò le
mani, come se stesse contemplando la peggiore delle cose malvagie ma allo
stesso tempo esilaranti.
“Pensateci! Ultimamente mangia per
due, venerdì ha rubato un uramaki dal mio piatto!”.
“E quando lo fai tu con me, eh?
Cosa dovrei dedurre, che sei incinto?” lo prese in giro Howard, facendo ridere
Emily, che tuttavia spezzò una lancia a favore della neurobiologa.
“Ragazzi, su, Sheldon ed Amy
sono adulti, sanno quello che fanno!”.
“Sei sicura? Fidati, stanno
insieme da quasi sei anni e da poco sembrano una coppia normale” ridacchiò
Leonard. “Comunque, io adoro Mary e so che ne morirebbe nel sapere di un
nipotino nato fuori dal matrimonio, quindi... Smettiamola di fare gossip e
pensiamo solo alla gustosa cenetta che mia moglie ha preparato per tutti per i
nostri quattro mesi di matrimonio”.
“Hai ragione, amore. Quasi ricordo
perché ti ho sposato!” ironizzò Penny.
“Di certo non per la tua
cucina...” sussurrò Leonard.
“Cosa?”.
“No, dicevo, pulisco io la
cucina, dopo...”.
“Che bel marito zerbino” lo
prese in giro Raj.
“Cosa vuoi saperne, tu, che sei
peggio di una moglie?!”.
Continuarono a battibeccare e
punzecchiarsi finché non entrarono in casa, quando furono raggiunti da Sheldon
ed Amy nel giro di pochi istanti.
Sembravano quasi guardinghi,
imbarazzati, come se avessero compiuto chissà quale gesto poco consono nella
stanza del ragazzo.
“Ciao, ragazzi! Sedetevi, su, ho
sfornato tutto giusto quindici minuti fa da Bernadette!” li incoraggiò Penny.
Amy guardò Sheldon, che la
guardò a sua volta.
“Certo, ma... Penny” iniziò la
neurobiologa, nervosamente, torturandosi le mani.
“Dimmi”.
“No, niente, è che abbiamo fatto
un bello spuntino poco fa e...”.
“E...?”.
“No, no, niente”.
Nessuno comprese il perché di
quell’esitazione mista a nervosismo, così, mano a mano, ognuno si sistemò
mentre Penny e Leonard iniziavano a servire dei piatti con arrosto e patate.
“Che profumino!” osservò Emily
appena ebbe la sua porzione.
“Grazie! Ho letto la ricetta
mille volte” spiegò Penny, soddisfatta.
Ci fu un po’ di caos mentre
tutti reperivano posate, bicchieri, bibite e fazzoletti, poi Leonard prese dei
calici, li riempì di spumante e ne passò uno ad ogni persona presente.
“Solo un minuto, scusate! Penso
sia doveroso brindare a questi primi quattro mesi da matrimonio con la donna
della mia vita, che ha accettato di vivere con me e il mio coinquilino invece
di mollarmi” ironizzò il fisico sperimentale.
“Spoiler alert: il vero amore di
Leonard è Sheldon, Penny! Io ti ho avvertito!” la prese in giro Howard.
“Spoiler alert, Bernadette: il
vero amore di Howard è Raj! Io ti ho avvertito!” lo rimbeccò Penny,
guadagnandosi una risata da parte dell’amica
e un’occhiata di disapprovazione dall’ingegnere e l’astrofisico.
“A Penny e Leonard!” disse quindi
Emily, facendo finta di nulla dopo aver riso a sua volta.
Tutti unirono i bicchieri e
bevvero, tutti tranne Amy, che era improvvisamente pallidissima e con le labbra
violacee.
“Amy, non bevi?” chiese
Bernadette, sospettosa.
“Io... Io non posso...”.
“Brava ragazza, finalmente dopo
anni hai capito che l’alcool è deleterio per la tua mente!” approvò Sheldon,
soddisfatto.
“No! Scusate, io...”.
Amy non riuscì a finire la frase
e iniziò a correre verso il bagno, riuscendo a stento a raggiungerlo prima di iniziare a vomitare,
facendo sentire a tutti gli altri il rumore dei conati.
Improvvisamente, tutti gli occhi
si posarono su Sheldon, mentre le loro menti sembravano star facendo due più
due .
“Corri a vedere come sta, su!”
gli intimò Penny.
“Ma... Ma sta vomitando!”.
“Appunto! Oh, insomma, Sheldon,
penso sia palese che se sta così è anche colpa tua! Ne sei responsabile quanto
lei e devi starle vicino!”.
Alquanto allibito dal fatto che
Penny avesse capito tutto, Sheldon si limitò a correre in direzione della ragazza,
per poi chiudere la porta del bagno.
I ragazzi si guardavano
sconcertati e confusi, increduli, come se il mondo si fosse capovolto.
“Povera Amy. Fa sesso e subito
rimane incinta... Buona cosa che l’abbia fatto da adulta” ragionò Penny,
sospirando.
“Pensate sul serio che lo sia?”
chiese Emily.
“E’ gonfia, non ha voluto bere
lo spumante, è corsa a vomitare, mangia più del solito...” osservò Bernadette,
contando i vari indizi sulle mani.
“Saremo degli zii fantastici”
osservò Raj. “Sono così emozionato! E... Penny?”.
“Sì?”.
“Mi devi dieci dollari!”.
“E perché mai?”.
Raj sorrise sornione.
“Natale 2013. Chiesi ad Amy se
avesse voluto che Sheldon assistesse alla nascita di un loro eventuale figlio e
tu mi rispondesti: “Ti do dieci dollari se lui è nella stessa stanza quando lo
concepiscono”. Ricordi?” spiegò, mentre Emily ascoltava il tutto senza parole
visto che doveva ancora abituarsi alle stranezze di quella colorita
combriccola.
Penny scoppiò a ridere e annuì,
proprio come gli altri.
“Vero! Come passa il tempo!
Sheldon ieri era un bambino e ora
sarà... Papà!”.
Si zittì giusto in tempo per il
ritorno della coppia; Amy era sempre pallida e Sheldon le circondava le spalle
con le braccia, aiutandola a camminare.
“C’è una cosa che dobbiamo dirvi
ma nel frattempo dovremmo organizzarci, Amy ha bisogno di andare in ospedale”
disse Sheldon, serio come lo era stato poche volte.
“Sappiamo già tutto, tesoro,
tranquilli” si affrettò a dire Penny, mentre tutti annuivano.
“E come fate a...?”.
“Oh, insomma, non siamo mica
scemi o ciechi!” disse Bernadette. “Amy ha la nausea e vomita, non beve alcool,
mangia per due...”.
“Congratulazioni, ragazzi, come
dissi un anno fa, anche se riferendomi a una tartaruga... Chi lo avrebbe mai
detto che voi sareste stati i primi a mettere su famiglia!” esclamò Leonard,
porgendo il suo calice in direzione dei ragazzi.
Amy sgranò gli occhi e guardò
gli amici, scioccata da quelle parole.
“Ehi! Io non sono incinta!”
disse subito.
“Sì, è un po’ più grassa perché
è felice che io faccia parte della sua vita di nuovo e mangia di più, c’è uno
studio al riguardo” disse semplicemente Sheldon, scrollando le spalle, come se
fosse una cosa di tutti i giorni.
“Per quel “grassa” ne parliamo
dopo... Ragazzi, ho un’intossicazione alimentare!” spiegò Amy, con un tono non
proprio alto ma sufficiente a farsi
capire.
“Sì. Sapendo di dover mangiare
cibo fatto da Penny, abbiamo rispettato l’ordine della serata, ovvero cibo
thai, abbiamo mangiato di nascosto nella mia stanza e avevamo deciso di fingerci
pieni a tavola. Che ironia visto che l’intossicazione alimentare c’è stata
anche senza il contributo di Penny!” esclamò Sheldon, sorridendo.
“CHE COSA?!” urlò Penny,
alzandosi di scatto dalla poltrona.
“Ora ho la conferma del fatto
che quei due siano sul serio intelligenti, anche se il karma li ha fregati”
sussurrò Raj a Howard. “Cucino meglio io”.
“Sì, scusaci, Penny, ma l’ultima
volta abbiamo digiunato...”.
“Ti farebbe bene visto che non
riesci ad entrare più nella tua taglia!”.
Amy sospirò, pensando di
essersela cercata. “Sto per vomitare anche l’anima, tranquilla, il karma mi sta
ripagando”.
“A dopo le vendette, andiamo
nell’ospedale dove lavoro, su” intervenne Emily, avvicinandosi all’amica e
aiutando Sheldon a trascinarla fuori di casa.
Tutti si affrettarono a
organizzarsi con le auto per andare con Amy, Sheldon ed Emily, lasciando il
povero arrosto con patate da solo sul tavolo, senza nemmeno essere stato
assaggiato.
“Per una volta che cucino
qualcosa per bene...” si lamentò la bionda, sospirando.