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Autore: fedetojen    01/01/2016    1 recensioni
Cosa fa scattare quella scintilla? Qual è la causa dell’impulso irrefrenabile di avere quella persona, di desiderarla soltanto guardandola mentre serve birra e assaggini al bancone del Bar le Mezze Lune, nonostante non la possiedi?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Just Wanna Feel Your Body On Me

 
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“Sono 10 minuti che continuo a bussare al finestrino e non si sveglia…Ha preso medicinali secondo te?” chiese verso il suo cane, affianco a lui che lo guardava con la lingua da fuori, con sguardo curioso.

Subito Regina si mosse e vedendo qualcuno fuori dalla sua macchina, aprì violentemente la portella facendo cadere a terra Daryl.

“Scusami! Non ti avevo riconosciuto! Stai bene?”

Regina uscì velocemente dalla macchina allungando una mano verso di lui, per aiutarlo.
Con una smorfia di dolore, si alzò da solo pulendosi i pantaloni.

“Sì, sto bene” disse irritato Daryl.

“E tu chi sei, piccolo batuffolo?” chiese Regina chinandosi verso il cane.

“Dolly, lei è Dolly” disse Daryl, mentre preparava l’auto per essere agganciata dal carro attrezzi e portata all’officina.

“Devo metterla sul ponte, per vedere cosa non va” disse Daryl appena in officina.

“Ponte?” chiese curiosa Regina, mentre continuava a coccolare Dolly che era più che contenta delle sue attenzioni.

“Quello” disse indicando con il dito un’altra auto in alto, posta sul ponte.

“Ah” disse Regina: in effetti non sapeva nulla di quello che era il campo dei motori, ma comunque si reputava una che se la cavava per avere una Camaro del 69’.

“Qual è la diagnosi?” chiese Regina appena iniziò a guardare sotto la macchina, che era sopra al ponte.

“Sicuramente non posso dartela solo perché la sto osservando da sotto” disse irritato Daryl, ammonendola con lo sguardo.

“Oh, scusa allora” disse allontanandosi da lui, andandosi a sedere su una sedia affianco a macchinari e attrezzi.

“Puttanella, non puoi stare qui.” Una voce molto rude venne dalle spalle di Regina che subito si alzò.

“Come prego?” chiese Regina guardando il ragazzo: pelato, sorriso malizioso e occhi molto poco svegli.

“Merle, non rompere il cazzo e vai a consegnare la mustang” disse Daryl avvicinandosi a loro.

“Sì capo” disse annuendo, poco sicuro.

“Ma sta bene?” chiese Regina verso Daryl, che continuò a osservare il fratello da lontano.

“No. È strafatto, non lo vedi?” chiese arrogantemente Daryl, buttando la bandana rossa sugli attrezzi vicino alle auto.

“Ti conviene venire tra qualche giorno” disse Daryl subito dopo, cercando di congedare così la ragazza, che gli faceva uno strano effetto.

“Mi spiace, ma io e la mia bambina siamo una cosa sola. Se ti crea problemi me ne vado” disse Regina, sperando però di rimanere insieme alla sua Camaro.
 
Trattare sempre con rispetto i clienti, questo continuava a ripetersi in mente.
Ma anche se è lei un mio cliente? Si chiese poi, Daryl.

“Puoi andare nel mio ufficio. Sali le scale. È l’unica porta, non puoi sbagliarti” per un momento venne sopraffatto dai suoi desideri più reconditi: avrebbe voluto chiuderla in quell’ufficio con sé, baciarla come mai nessuno avrebbe fatto, assaporare le sue labbra perfette, sentire il suo corpo attaccato al suo, mentre la toccava come un gioiello così bello e così fragile.

“Allora io vado.” Non vedendo nessuna risposta da parte sua, Regina lo guardò preoccupata.

“Daryl?” ripeté più volte.

“Tutto bene?” chiese passando una mano davanti ai suoi occhi. Scosse la testa, e ritornò sulla terra.

“Sì” disse solo, girandosi e iniziando a vedere la sua macchina.

Lei, si avviò nell’ufficio e appena entrò si fermò di scatto: un casino enorme per quell’ufficio fece rimboccare le maniche a Regina che con forza e coraggio, iniziò a sistemare pian piano quel macello.

Non riusciva a staccare la coda dell'occhio dall'ufficio: mentre dava un'occhiata alla sua macchina, Daryl continuava a osservare, anche se distrattamente, Regina dalla vetrata dell'ufficio posta in alto.

Aveva questo irrefrenabile desiderio di sapere quale fosse il sapore delle sue labbra misto al suo.
Si accese una sigaretta cercando di distrarsi ma appena la vide fermarsi e guardarlo improvvisamente si sentì quasi in imbarazzo, pensando di essere una specie di stalker quando in realtà lui ci lavorava lì dentro.

Velocemente uscì fuori, salì le scale ed entrò nell'ufficio: Regina lo guardava, senza proferire verbo.

"Ora sta zitta e fatti baciare" questo le avrebbe detto, per lo meno lo pensava.
Si sarebbe avvicinato a lei velocemente affondando le mani nei suoi capelli e baciandola con trasporto.

Una volta immaginata questa scena nella sua mente, si scontrò con la realtà che risultò come un pugno nello stomaco.

"Daryl, io dovrei andare a lavoro. Potresti accompagnarmi?" chiese avvicinandosi a lui.

"Certo" cercò di essere il più disinvolto possibile ma anche a quella distanza, qualcosa in lui scattava: non sapeva bene cosa fosse visto che era la prima donna a fargli questo strano effetto.



ANGOLO SCRITTRICE: Salve gente! Vorrei ringraziare per la recensione nel capitolo precedente e dirvi Auguri e Buon Anno! Spero vi sia piaciuto il capitolo e possiate recensire :D

Regina

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Daryl
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