Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Hikari_11    02/01/2016    1 recensioni
(Elsanna)
- Oh..- rispose appena Anna. - Certo.. che stupida che sono, tu hai molti impegni, hai un regno da gestire, non puoi certo perdere del tempo-
-..con me..-concluse infine.
Anna perdonami, ma io...
-Devo andare- aggiunse Elsa e si voltò scattando via in fretta per le scale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri, FemSlash | Personaggi: Anna, Elsa, Hans
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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Capitolo 8

 

- Capirai che il cielo è bello perché, in fondo fa da tetto a un mondo pieno di paure e lacrime- (Cremonini)


Toc toc

 

Quel suono mai era stato più gradito da Elsa in tutta la sua vita. La regina ringraziò in cuor suo il tempismo perfetto di chiunque l'avesse interrotte e colse l'occasione per alzarsi immediatamente dal letto liberandosi del tocco di Anna.

-Avanti- disse infine schiarendosi un poco la voce.

-Regina, principessa, tutto bene?- chiese una delle servitrici facendo capolino dalla porta.

-Sì, grazie Rea- rispose la regina -ora Anna sta meglio- aggiunse immaginando la motivazione della sua visita.

-Grazie al cielo- sussurrò sospirando -Principessa eravamo tutti in pensiero per lei- confessò.

Anna rispose alla ragazza con un occhiolino, gesto che non fu gradito da Elsa la quale la rimproverò con lo sguardo. La regina infatti non apprezzava che Anna utilizzasse sempre maniere informali con la servitù, e molto spesso non tollerava la sua puerile spontaneità.

A rompere il silenzio fu una risata della servitrice, suscitata dalla comincità della scena, ella si affrettò però a soffocarla, poi cercò di riassumere serietà e continuò:

-Comunque..- disse cercando di attirare l'attenzione delle sorelle.

-La cena è pronta se desiderate mangiare qualcosa-

-Arriviamo subito! Sto morendo di fame!- rispose squillante Anna, entusiasta della notizia.

-Bene- bisbigliò Rea e le sorrise ancora, poi fece un leggero inchino e senza aggiungere altro si voltò chiudendosi la porta alle spalle.

 

-Sei sicura di sentirti bene?- chiese Elsa una volta che furono sole.

-Sì, sì, benone non preoccuparti-

-Potrei farti portare da mangiare al letto- propose la maggiore.

-E' meglio se non ti alzi ancora- aggiunse.

-Elsa, sto bene, non ho niente! ho preso solo un po' di freddo ma ho già recuperato tutte le energie- disse la rossa con semplicità.

-Anna avevi mani e piedi congelati, io quello non lo chiamo “poco” freddo- osservò la bionda.

-Preferisco che tu non esca, almeno per un altro giorno- precisò.

-Ho detto che sto bene- ripeté Anna.

-E poi non ho alcuna voglia di rimanere rinchiusa in questa stanza- ribatté.

-E io dico che tu prendi sempre tutto alla leggera! Queste sono cose serie Anna! hai rischiato di morire ed è meglio che riposi ancora invece di andare in giro a combinare altri guai- incalzò Elsa.

-Finiscila di farmi da madre- borbottò la rossa infastidita, incrociando le braccia al petto.

-E poi non mi sembra il caso che sia proprio tu a rimproverarmi dato che la responsabile di questo non sono io- sottolineò.

Elsa la fulminò con lo sguardo, uno sguardo inizialmente rabbioso ma che poi si trasformò in malinconico e timoroso.

-Ah beh.. - sussurrò cercando le parole per controbattere.

-Se è questo che pensi allora fa come vuoi! io vado a mangiare- strillò.

La rossa non fece in tempo a scusarsi che questa aprendo la porta dietro di sé uscì in fretta dalla stanza.

-Aspetta Elsa io non intendevo...Elsa aspetta! Elsa!- riuscì solo a dire.

 

________________

Intanto ad Arendelle era calata la notte, i lavori per riparare i danni della tempesta erano terminati e il miglioramento del tempo aveva risollevato il morale dei cittadini.

Nella birreria del paese gli uomini, che avevano lavorato a lungo e senza sosta, ora trovavano ristoro al caldo mandando giù sorsi di scotch tra chiacchiere e qualche tiro di sigarette.

 

-Signorine! posso offrivi una birra?- disse un ragazzo facendo capolino da dietro la schiena di due donne sedute al bancone. Una delle due si voltò osservando perplessa il giovane: egli aveva capelli rossi scompigliati e umidicci, le guance paonazze per l'alcool. La ragazza lo squadrò accigliata e poi fece una smorfia di disgusto.

-Ehm..no grazie- gli disse dandogli immediatamente le spalle.

-Ok va bene, se siete timide chiedo alle altre eh!- bofonchiò questo un po' offeso.

-Ma non immaginate nemmeno che vi state perdendo!-

-Hans, Hans, Hans!- lo richiamò qualcuno da dietro
-Calmati adesso! mi sa che hai bevuto troppo- disse un giovane prendendolo a braccetto e portandolo via.

-Scusate ragazze, è andato- esclamò congedando le due giovani che ridevano divertite.

-Ehi ehi George, non è che mi fai allontanare da quelle due perché le vuoi tutte per te?- chiese Hans aggrappandosi barcollante alla spalla dell'amico.

-Guarda che quella bionda c'ha delle tette e la mora un culo..-aggiunse ridacchiando.

-E sta zitto idiota che ti sentono- disse l'altro dandogli uno scappellotto dietro alla nuca e trascinandolo al tavolo con lui.

- George! dai voglio solo divertirmi un po'- esclamò cercando di tornare indietro.

-Hans ora ti siedi qui tranquillo- gli ordinò l'altro.

- Pensavo che in questi anni avessi messo la testa a posto e invece mi devo ricredere- disse poi ridendo.

-Ma non avevi detto che avevi conosciuto una ragazza proprio due giorni fa?- aggiunse infine.

-Chi?- strillò Hans.

-Non lo so se non lo sai tu- constatò George ridendo.

-Una ragazza dici..- sussurrò Hans cercando di fare ordine nei ricordi annebbiati dall'alcool.

-Ah sì sì Anna!- esclamò l'altro dandosi un colpo alla nuca.

-Quella sì che è una bella preda!- disse ridendo e mandando già un altro bicchiere di whisky.

-E' carina? Dimmi un po', meglio di quelle due?-

-Oh beh non esageriamo quello due sono proprio gnocche- osservò ridendo -Anna è..-

Hans ci pensò su un po' poi continuò -Anna è una ragazzina. E' carina sì ma ha la classica faccia innocente e pura di una diciassettenne alle prime armi- concluse sogghignando.

-E come mai te ne sei infatuato? Il fascino della bambolina piccina e deboluccia che ha bisogno del forte e possente Hans per essere protetta?- disse l'altro canzonandolo.

-Non fare l'idiota George, sai che me ne frega di queste stupidaggini sentimentali- disse Hans facendo una smorfia di disgusto.

-E allora immagino che tu abbia fini meno nobili- osservò George.

-Diciamo che..che la ragazza è un bel partito- ammise il rosso.

-Già un gran bel partito- ripeté.

-Un pezzo grosso?- chiese l'altro incuriosito.

-Ha grana da regalare- disse e mandò giù il whisky rimasto sul fondo.

-E' una grande occasione per svoltare. E fidati se te lo dico che è una gallina dalle uova d'oro- aggiunse infine.

-Ragazzo mio, allora se te la fai ti offro da bere gratis per una serata intera- disse l'altro dandogli una pacca sulla spalla.

-Sta tranquillo George, lascia fare al caro vecchio Hans- concluse sogghignando.

-E vedrai che la prossima volta avremo da bere gratis entrambi-

 

____________

 

 

Anna entrò nel salone trovando Elsa già seduta a mangiare silenziosamente la sua cena.

 

Certo che avrebbe potuto aspettarmi

Pensò la rossa un po' delusa.

 

-Buonasera principessa, state bene adesso? - chiese gentilmente uno dei camerieri scortandola al suo posto.

-Sì grazie, ora sto molto meglio- disse Anna sorridendo.

-Siamo felici di riaverla qui- aggiunse un altro sistemandogli le posate accanto.

 

Per quasi tutta la sera i camerieri fecero domande ad Anna curiosi di sapere direttamente da lei i particolari della terribile vicenda avvenuta nel bosco. Elsa invece, a parte ringraziare di tanto in tanto i suoi servitori, restò per tutta la cena in totale silenzio limitandosi a mangiare e tenendo lo sguardo fisso sui piatti. Anna continuò per tutto il pasto a rispondere gentilmente alle domande poste ma non appena i camerieri si allontanavano o erano occupati in altre faccende, ella ne approfittava per fissare la sorella cercando almeno con lo sguardo un contatto con lei.

L'occasione giusta per parlarle si presentò alla rossa quando questi uscirono dalla sala per andare a preparare il dessert, lasciando le due sorelle sole.

 

-Mi chiedevo se...- cominciò ella, un pò timorosa.

-Se ti andava domani di venire con me in biblioteca- disse facendosi coraggio.

Elsa però continuò a tenere lo sguardo basso, ancora una volta ignorando la minore.

-Potresti rispondere almeno- notò Anna irrequieta.

-Uhm?- rispose Elsa alzando leggermente il viso per poi riabbassarlo rapidamente.

-Ti ho chiesto se domani volevi venire in biblioteca con me- ripeté l'altra seccata.

-Credo di avere da fare- mugugnò l'altra tra un boccone e l'altro.

-Ma non ti ho detto nemmeno a che ora. Come fai a dire già che non puoi?-

Elsa strappò un pezzo di pane, se lo portò in bocca e poi con il coltello tagliò un'altra porzione di carne e se la mise nel piatto continuando silenziosamente il suo pasto solitario mentre la sorella la guardava con occhi furiosi.

-Smettila subito con questa recita e guardami in faccia quando ti parlo- borbottò irritata.

Elsa alzò il viso fissando la sorella con sfida poi aggiunse:

-Ecco ti sto guardando, cosa vuoi?-

-Il tuo atteggiamento è infantile- sbottò.

-Quale atteggiamento?-

-Quando ti comporti come se non esistessi-

-Tu dimostri infantilismo: solo perché non ti do attenzioni non significa che ti eviti- borbottò.

-A me sembra davvero il contrario-

-Perché finiamo sempre a parlare di questo Anna?- domandò seccata.

-Perché tu eviti sempre di darmi una risposta-

Lo sguardo di Elsa si incupì e Anna comprese che era il momento per insistere.

-Elsa che cosa succede?-

-Sono stanca, credo che finirà qui la mia cena- disse poggiando bruscamente le posate sul piatto.

-Non prima che avrai risposto alla mia domanda- precisò la rossa.

-Che cosa vuoi sapere Anna?- chiese, sbuffando spazientita.

-Cos'hai da fare di così importante ogni volta che ti chiedo di passare un minuto del tuo tempo con me?-

-Sono la regina Anna, questo ti sfugge forse?- ribatté.

-Ieri sei stata anche mia sorella- notò la minore.

-Già..- sussurrò l'altra.

-Ma il mio mondo non gira attorno a te Anna- aggiunse poi.

-E quindi? Non pretendo questo Elsa! Non ti ho mai chiesto questo- esclamò la rossa.

-Anna sono contenta che tu stia meglio, ma non ti ho mai detto che le cose tra noi sarebbero cambiate. Io non sono quella che tu credi-

-E chi sei Elsa? Perché nemmeno io lo so più! Insomma prima mi eviti, mi tratti male, sei scontrosa e irritante poi mi porti a cavallo con te, mi dici che sono importante però fuggi e mi abbandoni nel bosco, ritorno e mi dici che ti dispiace, che non ti saresti mai perdonata se mi fosse successo qualcosa. E ora? ora non mi parli più? mi ignori e mi eviti di nuovo?! No Elsa io non capisco più niente di te-

-Certo perché magari tu non ha mai capito niente!-strillò l'altra.

-E di chi è la colpa eh?! Mia? Non credo proprio Elsa! sei tu che un giorno hai deciso deliberatamente di tagliarmi fuori dalla tua vita ed ogni volta che mi sembra di essere quasi riuscita a riavvicinarmi a te, tu rovini sempre tutto!- esclamò Anna furiosa.

-Nessuno ti ha mai chiesto di riavvicinarti a me infatti, faresti meglio a starmi lontana!-ribatté Elsa.

-Oh va bene io ne ho abbastanza, faremo a modo tuo: vivremo come due estranee se ti fa piacere!-

-Bene, mi fa piacere infatti!- confermò Elsa.

-Bene- ripeté l'altra infuocandola con lo sguardo. Poi infine Anna si alzò di scatto e a testa bassa uscì furiosa dalla sala.

 

  
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