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Autore: Gnarly    04/01/2016    2 recensioni
[Nian]; [year!2022]
Sono passati cinque anni dall’ultima volta che Ian e Nina si sono visti, cinque anni da quando Ian e Nikki si sono sposati, cinque anni da quando Nina ha deciso di troncare i rapporti con tutti – o la maggior parte – i ragazzi che hanno condiviso con lei sei anni della sua vita, cinque anni da quando Nina ha nascosto un figlio al mondo intero (compreso il padre stesso).
È il 2022 e Julie Plec non potrebbe scegliere un momento peggior per decidere di riunire tutto il cast di The Vampire Diaries per una “notizia strepitosa!”. Nonostante sia passato tutto questo tempo, Nina non ha dimenticato tutti gli anni che l’hanno incatenata con un legame indissolubile ai suoi amici, i suoi migliori amici.
Lei nel frattempo è andata avanti, si è creata una nuova vita e la notizia di Julie non farà altro che spezzare quell’equilibrio momentaneo che in quel periodo contrassegna la sua esistenza, cambiando completamente – e per sempre – la sua vita.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La felicità delle piccole cose



~ 1 ~ MeetingS
 
«Dicono che durante la nostra vita abbiamo due grandi amori.
Uno con il quale ti sposerai o vivrai per sempre, può essere il padre o la madre dei tuoi figli: con questa persona otterrai la massima comprensione per stare il resto della tua vita insieme.
E dicono che c’è un secondo grande amore, una persona che perderai per sempre. Qualcuno con cui sei nato collegato, così collegato che le forze della chimica scappano dalla ragione e t’impediranno sempre di raggiungere un finale felice. Fino a che un giorno smetterai di provarci, ti arrenderai e cercherai un’altra persona che finirai per incontrare. Però ti assicuro che non passerà una sola notte senza aver bisogno di un altro suo bacio, o anche di discutere una volta in più.
Tutti sanno di chi sto parlando, perché mentre stai leggendo queste righe, il suo nome ti è venuto in mente. Ti libererai di lui o di lei e smetterai di soffrire, finirai per incontrare la pace, però ti assicuro che non passerà un giorno in cui non desidererai che sia qui per disturbarti. Perché a volte si libera più energia discutendo con chi ami, che facendo l’amore con qualcuno che apprezzi.»
- Paulo Coelho
 
Ninas POV
Nel corso di questi cinque anni, mi sono immaginata almeno un paio di centinaia di volte il mio incontro con Ian: Julie che decide di fare l’ennesima stagione di The Vampire Diaries (anche se questa situazione non è poi così lontana dalla realtà); lui che, per una qualche strana illuminazione divina, decide di indagare su di me e scopre di Robert e vuole, quindi, incontrarci; mia madre che diventa pazza e decide di raccontargli la verità, andando contro a tutti i miei principi. Mai mi sarei immaginata, però, che lo avrei rivisto a Central Park.
Questa mattina avevo deciso di andare a correre, lasciando Robert a mia madre, quindi mi sono svegliata presto per andare a fare colazione al bar vicino al parco. Dopo una mezz’ora buona di asma e sudore ho deciso di sedermi su una panchina di fronte al lago, e mai una decisione peggiore fu presa. Ho chiesto all’uomo di fianco a me se il posto fosse libero e lui, intento a mandare dei messaggi col suo cellulare, mi ha risposto in modo evasivo con un semplice “sì”. Mi è bastata quella parola a farmi sobbalzare, bloccare il respiro e impedirmi di deglutire normalmente. Lui ha alzato la testa, che prima non riuscivo a vedere a causa del cappello che gliela copriva, e i suoi occhi si sono incatenati ai miei.
Sono cinque minuti buoni che continuiamo a fissarci e nessuno ha l’intenzione di spezzare quel silenzio imbarazzante che si è creato tra di noi. O almeno fino ad ora.
«Ciao» mi dice lui, semplicemente, con un sorriso forzato. Tutti questi anni passati a evitarci non hanno smorzato per niente la freddezza con cui ci siamo lasciati l’ultima volta.
«Ciao» gli rispondo io, imitandolo. Se non vuole iniziare una conversazione con me, perché dovrei farlo io? Dio, non potevamo semplicemente incontrarci domani? Julie ci ha contattati, uno per uno, dicendoci di prendere il primo volo per Atlanta che potevamo e incontrarci dopo due giorni nel nostro studio – mi fa strano dirlo perché, alla fine, non è più il nostro studio, lo studio che per anni ha visto protagonisti Elena, Damon e Stefan, ma uno studio qualsiasi – perché aveva una notizia incredibile – parole sue, non mie – da darci.
«Da… quanto tempo» afferma infine. Beh, se non altro è diventato molto perspicace.
Se non sbaglio, da quando hai deciso di lasciarmi per stare con Nikki la stronza Reed.
«Già.»
Non riesco a guardarlo in faccia, non posso guardarlo in faccia, o rischierei di perdermi nei suoi occhi cerulei, che riescono a far invidia a un cielo senza nuvole, divenendo incapace di intendere e di volere. Non c’è niente da fare: ogni volta che il mio sguardo incontra il suo, la mia anima si frantuma in mille, piccolissimi, pezzettini. Perché è con quello stesso sguardo che mi ha detto una semplice, breve, frase che ha distrutto il mio cuore: “Non ti amo più, lo sai anche tu, adesso amo solo lei”.
Lui non accenna a parlare ed io, sinceramente, neanche ne ho né la forza né la voglia. Semplicemente non posso far finta che non sia successo nulla, che lui non mi abbia usata per degli scopi vili e che lui non mi abbia fatto delle promesse che poi non è riuscito a mantenere.
Faccio per andarmene, alzandomi dalla panchina, ma lui mi prende per il polso e mi blocca. «Ci vediamo domani» dice infine, semplicemente, e se ne va, lasciandomi con lo sguardo confuso in mezzo alla folla di gente che, alle otto, inizia a girare per il parco, una scorciatoia per evitare il traffico immane di New York.
 

***
 
Quando entro nel bar in cui ho appuntamento con Candice, noto con mio grande stupore che non è cambiato di una virgola nel corso degli anni. Il Night’s love, locale in cui io la mia amica ci incontravamo ai tempi delle riprese di The Vampire Diaries, ha sempre avuto un’aria antiquata. I quadri appesi alle pareti rappresentano tavolate di gente aristocratica intenta a dialogare con i propri compagni, tutti vestiti in tiro con abiti da ballo; il parquet sempre lucido non fa altro che “invecchiare” il bar e le luci soffuse gli danno delle sembianze medievali.
Non appena noto una chioma bionda le corro incontro, per poi abbracciarla con una tale forza che se Candice non fosse stata seduta sarebbe sicuramente caduta a terra.
Dio, quanto mi è mancata. Non me ne sono resa conto fino al momento in cui l’ho vista, per la prima volta, dopo tanto tempo. Lei è l’unica, oltre a Kat, a sapere di Robert. Sa come è nato mio figlio, in quali circostanze, e quello che ho dovuto passare subito dopo aver scoperto di esser incinta. Loro due sono le sole persone con cui ho mantenuto i contatti, le uniche con cui ho deciso di non troncare i rapporti. Tutti gli altri mi ricordavano lui, sarebbe stato troppo doloroso continuare a vederli, a parlargli. Il mio unico rimpianto è Paul: con lui avevo un rapporto speciale, era come un fratello per me, e non parlargli, evitare tutte le sue chiamate e i suoi messaggi, è stato come una pugnalata al cuore. Ogni suo messaggio sulla segreteria, ogni sua parola scritta, tutto ciò che lo riguardava, mi causava un dolore lancinante al cuore. Scomparire senza un motivo apparente per più di cinque anni non ha scusanti, so che sarà difficile instaurare nuovamente il rapporto che avevamo tempo fa, ma devo almeno provarci. Voglio farlo, glielo devo. È stato lui a dirmi come comportarmi con Ian quando ha deciso di lasciarmi, ed è stato sempre lui ad aiutarmi a uscire da quel periodo di crisi che ho vissuto dopo la nostra rottura. Certo, c’erano anche Candice e Kat ma… con lui era tutta un’altra cosa. Completamente.
«Dio, quanto mi sei mancata!» esclama la mia amica, con le mani ancora intorno alla mia schiena e il viso nei miei capelli. «Spero solo che non puzzino, sono appena tornata da una corsa» scherzo io, causando una risatina da parte di Candice.
«Devo raccontarti tantissime cose, davvero. Ci siamo sentite praticamente tutti i giorni, lo so, ma c’è una cosa che non ti ho detto. Volevo aspettare di vederti per farlo» inizia il suo monologo a cui ormai sono abituata, tutta eccitata per un qualcosa che non sono ancora riuscita a scoprire.
Si allontana da me con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, portando la sua mano destra davanti alla mia faccia.
Oh. Mio. Dio.
Sorrido a mia volta, toccando il gioiello argentato che le decora l’anulare. L’anello ha un diamante incastonato e, nonostante io apprezzi più le cose frivole che quelle esagerate, non posso fare a meno di esultare e rimanerne ammaliata.
«Ma è un anello enorme!» inizio a saltare per la gioia che provo per lei, seguita a ruota da Candice. Non mi importa di sembrare un’adolescente che ha appena scoperto di avere due biglietti per il concerto degli One Direction, io sono contenta e devo dimostrarlo.
«Devi assolutamente raccontarmi tutto» le dico con un tono che non ammette repliche, prendendola per mano e costringendola a sedersi di fronte a me.
«Okay. Allora. Ehm… siamo andati in un ristorante pieno di gente, davvero, ce n’era così tanto che pensavo volesse lasciarmi lì per evitare sceneggiate da pazza ex furiosa capace di commettere un omicidio, e invece… Joe mi ha chiesto di sposarmi. Di nuovo. Sapeva quanto io adorassi le scappatelle da innamorati alla Romeo e Giulietta, quindi mi ha detto: “Senti, so che ci siamo già sposati e credo che questa sia una cosa piuttosto illegale, ma ti amo così tanto che potrei farmi arrestare per te. Quindi, Candice Accola, vuoi sposarmi per la seconda volta?” al che io ho esclamato “sì” saltando dalla sedia facendola cadere a terra, attirando così l’attenzione di tutti i clienti ma al momento poco mi importava.»
A questa notizia non so se ridere o piangere, così faccio tutte e due le cose: piango perché sono davvero felice che la mia amica possa finalmente realizzare il suo matrimonio perfetto – ovvero senza nessun testimone, che prevede solo lui e Joe davanti a un prete – ma, purtroppo, scoppio anche a ridere. Insomma… per prima cosa la reazione di Can è stata epica, per non parlare del fatto che loro due sono già sposati! Voglio dire, è una cosa ugualmente romantica (anche perché sono davvero più che sicura che sia abbastanza illegale), ma fa davvero ridere se ci si sofferma a pensarci.
«Non ci posso credere! Ne hai davvero trovato uno più disagiato di te» tento di dire tra un singhiozzo barra risata e l’altro.
«Sai che è tutta colpa tua, vero? Purtroppo non sono lesbica, e neanche tu, quindi ho dovuto trovare un uomo che prendesse il tuo posto.» La guardo in faccia per dieci secondi buoni, cercando di non scoppiare a ridere, ma alla fine cedo e lei mi segue a ruota.
Dopo qualche attimo mi faccio seria, non sapendo neanche dove ho preso tutta questa compostezza, e le dico ciò che mi passa per la testa, mi metto a nudo davanti a lei, la ragazza che per anni mi ha sostenuta e aiutata. «Mi è davvero mancato tutto questo, tu mi sei mancata. Non pensavo che una bionda potesse farmi un simile effetto.»
Lei sorride, uno di quei sorrisi puri che iniettano una tale gioia nel corpo che praticamente ti costringono a sorridere a sua volta, e poggia delicatamente la sua mano sulla mia. «Anche tu mi sei mancata, Neens.»
Prendo un respiro profondo e alzo gli occhi al cielo, per evitare di scoppiare nuovamente a piangere – dopo la gravidanza sono diventata maledettamente emotiva.
«Okay, basta smancerie,» dice infine Candice, quasi leggendomi nel pensiero, «parliamo di cose belle. Indovina chi ho invitato qui?»
Gli occhi mi si illuminano, pensando che la persona che lei intende sia Kat. Poi mi ricordo che lei non riuscirà a venire prima di domani per problemi di lavoro. «PAUL VERRÀ QUI!»
La salivazione mi si blocca, inizia a girarmi la testa e molto probabilmente divento pallida come un cadavere, perché Candice sgrana gli occhi e assume un’espressione preoccupata. «Nina, ti senti bene?»
La mia attenzione viene catturata da un uomo che entra dalla porta del bar con un paio di occhiali da sole ancora posti sul naso a coprirgli i meravigliosi occhi verdi. Annuisco con un gesto meccanico del capo, come se fossi posseduta da una qualche macchina elettronica che mi obbliga a compiere quel gesto.
Sono cinque anni che non vedo Paul, cinque anni che non ci rivolgiamo parola, e tutta la vita che mi sono costruita senza il suo sostegno mi crolla davanti non appena il suo sguardo s’incatena al mio.
Si blocca a metà strada tra il bancone del bar e il tavolino intorno al quale io e Candice ci siamo sedute, lo sguardo fisso su di me, anche se i suoi occhi sembrano persi nel vuoto, e serra la mascella. La sua espressione è un misto di emozioni tutte contrastanti fra loro: felicità, forse nel rivedermi; rabbia, perché l’ho evitato per tutto questo tempo; dolore, per il semplice fatto che lui pensa che a me non interessi nulla di lui.
Restiamo così, in completo silenzio, con Candice che non sa cosa fare, dire o anche solo pensare. Probabilmente si rende conto di aver fatto un’enorme cazzata contattandolo per incontrarci tutti insieme appassionatamente.
Paul si gira ed esce dal bar, tralasciando all’interno del locale la mancanza provata durante tutti questi anni di lontananza. La mia amica mi fissa dritta negli occhi con uno sguardo che interpreto come un “va da lui, idiota”, e così faccio. Spero che sia la scelta giusta, spero che così facendo non rovinerò tutto quanto più di quanto non lo sia già.
Lo vedo avvicinarsi verso un SUV nero – lo stesso che aveva cinque anni fa – ma, con uno scatto felino degno di un leopardo delle nevi, riesco ad anticipare la sua mossa con cui intendeva chiudere lo sportello dell’auto. Certo, ho rischiato di perdere la mia mano destra, ma credo ne sia valsa la pena.
«Paul…» sussurro quasi con sofferenza. Solamente mormorando il suo nome, il dolore provato in tutti questi anni causato dal nostro distacco torna a galla, provocandomi una fitta all’altezza del petto.
Lui spalanca la portiera e, togliendosi gli occhiali con un gesto degno di Stefan Salvatore, sputa tre parole con così tanto risentimento che, se non mi stessi reggendo alla portiera, cadrei a terra. «Che cosa vuoi?»
















Spiegazione quasi più che valida: vi giuro che inizialmente non era questa l'idea che avevo, davvero! Avevo detto di aver intenzione di scrivere una long sulla mia Os (che trovate qui), ma così non è stato. Non so il motivo, mi è semplicemente venuta voglia di fare una long Nian - sempre basata sul fatto che i due si rivedono dopo qualche anno, e sempre con un figlio di mezzo e sempre in un parco (anche se non si incontrano tutti e tre... visto che è una long ho più tempo per fare tutto!)- e così ho scritto il primo capitolo di getto.
Che ve ne pare del banner? Spero vi piaccia, anche se in realtà io aggiunto solamente il titolo e il mio nick, perché la foto l'ho trovata su internet, anche se mi diverto molto a creare miei banner personali (per esempio ho fatto questo di Teen Wolf e questo per una storia su Fairy Tail). L'immagine l'ho trovata su devianart ed è stata creata da lola-de-vamp^^"
Vi parlo dell'ambientazione temporale e dopo inizierò con la spiegazione del capitolo vero e proprio. Ian e Nikki se sono sposati quest'anno (nel 2015, per intenderci), ma non è l'anno in cui i Nian si sono visti per l'ultima volta. Ero piuttosto restia nel comunicarvi la data in cui si svolgono le vicende, visto che potrebbe essere considerato il tutto come una sorta di spoiler, ma ho pensato che così avreste capito meglio il tutto: nel 2017 Ian e Nina hanno troncato definitvamente (o almeno così pensavano) i loro rapporti, ed è da quell'anno che parte il conto dei famosi cinque anni, quindi la storia è ambientata nel 2022 (ecco i calcoli che ho fatto, nel caso qualcuno non ne fosse sicuro lol: 2017 anno in cui si sono visti l'ultima volta, 5 anni passati tra l'ultimo incontro e questo incontro -> 2017 + 5 = 2022).
Adesso, passiamo proprio al capitolo: che ve ne pare? Quello che volevo fare all'inizio era far incontrare Ian e Nina direttamente il giorno in cui si sarebbero dovuti effettivamente incontrare ma, I don't know why, ho pensato che darvi un "assaggio" di come si comporteranno in seguito potrebbe esservi utile per capire, bene o male, le dinamiche del loro rapporto. Ho deciso, poi, di basare il primo capitolo solo ed esclusivamente su Nina e sugli incontri con le persone per le più importanti, ovvero Ian, Candice e Paul. La nostra adorata Nikolina e Paul sono fenomenali insieme, io li ho sempre shippati (come brotp, ovviamente... i Nian sono il top secondo me, per chi non l'avesse ancora capito lol) e scrivere su di loro è una cosa che amo fare. Ho questa malsana passione per i litigi e per tutte le cose che ne derivano (e li scaturano), quindi non ho potuto fare a meno di inserire un po' di astio nel personaggio di Paul nei confronti di Nina. Aaaa amo quando una coppia che amo litiga, perché?
Nel prossimo capitolo, ovviamente, i protagonisti saranno proprio i Naul (o i Pina? Sinceramente non so come si chiamino, ma "Pina" mi sa tanto di nonna italiana...) e, forse, inserirò anche qualche altro personaggio. Insomma, per saperlo sarete costretti a leggere il seguito.
MA QUANTO SONO CRUDELE? MUAHAHAHAHAH
Ora che ho finito con questa specie di spiegazione del capitolo (sappiate che ce ne saranno tante, perché io amo spiegare le Os e i capitoli di long, quindi... abituatevi lol) posso iniziare con lo sclero del giorno: Ian ha deciso di lasciare TVD. O, almeno, questo è quello che ho capito dai rumor e dalle notizie postate su Melty (qui l'articolo). Appena l'ho scoperto ho pensato: okay, adesso mi stendo sul pavimento e resto così finché qualcuno mi dirà "no, tranquilla, è stato soltanto uno scherzo.
Forse dicono che Nina tornerà (il che significa che Bonnie dovrà morire nel Season Finale) ma... no, per me devono soltanto cancellare la serie. Si basa sul triangolo amoroso tra Damon, Stefan ed Elena. Se Elena gioca a fare la Bella Addormentata nel Bosco, Stefan si mette con Caroline (poi, sul serio? Perché rovinano sempre le più belle amicizie con un'oscena storia d'amore?) e Damon resta solo come un friendzonato, io mi chiedo, dov'è il senso nel continuare la serie? Non c'è, ecco, non c'è.
In realtà già dallo scorso anno ero indecisa se continuare la serie o meno: senza Nina barra Elena TVD non ha senso e, dai primi episodi (che sono quasi completamente incentrati sugli Steroline E TUTTO IL MONDO SA QUANTO IO ODI GLI STEROLINE), ho capito che non sarebbe stato più il nostro The Vampire Diaries, quello basato sull'amore, i triangoli, la passione, la vendetta e il sarcasmo meraviglioso di Damon.
Sto scrivendo le NdA praticamente più lunghe della storia (spero di scrivere il secondo capitolo un po' più lungo di cinque misere paginette), quindi credo sia il caso di lasciarvi. Ma prima... sclerate con me per questa meravigliosa patata bollita che per saltare letteralmente nel 2016 si è lanciata da un elicottero col paracadute:

e che nei primi di gennaio se ne sta in santa pace alle Hawaii a fare verticali con le sue amiche:

e che tra i momenti più belli del 2015 CI HA MESSO ANCHE IAN:

Okay, adesso posso davvero salutarvi e chiedervi di dirmi cosa ne pensate di questo primo capitolo^^"
Un abbraccio,

Gnarly




 
Se vi va, passate a leggere la mia altra long Nian.
È una text!fic, quindi basata unicamente su scambi di messaggi, ma al contrario di questa è ambientata ai giorni nostri.
Il titolo è "Un amore tra le righe" e potete trovarla qui.
 
   
 
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