Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
Segui la storia  |       
Autore: DreamAngel24    06/01/2016    2 recensioni
Ecco qui - per tutti quei pochi che la conoscono - la prima raccolta di storie sulla Seraphshipping mai pubblicata su questo sito. Ringrazio quei pochi che leggeranno avvisandoli che all'interno troveranno storie più o meno lunghe relative alla serie o delle AU dai temi più svariati, ma soprattutto tanto ma tantissimo Gender bender!
Probabilmente faro' accenni ad altre shipping ma ora non saprei proprio dirvi quali.
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alit / Arito, Un po' tutti, Yuma/Yuma
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
WITCH SMELL

<< Che diavolo stai facendo?! >>
L'urlo della ragazza riecheggio' per i corridoi della scuola facendo voltare tutti i presenti, accompagnato dal tonfo sordo del moro che, allontanato di scatto e con forza, era caduto all'indietro di sedere. Le guance di Yuma si tinsero di un rosso acceso causato da un mix apocalittico di imbarazzo e rabbia, che la portarono a fissare il coetaneo che l'aveva appena infastidita con occhi di fuoco. I suoi occhi erano sempre stati fonte di disagio e allontanamento per lei fin da quando era nata, poiche' antiche credenze associavano agli occhi rossi - rarità nel loro genere - discendenze non molto rassicuranti e la capacita' di lanciare malefici con un semplice sguardo. Si diceva che le ragazze con gli occhi rossi fossero in realtà delle creature potenti e vendicative: delle streghe. Yuma, in un primo momento, l'aveva vista piu' come una scusa per prendersi gioco di lei o per abbandonarla alla solitudine e alla tristezza durante le ore di ricreazione, ma quando il direttore della scuola aveva fatto visita a casa sua per poco non aveva incendiato il soggiorno per la furia nata dalla negazione disperata di quella verità ormai innegabile. Lei era una strega. Piu' precisamente, l'ultima strega rimasta in vita sulla terra e questo metteva su di lei aspettative indescrivibili, ambizioni mostruose, paure indelebili e una serie implacabile di pericoli tutti mirati a farne cessare l'esistenza. Uomini e mostri la temevano allo stesso tempo e modo, ma solo gli ultimi l'avevano accettata. O almeno così sembrava... L'entusiasmo del Preside Gouche era stato dei migliori e di per se', nonostante la pericolosa natura, sapeva essere molto protettivo e addirittura buffo e amichevole, ma il resto della scuola al suo arrivo aveva reagito nei modi più disparati e la maggior parte di questi non erano positivi. Il bullismo non era cessato e l'essere vissuta nel mondo degli umani tanto a lungo le rendeva difficile adattarsi, soprattutto se si contava la sua timidezza e la sua inadeguatezza alle materie o - peggio ancora - ai cibi della mensa. Per i primi giorni era stato un incubo: l'incapacità di dimostrare la sua natura di strega e di comprendere senza timore quella degli altri, l'aveva portata a camminare tutto il tempo senza alzare lo sguardo dal pavimento, sensibile anche al più piccolo ruggito o verso sibillino. Non conosceva nessuno oltre a coloro che la tormentavano e la maggior parte delle ragazze - se così si potevano definire - la trattavano male poiché intimidite dalla sua bellezza, la cui delicatezza umana e giovinezza - realmente posseduta - la rendevano obbiettivo della maggior parte dei maschi della scuola, sia in modo positivo sia in modo negativo. Uno di questi ce lo aveva proprio davanti e volentieri - per la figuraccia che gli aveva fatto fare - se solo fosse stata capace di utilizzare i propri poteri, l'avrebbe scaraventato dall'altra parte della terra senza battere ciglio. Quando si era voltata, indispettita quanto incuriosita da una serie di piccoli rumori ravvicinati, e si era ritrovata il ragazzo dalla camicia rossa scollata intento ad " annusarla " - esattamente " annusarla " - neanche ci aveva pensato due volte ad urlare in quel modo. Lo spavento e il disagio provocato da quel... Non sapeva neanche come definirlo. Comunque, erano stati tali da farle quasi venire voglia di prenderlo a schiaffi, nonostante la possibilità che quest'ultimo la incenerisse anche solo aprendo la bocca. Di per se' sembrava un ragazzo normale: aveva la sua stessa eta', pelle abbronzata abbastanza da far credere che avesse vissuto nel deserto per un anno e capelli scuri con un taglio che ne copriva l'occhio destro, probabilmente delle stesse tonalità smeraldate di quello sinistro. Lo scruto' attentamente da capo a piede, dubbiosa su quale tipo di mostro o creatura leggendaria avesse davanti, senza ricavarne risposta. Lui la scrutava a sua volta, solo con sguardo innocentemente sbalordito a causa della reazione ricevuta. Quella che aveva davanti era una ragazza di circa la sua eta' - secondo lui molto carina - con i capelli neri, come la pece, lunghi fino alla schiena, occhi rossi come le lande dell'Inferno ed un visino roseo che avrebbe fatto perdere la testa a chiunque. La corvina indossava un vestitino in stile punk, con borchie, scozzese e mille sfumature di nero e di rosso a manifestarne la pregiata fattura e originalità, e portava ai piedi, coperti da calze nere strappate volontariamente in punti geometricamente ordinati, degli anfibi ben lucidati. A completare il tutto un piccolo mantello color rosso scarlatto con il cappuccio, che la rendeva simile ad una versione dark - o anche rock - di cappuccetto rosso. Alito si gratto' la testa imbarazzato facendo risaltare sul sorriso bianco ed infantile due canini aguzzi, che in circostanze diverse le sarebbero potuti sembrare minacciosi e rispose dispiaciuto quanto divertito:
<< Scusa, ma non avevo mai annusato una strega prima d'ora ed ero troppo curioso di sapere di che cosa sapevate. >>
Quella risposta, lanciatale in faccia come una padella, con un innocenza tale da farla pietrificare li' dov'era, incredula, la fece arrossire più di quanto già non fosse, con la vergogna ad incepparle gli ingranaggi del cervello.
<< Ti pare normale annusare la gente senza chiedere il loro permesso?! >> gli urlo' contro Yuma.
<< Scusa! Scusa! E' stato istintivo! >> rispose Alito mettendosi a sedere sul pavimento << Voi streghe siete una rarità, dopotutto. >>
<< Ma sei scemo o cosa?! >> squitti' lei sbattendosi la mano contro la fronte disperata per poi riacquistare a fatica la calma << Che razza di mostro saresti poi?! >>
<< Non si vede? >> chiese stupito il ragazzo << Mi pare evidente. >>
<< Ad occhio e croce sembri un umano qualsiasi. >> gli confesso' la corvina.
<< Mezzo umano prego! Sono un lupo mannaro. Mi chiamo Alito e tu? >>
Yuma confusa sbatte' un paio di volte le palpebre con espressione indecifrabile, nel realizzare, non solo quanto quella risposta giustificasse l'attitudine canina manifestata in quel frangente dal moretto, ma anche che, quest'ultimo, le stava praticamente chiedendo con una tranquillità innata e un sorriso allegro e gentile, quello che nessuno le aveva mai chiesto di fare e che lei non aveva mai avuto il coraggio di chiedere: conoscersi meglio. Quel ragazzo lo voleva davvero. Si leggeva nel suo sguardo curioso e amichevole. Lui la riteneva alla sua pari forse perfino superiore, ma appunto per questo la riteneva da rispettare e da comprendere. La sua mano tesa verso di lei, con gli artigli a renderne meno ondulate e morbide le forme, aspettava impazientemente di essere stretta con la sicurezza di poter tastare una delicatezza che ne' umano ne' mostro al mondo era stato in grado di tastare. 
<< Piacere Alito, il mio nome e' Yuma. >>
Il sorriso, che le si allargo' sul volto, riemergeva delicato da anni di ingiuste sofferenze, mentre lo sguardo era assorto nella dolcezza e nella gioia di aver finalmente trovato un amico. La mano piccola e rosea di lei stretta in quella scura e protettiva di lui, che aiuto' ad alzarsi per poi chiudersi alle spalle l'armadietto ed incamminarsi spensieratamente verso la mensa. 
<< Alito? >> fece Yuma arrossendo leggermente.
<< Si? >> chiese incuriosito il lupacchiotto. 
<< Tu hai detto... Che mi volevi annusare per sapere di quale odore profumassero le streghe giusto? >> chiese lei alquanto titubante tenendo lo sguardo basso.
<< Si... Sai mi aspettavo puzzassi di pozioni o di pelo di gatto bagnato... Insomma... Le tipiche cose che piacciono alle streghe. >> rispose lui tranquillamente alzando gli occhi al soffitto sporco pensieroso.
<< Invece? >> chiese lei imbarazzata.
<< Profumi di fragole, spezie, shampoo per bambini e miele ed e' un profumo buonissimo. >>
Il sorriso che si dipinse sul volto del ragazzo dagli occhi verdi, incorniciato da una lieve sfumatura rosea delle guance, fece perdere di colpo un battito al cuore della ragazza. Ora come ora quella scuola degli orrori non le sembrava poi così male
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL / Vai alla pagina dell'autore: DreamAngel24