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Autore: milly92    09/01/2016    4 recensioni
SPOILER 9X11 E NONA STAGIONE IN GENERALE!
Insieme di OS che riflettono il cambiamento degli Shamy ora che sono giunti al "livello successivo" della loro relazione, a sfondo umoristico, che coinvolgono anche i loro amici e il modo in cui li vedono dopo il grande passo...
1. Leonard e Penny tornano a casa e sentono dei rumori molesti, un letto che cigola e delle esclamazioni "particolari"...
2. Amy è un po' più gonfia, vomita e tutti si insospettiscono...
3. Amy si veste da Wonder Woman in occasione della festa di compleanno di Sheldon e il festeggiato scompare poco dopo... Per seguirla?
4. Penny e Leonard alloggiano in una stanza d'hotel vicina a quella degli Shamy e vedono un impiegato servire dello champagne nella camera degli amici...
5. Penny scopre che Sheldon ha ordinato qualcosa in un Sexy Shop, poco prima di una festa di Carnevale...
6. Sheldon ed Amy badano a Valentino e hanno a che fare con la Jacuzzi...
7. Sheldon chiede a Leonard la definizione di "sex tape" e ciò crea mille dubbi e sospetti...
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando Amy si vestì da Wonder Woman

3.    Quando Amy si vestì da Wonder Woman

 

“Quindi non mi darai nemmeno una piccola anticipazione?”

“No”.

“Ti ricordo che sono il festeggiato”.

“E allora?”.

“E’ già molto che io abbia accettato di festeggiare e...”.

“Sheldon, basta, non ti dirò nulla. Lo vedrai alla festa” tagliò corto Amy, interrompendo il suo insistente fidanzato e avviandosi verso l’uscio dell’appartamento, decisa come non mai. “Posso solo dirti che... Conoscendo i tuoi gusti, ti piacerà”.

Senza capire, Sheldon piegò la testa di lato, impegnato a riflettere, poi spalancò gli occhi.

“No! Amy, non puoi vestirti da The Flash! C’entra con la nostra rottura, se ricordi bene!” esclamò, alzando fin troppo il volume.

In un altro momento Amy avrebbe ricordato quel momento con grande tristezza, ma era così emozionata ed eccitata per ciò che stava per succedere nell’appartamento di Penny che disse semplicemente: “Non mi vestirò da The Flash. E non dovresti farlo nemmeno tu, se vuoi un consiglio!”.

“Lo so, lo so, Penny me lo ha già proibito!” ribattè il fisico, imbronciato.

Più rassicurata, Amy uscì ed entrò da Penny, dove trovò le sue migliori amiche, in attesa con dei bicchieri di vino tra le mani.

“Ciao, ragazze!” le salutò.

“Corri a provare l’abito!” disse invece Penny, saltando i convenevoli.

“Sì! Abbiamo scommesso sai? Sono stata coraggiosa e ho detto che secondo me rimarrà immobile per qualche istante prima di trascinarti in un luogo appartato!” la informò Bernadette, con la voce più squillante del solito.

L’idea di festeggiare il compleanno di Sheldon con una festa in costume era stata di Leonard – da quando si era sposato non era andata nemmeno a un Comicon – e, con sommo stupore di tutti, il festeggiato aveva accettato dopo qualche esitazione, imponendo il tema: eroi ed eroine dei fumetti.

I ragazzi ne erano entusiasti, le ragazze decisamente meno, finché, il giorno precedente, durante la serata tra ragazze, Amy aveva confessato di aver comprato un vestito da Wonder Woman.

“Ovviamente metterò dei leggings color carne, sapete che mi vergognerei da morire, ma ho pensato che Sheldon lo avrebbe apprezzato” aveva detto, suscitando l’ilarità delle ragazze, che avevano iniziato a sghignazzare e a sfornare consigli uno dietro l’altro, cosa che avevano iniziato a fare da quando la situazione con il suo ragazzo era diventata decisamente più intima.

Così, alquanto imbarazzata, Amy andò in camera da letto e lentamente iniziò a vestirsi, sentendosi decisamente goffa e volgare.

Non ebbe nemmeno il tempo di sistemarsi per bene che le ragazze erano già piombate nella stanza per controllare il risultato finale.

“Wooow, Amy! Sei una bomba!” urlò Penny.

“Mi ingrassa così tanto?” piagnucolò la neurobiologa, improvvisamente ancora più insicura del dovuto.

“Ma no! Una bomba sexy!” spiegò Bernadette. “Stai benissimo! Basta togliere gli occhiali e arricciare i capelli ed è fatta, non hai nemmeno bisogno di una parrucca”.

Amy esitò, guardandosi allo specchio: sapeva di non essere perfetta, ma i leggings la facevano sentire più sicura e protetta e il bustino le modellava il corpo, rendendo omaggio ai suoi fianchi e appiattendole un po’ il busto.

“Ho solo dei problemi con la cerniera...” spiegò, indicando la schiena.

Penny si avvicinò per controllare e notò che in effetti la zip non si chiudeva perfettamente.

“E’ difettosa! Posso aggiustarla se vuoi, cioè, posso provarci” si offrì.

“No, no! Tranquilla, la festa dura qualche ora, andrò in bagno giusto prima della festa così non dovrò più abbassarla fino alla fine”.

“Sei sicura? Non ci vuole niente!”.

“No, davvero, manca poco e se si danneggia completamente non saprei cosa mettere, era l’ultimo costume della mia taglia”.

Penny annuì, così si avvicinò all’amica e le smosse un po’ i capelli. “Te li arriccerò io, tranquilla! Sheldon rimarrà a bocca aperta, peggio del ballo!”.

Amy sorrise debolmente, pensando che erano successe così tante cose belle da quel momento che poteva già considerarsi fortunata.

 

 

Nonostante tutto, Sheldon Cooper aveva vari amici, anzi, più che altro conoscenti, e fu sorpreso di vedere più di dieci persone alla sua festa.

Stuart, Kripke, Mr. Tuta, addirittura Mandy Chao, Erik, lo strambo del treno, un paio di ricercatori del dipartimento di fisica, il fratellastro di Howard, erano tutti lì, la maggior parte semplicemente per poter sfoggiare un costume nonostante non fosse ancora Halloween.

La festa, così, si spostò nel terrazzo del condominio, dove il festeggiato distribuiva sorrisi a tutti e diceva frasi tipo “Un Cooper invecchiato è un bene per l’umanità, meno frivolezze e più serietà!”, il che non lo rendeva credibile, soprattutto visto il suo vestito da Superman.

Era circondato dai suoi fedeli amici Leonard, Howard e Raj, rispettivamente vestiti da Batman, Spiderman e Hulk, fin troppo contenti e soddisfatti dei loro costumi.

Le ragazze non si erano ancora viste, erano scomparse tre ore prima della festa e avevano invaso l’appartamento di Penny, ma i ragazzi erano così emozionati per i loro costumi che erano stati felici di non avere delle donne colme di pregiudizi attorno.

“Ok, allora questi sono i patti: voi entrate, mettete “You’re the one that I want” di Grease e io entro” mormorò un’emozionata Amy a pochi passi dall’ingresso del terrazzo.

“Certo, Sandy” la scimmiottò Penny, che per l’occasione aveva scelto di essere Jessica Jones – quella del telefilm, non quella dei fumetti -.

“E’ tutto sotto controllo!” la rassicurò Bernadette, sicura di sé vestita da Thor.

Così, le due entrarono, facendosi largo tra gli invitati, e raggiunsero i propri uomini con tanta fierezza.

“Jessica Jones?” chiese Leonard, leggermente sorpreso. “E’ servito fartelo vedere, ti è piaciuto!”.

Penny sorrise salvo poi dire: “No, non ho comprato nessun vestito, così ho indossato jeans, maglioncino, giubbino di pelle e mi è bastata una parrucca scura” con il suo solito sorriso di scherno che riservava alle cose “sfigate”.

“E tu sei.. Thor?” chiese un allibito Howard, quasi con la bava alla bocca. “Non prenderla male ma trovo tutto ciò estremamente eccitante”.

Bernadette rise, facendogli l’occhiolino. “Volevo vestirmi da qualche personaggio biondo ed è il primo che mi è venuto in mente” ammise poi.

“E il martello? Dove lo hai lasciato?” osservò Raj, un po’ geloso visto che in passato anche lui si era vestito così.

“Ho io il suo martello, se permetti” ridacchiò Howard, facendo ridere la moglie.

“Dov’è Amy?” li interruppe Sheldon, vedendo le ragazze con i rispettivi uomini.

“Ciao, festeggiato. Arriva...” lo rassicurò Penny, ammiccante.

Si voltò verso il fratello di Howard che si occupava della musica, alzando il pollice all’insù, così lui comprese il segnale e nel giro di qualche istante partì la canzone di Grease, nota a tutti per la famosa scena in cui Sandy si veste in maniera fin troppo sexy e lascia Danny alquanto ammaliato.

Sheldon non comprese il cambio di canzone – aveva creato un’apposita playlist a tema – e ebbe giusto il tempo di voltarsi che vide una donna con il costume di Wonder Woman andargli incontro.

Gli ci volle qualche istante per processare il tutto e realizzare che la donna con indosso quel costume fosse la sua Amy.

Tutto d’un tratto realizzò che fino a quel momento Wonder Woman per lui era semplicemente un personaggio di un fumetto mentre ora le cose erano differenti: non poteva celare a sè stesso che quella donna esercitasse un certo fascino su di lui.

“A-Amy” balbettò, sforzandosi di non andare in panico come l’ultima volta che l’aveva vista vestita diversamente.

Avvertì gli occhi di tutti su di lui e la ragazza e la cosa non gli piacque affatto.

“Buon compleanno, Sheldon” disse Amy, sforzandosi di risultare sicura ma pur sempre un po’ intimidita.

“Sei... Wonder Woman” osservò l’ovvio lui, deglutendo.

“Sì, Superman”.

Amy gli sorrideva, era diversa, con i capelli voluminosi e ricci, eppure lo faceva sentire stranamente al sicuro, così le si avvicinò e con un gesto molto naturale la prese per mano.

Non resistendo, Penny estrasse il cellulare dalla tasca e scattò loro una foto visto che un momento del genere non si sarebbe ripetuto facilmente.

“Sei molto carina” disse lui mentre la portava nei pressi del buffet.

“Grazie” rispose lei, sentendosi soddisfatta.

Non era stata definita sexy, ma le andava bene così: era il suo Sheldon che l’apprezzava e le faceva un complimento e sapeva quanto valesse tutto ciò.

Si lasciò versare qualcosa da bere in un bicchiere e brindò alla salute dell’uomo che amava.

 

 

“Avete visto che faccia ha fatto?!” esclamò Raj. “Insomma, stasera Amy è super sexy!”.

“Attento a come parli” l’ammonì Emily, nel suo strettissimo abito da Black Widow, cosa che le aveva anche fatto risparmiare la parrucca visto i suoi capelli rossi perfetti per l’occasione.

Raj la guardò e sorrise imbarazzato. “Insomma, ovvio che sei più sexy tu, ma devi ammettere che quella di stasera non è la Amy di tutti i giorni!”.

“Io ho scommesso che si apparteranno” ridacchiò Bernadette.

“Io che lui le chiederà di interpretare con lui qualche scena di un fumetto per poi postarlo su facebook” disse Penny.

“Ma è quello che ti ho chiesto io quando ti ho proposto di vestirti da Bat Girl” esclamò Leonard, senza parole.

“Appunto tesoro!”.

“Fatto sta che questi due combineranno qualcosa, me lo sento! Insomma, ora Sheldon si è svegliato” mormorò Howard, osservando attentamente la coppia che rideva mentre beveva qualcosa.

“Concordo” disse la moglie.

Rimasero lì per troppo tempo, finché non videro Amy congedersi un istante e uscire dal terrazzo.

La seguirono con lo sguardo, curiosi, per poi guardarsi tra di loro.

“Scommetto dieci dollari che lui nel giro di poco, visto che è un idiota, riceverà un sms che lo sollecita a raggiungerla” disse Leonard, deciso.

“Bravo amore, così si fa!”.

“Io scommetto che non capirà nulla e continuerà a starsene qui” disse invece Raj, rassegnato, visto che non succedeva nulla.

Eppure, pochi istanti dopo, Sheldon prese il cellulare, lesse qualcosa e si affrettò a uscire a sua volta dal terrazzo.

“Lo sapevo!” urlò Leonard, porgendo la mano per ricevere i soldi, mentre Penny lo baciava per l’entusiasmo.

“Dopo, moccioso. E’ di Sheldon che parliamo, non si sa mai” gli ricordò la microbiologa, salvo poi allontanarsi dal gruppo e avvicnarsi all’uscita.

“Che fai?”domandò il marito.

“Vado a fare ciò che morite dalla voglia di fare tutti. Spiare” disse con tono di ovvietà.

In men che non si dica, il resto della gang la seguì lentamente, finché non vide in lontananza Sheldon entrare nell’appartamento di Penny.

“Cioè, si danno da fare nel letto in cui ho dormito per anni!” sussurrò indignata, così tanto da avvicinarsi alla porta con l’orecchio.

“Aspetta, girati...” stava dicendo Sheldon.

“Ok...”.

“E’ meglio se ti togli il mantello. Ecco... Posso...?”.

“Certo”.

“Aspetta...”.

“Sheldon, per favore, non ci mettere troppo, non resisto più!”.

“Lo so Amy, ma credi che sia un robot? Per ogni cosa ci vuole il suo tempo!”.

“Ah, quindi almeno tra le lenzuola non è un robot?” commentò sarcastico Howard, mettendo a dura prova la resistenza di tutti nel non ridere ad alto volume.

“No,  ma magari è The Flash...” ridacchiò Raj.

“Ehm, no, ragazzi, stando ad Amy è tutto fuorché rapido...” li informò Penny, con l’aria di chi la sa lunga.

Si erano così persi in pettegolezzi vari che non si accorsero della porta che si apriva, rivelando il festeggiato che li fissava senza capire.

“Che ci fate qui, accovacciati?” domandò, inquisitorio.

“Ve l’avevo detto che era come The Flash” ridacchiò Raj, ricevendo un pizzico di disapprovazione da Emily.

“Noi... ehmmm...” provò a giustificarsi la microbiologa, ma Penny la zittì.

“Siete scomparsi e...”.

“Cosa v’importa? Amy doveva andare in bagno ma ha problemi con la zip del costume, è difettosa, comunque” disse Sheldon, scrollando le spalle. “Non ha voluto dirlo a voi perché pare che l’abbiate avvertita di aggiustarla ma non vi ha ascoltato. I compiti più gravosi ricadono sempre su di me” terminò, sospirando, come se avesse fatto un grande sforzo per l’umanità.

Si allontanò per tornare alla festa mentre si avvertiva Amy che tirava la sciacquone, così le ragazze, alquanto disilluse, andarono a darle una mano.

“Niente soldi, mi dispiace” disse Raj con grande disappunto di Leonard.

 

 

 

A festa finita, Amy fu l’unica a non essersene ancora andata.

Era stato bello ricevere mille complimenti – anche quelli provocativi di Kripke – ed essere semplicemente la fidanzata del festeggiato.

Stargli vicino, tenerlo per mano, ridere con lui, era stato semplice e divertente visto che fino a quel momento avevano festeggiato solo il suo compleanno.

Arrivata al pianerottolo del quarto piano, così, sospirò, dopo aver salutati Penny e Leonard, i quali rientrarono in casa loro.

Si voltò verso Sheldon e, non resistendo, appoggiò una mano sulla sua guancia, accarezzandolo.

“E’ tardi, anche se non sono per niente stanca” disse, come per prolungare quel contatto che a Sheldon non dispiaceva affatto, tanto che l’afferrò per un fianco e l’attirò a sè.

“Torni a casa così?” chiese,  incredulo, indicando il seno più scollato del solito.

“No, no, devo cambiarmi, anche se di sicuro non mi vedrà nessuno, sono le due passate...” spiegò, indicando la porta di Penny.

“Ti accompagno”.

Come aveva fatto varie volte quella sera, la prese per mano e la condusse verso il piccolo appartamento.

Separare la mano dalla sua fu dura e quando la vide varcare la soglia della camera da letto non riuscì a trattenersi.

“Amy” disse semplicemente.

Lei si voltò. “Sì?”.

Sheldon non sapeva cosa dire, non sapeva nemmeno cosa volesse, semplicemente comprese di non aver passato del tutto il compleanno con lei visto che molte persone lo avevano distratto.

Così, senza dire niente, si avvicinò alla donna, appoggiò le man attorno ai suoi fianchi e la baciò dolcemente, sentendo subito la risposta di lei, che si strinse immediatamente a lui.

“Non lo avevo ancora fatto da stasera” disse poi, a bassa voce, quasi sospirando contro le sue labbra, come per giustificarsi.

Amy sorrise, ancora stretta contro di lui.

“Il festeggiato può fare ciò che vuole” lo assecondò, felice per quel gesto spontaneo che aveva atteso per tutta la serata.

“Non te ne andare”.

“Cosa?”.

“E’ tardi, dovresti cambiarti, potresti... Prima ho mentito, non sei carina”.

“No?”.

Preoccupata, Amy lo guardò disillusa, sentendo la sua autostima sprofondare e mille dubbi pervaderla.

“Sei davvero molto... Bella. Molto. Ricordi la parte di me che andò in panico al ballo?” domandò poi lui, sentendosi stupido come non gli era mai successo prima.

Amy annuì, incerta, ma di sicuro più sollevata.

“Beh, esiste ancora ma è cambiata, ora sa che non c’è bisogno di andare nel panico e... Vorrebbe... Rimani qui, Amy” sentenziò Sheldon, stranamente a disagio con le parole da dire come non lo era mai stato prima di quel momento.

“Ma è casa di Penny...” obiettò la ragazza, seppur  lusingata dall’invito.

“Lei è a casa mia e non mi sentirei a mio agio con lei e Leonard nelle vicinanze...”.

“Scusa, perché? Dobbiamo solo dormire, cosa...”.

Le parole di Amy le morirono in gola quando vide la faccia strana di Sheldon quando udì il verbo “dormire”.

Deglutì e lo guardò negli occhi, prima di sorridere.

“Tu vuoi... Insomma, vuoi ripetere la notte del mio compleanno?” chiese, incredula, tanto da portarsi una mano sul cuore.

“Se ti va... Siamo una coppia, dovremmo farci regali di compleanno dello stesso valore, no?”.

Amy rise e si tolse il mantello del costume, sentendosi stranamente non agitata.

“No, il mio vale di più. Voglio dire, andrai pur sempre a letto con Wonder Woman!”.

“Stai dicendo di sì?” chiese Sheldon, come se non se lo aspettasse.

“Sheldon, non c’è bisogno di chiedermelo ogni volta, e soprattutto non devi aspettare i nostri compleanni. Sono qui, ti amo, e sono più che felice di stare con te, quando vuoi” gli ricordò Amy, prendendo il volto tra le sue mani e baciandolo con slancio.

Fecero retromarcia verso la stanza che fino a pochi mesi prima era di Penny, ancora intenti a baciarsi, seppur premurandosi di chiudere la porta con uno scatto.

Era così strano baciarsi, sfiorarsi, gettarsi sul letto, visto che la prima volta erano stati fin troppo cauti e organizzati.

Questa volta Amy non aveva l’intimo coordinato e la stanza perfettamente ordinata, ma non le importava: ogni pensiero era scomparso appena aveva avvertito Sheldon sovrastarla, impegnato nell’esplorare il suo corpo da sopra il costume, con la gentilezza che lo contraddistingueva sempre, in ogni occasione.

“Grazie per il bel compleanno” sussurrò lui, guardandola negli occhi.

Amy lo baciò, per poi sussurrargli contro l’orecchio un deciso: “Niente che tu non abbia già fatto per me”.

Il resto fu beato oblio per entrambi, oblio che generò una nuova serie di ricordi indimenticabili nelle loro memorie.

 

 

“Bernie, hai vinto la scommessa. Il letto di Sheldon è vuoto da stanotte, sono nel mio vecchio appartamento...”.

Penny inviò il messaggio all’amica, salvo poi sorridere, immaginando il momento in cui i due piccioncini sarebbero entrati in cucina e lei li avrebbe presi in giro a morte.

 

*°*°*°

 

Eheheh, sono stata brava questa volta, alla fine i due si sono dati da fare sul serio! xD

Questa cosa vi ha sconvolto? :D

Avevo voglia di cose più romantiche e così ho incluso un momento simile in questa OS, con la speranza che succeda davvero una cosa simile nella serie.

L’idea mi è venuta vedendo una scena degli extra della sesta stagione, in cui Mayim Bialik rivela che le piacerebbe una scena in cui Amy si presenta come Sandy alla fine di Grease, poi ho pensato a Wonder Woman e ho mescolato le cose xD

Che dire, spero vi sia piaciuta l’idea!

A presto con la prossima OS, grazie a chi segue questo mio sclero :D

Baci,

milly.

  
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