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Autore: Relou    10/01/2016    0 recensioni
Molte cose incuriosiscono del grande investigatore, Sherlock Holmes. Ma ce n'è una in particolare alla quale quasi non vi si pensa ma che se messa in bella mostra attira molta attenzione.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Molly Hooper, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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    Quel giorno non sembravano esserci casi interessanti o forse John era troppo impegnato a ripensare alla scenetta a cui aveva assistito quella mattina. Inoltre, la calma e la insolita perché poca sfacciataggine che quel giorno, Sherlock Holmes riservava a chiunque aprisse bocca, attirava la curiosità e interesse del suo amico e collega John Watson.  
  • Tu sei di buon umore, Sherlock. – disse John compiaciuto. Sherlock si limitò a rispondere con uno sbuffo e continuò a camminare seguito da John.


    Molly sembrava avere qualche problema a sbrigare il suo lavoro quel giorno. Aveva la testa da tutt’altra parte.

    Le mani di Sherlock cingevano i suoi fianchi. I loro corpi erano così vicini, come mai prima d’ora. Molly aveva sempre avvertito in maniera particolare la presenza di Sherlock, riusciva a percepire il calore del suo corpo ma adesso i loro corpi ardevano insieme. Le braccia di Molly erano libere e non osavano toccare quel che sembrava un sogno. Sherlock, invece, aveva spostato le sue mani, prima sui fianchi, lungo la schiena. La accarezzava con una dolcezza da provocare in Molly il timore di sciogliersi. Molly si imbarazzò al pensiero di sentirsi troppo vestita in quel momento e come se Sherlock le avesse letto questo negli occhi, che non alludeva a lasciar andare, fece scivolare le mani sotto il maglioncino e poi la camicia, finché non arrivo alla pelle accaldate forse più dal momento che dal maglioncino che prima la ricopriva. La sua pelle era così morbida che Sherlock non resistette dal percorrere la schiena più volte ma mantenendo una certa delicatezza e quando arrivo ai fianchi, Molly, non poté trattenere un brivido. Sherlock sorrise lievemente. Chissà cosa pensava in quel momento, chissà se avrebbe continuato, chissà se lei avrebbe dovuto fare qualcosa o rimanere ferma com’era, con il timore che se lei avesse partecipato lui si avrebbe ritratto le mani o sarebbe svanito come il sogno che sembrava. Sherlock allora avvicinò di più il viso. Molly si aspettava il dolce bacio sulla guancia e invece la stupì. Mentre lei aveva chiuso gli occhi per istinto, Sherlock toccò le sue labbra con un bacio morbido e leggero all’inizio, poi più deciso. Un perfetto invito per le mani di Molly che cercarono il suo viso.
 
-Molly! – una voce interruppe i suoi pensieri. Quando si rese conto di dove fosse davvero e di chi avesse davanti ne rimase molto sorpresa e anche un po’ preoccupata.
- Mary? –
- John mi ha perlato del brusco risveglio che hai avuto stamattina e sono venuta a vedere come stavi. – Mary guardò maliziosamente Molly che avrebbe voluto fuggire via all’istante. John aveva capito alla fine, Mary lo sapeva e chissà chi altro. Lo avrebbero saputo tutti e questo avrebbe portate pessime conseguenze. Forse, addirittura Sherlock non avrebbe voluto più rivederla. Le sembrò di sudare freddo travolta da quell’ondata di pensieri negativi.
- Tranquilla, Molly. Lo sappiamo solo io e John e non so la signora Hudson. Dipende da quanto sono sottili i muri di quell’appartamento o meglio, dipende da quanto rumore avete fatto. E’ stato un esperimento scientifico riuscito? – più Mary parlava più Molly si sentiva sprofondare. Cercava di partecipare alla conversazione, di fingersi disinvolta ma l’argomento lo rendeva impossibile.
- Molly? – chiamò Mary impaziente. – Questa è un occasione d’oro. Uno dei più celati misteri di Sherlock Holmes potrebbe essere finalmente svelato. Insomma, com’è il geniaccio freddo, cinico e privo di emozioni tra le lenzuola? – Mary stava torturando Molly che a sua volta torturava il suo camice, decidendo se fosse il caso di fuggire fingendo un’emergenza o fare salottino con Mary dandole ciò che voleva e nel frattempo godersi fino all’ultimo le sensazionali emozioni che aveva provato, condividendole con qualcuno. 
   
 
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