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Autore: Dilo_Dile2000    11/01/2016    3 recensioni
Cosa spinge una giovane a fuggire dalla propria famiglia e da coloro che ama? Perché vuole spingersi fino a Gondor quando potrebbe salpare per Aman ed evitare il più grande conflitto della Terra di Mezzo? Questa è la storia di Melyanna, del suo passato, dei suoi dolori e di ciò che l'ha trasformata da ragazza a guerriera. Per questa storia seguirò principalmente il libro, tranne in alcune parti che sarà indispensabile trarre qualcosa dal film.
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DAL XXII CAPITOLO:
"-Se la guerra terminerà in favore del bene, allora vi rincontrerete sulle bianche spiagge del Reame Beato. Ma se la missione fallisse e tu dovessi trovare la morte...- Un brivido mi corre lungo la schiena -Qualsiasi siano i sentimenti che prova per te, forse solo al di là del mare potrebbe trovare requie alle sue pene.-"
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SCONTRI


La vedo appoggiata ad una colonna, pietrificata dal mio sguardo, che mi fissa spaventata; anch'io resto a guardarla, perché mai e poi mai avrei pensato d'incontrarla. La credevo al sicuro a Imladris, ignara di ogni pericolo o triste sorte, è invece è qui, più magra e pallida e con graffi sul viso e sulle braccia. Tutto ciò che abbiamo fatto è stato inutile, la sofferenza che le ho causato è stata vana. Penso a tutti i pericoli che può aver corso, a tutte le volte in cui la sua vita può esser stata in pericolo, e sento la rabbia crescere lentamente dentro di me. Come ha potuto lasciare tutti coloro che la amano e gettarsi in qualcosa per cui non è pronta? Sta buttando al vento tutto ciò che abbiamo fatto per lei, i sacrifici, le promesse.

Muovo un passo nella sua direzione, ma appena si accorge del mio gesto scappa via correndo tra le guardie, i suoi lunghi capelli che mandano mille riflessi dorati alla luce delle torce. La seguo, Aragorn e Gimli non cercano di fermarmi; esce dal palazzo ma sembra non sappia dove andare, e questo la rallenta.

-Melyanna!- La chiamo sperando che si fermi, ma neanche si volta. Aumento la velocità e finalmente la raggiungo: le afferro un braccio e la blocco, lei però lancia un grido di dolore.

-Lasciami! Lasciami!- Si dimena cercando di andarsene, ma non allento la presa; stringo l'altro polso e la immobilizzo contro un muro. Gli occhi le si fanno lucidi ed è sul punto di piangere, poi vedo, sotto le mie dita che tengono fermo il braccio, allargarsi una macchia di sangue sulla manica della casacca. La lascio andare ma, con mia sorpresa, non scappa, rimanendo rannicchiata contro la parete, come un animale in balìa del suo cacciatore.

-Perché sei qui?- Domando, e la mia voce risulta più fredda di quanto non sia mai stata, seppur dentro di me ribolle la rabbia. Non risponde, e questo mi irrita ancor di più.

-Rispondimi!- Il tono della mia voce la fa sussultare. Ancora silenzio.

-Pensi che questa non sia la mia guerra vero?- Quando mi volto a guardarla mi accorgo che i suoi occhi rivelano qualcosa che non ha mai detto o che, forse, ha scoperto durante il suo viaggio. -Pensi che sia troppo giovane, troppo fragile, troppo inesperta... Adesso voglio dirti una cosa: la guerra, questa guerra, è di quelli che darebbero di tutto per la propria terra, che hanno visto la morte in faccia e gli è rimasta dentro; la guerra è di quelli che non hanno niente da perdere, perché ciò che avevano lo hanno donato a chi hanno amato.- Le sue parole, la sua sicurezza, mi colpiscono come una freccia dritta nel petto. Cosa è successo alla Melyanna insicura e taciturna che conoscevo? Davvero le mie parole l'hanno cambiata così tanto? Ma lei cosa ne sa della guerra? Ha partecipato ad una ed una sola vera battaglia, non può pretendere di essere tanto matura da prender parte ad un conflitto così grande.

-E tutto quello che abbiamo fatto per te non significa niente? Ti sei forse dimenticata di tutte le volte che sono stato accanto a te, dei tuoi genitori, di ciò che ti abbiamo insegnato? Vuoi che vada tutto perduto?-

-Ti dimentichi che mi avete anche insegnato a combattere.-

-È vero, e non avremmo mai dovuto farlo.- Socchiude le labbra per dire qualcosa, ma non parla: forse le sono tornate alla mente le immagini del nostro ultimo incontro. -Tuo padre non avrebbe voluto che tu partecipassi neanche ad un qualsiasi conflitto. Certo, ti ha iniziato alle armi perché sapeva che sarebbero arrivati tempi bui e avresti avuto bisogno di difenderti, ma cosa direbbe se ti vedesse adesso?-

-Parli come se tu non c'entrassi niente: non sei forse stato tu a lasciare che mi addestrassero e che entrassi nell'esercito? Sono cresciuta, Legolas, e ho l'età per prendere le decisioni che mi riguardano da sola.- La sua voce così sicura non fa altro che scatenare la mia ira e quasi perdo il controllo.

-Sciocca! Ecco quello che sei, una bambina capricciosa e sciocca che vuole solo mostrarsi agli altri! Va', combatti e muori combattendo se è questo che desideri!- Se i suoi occhi potessero parlare tirerebbero fuori il peggio di lei, ma è solo una breve scintilla che scompare subito, cedendo il posto a qualcosa di meno forte e deciso. Le sue dita si stringono intorno al braccio ferito, piccoli rivoli di sangue scorrono sulla mano; abbassa lo sguardo e sospira, un soffio carico di sofferenza, e quando rialza gli occhi vedo che un'unica lacrima le bagna la guancia. Non ci abbracceremo e non ci chiederemo perdono come è successo in passato, non stavolta.

-Mi hai deluso.- Sibilo a denti stretti allontanandomi da lei. Sento il suo pianto soffocato, il peso delle sue lacrime sul cuore, ma non torno indietro.

 

Torno a palazzo e lentamente la rabbia scivola via da me ma il rimorso comincia a farsi sentire: l'ho ferita, di nuovo, forse inutilmente. Sono tentato di tornare indietro, di stringerla forte tra le braccia e di prometterle che rimarrò sempre accanto a lei, ma deve capire che ha sbagliato e deve farlo da sola. Stringo i pugni e continuo a camminare, quando una voce molto familiare m'interrompe.

-Principe Legolas!- Un giovane elfo dai capelli ramati mi viene in contro.

-Aglar...- Sussurro guardandolo di sbieco. -Cosa ci fai tu qui? Perché non sei tornato a Bosco Atro?- Se prima ero riuscito a calmarmi, adesso riprendo ad innervosirmi. Devo ad Aglar la mia stessa vita e gli voglio molto bene, ma da quando lui e Melyanna sono cresciuti la loro intimità è divenuta molto profonda: non si possono ignorare le occhiate che si rivolgono ed io ho perso il conto di tutte le volte che li ho trovati a dormire stretti l'uno all'altra, soprattutto quando erano più piccoli. A corte e tra i soldati si sono sparse strane voci sul fatto che la loro fosse qualcosa di più di una semplice amicizia. Ne ho parlato con lei ed ha negato tutto, ma i miei dubbi sono svaniti solo quando Elrond mi ha rivelato ciò che Melyanna, in segreto, provava per me; adesso però i sospetti tornano più forti di prima.

-Ho... Ho seguito Melyanna.- Risponde, forse intimorito dal mio sguardo. -Non avrei mai permesso che partisse da sola.-

-E così invece di fermare il suo capriccio lo hai assecondato... Un comportamento degno di una giovane matricola direi.- Ripensando alle parole che ho appena pronunciato riesco a sentire un eco della voce di mio padre.

-Mio signore, Melyanna è per me come... una sorella.- Alla sua esitazione sento che il corpo comincia a fremere. -Aveva tutte le ragioni per partire, ma i tempi sono funesti ed è pericoloso viaggiare da soli.-

-Dovevi assere tu ad annunciare a mio padre la partenza, sai?- Lo informo, spostando lo sguardo sul cielo. -Si fidava molto di te.-

-Legolas, io...-

-Dici di amarla come una sorella, allora perché non hai fatto tutto ciò che era possibile per tenerla al sicuro?- Sbotto guardandolo dritto negli occhi. -Perché le hai permesso di mettere in pericolo la sua vita?- In un impeto di rabbia mi avvicino pericolosamente a lui, ma subito mi fermo e noto che una sua mano è stretta intorno al manico del pugnale; i suoi occhi verdi screziati di turchese mi fissano con stupore e paura. Gli volto le spalle, e m'incammino quasi correndo dentro al palazzo.

-Almeno io non le ho spezzato il cuore.- La giovane voce di Aglar mi giunge ben più potente di un sussurro, e le sue parole mi tormentano la mente e il cuore.
 

***



Angolo dell'Autrice:
Ooooook... Questo capitolo mi è venuto completamente di getto, per questo l'ho pubblicato così presto. Ed ecco che arriva il tanto atteso scontro tra i due: perdonatemi per aver fatto un Legolas così cattivo e st... ma è indispensabile per la storia.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se un po' corto.
A Presto
Diletta

   
 
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