This much I know,
all ends well
Noi siamo
Noi siamo
Il mio nome è
Sarebbe-potuto-essere;
mi chiamo anche Non-più,
Troppo-tardi, Addio.
Dante Gabriel Rossetti
mi chiamo anche Non-più,
Troppo-tardi, Addio.
Dante Gabriel Rossetti
Non ha bisogno di usare Cerebro per avere la certezza che Erik se ne sia andato davvero.
Non ha nemmeno bisogno di aprire i bassi cassetti del comò per scoprire che i vestiti del signore dei metalli sono spariti, lasciando un vuoto che non è solo fisico.
È semplicemente così, lo sa – l’ha sentito prendere quella decisione, accarezzarla giorno dopo giorno e plasmarla.
Se n’è andato di notte, con la compagnia del buio e le stelle testimoni. Come un codardo o un ladro.
Avrebbe potuto fermarlo, ma non l’ha fatto: è rimasto immobile a guardarlo raccogliere la sua valigia da terra e scendere i gradini dell’ingresso con una calma che tradiva quasi indecisione. Non si sono detti nulla, non una parola, solo un silenzio che si ingrandiva sempre di più.
Avrebbe potuto impedirglielo, convincere Erik che non desiderava veramente andarsene.
Avrebbe potuto addirittura fargli dimenticare Shaw, se solo avesse voluto.
Ma a quale prezzo?
Charles si siede e il mondo gli sembra improvvisamente più freddo del solito, ma è solo un momento; così come sa che Erik non è più lì, sa anche che le loro strade si incroceranno di nuovo: il grande quesito è quando.
Fanfiction betata da Ilarya Kiki, grazie! ♥ Concludo in questo modo la raccolta, perché è così che me li immagino, sempre a rincorrersi e ritrovarsi, due facce della stessa medaglia, e perché voglio provare a dedicarmi a qualcosa di più impegnativo, di più ampio respiro. Grazie per avermi letto capitolo dopo capitolo (lettori silenti e non), spero possa piacervi anche quest'ultimo.