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Autore: Mew_vale    16/01/2016    3 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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 CAPITOLO 37.
 
Kristof
Osservo il libretto di fronte a me profondamente deluso da mia figlia! Di recente sta combinando solo disastri! Sta rovinando la sua vita accademica e ha già rovinato la sua vita sentimentale per non parlare della figura da cavolo che ci ha fatto fare con la famiglia VanSanten. Tutta Vienna ride di noi!
<< Solo venti? Questo sarebbe il risultato di ore ed ore di studio no stop? >> Domando a mia figlia Lena, scuro in volto.
<< Mi dispiace papà, ti prometto che mi metterò sotto con lo studio! Papi, perdonami! >> Mi supplica mia figlia sbattendo le ciglia. Mi domando da chi abbia preso… Suppongo da me, purtroppo, che per lungo tempo non ho fatto nulla della mia vita. Fino al giorno in cui ho fatto fortuna, sudandomi il tenore di vita che ho oggigiorno!
<< Non ti credo Lena! I patti erano chiari perciò adesso consulterò i voli disponibili e ti prenoto un bel biglietto! >> Le ricordo, mentre le rendo il suo libretto con tutti i voti dei pochi esami dati e accendo il notebook.
<< Papi ti prego, non spedirmi così lontano! Io studierò e migliorerò! >>
<< E il resto?! Ci pensi a ciò che hai fatto a quel povero ragazzo di Will?! >> Le ricordo, riferendomi al fattaccio avvenuto con il suo ex che ha coinvolto anche altre persone! La famiglia VanSanten ha chiuso i ponti con me e con mia moglie!
<< Ancora con questa storia! Quante volte devo dirti che con Will sarebbe finita comunque! >> Mi ricorda come un disco rotto.
<< E non potevi lasciarlo dignitosamente?! Dovevi necessariamente farti ingravidare dal primo che ti ha offerto da bere?! >> Le tuono contro perdendo la pazienza. Devo dire che mia figlia mi somiglia fin troppo e ha preso anche qualcosa della madre visto che lei alla sua età lasciò il fidanzato che la madre le aveva scelto per mettersi con me! Con la differenza che il pezzente che ha messo incinta la mia bambina non avrebbe mai guadagnato una posizione nella società e quindi le mie riverenze, come sono riuscito a fare io con mia suocera, qualche anno prima che morisse.
<< C’è un volo per Lunedì sera! >> la informo. Tra due giorni!
<< Ma papà! Cosa dovrei andare a fare lì?! Mi mandi in esilio?! >> Piagnucola.
<< Spero che, osservando i tuoi cugini sudarsi la pagnotta, tu impari cosa significa rimboccarsi le maniche! E chissà che non trovi un bel partito, già che ci sei! >> Aggiungo. Male non farebbe!
<< Tipo? >> Domanda seccata. Dal mio PC le faccio vedere una foto tratta da facebook.
<< Chissà cosa dirà quando mi rivedrà! Devo dire che è diventato proprio un bel ragazzo! >> Commenta trovando il primo motivo per andare a Bogotà. Io alzo gli occhi al cielo. Potrebbe contenere i commenti davanti a suo padre! La nostra conversazione viene interrotta dall’entrata in casa di mia moglie che posa sul tavolo lo scatolone con la spesa e bacia prima me sulle labbra e nostra figlia sulla testa.
<< Falle vedere il bel voto che hai preso! >> Ordino a mia figlia.
<< Amore di mamma, è andato bene l’esame? >> Chiede soddisfatta mia moglie.
<< Se quello è sinonimo di “andato bene” io sono il Papa! >> Commento mentre mia moglie legge il libretto e assume un’espressione seria.
<< Com’è possibile che tu abbia avuto questo crollo? >> Le domanda.
<< E’ accaduto dopo l’intervento, lo sai mamma. E poi i commenti della gente… >> Ammette.
<< Te ne rendi conto, per fortuna! Camilla sappi che è disponibile un volo per Lunedì sera. >> La informo.
<< E se andassimo anche noi per accompagnarla e per aiutarla ad ambientarsi? Infondo è passato del tempo dall’ultima volta che è stata lì e in questo modo potremmo salutare mio fratello, la sua famiglia e potrei dare un’occhiata in azienda. >> Suggerisce la mia sposa.
<< Va bene allora prenoto per tre. Più tardi telefona ad Armando e Beatrice per avvertirli del nostro arrivo! >> Suggerisco a mia moglie. Mia figlia gira sui tacchi indispettita per questo esilio forzato.
<< Preparo il pranzo! >> Annuncia Camilla abbandonando la stanza.
 
 
Lorenzo
Se avessi saputo che avrei disturbato sarei passato più tardi a prendermi l’auto, rifletto tra me e me mentre l’ascensore tarda a scendere e ci avvolge un silenzio imbarazzante.
<< Non vi ho mica sorpreso a letto! >> Commento. Ok, è come se fossi entrato in casa di mia sorella sorprendendo David in mutande e immaginando il prologo! Anche per me non è stato piacevole trovarmi in quella situazione! Roberta, che di recente è ben strana, alza lo sguardo verso di me e noto il rossore che colora le sue gote. Si tormenta le dita mentre l’avviso sonoro dell’ascensore indica che siamo arrivati al garage condominiale.
<< E’ stato comunque imbarazzante, almeno per me! >> Risponde. In effetti!
<< Ecco la tua auto, senza un graffio! >> M’indica, designando la mia autovettura parcheggiata accanto alla sua.
<< Scusa la domanda… ma quel tizio sarebbe quello che hai conosciuto Domenica? >> Le domando. Lei annuisce con il capo. Quel tipo somiglia a Ken, il ragazzo di Barbie, e spero per Roberta che non sia in tutto e per tutto similare a quel pupazzo o significherebbe che hanno passato la notte a giocare a carte!
<< Lo conosci appena e ci sei, sì insomma, andata a letto? >> Mi permetto. Mi sembra strano, non è da lei!
<< Forse dovevo aspettare la luna di miele, e nel frattempo giocare a trivial, come fai tu con le tue ragazze? >> Ribatte con sarcasmo. Touchè!
<< Che paragoni sono, per me è diverso! Dico solo che non è da te, ci sei sempre andata piano! >> Costato. Non può darmi torto! Con Hugo, il suo ultimo fidanzato, ha aspettato tre mesi.
<< Non capisco quale sia il tuo cruccio Lorenzo! La mia vita l’amministro da sola vista l’età che ho. Evidentemente le cose sono cambiate! >> Che è cambiata si vede ma vorrei capire perché è così cambiata con me!
<< Non capisco perché te la prendi tanto, la mia era solo una costatazione amichevole. Dato che un tempo eravamo amici! >>
<< Cosa intendi con “un tempo eravamo amici”? >> Mi domanda fingendo di non sapere a cosa mi riferisco!
<< Che ultimamente mi tratti in maniera diversa e parliamo meno e peggio! >> Spiego, evitando di citare l’episodio al golf club per non dover tornare sempre sugli stessi temi. Roberta rimane in silenzio per qualche istante, forse colta alla sprovvista? Io vorrei capirci qualcosa circa il suo comportamento nei miei confronti! Considerato che non ricordo una mazza del discorso avvenuto tra noi l’altra sera!
<< Hai ragione io sono diversa di recente! >> Le sento ammettere. << La verità è che negli ultimi tempi mi sono sentita un po’ depressa e indietro rispetto a Camilla, a te, a Diego… >> Che cosa centrano adesso i miei fratelli? Corrugo la fronte, sempre più confuso!
<< Camilla si è fidanzata con David, Diego ha trovato l’amore della sua vita pare e anche tu ti sei fidanzato. >> Spiega, abbassando il tono di voce sull’ultima parte della frase. Quindi era gelosa di noi e depressa per la sua solitudine amorosa? << E quella Domenica ho ricevuto il colpo di grazia quando a quel cocktail ho visto che un ragazzo cui facevo la corte da un po’ di tempo era accompagnato alla sua nuova ragazza, ecco tutto! Ma come vedi adesso le cose iniziano ad andarmi meglio! >> Mi racconta, riferendosi a Leon. Mi chiarisco la voce prima di fare la domanda che mi sta più a cuore, la domanda clou!
<< E… quindi questo ragazzo non sono io, giusto? Quello che ti piaceva e di cui eri gelosa. >>
<< No Lorenzo, non sei tu! Ero molto confusa Domenica. >> Chiarisce. Per fortuna! Ora posso archiviare questo episodio!
<< Spero di ritrovare la Roberta di sempre ora che le cose ti vanno meglio! >> Le confido.
<< Senz’altro, tornerà tutto come prima. >> Promette. Mi avvicino a lei per poi abbracciarla. Lei esita prima di posarmi le mani sulla schiena e avverto lungo il corpo un brivido inspiegabile.
<< Prima non volevo impicciarmi o giudicarti, stavo solo cercando di dire che mi auguro tu questa notte non abbia preso una decisione affrettata, a causa di questo ragazzo che ti ha spezzato il cuore. Soprattutto perché Leon è un essere umano che non meriterebbe di essere usato come tappabuchi. >> Ma con che faccia distribuisco consigli del genere sul comportamento da tenere per non ferire i sentimenti altrui?! << La Roberta che conosco io non si comporterebbe così. >> Le sussurro nell’orecchio. Il brivido provato poc’anzi fa sì che la mia voce tremi anche perché mi rendo conto della sua rigidezza e che questo abbraccio non è privo di imbarazzo come quelli che ci siamo sempre dati! Lei si stacca da me come se non desiderasse altro che scappare.
<< Stai tranquillo Lorenzo, non c’è rischio che io lasci Leon per quest’ altro ragazzo! >> Mi spiega.
<< Sei ancora arrabbiata per lo sgambetto di Silvia? >> Le domando, cambiando discorso. Magari la sua distanza e rigidità nei miei confronti si deve all’arrabbiatura per questo episodio? Mi domando.
<< Di certo non abbraccerò amichevolmente la tua ragazza, alla prima occasione. Scusa se te lo dico ma le manca qualche venerdì per caso? >> Mi domanda con velato sarcasmo.
<< E’ solo molto paranoica di recente, ed ignoro il perché! >> Le spiego.
<< L’hai… L’hai tradita? >> Mi domanda esitando. << Se lo avessi fatto, avrebbe tutte le ragioni di essere gelosa. >>
<< Diego ha detto ad Isabella che ha detto a Silvia di ciò che è avvenuto al golf club. >> Le spiego, enunciandole il motivo della rappresaglia di Silvia. << Se Lunedì le parlassi spiegandole che è stato tutto un equivoco mi faresti un favore! >> La prego.
<< Va bene, lo farò. A Città del Messico è andato tutto come previsto? >> Annuisco.
<< E il tuo pranzo con Giulio? >> Le domando ansioso di sentirle ammettere che avevo ragione!
<< Normalissimo, abbiamo parlato del più e del meno! >> Racconta, senza sbottonarsi. Tutto qui?
<< Vuoi dire che non ha fatto neanche mezza domanda sull’azienda? Non ci credo! >>
<< Si è scusato per il comportamento di Giulia e mi ha chiesto come mi trovo con il lavoro, tutto qui. Mi dispiace ma avevi torto marcio su di lui! Mi dispiace cheti urti tanto che lui voglia solo legare con sua sorella! >>
<< Non è che mi urti… Ma visti i recenti avvenimenti mi aspettavo e mi aspetto altro da parte sua. >> Ribadisco! Il silenzio che segue mi fa evincere che non abbiamo altri argomenti da affrontare.
<< Adesso passo da casa per lavarmi, cambiarmi dopo di che passerò in azienda per prendere il furgone e recarmi nel luogo dove consegneranno le stoffe. >> Le spiego.
<< Io torno di sopra prima che Leon mi dia per dispersa! >> Noto che non lo apostrofa mai come “il mio ragazzo” ma lo chiama sempre nome vale a dire che non stanno insieme?
<< Va bene, non vorrei facessi tardi. Grazie per aver protetto la mia piccola! >> La ringrazio sorridendole, riferendomi alla mia auto.
<< Magari la prossima volta rivolgiti alla tua ragazza quando decidi di sbronzarti così tanto, adesso c’è lei. >> Mi fa notare. E’ vero, adesso dovrebbe essere Silvia ad occuparsi di me in certi momenti… Se solo sapesse ciò che si cela dietro il mio interesse per lei Roberta non mi rivolgerebbe più la parola! La saluto agitando la mano e salgo sulla mia auto. Mentre faccio manovra noto, osservando lo specchio retrovisore, che si avvia verso l’ascensore. Quando m’immetto in strada, sono costretto a frenare bruscamente perché il cretino con il porche davanti a me mi taglia la strada! Il cruscotto, evidentemente difettoso, con l’urto si apre e raccolgo ciò che cade sul tappetino. Si tratta di un portafortuna a forma di mezza luna che mi regalò Roberta come regalo di patente e che da allora tengo nella mia auto, sarà per questo oggetto che non sono mai stato coinvolto in un sinistro stradale? Ripenso a quei tempi, a quando durante un abbraccio lei non s’irrigidiva ed io non provato il brivido di oggi. Cosa ci è successo?
 
 
Roberta
Poso una mano sul petto e il mio cuore non mente, è inutile che io mi racconti frottole! Lorenzo mi ha stretto tra le sue braccia e ho avvertito le mie gambe diventare di gelatina. Le cose sono profondamente cambiate dopo aver appreso la nuda e cruda verità che per lui non sono altro che un’amica! Ora con lui non riesco a comportarmi con naturalezza come facevo prima. Non riesco a reggere il suo sguardo perché appena osservo i suoi occhi castani torno con la mente a Domenica a quando gli sono saltata al collo con l’intenzione di baciarlo e lui ha intromesso la mano per impedire che le nostra labbra entrassero in contatto.
<< Basta! Devo dimenticarmi di lui! >> M’intimo a voce alta. Non posso continuare così. Questa notte ho avuto la prova tangibile che posso piacere al genere maschile e che non tutti hanno il paraocchi in fatto di caratteristiche fisiche femminili come Lorenzo! Chi me lo fa fare a sperare ancora tempo? Sono arrivata alla verità, sono uscita dalla friend zone (anche se non nel modo in cui avevo sperato di uscirne!)! Infilo la chiave nella toppa di casa e avverto l’aroma del caffè invadere le mie narici.
<< Mi sarei permesso di preparare il caffè! >> Spiega Leon. Non dev’essere stato un momento di divertimento per lui vedere Lorenzo così a mio agio a casa mia, forse dovrei dirgli che d’ora in avanti dovrebbe telefonare se ha bisogno di venire a trovarmi per evitar che piombi qui mentre vi si trova Leon.
<< Hai fatto bene! >> Commento, posandogli un casto bacio sulle labbra prima di zuccherare il mio caffè caldo e soffiarvi sopra.
<< Per te va bene fare colazione con latte e cereali al cioccolato? >> Domando. Non so con cosa faccia colazione solitamente!
<< Va più che bene. Vedo che prediligi la colazione dolce, io sono più tipo da bacon, uova e toast! >> Mi rivela come se mi leggesse nel pensiero.
<< Adesso conosco i tuoi gusti in fatto di colazione! >> E non solo, pensa la mia dea interiore che si sta compiacendo di sé stessa. Passare delle ore in questo modo equivale ad un endovena di ottimismo e stima personale! I nostri cereali cominciano ad ammorbidirsi perciò iniziamo a mangiarli con grosse cucchiaiate. Durante il pasto i nostri sguardi s’incrociano più volte e mi sorride, io sorrido di rimando. Perché Lorenzo era talmente tanto interessato alla mia vita sessuale?! Che cavolo vuol dire che non è da me? Non posso godermi una vita spensierata, senza pensieri come giusto che faccia una ragazza della mia età? Come se la dessi via abitualmente! Che sia gelosia? No, Roberta! Stai ricadendo nelle tue solite fantasie!
<< Preparo della spremuta! >> Annuncio nel mero tentativo di tenere la mente impegnata e di non pensare a lui. << Non vuoi proprio dirmi dove mi porti oggi? >> Gli domando, chinandomi per baciargli la guancia. Lui afferra la mia mano che poc’anzi ho posato sulla spalla, e vi posa un bacio sul dorso.
<< Te l’ho detto, ti farò entrare nella mia vita facendoti conoscere persone a me care! >> Mi spiega. Ho un indizio: mi presenterà a qualcuno. Ok passare una notte di passione improvvisa ma presentarmi alla sua famiglia mi sembra prematuro!
<< Cosa pensi? Non i tratta della mia famiglia, se questo stai immaginando! >> Afferma divertito per poi alzarsi in piedi. Il mio viso teso si rilassa.
<< Lo avevo pensato, lo ammetto! >>
<< Ho notato, visto che sei sbiancata di colpo. Con Mendoza hai fatto ciò che dovevi fare? Mi piacerebbe non ci fossero altre interruzioni oggi. >> Mi domanda. Annusco.
<< Tuttavia ho il pomeriggio impegnato,ho promesso alla mia amica Camilla di fare un giro di shopping e di andare a comprare il regalo per i gemelli Mendoza. Verrai alla festa domani? >> Gli domando, girandoli le braccia attorno al collo.
<< Certo, ci sarò. >> Conferma.
<< Lo riferirò a Camilla anche se presumo abbiano prenotato qualche posto extra! Adesso preparo veramente la spremuta. Tu come passerai questo pomeriggio? >> Domando mentre taglio a metà le arance.
<< Devo aiutare un mio amico nell’allestimento di una serata, all’Hotel Centrale. Questa sera è prevista una raccolta fondi allo scopo di aiutare una famiglia di otto persone, tra cui vive un invalido, a trovare una soluzione abitativa. Per la verità vorrei invitarti! >> Mi rivela.
<< Vengo volentieri, è una giusta causa. Perciò questo tuo amico è una specie di benefattore? >>
<< E’ fondatore di questa ONLUS che gestisce gran parte degli eventi di beneficenza della città. Per esempio il 55% della vendita dei biglietti per la festa di carnevale del Golf Club del 4 Febbraio verrà devoluto all’Ospedale Pediatrico. >> E’ anche dedito alla beneficenza, è decisamente troppo bello per essere vero! Non ha difetti apparentemente!
<< Qualcosa ti sconvolge? >> Mi domanda, mentre afferra il suo bicchiere di spremuta.
<< Mi sconvolge il fatto che tu non abbia difetti! >> Ammetto sorridendo.
<< Ne ho come chiunque altro! Sono sicura che scapperai quando vedrai il mio alluce valgo! >> Scherza, strappandomi una risata. Leon posa il suo bicchiere quindi si avvicina a me e mi bacia dolcemente.
<< Passo da casa mia per cambiarmi, così potrai prepararti in tranquillità anche tu. Torno a prenderti alle dieci e ti consiglio di indossare abiti comodi, niente tacchi, non servono dove andremo.  >>
<< Jeans vanno bene? >> Domando per sicurezza e lui annuisce. << A dopo! >>
<< A dopo. Ho passato una notte stupenda, sappilo. >> Mi confida quando è sulla porta.
<< Vale anche per me. >> Ci salutiamo con un bacio quindi abbandona il mio appartamento e richiudo la porta. Sì, ho perduto del tempo in questi anni senza rendermi conto che il mondo è vasto e popolato da persone splendide come Leon!
 
 
Patrizia
Pur essendo molto presto, mi alzo dal letto e m’infilo la vestaglia. Praticamente non ho chiuso occhio dopo la telefonata di Daniele! Cosa c’è di strano nel desiderare un po’ di distacco da lui dopo aver scoperto una sua tresca durata quattro mesi e 25 anni di frottole? Infilo le pantofole perciò afferro dei vestiti e il beaty case per recarmi in bagno e cambiarmi prima di scendere di sotto.
Una volta scesa noto la tavola apparecchiata e la presenza di Russell, dalla cucina provengono dei rumori perciò do per scontato che si tratti di Marcella che prepara la colazione. Russell, intento a smanettare con il cellulare, non sembra accorgesi della mia presenza. Guada lo schermo e sorride portandosi una mano alla bocca. Starà leggendo una barzelletta? Per attirare la sua attenzione mi schiarisco la voce.
<< Buongiorno Russell! >> Lo saluto.
<< Patrizia, buongiorno. Perdonami, non avevo notato la tua presenza! Come ti senti stamane? >> Mi domanda, alzandosi leggermente dalla sedia in segno di rispetto.
<< Assonnata, questa notte una telefonata di mio marito mi ha turbata e tenuta sveglia! >> Spiego, prendendo posto a tavola. Marcella giunge dalla cucina con un vassoio contenente moka e tazzine. Noto che sono entrambi in pigiama.
<< Buongiorno. Ho capito bene? Daniele ti ha telefonato? >> Mi domanda Marcella dosando il caffè nelle tazzine. Io annuisco.
<< Voleva sapere dove fossi e come stessi. >> Giunge anche Mariabeatrice la quale si è vestita per consumare la colazione. Ci salutiamo a vicenda con un “buongiorno” quindi anche lei prende posto a tavola.
<< Alexander ha dormito fuori? Ho sbirciato nella sua stanza e il letto è intatto! >> Commenta Bea. Marcella conferma la sua ipotesi.
<< Secondo me ha qualche affaruccio! A Los Angeles passava molto tempo al telefono! >> Rivela Russell mentre sfoglia la pagina sportiva. E’ così un bel giovane e ciò non mi sorprenderebbe!
<< Si vede che ha preso qualcosa dal padre! >> Commenta Bea. Marcella la guarda truce.
<< Che significa questa frase? >> Domando confusa. Bea conosce l’identità del padre di Alex? Russell posa il quotidiano. Marcella beve un sorso di caffè prima di prendere la parola, con voce tremante.
<< Si vede che il padre era un latin lover alla sua età… >> Balbetta Marcella.
<< Mi dicesti di non sapere molte cose su di lui, tranne la sua città natale e attuale. >> Le ricordo.
 << Forse è meglio se correggi il caffè come ho fatto io quando ho ricevuto la notizia! >> Mi consiglia Bea, posandomi di fronte la bottiglia di grappa. Che notizia?
<< Patrizia c’è una cosa che non ti ho mai detto in questi anni, non l’ho raccontato a nessuno, escluso Russell, fino a che le azioni di Bea non mi hanno praticamente costretta a raccontarglielo. >>
<< Riguarda il padre di Alex? >> Le chiedo e Marcella annuisce. << Non dirmi che lo conosco! >> Esclamo e lei annuisce di nuovo. Chi potrà essere?
 << Lo hai incontrato di recente! Patrizia ti ricordi il giorno dopo il mio piccolo incidente d’auto di 27 anni fa? >> Annuisco. << Quella sera restai incinta dell’uomo che incontrai in un locale in cui mi ero rifugiata per disperazione! Possiamo dire che avevamo un nemico comune, anzi due, e le nostre disavventure ci hanno uniti, almeno per quella notte. >> Questo preambolo non annuncia niente di buono e trattengo il respiro intuendo l’identità del padre naturale di mio nipote! Non può essere!
<< Marce… Marce… Non può essere! Stai cercando di dirmi che il vero padre di Alex è… è… Mario? >> Le domando con voce roca e incredula. Quando Marcella annuisce accetto il consiglio di Bea perciò verso un’ingente quantità di grappa nella mia tazza di caffè.
<< E non me lo hai mai detto, non posso crederci! Non posso credere che proprio tu sia andata a letto con lui Marce! >> Commento ancora incredula quando avverto Russell schiarirsi la voce. Certo non le piace sentire parlare di sua moglie in questi termini ma è ciò che Marcella e Mario hanno fatto quella notte, non sono di certo andati per campi coltivati a cavoli a cercarvi un bambino!
<< Perché volevo dimenticarmi di quella notte! >> Mi spiega brevemente.
<< E Mario lo sa?! >>
<< Adesso sì, gliel’ho confessato pochi giorni fa dopo che alcune affermazioni di Bea gli avevano messo la pulce nell’orecchio. Domani sera verrà a cena con sua nipote! Per conoscere tutti noi, sono certa che Alex uscirà. >>
<< Marce! >> Esclamo con voce stridula.
 
 
Diego
Mi sto surgelando e quel cretino di mio fratello non si vede! Quando diavolo arriva? Soffio sulle mani sperando di scaldare visto che ho dimenticato i guanti a casa di Isa. Adesso il mio tesoro starà ancora dormendo e mi auguro di sbrigare in fretta questa faccenda così da poter tornare da lei prima che si svegli perché non vorrei che facesse brutti pensieri trovando un biglietto al posto del mio corpo, fragile com’è! Cosa sarà stato a sconvolgerla tanto da non voler fare l’amore? Che sia stato qualche fatto risalente alla sua infanzia? Se c’è dell’altro che non so, se dovesse essere successo qualcosa di più grave per colpa di quella porcheria di padre che l’ha messa a mondo, nessuno m’impedirà di scovarlo per spaccargli la faccia! I miei pensieri vengono interrotti dall’arrivo di mio fratello.
<< Era ora! Venti minuti di ritardo, nel caso non lo sapessi il mio tempo è importante e quelle persone non saranno tanto pazienti da aspettare i tuoi comodi! >> Mi lamento.
<< Buongiorno anche a te! Cosa ti rende così nervoso ? >> Risponde con sarcasmo mentre prendiamo possesso di un furgone dell’Ecomoda per recarci all’appuntamento. Per fortuna sono entrato dall’ingresso principale, dove non ci sono telecamere, per raggiungere la sala sorveglianza e disattivare quelle sul retro e sul garage. Gli addetti alla sorveglianza penseranno a darsi la colpa a vicenda per questa negligenza e non saranno così stupidi da venirmelo a dire!
<< Le stoffe sono la fine del mondo! >> Commenta durane il viaggio.
<< Lascialo decidere a me. Il volo ha tardato? >> Gli chiedo, domandandomi a cosa sia dovuto il suo ritardo.
<< No, ho perso tempo da Roby quando sono andato a prendere la mia auto che avevo lasciato lì la notte scorsa. Mi ha aperto la porta il suo… amico, fidanzato? Leon insomma. >> Mi racconta. Oddio non che la vita sessuale di Roberta sia di mio interesse!
<< Ti debbo spiegare cos’hanno fatto? Dove sta il problema? >> Mi chiedo!
<< Sono solo rimasto stupido di questa sua fretta. Ricordi tutti i problemi che si è sempre fatta con i suoi ex? E’ un po’ strana di recente! >>
<< Magari questo Leon è super dotato rispetto agli altri! Che problema c’è, è adulta e vaccinata e single da tanto tempo. Dovresti capirlo tu prima di tutti che certi bisogni iniziano a pesare dopo un po’, solo che a Roberta, da persona normale, iniziano a pesare dopo alcuni mesi di astinenza mentre a te dopo 24 ore! >>
<< Senti chi parla! Da quanto è che non ci vai? Due settimane anche meno? E guarda in che stato di nervosismo versi! >> Mi fa notare rendendomi ancora più nervoso! Il mio nervosismo si deve solo in piccola parte al bisogno insoddisfatto e per la maggior parte al dubbio su Isa.
<< Non dire cosa di cui potresti pentirti! >> Lo minaccio.
<< Qualcosa non va? >> Mi domanda cambiando tono di voce. << Problemi con Isabella? >>
<< Non lo so. Ieri sera andava tutto bene, stavamo per… per fare l’amore quando di punto in bianco si è tirata indietro con la scusa della stanchezza! Non ho capito come mai! >>
<< E sarebbe stata la prima volta tra di voi, giusto? >> Mi chiede conferma quindi annuisco non smettendo di osservare la strada per non andare a sbattere da qualche parte.
<< Certo quella poveretta ne ha passate tante prima che vi metteste insieme. Ha assistito al teatrino di Pilar, si è scontrata con Paola e non dimenticare che ti ha sentito fare sesso con Giulia. Hai pensato che potrebbe essere per quello? >> Domanda ingegnosamente.
<< Non ci avevo pensato, potrebbe essere una spiegazione logica. >> Sì, non fa una piega. Stiamo per fare l’amore quando la sua mente rievoca i gemiti da me emessi mentre m’intrattenevo con quella gallina di Giulia. Sarebbe di sconforto per ogni donna una situazione simile! Giungiamo al luogo dell’appuntamento, dove sono appena arrivati i camion giudicando il fatto che i conducenti smontano in questo istante.
<< Comunque quel tizio così a pelle non mi piace. E dovevi sentire come mi si è rivolto quando mi ha aperto, come se fossi un pazzo che alle sette di mattina, per noia, si mette a suonare ai campanelli! >>
<< Di chi parli? >> Gli domando mentre mi slaccio la cintura di sicurezza.
<< Di Leon! >> Ma che gliene frega del ragazzo di Roberta?!
 
 
 
Paola
<< Paola, cosa ci fai qui? >> Mi domanda Diego, sorpreso di vedermi in quel luogo. La verità è che l’ho seguito in auto perché dovevo parlargli di questa follia che ha commesso mettendosi con Isabella!
<< Diego, dovevo vederti! Ti prego, dimmi che è tutto un errore e che non ti sei messo con lei! >> Lo imploro accarezzandogli il petto. Diego afferra le mie mani e le accarezza. Il suo sguardo è quello di un tempo, dolce e innamorato!
<< Vuoi sapere una cosa buffa? Non trovavo il coraggio di tornare da te dopo ciò che ho fatto, ed eccoti qui davanti a me! Paola, amore mio, ti domando scusa! Scusa, scusa, scusa! Sono una merda! >> Ammette facendomi sua in un grosso abbraccio. Era tutto in incubo, Diego mi ama ancora!
<< Basta una tua parola e la lascerò, mi sono reso conto di aver commesso un tremendo errore lasciandoti. >>
<< Eccola questa parola! >> Gli do conferma.
<< Ti amo amore mio, ti prometto che per me esisterai solo tu d’ora in poi! >>
<< Ti amo anch’io Diego, ho sperato tanto nelle ultime settimane di sentirti dire queste parole! >> Suggelliamo il momento con un bacio prolisso. E’ un suono in lontananza a riportarmi alla realtà. Mugugno e mi strofino gli occhi rendendomi conto che l’incubo non è concluso e che ciò che stavo vivendo era solo un sogno! Afferro il cellulare e rispondo alla chiamata di mia madre.
<< Mamma, buongiorno. >> Bofonchio con gli occhi chiusi.
<< Figlia mia buongiorno! Bambina, hai guardato facebook? >> Ecco, mi ha chiamato per girare il coltello nella piaga!
<< Sì mamma, stavo respirando una boccata d’aria fresca prima che tu mi svegliassi con la tua telefonata. Stavo sognando che Diego tornava da me dicendomi di aver sbagliato a lasciarmi per quella cretina! >> Le spiego.
<< Figlia mia non puoi sperare in qualcosa che non succederà mai, ciò che devi fare è alzarti e ricominciare a vivere! Non mi hai raccontato com’è andato il vostro incontro di ieri! >>
<< Mi ha trattato come avrebbe trattato papà se fosse andato a quella riunione al mio posto. In compenso ho capito di mettere paura a quella ragazza, basta la mia presenza a renderla instabile e a far vacillare le sue certezze! >>
<< Certo, quella lì non ha un po’ di spina dorsale, stando a ciò che mi hai raccontato. Non mi capacito di come abbia fatto Diego a scegliere lei fra tante ragazze belle, carismatiche e benestanti! >>
<< Io non mi darei pace neanche se fosse Miss Colombia Adriana Campos Arboleda ad averlo sedotto e rubato a me, mamma! Certo mi sorprendo di lui ma il fatto che quella tipa sia una pappa molle gioca a mio favore, non c’è storia e riuscirò e riconquistare Diego. Devo solo allontanare quella tipa da lui! >>
<< E come pensi di fare? >> Mi domanda.
<< Aiutando il suo ex fidanzato, il ragazzo della reception. Quel tipo è innamoratissimo di lei. Lo conoscerò domani sera e giocherò le mie carte! >>
<< Io passerei oltre, quel cerbero non merita che tu ti dia tanto da fare per lui, amore mio! Non dopo che ti ha schiaffeggiato, oltretutto! >> Mi ricorda. Quel giorno ho pianto tutte le lacrime che avevo, il giorno in cui ha posto fine alla nostra relazione!
<< Non mi arrenderò tanto facilmente! >> Ribadisco.
<< Io non capisco dove sia finita la mia bambina piena di dignità! Ti ha portato via anche quella, quel fedifrago per cui ti dai tanta pena! >> Afferma con durezza mia madre. Non è mancanza di dignità ma determinazione!
<< Vorrei che fossi dalla mia parte mamma, ma vedo che così non è per ciò buona giornata! >> La saluto, alterata, prima di sbatterle il telefono in faccia. Mi arriva una chiamata da mia sorella ma non rispondo. Spengo il cellulare e decido di dormire ancora un po’ prima di incontrarmi con Giulia per fare shopping.
 
 
Mariapaola
Mia figlia ha perduto il lume della ragione, oltre che la dignità, e sta per perdere la faccia mettendosi contro questa Isabella! Non ho messo al mondo dei figli per stare a guardare mentre si distruggono la vita e la reputazione, tutti la classificheranno come un povero derelitto, come lo zerbino di Diego Mendoza! Compongo il numero di mia figlia la quale mi risponde subito.
<< Ciao mamma, buongiorno! >> Mi saluta.
<< Buongiorno cara. Ho svegliato il mio nipotino? >> Mi premuro di sapere sperando che lo squillo non lo abbia destato dal suo sonno così presto, considerando che oggi non ha scuola.
<< No, non preoccuparti. E’ successo qualcosa? >> Mi domanda dato che, se posso, evito certe ore per telefonare a mia figlia la quale è sempre tanto indaffarata.
<< Ti chiamo per sapere se puoi parlare con tua sorella, è uscita di senno, a parare mio! Insiste con la sua idea di rivalsa sulla nuova ragazza di Diego ed è determinata a riaverlo, a discapito della sua dignità! Non vede Diego per quello che è, per quello che le ha fatto! >>
<< Ho provato a chiamarla avendo letto i post su facebook, ma non ha risposto. Credo di poter fare ben poco, specie per telefono. Sono dell’opinione che le serva del tempo oppure uno choc! >>
<< Intendi dire che dovrei fulminarla? >> Mi chiedo!
<< No mamma, intendo uno choc emotivo. Tipo un due di picche con i fiocchi da parte di Diego, una cosa drammatica che la lasci sotto un treno! Qualcosa del genere, o ancora meglio, qualcosa di scabroso su Diego. Se venisse a conoscenza di altri fatti ignobili successi durane la loro relazione Paola cambierebbe idea! Insomma, chissà quante ne avrà combinate in coppietta con quella merda ambulante di suo fratello! >> Suggerisce Maria. Chi potrebbe essere a conoscenza di fatti del genere?
<< E come potrei scoprire certe cose? >> Chiedo a mia figlia.
<< Io ho un’idea, faccio una telefonata e ti richiamo, va bene? >> Mi spiega. Una telefonata a chi, mi domando?
<< Va bene, ti prego dammi una mano con tua sorella! >>
<< A più tardi mamma. >> Mi saluta prima di chiudere la comunicazione. Spero ci sia qualcosa di compromettente da scoprire, Paola deve capire che quel cretino non vale neanche una lacrima, né una parola!
 
 
Camilla
Lo osservo dormire per diversi minuti prima di notare alcuni muscoli del suo volto muoversi. Apre lentamente gli occhi e sorride.
<< Buongiorno amore. >> Lo saluto, posando un lieve bacio sulle sue labbra.
<< Buongiorno tesoro! >> Risponde, sollevandosi. << Hai preparato la colazione? >> Domanda retoricamente, accorgendosi del vassoio posato sul letto.
<< Non è detto che debba sempre essere tu a servirmi e riverirmi! >> Commento afferrando il vassoio per posarlo sulle nostre ginocchia.
<< Ho dormito così bene, piccola mia. Se tutte le notti saranno così, potrei non volere più alzarmi al mattino! >> Mi soffia nell’orecchio, parlando di futuro. Al limite, di un futuro prossimo visto che domani sera finirà tutto! Spero solo che Giulio non m’impedirà di raccontargli la verità. No, basterà non dirgli niente infondo non ho firmato nessun giuramento scritto con lui. Sollevo la testa e poso un bacio sulle sue labbra che sanno di caffè.
<< Poco fa sono entrata su facebook, Isabella e mio fratello hanno ufficializzato la loro relazione! >> Gli racconto, mentre mordo una mela.
<< A Paola prenderà un infarto quando leggerà la notizia! >>
<< Rifletterà sul suo comportamento. Okay, mio fratello non si è comportato bene tradendola più volte ma Paola ci ha messo del suo guardando mio fratello come un pass par tout per la bella società e le sta bene per come mi ha trattato quando avevo bisogno di parlare con lei! >>
<< Non pensare a lei adesso! >> M’invita, mordicchiandomi il collo. Sorrido e capisco che non ha intenzione di alzarsi dal letto tanto presto!
<< Cami, amore mio, ti prometto che non litigheremo più per colpa della mia gelosia… Ti giuro che conterò fino a 100 prima di dare vita a qualsiasi reazione e ti chiederò spiegazioni! >> No, non voglio sentire questi giuramenti! Perché so che non manterrà la sua parola quando saprà ciò che gli ho omesso del mio passato e non lo biasimerò!
<< Non devi giurarmi niente, non smettere di essere come sei per me. Non lo merito! >> Gli sussurro, abbracciandolo mentre continua a sovrastarmi. Appoggio la testa nell’incavo del suo collo.
<< Cosa stai dicendo? Tu meriti questo ed altro anzi meriteresti molto di più! >> Le lacrime sono affacciate ai miei occhi, non so per quanto le tratterrò. David lo nota quando respiro a fatica per trattenere il pianto.
<< Come mai piangi? >> Mi domanda, osservando i miei occhi umidi. Scuoto la testa.
<< Perché sei meraviglioso e temo di perderti… >> Gli rivelo. Lui sorride intenerito.
<< Sono io quello che dovrebbe avere paura di perderti, temo di farti scappare a causa della mia gelosia! >> Mi rivela, posandomi un casto bacio sulle labbra. Quando sta per allontanarsi lo spingo nuovamente verso le mie labbra e il bacio casto di prima si trasforma in qualcosa di più.
<< Ti amo David! >> Gli soffio a pochi centimetri dalle sue labbra.
<< Cami…. Ti amo anch’io, tanto. >> Risponde lui prima di insinuare le sue mani sotto la canottiera che indosso.
 
 
 
Armando
Invio. Ho appena inviato un commento al post pubblicato da mio figlio. E’ un pazzo totale, e se qualche automobilista seccato dal blocco avesse chiamato la polizia?
<< E’ stato romantico, non trovi? >> Commenta mia moglie.
<< Romantico e da incosciente. A qualcuno poteva non piacere la sua dimostrazione d’amore e poteva passare la notte al commissariato invece che tra le braccia della sua bella! >> Rispondo, riponendo il tablet.
<< Per fortuna i vicini di Isabella sono comprensivi, allora! Vieni con me al Bellini per confermare il menù della festa? >> Mi domanda, posandomi un bacio sulla guancia prima di alzarsi per togliere dal tavolo le scodelle dove abbiamo consumato della macedonia di frutta.
<< Certamente amore mio. Camilla si occupa del regalo? >> Mia moglie annuisce.
<< Andrà a comprarlo questo pomeriggio con Roberta! Secondo te sarebbe meglio tenerlo o rimuoverlo l’anglo fritti? >> Mi domanda. Che differenza può fare se per me è off-limits?
<< Tanto per me sarà inaccessibile! >>
<< Ci sarà anche altra gente alla festa Armando, non solo tu! >>
<< In tal caso credo sia meglio tenerlo questo angolo fritti. I nostri invitati dovranno pur mangiare qualcosa, che festa sarebbe con tartine vegetariane e verdure crude? Al massimo sarebbe un banchetto per ammalati! >> Mia moglie ridacchia mentre ci avviamo verso la camera da latto, tenendoci sotto braccio, per andare a vestirci. Il mio cellulare, posato sul comodino, squilla e quando leggo il nome di mia sorella rispondo.
<< Camila, qual buon vento! >>
<< Ciao Armando! Come vanno le cose, ti senti bene? >> Mi domanda.
<< Sì, stai tranquilla. E lì come procede? >>
<< Non tanto bene Armando. Lena ci da qualche preoccupazione. Dopo l’aborto ha abbandonato anche gli studi, ha preso un 20 nell’ultimo esame! >>
<< Mi sembra normale che sia rimasta qualche cicatrice nel suo amino, anche se interrompere la gravidanza fu una sua decisione, rimangono sempre dei segni indelebili! >>
<< Lena non studia perché non ha voglia, se invece si tratta di fare baldoria non si tira indietro e questo non è certo il comportamento di una ragazza segnata da un aborto. Ti volevo avvisare che verremo tutti e tre lì per cambiare aria, Lunedì sera abbiamo il volo! Prenoteremo la solita suite. >> M’informa.
<< Vi verremo a prendere all’aeroporto allora. A che ora atterrate? >>
<< Alle 15 del Martedì, ora di Bogotà. >>
<< Verremo Beatrice ed io. Vi aspettiamo! >>
<< Ciao Armando, saluta tutti quanti! Vi salutano Kristof e Lena! >> Riaggancio la comunicazione riponendo il cellulare sul comodino.
<< Problemi con Lena? >> Mi domanda mia moglie.
<< Sì, ma secondo me sono troppo catastrofici! Lena rientrerà in carreggiata. >>
<< Fossi stata in loro, non avrei permesso a mia figlia di abortire! >> Commenta mia moglie.
<< Mio cognato si è fuso i suoi ultimi neuroni dannandosi l’anima per cercare l’approvazione di mia madre! >> Non ha avuto una buona influenza su di lui nei suoi ultimi anni di vita, mio cognato non ha più nulla del ragazzo “venuto dalla strada” che era quando ha conosciuto mia sorella!
 
 
 
Massimiliano
Che l’ufficializzazione della loro relazione sul web abbia riscontrato pochi consensi non conta nulla, visto che Isabella non è un personaggio noto. Le persone che hanno messo “mi piace” e commentato con le loro congratulazioni sono Silvia, Francesco, i signori Mendoza, Lorenzo Mendoza, e Camilla Mendoza. Dopo questa sorpresa Isabella sarà caduta ai suoi piedi! Il mio momento di auto commiserazione viene interrotto dall’arrivo di alcuni messaggi, sono di Jimmy.
 
Jimmy: Ciao amico, so che starai guardando e riguardando i post su Facebook. Non pensarci troppo! Ci vediamo per pranzo?
Io: Ciao. Quei post non dicono niente di nuovo, ero già a conoscenza della loro relazione.
Jimmy: Troverai la ragazza che fa per te! Ci vediamo alle 11 al bowling sei d’accordo?
Io: Va bene, a dopo!

 
Il nostro breve scambio di messaggi termina quando ricevo una telefona. Oh mamma, cosa vuole adesso questa? Osservo lo schermo indeciso se rispondere e faccio passare qualche momento prima di scorrere il pollice sul tondo verde e accettare la comunicazione.
<< Buon giorno, ti ho svegliato? >> Si premura di sapere Giulia.
<< No, ero sveglio. Come mai questa telefonata? >> Domando scontrosamente. Le foto che ho appena osservato non sono state una visione piacevole di prima mattina.
<< Mi premeva sapere come l’avevi presa! >> Capisco che si riferisce a quel maledetto post!
<< La smettete di chiedermelo?! Sono solo delle stupide foto, era già di dominio pubblico la loro relazione! Per tanto, non sono caduto dal pero! >> Tuono.
<< Scusami tanto, la mia era solo una telefonata di cortesia e se c’è una cosa che dovresti aver imparato di me è che non sono solita riservare delle cortesie! Ma visto che ti creo tanto disturbo ti lascio al tuo rimuginare! >> Risponde a tono.
<< Vabbè, vedo che non vuoi capire il punto. Ti lascio visto che ho una chiamata da parte di mio fratello. >> La informo.
<< Ciao. >> Mi saluta sbrigativa, per poi riappendere per prima. Mamma mia che caratteraccio!
Richiamo mio fratello Marco il quale non tarda a rispondere.
<< Ciao Massi, potevi anche farmela una telefonata! >> Si lamenta.
<< Ciao. Ho avuto mille cose da fare… Trovare un lavoro, cercare casa… >> Anche se non so a cosa sia servito visto che tra meno di due mesi leverò le tende!
<< Allora hai deciso di stabilirti là, nonostante tutto! >>
<< Nonostante tutto? >> Chiedo, sapendo già a cosa fa riferimento.
<< Facebook lo utilizzo ancora e ho ancora Isa tra gli amici. Mi dispiace che sia finita in questo modo! >>
<< Mai quanto dispiace a me. >> Rispondo con amarezza. << Ad ogni modo tra un paio di mesi torno a casa, ho già dato le dimissioni che diventeranno effettive tra cinque settimane. >>
<< Hai deciso di farlo? Non pensi di riuscire a trovare comunque la tua strada lì in Colombia? >>
<< Ora come ora no, per ciò avvisa pure mamma che tra un po’ tornerò a casa! >>
<< Passamelo! >> Sento dire in sottofondo da mia madre. << Ciao caro! Ascolta, a me farebbe piacere riabbracciarti e riaverti vicino ma, così come a come tuo fratello, mi domando solo se ne vale la pena! In qualunque parte del mondo andrai non potrai dimenticarti di lei dal giorno alla notte. Perché piuttosto non lasci il lavoro in Ecomoda e ne trovi un altro, stando lì a Bogotà? E poi qui ci sarebbero troppi ricordi che ti legano a lei… Questa casa dove l’hai portata spesso, la tua stanza con ancora i suoi regali… Non so quanto conveniente sia per te! >> Mi consiglia la mia saggia mamma.
<< Ciao mamma. Ci penserò. Non è una cattiva idea la tua, ciò che è certo è che non posso proseguire il mio lavoro in Ecomoda. >> Costato.
<< Cerca di pensarci figlio mio! >>
<< Grazie della telefonata, terrò a mente il tuo consiglio. Saluti a tutti! >>
<< Ricordati che morto un Papa se ne fa un altro, la tua vita non si ferma qui! Ciao fratellino! >>
<< Ciao. Ci risentiamo! >> Lo saluto. Per adesso non vedo tutto questo rinnovamento nel mio futuro!
 
 
Paola
Perché mia madre non riesce a capire che per me Diego è ancora importante? Sono disposta a passare sopra al fatto che mi ha lasciato dopo avermi chiesto in moglie e di essersi messo con un’altra immediatamente. Se tornasse, lo accoglierei a braccia aperte, io lo amo ancora e voglio fare di tutto per riaverlo! Darei la vita per poterlo sposare il 5 Giugno come concordato e per mettere su famiglia con lui in futuro, quando saremo pronti. Questo pensiero mi accende qualcosa nella testa… Oggi è il 22 Gennaio, giusto? Mi alzo in fretta dal letto e mi precipito in cucina dove, appeso al frigo, tengo il calendario. Scorro i giorni con le mani tremanti e mi accorgo di un’anomalia. Quando rivolgo le spalle al frigo, il cuore batte forte, le lacrime escono inesorabili dai miei occhi. Voglio morire! Dev’esserci un errore, deve trattarsi di qualche altro problema! Mi accascio a terra spaventata e preoccupata!
 

Maria
Gonzalo mi fa venire la nausea, pur essendo lo zio di mio figlio, ma sono costretta a chiamarlo per fare quel favore a mia madre! Attendo impazientemente che risponda mentre muovo la gamba sotto al tavolo.
<< Salve Maria, posso sapere a cosa si deve questa telefonata? Non hai ricevuto il bonifico? >> Vuole sapere.
<< Certo che l’ho ricevuto Gonzalo, puntuale come sempre! Ti chiamo perché ho bisogno di un favore. >> Infondo io non gli ho mai chiesto un centesimo e l’idea di passarmi dei soldi in cambio del mio silenzio l’ha avuta lui!
<< Di che tipo? Ti servono altri soldi? >>
<< No, non è un fatto di denaro. Ho bisogno di parlarti di Diego Mendoza. >> Introduco.
<< A che proposito? >> Domanda incuriosito.
<< Voglio sapere quante volte e con chi, Diego ha messo le corna a mia sorella nel corso degli anni! >> Spiego, senza tanti giri di parole. << Gonzalo? >> Chiamo, avvertendo silenzio dell’altra parte del ricevitore.
<< Di grazia, perché dovrei tradire un amico raccontandoti certe cose? >>
<< Che differenza fa, oramai si sono lasciati, vorrei che mia sorella conoscesse tutti i fatti una volta per tutte e il tuo amico è talmente tanto codardo da non risponderle al telefono! >> Non so neanche se Paola di recente abbia tentato di mettersi in contatto con lui ma so che Diego si negherebbe in quel caso!
<< Non voglio essere messo in mezzo! >> Insiste. Bene, sel’è cercata!
<< Allora ti lascio, così posso chiamare tuo fratello e sua moglie per dire loro dell’esistenza di Tommy Ribeiro! >> Minaccio, riferendomi a mio figlio. Non che mi faccia impazzire l’idea di telefonare a quel degenerato di Sebastian!
<< Sapevo che avresti tirato in ballo questa storia! Non t’azzardare! >> M’intima. Sa perfettamente che suo padre lo diserederebbe se scoprisse l’esistenza di questo figlio illegittimo!
<< Non scherzo quindi sciogli la lingua! >>
<< Personalmente non vedo né sento Diego da diverso tempo… E comunque dovrei scriverti una lettera e scavare nella memoria per ricordare i nomi di tutte le ragazze con cui si è intrattenuto mentre stava con tua sorella. >> Ammette. “Intrattenuto”? Si dice così adesso? Diego è un bastardo della stessa categoria del fratello!
<< L’episodio più recente risale a circa sei mesi fa quando Diego ha avuto un romanzetto con Pamela Reyes Castillo, lavorava all’Ecomoda come receptionist. >> Prendo un post-it per annotarmi questo nome. Mia madre e mia sorella sapranno chi è questa signorina!
<< La tipa si è dimessa da un giorno all’altro, anzi è scappata per la precisione. Quando Diego l’ha scaricata, dal giorno dopo non si è più presentata al lavoro facendo recapitare la sua lettera di dimissioni tramite una segretaria. >> Racconta Gonzalo.
<< Bravo, vedo che si riesce a ragionare con te! >>
<< Se non c’è altro, avrei da fare! Cerca di proseguire con la tua vita senza rovinare quella di mio fratello! >>
<< E tu cerca di non costringermi alle minacce, la prossima volta. Ciao Gonzalo! >>
<< Ciao, ti saluto. Guai a te se Diego viene a sapere che te ne ho parlato! >> Mi saluta, per modo di dire. Avevo ragione a sospettare che ci fossero delle cose che non sapevamo circa il comportamento di Diego con mia sorella! Non perdo tempo e richiamo mia madre.
<< Tesoro, hai delle novità? >>
<< Certo, e per nulla confortanti, siediti e promettimi che non ti comporterai in maniera avventata perché ti ricordo che il nostro scopo non è mettere al rogo Diego ma far rinsavire Paola dai suoi propositi autolesionisti! Ho telefonato a Gonzalo Torres, ci è voluto un po’ per convincerlo a sputare il rospo! Mi ha detto che dovrebbe scrivermi un poema e pensarci su per ricordare tutti nomi delle amanti di Diego! Mi ha poi raccontato che l’ultimo episodio è risalente a sei mesi fa, Diego ha avuto una storia con una certa Pamela Reyes Castillo, lavorava all’accoglienza clienti dell’Ecomoda. La conosci? >> Le domando.
<< Stronzo e bastardo! Come ha osato comportarsi così con la mia bambina?!! Sì, la conosco, l’ho incrociata più volte! >>
<< Pare che la ragazza, dopo essere stata piantata, abbia abbandonato il suo posto di lavoro senza preavviso. >>
<< Si meriterebbe un altro ceffone e ben altro quel poco di buono! Cerco di mettermi in contatto con tua sorella, vorrei darle queste notizie di persona. >>
<< Ti prego solo di non nominare Gonzalo… Dì che hai sentito un pettegolezzo su questa Pamela, inventa qualche frottola! >>
<< So esattamente cosa dire allora! Avevi ragione figlia mia, hai inquadrato bene quei due degenerati dei Mendoza! >> Diego non mi è mai andato granché a genio, soprattutto dopo l’esperienza fatta con Lorenzo!
<< Lo sai che non l’ho mai stimato. Tienimi aggiornata! >> La invito, prima di salutarla. Mi viene voglia di prendere un aereo solo per recarmi da Diego e riservagli un calcio sulle palle!
 
 
 
Isabella
Ancora con gli occhi chiusi, passo il braccio sull’altra metà del lettone trovandolo vuoto. Apro gli occhi chiamando il nome di Diego ma non ricevo alcuna risposta! Dopo essermi seduta, mi torna alla mente l’appuntamento con suo fratello, da cui dovrebbe essere di ritorno a momenti. Poso i piedi a terra e m’infilo le pantofole quando noto sul comodino un biglietto ripiegato, accanto alla foto che mi ritrae con mia nonna con l’Arena di Verona che fa da sfondo. Afferro il biglietto e torno a letto nascondendo le gambe sotto al piumone.
 
Amore mio,
quando aprirai gli occhi probabilmente non ci sarò e ti ho scritto questo biglietto affinché avessi una parte di me a darti il buongiorno e per chiederti scusa, qualunque cosa io abbia sbagliato ieri sera. Piccola mia, vorrei ricordassi che per me non c’è alcuna fretta, vorrei sapessi che non sono arrabbiato per la tua retromarcia… Mi sento più che altro fragile come non mi è mai accaduto fino ad ora! Mi sento insicuro per la prima volta nella mia vita per questo ti domando ancora SCUSA, perché sono cosciente di non essere il migliore degli uomini del mondo. Sappi che abbiamo tutta la vita davanti e ti chiederò scusa ogni giorno, se necessario per farti dimenticare del mio passato.
Ti amo anima mia, Buongiorno angioletto.
Il tuo Diego.

 
Apro il cassetto del comodino e afferro un fazzoletto per raccogliere le lacrime e soffiarmi il naso. Si sente insicuro a causa mia? Lui non ha fatto proprio niente, sono io tra i due quella che ha dei problemi! Ieri sera Diego è stato dolcissimo, i suoi baci sono stati teneri, il suo tocco vellutato. Non ha fatto niente che non andasse, come può pensarlo? Sono io ad aver rovinato tutto! Il momento era perfetto, mi stavo abbandonando quando il pensiero di quel Venerdì sera è riaffiorato nella mia mente: il mio cervello ha registrato quei suoni che vorrei riuscire a dimenticare, quei gemiti e il rumore di oggetti che cadono sul pavimento. Mi rannicchio sotto le coperte piangendo perché so che lo deluderò se non riuscirò a superare questo trauma e a dimenticarmi di quella sera!
 
 
Diego
Cerco di non fare rumore quando entro in casa e richiudo la porta alle mie spalle. Quindi mi tolgo le scarpe lasciandole accanto alla porta perché il mio scopo è quello di entrare nel lettone accanto a lei, avvolgerla così potrà svegliarsi tra le mie braccia! Quando mi avvicino alla camera da letto sbircio attraverso la porta socchiusa e noto che è seduta sul letto e sta leggendo il mio biglietto. Peccato, ho tardato troppo e non posso più attuare la mia idea. Mi soffermo a guardarla per capire la sua reazione al mio biglietto: inizialmente sorride poi mi accorgo che inizia a piangere. Piccola! Cosa le succede? Posa il biglietto ed estrae un fazzoletto che utilizza per soffiarsi il naso. Forse Lorenzo ha ragione ed è la mia scappatella con Giulia di cui è stata testimone a tormentarla. Come biasimarla? La porta del bagno, probabilmente per un soffio di corrente, si socchiude scricchiolando quindi Isabella si alza dal letto. Entro nella stanza da letto e le vado incontro. Quando mi avvicino e catturo le sue labbra in un bacio che viene ricambiato.
<< Cosa c’è che non va? Perché piangi? >> Le domando, catturando con i pollici le lacrime sulle sue guance.
<< Ho letto il tuo biglietto. >> Risponde con le parole bloccate in gola. L’accompagno verso il letto, dove ci sediamo, e la invito a posare la testa sul mio petto.
<< Ti prego, non tenermi allo scuro sui tuoi pensieri. Sto impazzendo e vorrei sapere cosa ti è successo ieri sera. >> Le confido coccolandola.
<< Mi prenderai per scema. >> Piagnucola.
<< Non lo farò, vorrei capire. >>
<< Non era facile per me… fare l’amore con te perché… Continuavo a pensare a te con lei… >> Ammette. Lorenzo aveva ragione.
<< Parli di Giulia, vero? >> Le chiedo conferma e lai annuisce.
<< Te l’ho detto che è una cosa stupida! >>
<< Non lo è… Guardami. >> Le ordino, scostando la sua testa per poterla guardare negli occhi.
<< Io aspetterò tutto il tempo necessario, fino a che non ti sarai dimenticata di quell’episodio, fino a che non ti lascerai andare, fino a che non capirai che voglio solo te! >> La rassicuro.
<< Non è questo il problema amore mio… Io l’ho capito che hai chiuso con Giulia o chi che sia, il problema è solo quel ricordo che è come un suono registrato nella mia testa! >> Mi spiega. Almeno so che non è la paura di un tradimento il suo problema! Sorrido perché mi ha appena apostrofato come “amore mio”!
<< Ti ho sentito fare sesso con un’altra ragazza, per me non è facile dimenticarmene. >>
<< Ti aiuterò, farò il possibile per aiutarti a svuotare la mente e a rilassarti! >>
<< Mi dispiace che tu abbia pensato di aver commesso qualcosa di male, non hai fatto niente che non andasse bene, è stata solo colpa mia! >>
<< No, non pensare queste cose. Posso capire la tua reazione. Anch’io non sarei felice di scoprire delle foto o un filmino hard che ritrae con l’italo-francese! >> Scherzo cercandole si strappare un sorriso. Il mio tentativo funziona perché accenna un sorriso, per qualche motivo la mia gelosia la fa ridere!
<< Pensi che sarei capace ci prestarmi a certe cose? >> Domanda fintamente risentita.
<< Spero di no, ne rimarrei deluso perché mi sono innamorato della tua timidezza e della tua semplicità. Perché arrossisci quando ti guardo, perché ti vergogni ad abbandonarti ad effusioni pubbliche, perché tremi quando ti sfioro… No, non penso che tu sia quel tipo di donna e sono felice di questo piccola mia! >> Le rivelo per poi ritrovarmi le sue morbide labbra posate sulle mie.
<< Cosa ne dici di fare colazione? >> Propongo. La prendo per mano e ci rechiamo in cucina. Farò l’impossibile affinché la sua mente cancelli quei suoni, momento che io stesso vorrei cancellare dalla mia vita!
 
 
Lorenzo
Sono stanco morto e mi si chiudono gli occhi quando giungo a casa mia. Abbandono il mio bagaglio vicino alla scala per poi stendermi sul divano. Per fortuna quelle stoffe si sono rivelate identiche a quelle scelte da Ugo, spero che lui (pignolo com’è) non noti la differenza!
Con la mente ritorno al discorso affrontato con Roberta. Sarei curioso di sapere chi sia questo ragazzo che le ha spezzato il cuore presenziando a quel party con la sua nuova ragazza… Ho come la sensazione che qualcosa non mi torni! E cosa dire della sua leggerezza con quel tale? Non è da lei! Ricordo bene le sue confidenze su Hugo, il suo ex ragazzo: i suoi dubbi circa i sentimenti di Hugo, sulla natura delle sue azioni e anche i dubbi su sé stessa. Ok, Roberta non porterà la taglia 42 ma anche con quei suoi chili in più rispetto a molte altre è una ragazza normalissima e non vedo perché dovrebbe avere tutti questi dubbi su sé stessa, come vede ci sono ragazzi che l’apprezzano così con me. Deve essere davvero speciale per lei questo tale se le fa dimenticare tutte le sue insicurezze e questo tipo X che ha preferito un’altra a lei. Mi desto dai miei pensieri quando mi rendo conto che non ho ancora telefonato a Silvia!
<< Accidenti! Sarà imbufalita. >> Penso ad alta voce, estraendo il cellulare dalla tasca. Mi risponde dopo qualche squillo e, a giudicare dalla voce, l’ho svegliata. Sarà ancora arrabbiata con me?
<< Ciao, non volevo svegliarti. >> Mi giustifico.
<< Ciao, non preoccuparti, ero in dormiveglia più che altro! >>
<< Perdonami se non ti ho telefonato ieri sera, quando ho visto che mi avevi chiamato mi stavo imbarcando, mi hai beccato mentre ero al telefono con il mio amico Gonzalo,mi aveva telefonato per avere notizie di Mathias, il nostro amico malato. >> Le spiego.
<< Perciò non mi hai richiamato? Perché ti stavi imbarcando? >> Mi domanda.
<< Certo, Mathias mi ha telefonato poco prima dell’imbarco. >> Ripeto. << Ti va se ci vediamo per pranzo diciamo verso l’una? Prima vorrei fare un sonnellino. >> Le domando.
<< Va bene Lorenzo, vengo da te? >>
<< Sì, mi piacerebbe. Vorrei prepararti un pranzetto a casa. >> Le spiego.
<< Ti lascio risposare adesso. Non dimenticarti che domani hai promesso di andare in gita al lago con Isa e Diego! >> Mi ricorda, in effetti mel’ero scordato!
<< Me lo ricordo, tranquilla! A più tardi. >>
<< A più tardi, riposa bene. >> Mi augura, prima di mettere fine a questa conversazione fredda e sbrigativa. Sono confuso su questa situazione, per quanto poterò avanti questa farsa?
 
 
Leon
<< Dove mi stai portando? >> Domanda Roberta incuriosita.
<< Ci siamo! >> Le rispondo, parcheggiando l’auto. Quando smontiamo vediamo arrivare un furgone di un ristorante che scarica delle cassette di plastica bianca che io so contengono pirofile, teglie e vassoi di pietanze avanzate. Un signore scarica dalla sua auto uno scatolone che conterrà vestiti o altri beni di prima necessità. Flavia, una volontaria, afferra lo scatolone e ringrazia il signore il quale se ne và.
<< Dove siamo? >> Mi domanda Roberta.
<< Qui è dove vengo a dare una mano, ogni Sabato. E’ un centro gestito da volontari, dove forniamo vestiti e cibo per chi non può permetterselo! >> Le racconto, mentre entriamo. Flavia, una volontaria sulla quarantina, mi viene incontro.
<< Leon, cosa ci hai portato oggi? >>
<< Sono camicie che non uso più! >> Le spiego, porgendole il sacchetto. << Ti presento Roberta. Roberta, lei è Flavia, una dei volontari del centro! >> Le due si stringono la mano per salutarsi.
<< Oggi do una mano alla mensa, ci vediamo! >> Saluto Flavia, prima di prendere Roberta per mano. Quindi proseguiamo verso l’area pasti dove sono tutti al lavoro, per fornire a queste persone una brioches e una tazza di tea caldo.
<< Perciò ti occupi abitualmente di beneficenza? >> Mi chiede incuriosita. Io annuisco.
<< Sì, ogni Sabato fornisco il mio aiuto. Salvo se sono impegnato con il mio lavoro! Ti andrebbe di darmi una mano? >> Le domando, legandomi una traversa da cucina. Lei annuisce perciò gliene passo una che lei indossa.
<< Ti infastidisce che ti abbia trascinato qui? >> Mi premuro di sapere.
<< No! Mi fa piacere che tu abbia voluto includermi nella tua vita, e non pretendo certo che smetti di occuparti delle tue attività abituali per passare la giornata insieme a me! >> Mi risponde. In replica le poso un casto bacio sulle labbra prima di presentarla agli altri volontari che al momento stanno servendo la colazione a queste persone. Roberta ed io ci mettiamo a fare lo stesso.
<< Tutte queste persone sono senza casa? >> Domanda con interesse.
<< Non tutte, meno male. Coloro che hanno ancora un tetto, e non sempre è il loro, non hanno di che sfamarsi. Hector, 45 anni. >> Inizio a raccontare, indicando con il capo nella sua direzione. << Un anno fa si è ferito gravemente sul lavoro, faceva il falegname, a seguito di questo incidente ha perduto un dito. Da allora nessuno lo ha più assunto a causa del suo handicap! Ha perduto la casa e attualmente vive di nuovo da sua madre la quale può contare solo sulla sua pensione! Abel invece ha perduto il lavoro a causa dei tagli, sua moglie è incinta e ha dovuto impegnare tutto ciò che poteva per mettere da parte un gruzzoletto necessario a mantenere il figlio in arrivo. Per evitare di gravare sul bilancio famigliare racconta alla moglie che esce per passeggiare invece viene qui per poter mangiare una volta al giorno! Ce ne sono tante di storie come questa. >>
<< Tutte queste cose cioè il cibo e i vestiti derivano da donazioni? >>
<< Esatto. Il cibo arriva per lo più da ristoranti e bar, qualche volta sosteniamo una raccolta per beni di prima necessità con degli stand fuori dai supermercati: i clienti del supermercato acquistano beni non deperibili da donare alla nostra associazione come biscotti, lattine di tonno o sugo, pasta, panificati e via dicendo. >> Le spiego mentre serviamo il tea. << Cosa c’è? >> Le domando, notando che mi sta guardando con un sorrisetto strano.
<< Stavo solo pensando che sei praticamente perfetto, non ho ancora riscontrato un difetto in te! >> Commenta strappandomi il più sincero dei sorrisi. La osservo servire i signori dall’altra parte del tavolo e penso che sia speciale, anch’io non ho ancora trovato un difetto in lei!
 
 
 
Diego
Certo è strano che mio fratello questa mattina abbia parlato solo del nuovo ragazzo di Roby e non abbia speso una parola sulla sua ragazza, specie dopo l’episodio di ieri! Penso, mentre passo in rassegna tutti i canali della televisione alla ricerca di qualcosa d’interessante.
<< Spero tu stia pensando a me o potrei ingelosirmi! >> Commenta la mia piccola, con la testa appoggiata al mio petto. Abbandono il telecomando e con un rapido gesto mi ritrovo disteso con lei sopra di me.
<< Cosa c’è da sorridere? >> Mi chiede Isabella. Mi fa sorridere la sua gelosia verso di me, come capita a lei con me!
<< C’è che sei bellissima anche quando fai la gelosa. C’è che mi rendi felice! >> La vedo arrossire e mi posa un bacio sul pomo di adamo. Io In risposta le poso un dolce bacio sulle labbra.
<< Mi stavo chiedendo se mio fratello e Silvia avessero chiarito l’equivoco su Roberta. >> Le confesso.
<< Io non la vedo da ieri sera, non so se sia a casa sua o con tuo fratello. >> Risponde, quando sentiamo la porta dall’altra parte del pianerottolo chiudersi e del tacchi picchiettare sulle scale.
<< Non penso sia Francesco che indossa dei tacchi per tanto ne deduco che la tua amica fosse ancora a casa. >>
<< Starà andando da lui. Non so come proseguirà la loro storia, io ho come il sentore che non durerà a lungo. Mi dispiace dirtelo ma in tuo fratello c’è qualcosa di ambiguo, non penso tenga a Silvia come ha detto pochi giorni fa! >>
<< Non so come ribattere… Certo questa mattina era strano… >> Penso ad alta voce.
<< A che proposito? >> Mi domanda Isabella. Mi mordo un labbro perché se dovesse dirlo a Silvia succederebbe un altro quarantotto!
<< Sputa il rospo amore mio! >>
<< Io te lo dico, ma promettimi che non lo dirai alla tua amica! >>
<< Lo terrò per me! >> Mi giura.
<< Stamattina presto mio fratello è passato da casa di Roberta per prendere la sua auto e gli ha aperto la porta tuo cugino. Non è difficile immaginare cosa facesse lì di mattina presto! Questa mattina Lorenzo ha parlato solo di questa faccenda, non ha mai nominato la sua ragazza, pensandoci bene quando chiacchieriamo non la nomina mai! >> Le spiego.
<< Ecco, ciò che mi dici è una prova chiara di ciò che ti dicevo! Perché sta con lei? >> Alzo le spalle, non sapendo cosa rispondere. Forse sarebbe meglio parlare con mio fratello, per vederci chiaro in questa faccenda!
<< Non tutti hanno la fortuna di innamorarsi a prima vista, come è successo a me! >> Le soffio sul collo,cercando di cambiare discorso. Lei mi offre il suo collo.
<< A che ora devi uscire per raggiungere Silvia? >> Le domando.
<< Dobbiamo incontrarci alle quindici. Tu cosa farai questo pomeriggio? >> Mi domanda.
<< Raggiungerò mio fratello. >> Le rispondo. Quando sono a pochi centimetri dalle sue labbra il cellulare di Isa indica l’arrivo di un messaggio: ci butto l’occhio e m’indispettisco.
<< Puoi leggere ad alta voce il messaggio? >> Le domando a denti stretti.
<< “Non chiedermi di farmene una ragione, non chiedermi di sorriderti ogni mattina quando ti vedo arrivare per mano a lui, non chiedermi di non amarti. Je t’aime et qui ne changera jamais.” >> Legge ad alta voce, facendomi imbestialire! Torno in posizione seduta e muovo nervosamente la gamba. Isabella vi posa sopra una mano per fermare quel tremolio.
<< Le cose a quel tipo entrano dall’orecchio destro ed escono da quello sinistro! Dov’era quando gli ho chiesto di non mandarti più di questi messaggini?! >> Mi lamento!
<< Immagina per un secondo di vivere la sua situazione:  mi dimenticheresti così facilmente? >> Mi domanda, mandandomi ai matti! L’afferro per i fianchi e l’accompagno contro il divano. Il mio corpo la sovrasta.
<< Non dire questa cosa neanche per scherzo! Non succederà mai che ci lasciamo e tantomeno ti cederei ad un altro! No, non potrei dimenticarmi di te! >> Le sussurro prima di catturare le sue labbra. Sento le sue mani sulla mia nuca e mi viene un brivido. Spero che la sorpresa di stasera l’aiuti a rilassarsi perché la desidero!
 
 
 
Jimmy
<< Non dovevi farlo… E’ stata una perdita di tempo e avrai fatto imbufalire Diego! >> Commento riferito al messaggio che ha appena inviato ad Isabella.
<< Sai cosa me ne importa di quello lì? Non sono riuscito a fare a meno di scriverle… Io non penso ad altro! Cerca di capirmi, io la volevo sposare! >>
<< Io ti capisco amico mio, ma allo stato attuale delle cose dovresti metterti il cuore in pace. Te l’ho detto cosa ti servirebbe: distrarti! >> Ribadisco. Non c’è niente di meglio del famoso chiodo scaccia chiodo in certi casi! Hai visto mai che da un rapporto occasionale, da una scopa-amicizia possa nascere qualcos’altro?
<< Vado a ordinare un’altra coca-cola! >> Commenta alzandosi dalla sedia. Per ingannare il tempo durante l’attesa afferro il cellulare e mi faccio un giretto su face book. Questo post l’ha proprio sconvolto! No, io non comprendo la sua decisione di abbandonare la Colombia a seguito di questi fatti. Certo, per Roberta farei, anzi avrei fatto, di tutto ma sarebbe ridicolo scappare perché lei si è quasi messa con qualcuno che non sono io!
Scorrendo la home di face book la mia attenzione viene catturata da uno stato in particolare che dice “Non so se sono felice di partire… Spero solo che questo viaggio mi aiuti a trovare la mia strada… Bogotà, I’m back. Stay tuned!”.
<< Cosa guardi di tanto interessante? >> Mi domanda Massimiliano, strappandomi il mio smartphone dalle mani. << Chi sarebbe Lena Huber? >>
<< La cugina del tuo rivale in amore! Sta per tornare a Bogotà, lei vive in Austria. >>
<< E t’interessa tanto questo ritorno? >> Mi domanda mentre addenta una patatina fritta.
<< Diciamo che abbiamo dei trascorsi… Possiamo dire che non si è comportata da signora l’ultima volta che è stata qui! >> Possiamo dire che si è data alla pazza gioia! << Non mi riempie di entusiasmo il suo ritorno, e conosco qualcun altro che non sarà contento! >>
 
 
 
Alexander
E’ un peccato non poter restare a letto per tutto il giorno! Considerando che è quasi mezzo giorno e che lei ha la partita questo pomeriggio, sarà meglio svegliarla!
<< Piccola? >> Le sussurro dolcemente scuotendola.
<< E’ già mattina? >> Mugugna, girandosi dall’altra parte.
<< E’ mezzo giorno a dire la verità! >> Olga afferra il suo cellulare e consulta l’ora, dopo essersi strofinata gli occhi.
<< Ho promesso che sarei tornata a casa per l’una. >> Mi rivela, posizionandosi su di un lato. Mi avvicino a lei e le regalo il bacio del buongiorno.
<< Buongiorno principessa. >>
<< Buongiorno principe. Non avrei mai immaginato che mi avresti riportata qui! >> Commenta.
<< Questa stanza è il luogo dove tutto è cominciato, e volevo potessi averne un ricordo migliore trovandomi accanto a te al tuo risveglio! >>
<< Non potevi regalarmi un risveglio migliore! Però la prossima volta sarà meglio attrezzarci per l’occasione, ritengo di essere troppo giovane e troppo immatura per diventare madre! >>
<< Guarda che sono un esperto in materia! >> Ribatto. Un indicente è escluso!
<< In materia di neonati? >> Scherza.
<< Non direi! In questa materia. >> Rispondo, assaggiando il suo collo coperto solo da una fina collana con delle piccole pietre verdi.
<< Ho capito, mi vuoi tenere in ostaggio in questa stanza! >>
<< Non sarebbe una cattiva idea, lo sai? >> Le soffio sulle labbra prima di catturarle in un bacio. Continuiamo a baciarci e accarezzarci ignorando che fuori da questa stanza la giornata è cominciata da un pezzo! Se non fosse per il cellulare di Olga che squilla avremo passato così tutto il pomeriggio. Vedo che Olga si allontana da me allarmata.
<< E’ mio padre! Gli ho riservato una suoneria personalizzata per riconoscere le sue chiamate! >> Mi domando se abbia riservato anche a me una suoneria personalizzata!
<< Ciao papi! ….No, ero già sveglia… Donna ed io stavamo ripassando qualche passo…. Sì papà, tra quaranta minuti sarò a casa, va bene….. Lasagne al pesto? Vanno benissimo… A dopo! >> Lo saluta chiudendo la comunicazione.
<< Ne deduco che dobbiamo tornare alla realtà! >>
<< Deduci bene. >> Mi risponde. << Verrai alla partita? >> Mi domanda.
<< Certo! Come posso perdermi l’occasione di vederti ballare con quella gonnella così corta? >> Le rispondo maliziosamente. Prima di rivestirci ci scambiano un altro bacio.
 
 
 
Roberta
Sono sicura del fatto che ci sono tanti altri lati di Leon che ancora non conosco e che mi sorprenderà ancora in meglio!
<<… Pur avendo successo oggi non mi dimentico del fatto che non avrei studiato se non fosse stato per i miei genitori. Hanno fatto enormi sacrifici per me e mia sorella Antonella! >> Conclude, alla fine di un breve racconto sulla sua famiglia. Dopo aver fatto il nostro dovere al centro volontari ci siamo recati una trattoria vicina.
<< Mi sembra stupendo che tu non ti sia fatto condizionare dalla tua positiva situazione economica! >> Commento.
<< Per me non esistono classi, in tal caso non apparterrei a nessun ceto! Sono nato in una famiglia con modesti mezzi economici, questo è tutto! >>
<< Io non posso dire lo stesso, mio padre deteneva già un’ottima posizione quando sono nata. Lui invece è esattamente come te! Pochi mezzi ed enormi sacrifici per sudarsi i titoli di studio. >>
<< Allora andremo d’accordo! Sarei curioso di conoscerlo, semmai tornasse da Miami. >>
<< Allora sei fortunato perché passeranno come minimo sei mesi prima che faccia ritorno! >>
<< E come mai sarei fortunato? Non può essere una cattiva persona considerando ciò che mi hai appena detto! >>
<< Non ti ho detto che mio padre è gelosissimo delle sue figlie? >> Gli rivelo. << Quando lo conoscerai ti sottoporrà al terzo grado, sarà un esame più che un’incontro amichevole! >>
<< Ah, questo ribalta le carte in tavola! E tua madre che tipo è? >>
<< Mia madre è la classica mamma che cerca di spalleggiare i figli, dove può! La classica mamma che mette una buona parola per noi con nostro padre! >> Ovviamente questo breve profilo è riferito a mia madre Leonora!
<< Una volta mi hai confidato di avere dei fratellastri. I tuoi genitori biologici sono divorziati e hanno avuto altri figli…? >> Mi domanda interessato. << Sempre che tu abbia voglia di parlarmene! >>
<< Ti farà inorridire ciò che sentirai. Quando mio padre era più giovane, più o meno ventotto anni fa, aveva una cotta per Patrizia Fernandez. >>
<< Questa donna non è la moglie del Ministro Valencia? >>
<< Esatto,solo in seguito è diventata sua moglie. Quando ebbero il loro primo figlio Patrizia si ammalò di depressione, il rapporto con il marito colò a picco e corse tra le braccia di mio padre. Lui era ancora debole al suo fascino perciò di cascò! Da quella notte nacqui io. Daniele minacciò Patrizia di divorziare e di toglierle tutto se non rinunciava a me perciò Patrizia accettò,lasciandomi alle cure di mio padre quando venni al mondo, comportandosi come se non fosse stata lei a partorirmi! >> Racconto con il cuore in gola, come ogni volta che narro questa storia.
<< E’ pazzesco… Suppongo che io sia l’unico al di fuori delle vostre famiglie a conoscere questa storia,se dovesse diffondersi Valencia dovrebbe dire addio al suo prestigio! >>
<< Sì, lo sai solo tu e suppongo lo sappia tua cugina. Te l’ho raccontato perché mi fido e so che non lo racconterai ad anima viva! >>
<< Ti puoi fidare. Perciò tu e Patrizia vi parlate come se foste due conoscenti? Mi sembra una cosa assurda ma non sei da biasimare! >>
<< Lei qualche tempo fa mi ha invitato per un caffè, ma ho declinato. Di recente si è resa conto che il marito è uno stronzo e ci ha ripensato! Mentre io no, quella donna per me non è nessuno! >>
<< Ci mancherebbe, dovevano toglierle i suoi figli per ciò che ha fatto! Fossi stato in tuo padre non avrei tenuto per me questi fatti! >>
<< Mio padre lo ha fatto perché mi ama e per darmi una vita serena,lui in primis non avrebbe voluto che crescessi con Patrizia e Daniele. Dobbiamo dargliene atto, Patrizia ha fatto il mio bene raccontando a mio padre di essere incinta. Avrebbe potuto non dire nulla a mio padre. >>
<< Allora non hai proprio niente da rimpiangere. Chiedo il conto! >> Annuncia Leon, sollevando la mano per richiamare l’attenzione di un cameriere che si avvicina al tavolo.
<< Può portarci il conto? >> Domanda Leon. Il ragazzo con grembiule nero e camicia bianca annuisce per poi allontanarsi. Le ultime quattordici ore sono state intense, sono stata catapultata in un mondo in cui anch’io sono importante per qualcuno, questa è la dimostrazione di ciò che mi ha detto Camilla negli ultimi giorni!
<< Ho qualcosa fra i denti? >> Si domanda Leon, notando che lo stavo fissando.
<< No, perdonami se ti fissavo in quel modo! >> Rispondo leggermente in imbarazzo.
<< E’ un privilegio! >> Risponde per poi avvicinarsi a me. Io azzero la distanza andandogli incontro fino a far combaciare la nostre labbra.
<< Questa sera passerò a prenderti per le nove,può andare? >> Io annuisco.
<< Allora sarà meglio che oggi pomeriggio, durante il mio giro per negozi, cerchi un vestito adatto ad una serata così importante! >>
<< Sai benissimo qualunque cosa tu indossi! >> Certo non si risparmia con i complimenti e questo fa piacere!
<< Sono stata bene con te,ho passato delle ore bellissime. >> Gli rivelo. Abbandoniamo il locale mano nella mano.
 
 
Lorenzo
Osservo la mia immagine riflessa nello specchio e non mi riconosco, non vestito così! Mio fratello, elegante quanto me, entra nella stanza.
<< Diego, cosa faccio vestito così? >> Gli domando sbalordito. << E tu come mai indossi questo abito così elegante? >>
<< Fratello, l’ansia ti ha fuso gli ultimi neuroni rimasti? Smettila di fare lo scemo e andiamo, ti stanno aspettando tutti! >> Mi redarguisce, trascinandomi fuori dalla stanza. Mi ritrovo in una chiesa! Dopo avermi lasciato sull’altare Diego prende posto accanto ad Isabella e ai nostri genitori i quali mi guardano sorridendo. Cosa sta accadendo? Mi guardo in giro spaesato… Ci sono tutti! Eleganti e sorridenti! Mi giro verso il parroco e anch’esso mi guarda sorridente. In quel momento viene intonata la marcia nuziale e tutta la chiesa si alza per accogliere la donna che, presumibilmente, sto per sposare. La intravedo sulla porta a braccetto di un uomo. La luce del sole m’impedisce di vedere chi è!
Mi sveglio di soprassalto quando sento il campanello di casa mia suonare. Anche se prima di coricarmi a letto mi sono lavato e cambiato,ora sono zuppo di sudore. Certo, il sogno fatto non mi ha aiutato a dormire bene! Sarà a questo che porterà la farsa messa in piedi con Silvia? Finirò per sposarla pur di non rischiare che Giulio la seduca scoprendo così che abbiamo fatto affari poco limpidi?
<< Arrivo! >> Urlo, illudendomi che Silvia mi senta. Vista l’ora presumo sia lei a suonare il campanello.
Quando spalanco la porta Silvia entra in casa e mi abbraccia posandomi un bacio sulle  labbra. Mi sento irrequieto e non so se è solo a causa di quel sogno… La verità è che sto ancora pensando al breve colloquio avuto con Roberta: sto ripensando al brivido provato, alla mia voce che usciva tremante.
<< Scusami se ho tardato ad aprire, mi sono addormentato profondamente. >>
<< Mi avevi detto che avresti dormito, com’è andato il viaggio? Come sta il tuo amico? >> Mi chiede, anche se so che sarebbe un altro l’argomento che vorrebbe affrontare!
<< Sta seguendo delle cure rigide e si sta sottoponendo a radio terapia! Quindi ne deriva stanchezza e nausea. Tu come stai? Come hai passato queste ore distanti? >>
<< Pensierosa.>> Si limita a rispondere, mentre ci accomodiamo sul divano uno accanto all’altra. Le afferro una mano. Nolente o dolente devo tenere in piedi questa storia!
<< Credo che tu ed io dovremo parlare. Mi spieghi cosa ti è preso? Perché ti comporti così con Roberta? Ti devo ripetere che lei è una mia amica e niente di più, è una persona di famiglia! >>
<< Una persona di famiglia che ti ha confessato il suo interesse per te, ad ogni modo! So che i “patti” tra di noi non erano questi… La nostra storia è iniziata nel vortice della passione e ti ho detto che non mi sarei aspettata nulla. Purtroppo non avevo previsto che mi sarei interessata seriamente a te e che sarei diventata gelosa. Per questo penso che dovremmo chiudere questa storia perché tu, a quanto pare, non provi le stesse cose! >> Afferma decisa, alzandosi dal divano. Mi alzo anche io.
<< Io non sto dicendo che voglio chiudere questa storia. Sto solo cercando di farti capire che Roberta non è interessata a me! Non dovrei raccontarti queste cose personali su di lei, il ragazzo che le interessava e che ha portato la sua donna al club quella domenica non sono io! Me lo ha giurato e abbiamo chiarito questo equivoco. In più Roberta sta iniziando una relazione con il cugino di Isabella! >> Le ricordo.
<< Va bene. Poniamo per un momento da parte Roberta e i suoi ambigui sentimenti che nutre verso di te e rispondi ad una domanda: lei per te cos’è? Cosa senti verso di lei? >>
<< Solo amicizia! >> Affermo senza esitazione. Sono certo di questo! Sì, è solo amicizia e la nota di fastidio provata quando Ken ha aperto la porta è dovuta alla preoccupazione che nutro verso di lei. Avrei provato le stesse cose se fosse accaduto con Camilla o con Olga!
<< Possiamo archiviare questa storia di Roberta? >> Le domando, accarezzandole le guance. Lei annuisce.
<< Penso comunque che non abbia futuro questa storia… >> Ribadisce. Le chiudo la bocca in un bacio per impedirle di dire ancora cose del genere! Non può finire questa storia!
<< Mi uccidi così. Io non voglio che finisca, pochi giorni fa ti ho detto di essermi reso conto di provare gelosia e di tenerci a te! Te ne sei dimenticata? >>
<< No, non me ne sono dimenticata. Dopo quella sera sei stato distratto ad ogni modo… Non mi hai neanche telefonato mentre eri via! >>
<< Non ho avuto il tempo materiale di farlo e se devo essere sincero ero risentito nei tuoi confronti a causa del tuo comportamento e dei tuoi sospetti verso me e Roberta. >>
<< Mi dispiace per lo sgambetto. >> Ammette mesta.
<< Dovresti scusarti con lei non con me. >> Le ricordo.
<< Lunedì mi scuserò, va bene? >> Mi promette. Io annuisco prima di baciarla nuovamente.
<< Hai fame? >> Le domando avviandomi verso la cucina. Lei mi trattiene per poi baciarmi con furia.
<< Sì, molta! >> Risponde, assaggiando il mio collo.
 
 
Betty
<< Decisamente per Armando non sarebbe una buona notizia! >> Commenta il mio amico Nicola, dopo che gli racconto della scoperta fatta tramite la banda. Diego che se la spassa con Giulia, la bionda finta due... oddio!
<< Armando ce lo giochiamo se scopre una cosa simile! Sicuramente Diego mi sentirà! >>  Rispondo sotto voce, visto che il bagno e la nostra camera da letto cono adiacenti, seduta sul water.
<< Della mia bambina cosa mi dici? >> Sicuramente non posso spifferare di Leon... Nicola prenderebbe un aereo per Bogotà per conoscere quel ragazzo!
<< Sta bene, non preoccuparti... >>
<< Io sono più preoccupato per gli altri due figli che ho! Uno parte oltreoceano da un giorno all'altro e non si fa sentire e Olga dorme fuori e rincasa quando la pare! Ma noi non eravamo così a 18 anni! >>
<< Hai ragione... te ed io non avevamo occasione di tormentarci per problemi adolescenziali perché non abbiamo vissuto una vera adolescenza! Non pressarla troppo e vedrai che tra qualche anno ti ritroverai davanti una donna matura e felice. Roberta non ha mai passato fasi complicate? E ora che ha 26 anni mi sembra che sia cresciuta bene nonostante tutto! >>
<< Forse hai ragione... >> Commenta, quando sento la voce di Olga in sottofondo.
<< MA, PA IO ESCO! VENGONO A PRENDERMI PER ANDARE AGLI ALLENAMENTI PRE-PARTITA! >> Strilla. Giusto per versare altra benzina sul fuoco! Avverto i passi di Nicola e il tonfo di una porta che sbatte.
<< Chi ti viene a prendere? Chi guida? E quel vestito troppo corto che ti porti appresso a cosa ti serve? >> Le domanda con un’esagerata apprensione.
<< Che palle, papà! >>
<< CHE PALLE?! Non si parla così al proprio padre! >> Mi porto una mano alla fronte perché mi sembra di rivivere gli stessi momenti di una decina di anni fa con Cami e mio marito. Ci manca solo che arrivi Leonora a spalleggiare la figlia e il quadretto sarà uguale!
<< Tesoro, non ti ricordi che stasera, dopo la partita, c'è la festa d'inverno a scuola? >> Ecco, detto fatto!
<< E ad una festa a scuola si va con una minigonna inguinale? Corri a scegliere un altro vestito! >>
<< Papà! >> Si lamenta Olga.
<< Time out! >> S'intromette Leonora quando si sente un claxon suonare.
<< E questi? Sono amici tuoi? Dì loro che non si può sgommare così in un quartiere residenziale strombazzando come degli ossessi! >> Ah mamma, mi sembra di sentire il mio povero papà!
<< Nicola, ti prego! Sapevi da mesi che c'è in ballo invernale questa sera e lei hai dato il permesso lo scorso autunno! >>
<< E il mese prima l'ha passato a farmi diventare matto per andare al ballo autunnale... Domani inzierà la stessa solfa per il ballo primaverile! Per fortuna è l'ultimo anno! >>
<< Puoi dirlo papà, così ci sarà meno tempo a separarmi dai miei 21 anni! >> Replica Olga prima di uscire di casa e di sbattere la porta dietro di sè.
<< Hai sentito? >> Mi domanda riportando il cellulare all'orecchio.
<< Io ho sentito un padre troppo apprensivo e brontolone! >>
<< Sì vabbè... Passami Armando che è più assennato di te in queste cose! >>
<< Così passerete delle ore a parlare male delle vostre figlie? Anche no! >> Concludo chiudendo la comunicazione. Mio padre, Nicola e Armando hanno passato troppo tempo insieme!
 
 
Cèsar
<< Non c’è un volo prima? >> Domando alla ragazza in uniforme seduta al banco informazioni.
<< No, mi dispiace. Il primo volo disponibile è domani mattina presto! Cosa sceglie di fare? >>
<< Prenoto un biglietto! >> Le rispondo, estraendo la mia carta di credito, la carta d’identità e il passaporto.
Quando ho concluso e scartoffie scelgo un posto nella sala d’aspetto, luogo in cui passerò la giornata e la nottata. Domani sera mi ritroverò faccia a faccia con Michael e gli confesserò i miei sentimenti! Ho deciso, basta scappare! Estraggo il cellulare dalla tasca e, dopo aver ignorato le due mila telefonate di Martin, telefono a Roberta.
<< Ciao Cèsar! >> Mi risponde, spumeggiante. Sento il rumore dell’aspirapolvere in sottofondo, anzi avverto solo quello!
<< Ciao cenerentola, puoi spengere quel coso? >> Mia sorella ubbidisce. << Ti telefono per dirti che il volo è domani mattina alle sei. Prenderò un taxi quando arriverò a Bogotà,e farò in tempo per la festa! >>
<< Davvero? Ecco una buona notizia! >> Esclama tutta contenta. Fin troppo contenta!
<< Sei ubriaca? Sei drogata? Ti sento piuttosto allegra! >>
<< Sì, diciamo che la vita mi va decisamente bene da qualche ora a questa parte! >>
<< Parli di Leon? >> Come spero sia! Nulla contro Lorenzo, ma conoscendo il suo andazzo in fatto di ragazze per mia sorella vorrei di meglio!
<< Sì, ti racconterò tutto nel dettaglio di persona! Adesso ho pochi minuti per concludere le pulizie, lavarmi e prepararmi per uscire con Cami! >>
<< Allora ti lascio. Mi fa piacere sentirti così contenta e spero di poterlo essere anch’io domani sera! >>
<< Così sarà! A Michael piaci, cosa vuoi che sia cambiato in pochi giorni? >> Mi domanda Roberta. Ha ragione, sto facendo bene a tornare!
 
 
Giulia
<< Stai scherzando? >> Domando alla mia amica, sconvolta da ciò che ho appena sentito! Lei scuote la testa.
<< Di quanto? >> Chiedo.
<< E’ in ritardo di due settimane. >>
<< Stella, dovresti fare un test! >> Le suggerisco. << Andiamo a comprarne uno. >> Aggiungo, alzandomi dalla poltrona.
<< E… E se dovesse risultare positivo? >> Mi domanda con la voce tremante.
<< Avresti vinto su quella! >> Le rispondo con fare ovvio.
<< NO! Non è questo ciò che voglio, non è così che voglio riavere Diego! Non sono quel tipo di donna! E ad ogni modo non sono pronta per diventare una madre. Questo è un progetto che Diego ed io non abbiamo mai affrontato quanto stavamo insieme! Sarebbe una tragedia! >> Commenta portandosi le mani tra i capelli. Io proprio non la capisco! Non voleva riavere Diego e strapparlo a quella?
<< Intanto fai un test, è inutile che ti fasci la testa prima di rompertela! >> Usciamo di casa e vedo Paola rifiutare un’altra chiamata di sua madre.
<< Non posso parlarle adesso! >> Afferma.
 
 
Diego
Biscotti, fette biscottate, cioccolata spalmabile ed in polvere, latte, formaggi vari, panna, frutta varia, cioccolato bianco (che non mancherà più nella mia dispensa), pasta, verdura mista, carne, pane e bevande varie. Spunto le voci dalla mia lista della spesa mentre spingo il carrello e mi viene in mente un ultimo articolo che mi serve! Mi fermo davanti allo scaffale mi stupisco di tutte queste trovare commerciali! Direi che i profilattici alla frutta o alla cioccolata sono inutili così come tutti questi gel e schifezze varie! Afferro una scatola da 6 profilattici classici. Sto per raggiungere la cassa quando sento due voci che conosco bene, provenire dall’altro lato dello scaffale.
<< Eccoli qui! Preferisci il test classico o uno digitale? >> Domanda Giulia alla sua interlocutrice. Test?!
<< Che differenza c’è? >> Domanda Paola. Mi irrigidisco e ascolto parola per parola.
<< E che ne so, non ho mai dovuto comprare un test di gravidanza. Io direi che potresti usare questo classico… Con due linee sei incinta con una invece il test è negativo! >> Spiega Giulia. Ok, adesso svengo. Paola sta comprando un test di gravidanza… Muoio, tra poco stramazzo al suolo!
<< Prendiamone due! >> Suggerisce Giulia.
<< Per quale motivo? >> Chiede Paola.
<< Semmai dovesse uscire un falso negativo. >>
<< E se uscissero due falsi negativi? >> Domanda Paola con agitazione.
<< Improbabile! Dai rilassati. Andiamo in cassa! >> Suggerisce Giulia.
Sono pietrificato! Spaventato, sull’orlo di una crisi di nervi! Mi prendo qualche minuto prima di avviarmi alla cassa perché non voglio che si accorgano della mia presenza! Mi appoggio al carrello per non cadere.
<< Signore, si sente bene? >> Mi domanda un’inserviente.
<< Dovreste abbassare il riscaldamento! >> Suggerisco scontrosamente. Sto sudando freddo!
 
 
 
FINE CAPITOLO 37
 
 
Eccovi qui il capitolo 37.
Cosa ne pensate di questi primi profili su Lena e Kristof? A cosa porterà il loro soggiorno a Bogotà? Chi è il “partito” che Kristof ha in mente per sua figlia?
Quando e come David scoprirà la piccola omissione di Camilla?
Credete che Isabella sia stata esagerata a tirarsi indietro per quel motivo? Massimiliano si metterà mai l’anima in pace? Tornerà in Italia?
Cosa dite del colloquio tra Lorenzo e Roberta? E del suo chiarimento con Silvia?
Vi piace Leon?
Paola metterà da parte i suoi propositi di riconquistare Diego, dopo aver saputo di Pamela? O neanche questo la dissuaderà? Che esito darà il test di gravidanza e cosa farà Diego con questa pulce nell’orecchio?
Questo ed altro nei prossimi capitoli!
   
 
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