Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Steno    18/01/2016    3 recensioni
A proposito di dei recalcitranti, principi falliti, stupidi sexy demoni, palle di fuoco e una laurea in arti magiche.
P.S. c'è anche un drago!
°°°
Dal capitolo 15:
Era circondato da persone che si preoccupavano per lui, era ora di dimenticare il ragazzino solo ed impaurito che era un anno prima “Vedi Ylva, se c’è una cosa che ho imparato è che attaccare in svantaggio numerico non è mai una buona idea”
°°°
Nota dell'autrice:
Non penso che anche usando tutte le duecento parole a mia disposizione riuscirei a descrivere l'enorme bagaglio di idiozia che i miei protagonisti si portano dietro.
Non voglio mandare messaggi particolari con questa storia: ho solo due personaggi stupidi che mi divertirò a mettere in tutte le situazioni più assurde e imbarazzanti a cui riesco a pensare.
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Principi e Dei'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
Prologo
 
1.Ylva
2.Ageh Corion

Fissava quei nomi già da cinque minuti, ma ormai non li vedeva neanche più.

Era cosciente che intorno a lui la folla di matricole rumoreggiava commentando i risultati dei test d’ingresso, ma non li sentiva.

Il suono assordante del suo cuore aveva sommerso tutto.

Gli sembrava di avere inghiottito un grosso blocco di ghiaccio che gli si era depositato in fondo allo stomaco gelandogli i sensi.

Improvvisamente le parole urlategli contro da suo padre il giorno che aveva lasciato la sua casa per trasferirsi all’università gli rimbombarono nella testa:
“Magia? Cosa conti di fare con una laurea in magia? Non potevi unirti all’esercito come i tuoi fratelli?”

Quel giorno non si era neanche voltato, quelle parole velenose erano scivolate sulla sua armatura fatta di silenzio e sopportazione.

La sua mente era già in viaggio verso la splendida Plaurani, la capitale del vicino regno di Arve, sede di tutte le università più prestigiose e indiscusso epicentro della cultura.

Si vedeva passeggiare fra i candidi palazzi con gli altri studiosi. Essere ammesso nella facoltà di magia dove sarebbe stato senza dubbio il migliore e finalmente tutti lo avrebbero apprezzato.

E invece era arrivato secondo.

Dopo anni di fiducia incrollabile e allenamento continuo una ragazza lo aveva superato. Non che avesse qualcosa contro le donne, per il suo popolo non esistevano disparità fra generi.

Semplicemente non credeva che una donna potesse essere più potente di lui; non credeva che nessuno potesse essere più potente di lui.

Camminando del tutto perso in questi pensieri si lasciò trascinare dalla folla verso l’imponente anfiteatro che rappresentava il cuore della facoltà di magia.

Sulle scalinate già li attendevano gli studenti più grandi. Secondo la tradizione alle matricole erano riservate le gradinate più alte, così ebbe modo di osservare passivamente gli studenti più avanti negli studi.
Il corso di laurea era diviso fra il primo anno in cui venivano studiate più o meno tutte le materie, il secondo anno di specializzazione e infine un anno di pratica sul campo.
Infatti le prime gradinate erano quasi vuote.
Al centro, proprio sotto il culmine del lucernario che copriva tutta la sala c’era un podio, momentaneamente vuoto e subito dietro una fila di sedili per gli insegnanti e gli ospiti illustri.

“Benvenuti!”

La voce veniva da dietro e ci fu un leggero trambusto mentre l’intera sala si voltava.

Lungo tutta la parete correva una balconata che inizialmente non aveva notato. Proprio da lì una figura con un aderente completo bianco scintillante e un mantello a collo alto chiuso con un fermaglio, sorrideva loro bonariamente.

Si capiva a prima vista che non apparteneva alla razza umana. Brillava leggermente; doveva essere un esponente della prima famiglia della razza magica.

La loro capitale, Ianti era situata all’interno della Foresta Notturna e si narrava che la loro luminescenza fosse dovuta alla linfa degli alberi magici, la loro principale fonte di nutrimento.

Fra tutte le sette famiglie magiche erano la più misteriosa, anche perché l’accesso alla loro città era consentito solo ‘su invito’, per così dire, ed era raro vederli all’esterno della Foresta.

“Ricordate per sempre questo glorioso giorno in cui vi unite a noi, perché da oggi la vostra vita cambierà. Non importa da dove venite, importa solo dove state andando e la magia sarà la vostra più fedele compagna da qui in avanti” giusto… erano pomposi fino alla noia.

Intanto l’essere aveva raccolto le mani in grembo sorridendo e improvvisamente dispiegò due grandi ali semitrasparenti.

Ageh sapeva che tutti gli esponenti della razza magica avevano le ali, ma vederlo dal vivo era del tutto diverso. Come tutti ora le fissava a bocca aperta, sembravano pronte a dissolversi al primo soffio d’aria ma quando la creatura contrasse le spalle lo sollevarono in aria senza problemi.

Con la grazia di un ballerino volò sopra le loro teste atterrando sul podio.

Le ali che ora erano in piena luce mandavano mille riflessi sulle pareti. Sembravano incastonate di minuscoli diamanti.

“Ancora benvenuti, la magia non sarà sicuramente la materia più facile del mondo, ma vi invito a non arrendervi. Ad ognuno di voi è stato assegnato un compagno, in base al vostro posto in graduatoria, così che il vostro livello sia simile e possiate avere un sicuro sostegno in questo lungo viaggio che vi attende”

Lui continuò a parlare ma ad Ageh non arrivò neanche una parola.

-Compagno…assegnato secondo il posto in graduatoria…-

Si alzò con gli altri e attraversò l’atrio a passo di carica, ai lati erano allineati diversi cerchi magici che conducevano agli altri edifici. Imboccò quello indicato sul suo biglietto senza neanche rallentare.

L’assegnazione delle camere seguiva lo stesso criterio dei posti nell’anfiteatro quindi alle matricole erano riservati i piani più bassi e vicini all’ingresso della torre-dormitorio.

La sua stanza era ovviamente la prima del corridoio, solo una volta arrivato davanti all’uscio si bloccò.

Al di là della porta c’era probabilmente quella Ylva.

Nessuno gli aveva parlato di gruppi.
Sapeva che prima o poi avrebbe incontrato colei che lo aveva sconfitto senza neanche conoscerlo. Solo non pensava sarebbe successo quello stesso giorno, né tantomeno che ci avrebbe dovuto collaborare.

Posò la mano sulla superficie fredda che lo separava dal suo destino e quella scomparve.

L’ambiente che gli parava davanti era molto più lussuoso di quanto aveva immaginato.
Un ampio salotto si stendeva fino ad un’enorme finestra che occupava tutto il muro di fronte la porta, sotto il quale un divano basso quasi spariva inghiottito da un grosso mucchio di cuscini color mattone.
Altri due divani posti uno di fronte all’altro ai lati di un basso tavolino occupavano il centro della stanza; avevano un’aria terribilmente morbida. Ageh li fissò disorientato, la sua casa era interamente decorata con lo stile spartano che tanto piaceva al suo popolo. Non gli capitava spesso di usare la parola ‘morbido’ in generale.

Lungo i lati si aprivano due porte, sembrava che per lo meno avessero avuto la decenza di riservare una camera personale sia per lui che per Ylva.

Giusto: Ylva.

La ragazza non si vedeva da nessuna parte. Con il senno di poi, forse dipendeva dal fatto che dopo l’assemblea si era praticamene precipitato fuori, era impossibile che fosse arrivata prima di lui.

Un crepitio gli annunciò la sparizione della porta e l’arrivo di qualcuno.

Il suo istinto guerriero che di solito se ne stava tranquillo in un angolino si agitò all’idea di essersi fatto sorprendere alle spalle. Dalla stessa persona che l’aveva già messo in ridicolo agli esami.

S’impose la calma.

Doveva mettere in chiaro da subito che non era lì per fare amicizia ma per primeggiare.

“Ageh Corion?  Ciao io sono Ylva! Che nome luuuungo che hai… Ti chiamerò Aggie!”

‘Aggie’ si voltò di scatto quasi cadendo.

In piedi di fronte a lui con un sorriso a trentadue denti e una mano alzata a mo’ di saluto stava Ylva.

E non era una donna.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Steno